13. Perchè gli hai urlato addosso?

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JIMIN

Inutile dire che quel giorno rimasi a casa di Yoongi piuttosto a lungo, a discutere, ancora, di come fosse iniziata la relazione tra lui e Tae.
Hobi se la prese abbastanza con me per il fatto che non fossi andato a provare con la crew, ma promettendogli che il giorno seguente sarei rimasto qualche ora in più a provare da solo mi ero già fatto perdonare.

Il problema, però, è che sarei dovuto rimanere sul serio a provare da solo...e sapere che nell'altra stanza ci fosse Jungkook non mi faceva affatto sentire meglio.

Entrai nella scuola di danza con estrema calma, togliendomi la solita cuffietta dall'orecchio.

"Ciao, Jimin" sentii dire davanti a me, facendomi alzare lo sguardo dalla tasca dove avevo appena riposto le cuffiette.
"Salve, signora" risposi in tono cordiale, rispondendo al saluto della direttrice.

"Ho saputo da mio nipote che non hai intenzione di frequentare il corso di danza moderna".
"Suo nipote?" chiesi in tono confuso, non riuscendo a capire a cosa si stesse riferendo.
"Sì, Jungkook. Lui è mio nipote" mi rispose in tono ovvio, facendomi sbarrare gli occhi.

Perchè Hobi non mi aveva detto nemmeno questo?

Dissi ancora qualche parola in tono imbarazzato a quella che avevo scoperto essere la zia di Jungkook, decidendo, poi, di dirle che dovevo assolutamente muovermi perchè altrimenti Hobi mi avrebbe ucciso.
Lei capì perfettamente, lasciandomi andare qualche secondo più tardi.

Arrivai in spogliatoio, cambiandomi alla velocità della luce.
Nella mia testa, però, turbinavano milioni di domande. E fu così che mi resi conto di una cosa: avevo l'estremo bisogno di sapere la verità da Hobi...

*******

"San, no. Sei fuori tempo. Di nuovo dall'inizio" urlò Hobi in tono scocciato ed arrabbiato dopo circa un'ora dall'inizio del nostro allenamento, facendoci sobbalzare.

Eravamo tutti con il fiatone, praticamente stanchi morti, ma nessuno si azzardò a lamentarsi.

Ricominciammo di nuovo dall'inizio, eseguendo i passi sul conteggio che stava facendo Hobi, ma, dopo due sequenze da otto, lui smise di contare, guardandoci con aria quasi truce.

"Basta, cinque minuti di pausa! E voi due non azzardatevi a sparire" disse dopo qualche istante, puntando il dito su San e Wooyoung durante le sue ultime parole.

Io approfittai di quelle parole per uscire da quella sala ed andare in spogliatoio a bere un paio di sorsi d'acqua.
Peccato che non appena uscii dallo spogliatoio con la bottiglia in mano mi trovai davanti la porta aperta della sala dove, di solito, Jungkook teneva le lezioni di moderno.

E non c'era solo questo. C'era anche che quello che stava ballando su Rain in your black eyes era proprio Jungkook.
Indossava solamente dei pantaloni della tuta neri, senza alcuna maglia. Si muoveva con eleganza e sinuosità, riuscendo a marcare tutte le battute di pianoforte presenti in quella musica con i suoi movimenti.

Anche se non avevo intenzione di farlo rimasi a guardarlo per un po', cercando di concentrarmi soprattutto sui suoi movimenti, invece che sulla sua pelle nuda, ma, lo dico, è stato parecchio difficile.
Fu solo quando la musica finì, e quindi anche lui smise di ballare, che parlai.

"Balli piuttosto bene" dissi solamente, rimanendo appoggiato sulla porta senza dare nessun segno di voler avvicinarmi.
Lui rivolse subito lo sguardo verso di me, rivolgendomi uno dei suoi soliti sorrisetti non appena si rese conto che ero io la persona che aveva davanti.

