24. E che lo sei anche tu

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JIMIN

Passai tutto il giorno seguente a quello a scrivermi con Jungkook, visto che, sì, gli avevo dato il mio numero verso la fine della nostra prima uscita.
Non riuscivo a fare a meno di staccarmi dal telefono. Era tutto perfetto.
Forse fin troppo.

E, probabilmente, era per questo che credevo che mi sarebbe arrivata una mazzata. Nella mia vita le cose non sono mai state perfette a lungo...

Ma...ero così felice al punto che quel pensiero, per dei piccoli archi di tempo, mi spariva anche dalla testa.

Tutti i miei amici notarono la mia felicità piuttosto evidente nel momento in cui arrivai vicino a loro lunedì mattina.
Inutile dire che non appena spiegai loro il motivo del mio stato d'animo ottenni parecchi sguardi torvi.

Tranne da parte di Yoongi, ma, visto che aveva una relazione con il migliore amico di Jungkook, non me ne stupii più di tanto.

Hobi, invece, sembrava piuttosto arrabbiato. Tanto da prendermi per il polso per fermarmi non appena Nam, Jin e Yoongi si incamminarono verso la porta d'ingresso dell'università.

"Tu gli credi sul serio?" mi chiese solamente, senza nemmeno guardarmi in faccia.
"Sì...e non permetterò che tu mi attacchi o mi giudichi per questo, Hobi. Non dopo tutto quello che ti ho detto su di me e sul mio passato" gli risposi in tono quasi arrabbiato, strattonando il braccio per liberarmi dalla sua presa.
"Bene, come vuoi. Ma quando ti getterà via come se fossi un fazzoletto usato non venire a piangere da me".

Io scossi solamente la testa facendo una risata amara, incamminandomi, poi, dentro l'edificio di fronte a me e, successivamente, verso l'aula in cui avrei avuto lezione.
Passai tutte le successive ore di lezione con un'espressione quasi ferita in faccia, dovuta al fatto che non capivo perchè Hobi, nonostante tutto quello che gli avevo spiegato su di me, si fosse dovuto arrabbiare così tanto.

Insomma, forse mi stavo mettendo nei guai da solo a frequentare Jungkook così tanto ed in maniera seria. Non lo nego. Ma lui non aveva il diritto di dirmi cosa avrei dovuto o non dovuto fare.

Uscii dall'aula non ascoltando nemmeno cosa stessero dicendo Nam e Jin al mio fianco, dirigendomi automaticamente in mensa senza guardare dove andassi.

Mi fermai solo nel momento in cui mi ritrovai qualcuno davanti.
Quel qualcuno che, in realtà, avrei voluto vedere da quella mattina.

"Ehy, che c'è che non va? Hai quella faccia da tutto il giorno" mi chiese Jungkook in tono preoccupato, prendendomi la mano e portandomi abbastanza lontano dalla calca di studenti che si stava dirigendo in mensa.
"Niente, ho solo litigato con Hobi. Poi...come fai a sapere che ho questa faccia da tutto il giorno?".
"Perchè ti guardo da stamattina, ovviamente" mi rispose lui in tono ovvio, alzando le spalle con leggerezza.

"Sai che con la frase che hai appena detto potrei ritenerti uno stalker, vero?".
"Certo, ma uno stalker che ti sei divertito a baciare sabato sera" mi sussurrò lui nell'orecchio, facendomi quasi sobbalzare.
"Non mi pare che a te sia dispiaciuto..." mormorai io cercando di mostrare il suo stesso atteggiamento sicuro e strafottente, fallendo, però, miseramente.

"Dai, andiamo a mangiare" mi disse lui subito dopo, iniziando ad incamminarsi senza lasciarmi la mano per nemmeno un secondo.

Ci sedemmo allo stesso tavolo del venerdì precedente, non facendo minimamente caso a tutte le persone che ci stavano guardando o parlottando tra di loro.
In quel momento...beh, c'eravamo solo noi due.

Fu solo nel momento in cui finimmo di mangiare e ci incamminammo insieme fuori da quella stanza che lui si avvicinò alle mie labbra, lasciandoci un piccolo bacio a stampo.

