43. Avrei voluto la mia rivincita

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JIMIN

"Wow, è andata alla grande!" urlò Hobi con aria euforica non appena scendemmo dal palco, stringendoci, poco dopo, tutti quanti in un abbraccio di gruppo.
Io, dal canto mio, stavo ancora cercando di riprendere fiato, ma mi unii a quell'abbraccio con gioia, felice che, finalmente, la tensione che avevo provato per tutta la giornata, al pensiero di quell'esibizione, fossa sparita.

Rimanemmo tutti abbracciati per qualche altro secondo, scostandoci solo nel momento in cui sentimmo una voce alle nostre spalle.

"Tutto molto commovente. Ora potete spostarvi che dobbiamo passare?" chiese una voce molto profonda con aria scocciata, facendoci girare immediatamente verso la persona che aveva pronunciato quelle parole.
E, dopo una prima occhiata, appurammo che fosse lo stesso ragazzo che, due giorni prima, ci stava guardando a braccia incrociate nell'attesa che ce ne andassimo dal palco.

Vicino a lui c'erano altri quattro ragazzi, che ci stavano guardando nello stesso modo del primo, e, poco dietro, Lee Minjun.
Cosa ci facesse con quei cinque ragazzi altezzosi ed estremamente egocentrici era tutto da capire...

"Chen, smettila. Si sale sul palco dall'altro lato, quindi incamminatevi tutti e cinque senza dire assolutamente altro" ordinò quest'ultimo dopo qualche secondo, ottenendo come reazione il fatto che gli altri se ne andassero senza fiatare.

"Scusateli, sono ancora dei ragazzini e non sanno come comportarsi" mormorò in tono amaro verso di noi non appena di quei ragazzi non si vide più nemmeno l'ombra.

Hobi mi rivolse uno sguardo seccato, decidendo di ignorare completamente le parole del suo ex allenatore e fidanzato, iniziando, invece, ad incamminarsi verso il nostro spogliatoio facendoci un cenno per farci capire che dovessimo raggiungerlo.

"Sono il loro coreografo" disse Minjun all'improvviso, facendo fermare Hobi di scatto.
"Non mi pare di avertelo chiesto" gli rispose quest'ultimo in tono secco, incrociando le braccia e guardandolo quasi con aria di sfida.

"Ti ho visto. Sei stato bravo" continuò Minjun senza minimamente far caso al tono che Hobi avesse usato.
"Grazie. Ora...devo andare. E credo anche tu" disse Hobi con la stessa aria delle parole precedenti, riprendendo a camminare verso il nostro spogliatoio senza più rivolgere nemmeno uno singolo sguardo a Minjun.

Fu solo quando girammo il corridoio che Hobi iniziò a salire le scale con foga invece di proseguire dritto verso il nostro camerino, facendomi cenno di seguirlo e venendo proprio a trascinarmi per un braccio quando lo guardai con aria confusa.

"Ma che fai?" gli chiesi con aria stranita non riuscendo a capire.
"Devo vedere quella crew ballare. A tutti i costi" mi rispose lui con aria sbrigativa, aumentando ancora di più il passo e sedendosi in una delle poltrone nella zona riservata ai ballerini in platea.

Io mi misi nella sedia accanto alla sua, notando che quei cinque ragazzi erano appena saliti sul palco e ne si erano posizionati al centro.
La musica partì qualche secondo più tardi, lasciando spazio ai loro cambi di formazione ed ai loro passi talmente veloci da risultare quasi impossibili da replicare.

E dannazione se erano bravi...

Mi azzardai a girare la testa verso Hobi solo alla fine della loro esibizione. Giusto per capire se fosse allibito quanto me.
Ecco, fu la preoccupazione piuttosto evidente che vidi dipinta sul suo viso che iniziò a farmi sudare freddo.