"Park Jimin che mi rivolge la parola di sua spontanea volontà...che mi sono perso?" mi chiese in tono ironico, avvicinandosi fin troppo a me.
"Niente, è solo che ti stavo guardando ballare" gli risposi in tono indifferente, facendo di tutto per non posare lo sguardo sulla pelle nuda del suo petto.

"Questa cosa non gioca esattamente a tuo favore. Lo sai, vero?" mi domandò in tono accattivante, posandomi una mano sulla guancia ed iniziando ad accarezzarla con calma.

Io rimasi quasi pietrificato, non riuscendo nemmeno a trovare la forza per dirgli di allontanarsi.
Tutto perchè il suo tocco non riuscivo a non sentirlo così perfetto su di me...

"Allontanati da lui all'istante oppure ti salto addosso" sentii dire alle mie spalle all'improvviso, quasi risvegliandomi dalla trance in cui ero finito a causa del tocco di Jungkook.
Mi sentii strattonare per un braccio, trovandomi dietro il corpo di Hobi poco dopo.

"Perchè ti scaldi tanto? Stavamo solo parlando. E, poi, se voleva allontanarsi da me poteva farlo da solo" gli disse Jungkook in tono seccato, cercando di incrociare il mio sguardo.
"Sentimi bene, ragazzino del cazzo. Almeno quando siamo qui evita di distrarlo ed importunarlo, mh? Altrimenti il pugno che gli hai dato te lo ritorno tutto io" gli rispose Hobi, quasi furente, trascinandomi, poi, fino all'altra sala.

"Perchè gli hai urlato addosso?" gli chiesi solamente, tirando il braccio per liberarmi dalla sua presa.
"Non sono affari tuoi" mi rispose in tono duro, dandomi la schiena e facendomi infuriare ancora di più.
"Ed invece sì, cazzo. Fai tanto l'arrogante con lui, dicendogli che non deve distrarmi e che non dovrebbe nemmeno parlarmi, ma, poi, quando c'è da raccontare la verità diventi improvvisamente un codardo" gli dissi in tono arrabbiato, praticamente puntandogli un dito addosso.

Vidi gli occhi degli altri quattro ragazzi presenti nella sala puntarsi su di noi, cercando di capire cosa stesse succedendo.
Ma, sinceramente, non me ne fregava niente.

"A fine lezione parliamo. Stavolta sul serio" mormorò ad un tono di voce parecchio basso, richiamando, poi, tutti gli altri per tornare a ballare.
Io presi un gran respiro, sperando che il tempo passasse più velocemente possibile...

*******

"Benissimo, direi che abbiamo finito" esclamò in tono esausto Hobi dopo circa un'altra ora, salutando San, Wooyoung, Seonghwa e Hongjoong nel momento in cui uscirono dalla porta.

"Mi dispiace per come ti ho strattonato prima" mi disse dopo un paio di secondi, avvicinandosi a me e guardandomi con aria dispiaciuta.
"Ma non mi dispiace per quello che ho detto a Jungkook" aggiunse, poi, in tono sincero, mordendosi il labbro inferiore in segno di nervosismo.

"Presumo che non lo odi per la storia di Nam..." mormorai dopo un po', già ben sapendo che fosse così.

Lui scosse la testa con estrema calma, mettendosi seduto, sul pavimento di legno della sala di ballo, poco dopo.
Io lo imitai, limitandomi ad osservarlo per qualche minuto nell'attesa che parlasse.
Ma, visto che non si degnava di alzare nemmeno lo sguardo dal pavimento, quello che dovette far partire il discorso fui io.

"Allora? Che ti ha fatto?".
"Jungkook ha fatto licenziare quello che credevo sarebbe stato l'amore della mia vita" mi rispose lui in tono malinconico, posando, poi, finalmente lo sguardo su di me.

Io sbarrai gli occhi, capendo all'istante cosa Hobi stava cercando di dirmi: lui e l'insegnante di danza moderna che c'era prima di Jungkook avevano avuto una storia...

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