"Che fai?" gli chiesi in tono quasi spaventato, non girandomi verso tutte le persone sedute in mensa solo perchè sentivo già da solo tutti i loro mormorii.
"Faccio vedere a tutti che sono impegnato. E che lo sei anche tu" mi rispose lui nel suo solito tono accattivante, facendomi, non so per quale assurda ragione, spuntare un sorriso sul volto.

Detto questo ci incamminammo lungo vari corridoi dell'università, parlando di qualsiasi cosa ci venisse in mente e separandoci solo nel momento in cui lui si diresse verso l'aula di un corso che non avevamo in comune.

Io, dal canto mio, mi diressi rapidamente verso un bagno per cercare di calmarmi un po'.
Incredibile che riuscisse a farmi quell'effetto solamente parlando, ma dettagli...

Mi lavai le mani con tranquillità, asciugandole con un fazzoletto monouso e gettandolo, poi, nel cestino.
Fu quando mi incamminai verso la porta per uscire dalla stanza che, però, l'arrivo di una persona mi fece desistere.

"Ciao Jimin" mi disse Tae con serenità, sorpassandomi ed andando a compiere gli stessi gesti compiuti da me qualche secondo prima.
Io lo guardai un po' con gli occhi sbarrati, ben sapendo che era il migliore amico di Jungkook ed il fidanzato di Yoongi ma anche ricordandomi che pure lui mi aveva fatto del male parecchi anni prima.

"Allora...le cose sono serie tra te e Jungkook" mormorò dopo un po', facendomi risvegliare dai miei pensieri.
"Così sembra" risposi solamente, rimanendo fermo lì senza sapere cosa dovessi fare.
"Ritieniti fortunato. Non è mai stato serio con nessuno".

La mia ansia salì a dismisura dopo quelle parole, ma, per un attimo, misi da parte me e la mia situazione e gli chiesi una cosa che mi interessava sapere dal momento stesso in cui avevo scoperto della sua relazione con Yoongi.

"Io lo so, Taehyung" iniziai a dire, interrompendomi poco dopo perchè, nonostante tutte le volte che quella domanda mi si era presentata in testa, non sapevo come andare avanti.
"Di cosa stai parlando?" mi chiese lui confuso.
"Di te e Yoongi".

"Mi ha detto che tu lo sai" mi rispose lui un po' più sollevato.
"Non lo stai usando, vero?" gli domandai subito dopo, arrivando al punto della questione.

"Forse all'inizio sì. Nel senso, il nostro rapporto si basava esclusivamente sul fatto che lui venisse a casa mia, che scopassimo e poi che se ne andasse.
Ma...ora è tutto diverso.
Ora quando lo guardo sento una piccola scintilla sconvolgermi lo stomaco, ogni volta.
E, nonostante le cose tra di noi siano segrete perchè lui ha paura della reazione dei suoi amici, io sono innamorato di lui e non lo scambierei con nessun altro al mondo" mi disse in tono quasi sereno, facendosi comparire un sorriso sul volto solo al pensiero del mio amico.

"Bene, era quello che volevo sentire" gli risposi quasi con felicità, salutandolo con la mano ed uscendo dal bagno.

Fu solo quando girando il corridoio per andare in aula e mi trovai Jungkook davanti con il suo sorrisetto dipinto in volto che feci un'espressione sorpresa.

"Non avevi lezione?" gli chiesi in tono stranito.
"Sì, ma mi sono scocciato dopo cinque minuti perchè non riuscivo a pensare ad altro che alle tue labbra, quindi me ne sono andato" mi rispose lui con leggerezza, scostandomi una ciocca di capelli dal viso.

"E quindi?".
"E quindi andiamocene" propose lui con una leggera eccitazione in volto.

"Dove?" domandai io in tono divertito, afferrando la sua mano e seguendolo fino all'uscita dell'università.
"Non lo so. Ma finchè stiamo insieme mi va bene anche stare seduto sul marciapiede a guardare il nulla" mi rispose lui rivolgendomi un sorriso sincero, chinandosi per darmi un altro bacio.

Ecco, fu in quel momento che pensai che finalmente stava andando tutto come volevo io.

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