*******

"Jimin, muoviti. Dobbiamo salire sul palco per l'annuncio del vincitore. Jungkook lo saluti dopo" mi disse San con aria sbrigativa, prendendomi per un braccio e trascinandomi su per le scale che portavano al palco senza nemmeno darmi il tempo di dire a Jungkook di aspettare ancora qualche minuto prima di partire.

Ma, sfortunatamente, sapevo benissimo che non poteva aspettare un minuto di più per andare in hotel a prendere le sue cose e, poi, in aeroporto.

Quindi, nonostante il fatto che sapessi che, così, l'unico modo che mi rimaneva per salutarlo era per telefono più tardi, mi dipinsi sul viso un'espressione quasi speranzosa e mi posizionai accanto a tutti gli altri, in attesa del verdetto.

Dopo circa dieci minuti di chiacchiere inutili, delle quali non ascoltai praticamente mezza parola, venne premiata la giuria e fatta dire qualche parola all'organizzatore di quella competizione.
Il che volle dire altri dieci minuti di ansia, euforia e noia per me e per tutti gli altri sul palco.

Fu solo dopo questo che iniziarono con le premiazioni di tutte le crew, seguendo l'ordine inverso della classifica.
E, ve lo dico, non appena mi resi conto che era il momento di chiamare i primi tre gruppi classificati e noi non avevamo ancora ricevuto un premio iniziai a saltellare come un bambino, cercando di ricompormi subito dopo.

Il presentatore annunciò il terzo classificato, aggiungendo, poi, che le due crew in lizza per la vittoria eravamo noi e...la crew di Minjun, gli Artbeat.

Hobi mi guardò subito con aria preoccupata, quasi già sapendo che il nostro premio sarebbe stato quello del secondo posto, ma, poi, sul suo viso si dipinse una faccia determinata e quasi di speranza.

Speranza nella quale, a causa sua, iniziammo a crederci tutti quanti.
Forse un po' troppo.

Perchè, quando annunciarono che i vincitori della gara fossero proprio gli Artbeat ed una delle vallette venne nella nostra direzione per consegnarci il premio del secondo posto, i nostri sorrisi si chiusero all'improvviso.

Hobi riuscii solamente a prendere il premio in mano e, due secondi dopo, consegnarlo nelle mani di Seonghwa, scappando successivamente dal palco lasciandoci tutti interdetti.
Rivolsi un singolo sguardo di pochi istanti agli altri per capire che dovessi corrergli dietro, compiendo questo gesto subito dopo.

Trovai Hobi dopo pochi secondi, seduto su una delle panchine del nostro spogliatoio con le mani tra i capelli ed i gomiti posati sulle ginocchia.

"Ehy" gli dissi solamente, sedendomi accanto a lui e facendo scorrere ripetutamente una mano sulla sua schiena.
"Dovevamo vincere, cazzo. Soprattutto contro quelli" mi disse lui dopo qualche secondo, tirandosi un po' su e guardandomi negli occhi.

Fu nel momento in cui vidi una lacrime scendergli dall'occhio destro che mi resi conto che la questione era molto più seria di quanto immaginassi.

"Hobi...tranquillo. Non..." iniziai a dire, interrotto, però, dalle sue seguenti parole.
"Avrei voluto la mia rivincita. E vincere questa competizione, contro la crew di Minjun, lo sarebbe stata.
Ma, a quanto pare, quello che deve vincere non sono mai io.
Non sono riuscito ad accettare il fatto che mi avesse lasciato per mesi. Mentre lui, invece, chissà che festa si sarà fatto qui in Giappone.
Ha vinto lui allora. Ha vinto lui anche adesso" mormorò con voce sofferta, lanciandosi, poi, su di me e pregandomi di abbracciarlo.

Io non riuscii a fare altro che stringerlo tra le mie braccia, rendendomi conto che Hobi non era il ragazzo sicuro e convinto di sè che avevo sempre creduto fosse.
Non dopo quelle parole...

SPAZIO AUTRICE:

Allora...l'esame è andato bene, sono super felice e vi ringrazio veramente tantissimo per le 13K letture❤️.

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