4. Almeno il tuo nome potresti dirmelo

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JIMIN

Nei tre giorni seguenti ero riuscito a capire un paio di cose:
1. I quattro ragazzi che avevo conosciuto non appena avevo messo piede in quell'università non erano per niente male, anzi. Solo che avevano dei segreti, alcuni riguardanti anche Jungkook, ed avrei dovuto avvicinarmi molto di più a loro se volevo scoprirli.
2. Jungkook non accennava a smettere di tormentarmi, rivolgendomi occhiate piuttosto ambigue persino durante le lezioni ed avendo su di me un effetto che avrei voluto non avesse affatto.
3. Mi mancava ballare...tantissimo. Certo, improvvisavo benissimo in camera mia quando pensavo che mia madre non mi vedesse, ma non era la stessa cosa che poter ballare in una vera sala di danza. Ma mia madre, per quanto mi volesse "bene", non apprezzava tanto il fatto che questa passione fosse così radicata in me. E, quindi, avevo deciso che se non mi fosse caduta dal cielo la proposta di prendere lezioni da qualcuno che frequentava una di queste scuole io avrei continuato a ballare in camera mia...

Mi tolsi le cuffiette dalle orecchie, arrivando vicino ai miei "nuovi amici" e salutandoli con una mano.
Jin e Nam erano seduti vicini sulla panchina di fronte a me a guardarsi con aria quasi sognante, ovvero quella che avevano ogni volta che erano insieme, mentre Hobi e Yoongi stavano ridendo per qualcosa che, quasi sicuramente, doveva aver detto il primo dei due.

Non appena mi videro tutti mi rivolsero un cenno di saluto, accompagnato da un sorriso.
"Come andiamo, Jimin?" mi chiese Yoongi nel suo solito tono indifferente, mettendomi una mano sulla spalla.
"Al solito" risposi semplicemente alzando le spalle.

"Jimin, la nostra lezione inizia tra un quarto d'ora. Andiamo?" mi chiese Jin all'improvviso, prendendo Nam per mano e facendomi cenno di seguirli.
Io dissi a Hobi e Yoongi che ci saremmo visti a pranzo, seguendo, poi, "gli innamorati", chiamati così anche da loro due, fino a quando non arrivammo alla porta d'ingresso dell'aula.

All'improvviso sentii una mano afferrarmi il polso, già ben sapendo chi fosse prima ancora di girarmi.
Ed infatti non sbagliai...Jungkook era davanti a me con quel solito sorrisetto sexy che mi riservava dal singolo giorno in cui ero tornato.

Rivolsi uno sguardo a Nam e Jin, notando il primo furioso ed il secondo preoccupato. Feci un cenno con la testa ad entrambi, per indicar loro di entrare in aula e che me la sarei cavata benissimo da solo.
O, almeno, così speravo.

"Non hai ancora cambiato idea?" mi chiese Jungkook non appena riposai lo sguardo su di lui, leccandosi il labbro inferiore.
"Su cosa?" gli risposi facendo il finto tonto, cercando di guardare quelle labbra il meno possibile.
"Sul venire a casa con me dopo le lezioni..." mormorò con voce roca, continuando a guardarmi come se volesse farmi qualsiasi cosa gli potesse passare per la testa.
"Direi di no" gli dissi brevemente, cercando di scostarmi da lui e di entrare in aula.

"Almeno il tuo nome potresti dirmelo" aggiunse, però, lui, riprendendomi il polso.

Io lo fulminai con lo sguardo, dicendogli con gli occhi, per la millesima volta, che non mi doveva toccare.
Tutto perchè il suo tocco mi causava reazioni strane...

"Scusa, non devo toccarti" mi disse, infatti, in tono divertito, lasciandomi subito il braccio.
Io rimasi in silenzio, non pensando di dover rispondere ad un'affermazione del genere.

"Quindi?" lo sentii dire dopo qualche secondo.
"Cosa?".
"Come ti chiami?".
Io feci solo una risata, allontanandomi da lui ed entrando in aula.

"Tanto si vede che ti piaccio" sentii alle mie spalle non appena varcai la soglia dell'aula.
Quelle parole ebbero un certo effetto su di me, ma feci finta di niente e continuai a camminare, sempre cercando di calmare il mio cuore nel mentre.

Non appena localizzai Nam e Jin mi diressi verso di loro, sperando che non iniziasse un interrogatorio.
Mi sedetti accanto a loro senza dire assolutamente niente. E mi resero il compito molto più facile, perchè anche loro non dissero niente fino alla fine delle lezioni.

"Su, andiamo in mensa da quei due" mi disse Jin in tono felice, facendomi spuntare un sorriso sincero sul volto.
Non appena arrivammo in mensa trovammo Yoongi e Hobi già seduti al nostro "solito" tavolo, intenti a guardare una cosa sul cellulare di quest'ultimo con un'espressione praticamente entusiasta dipinta in volto.

"Cosa state guardando con così tanta euforia?" chiesi io in tono divertito, iniziando a mangiare con calma il pezzo di carne che avevo nel piatto.
"Il video dell'ultima coreografia fatta da me e dalla mia crew. Vuoi vedere?" mi rispose Hobi orgoglioso, facendomi strabuzzare gli occhi.

"Balli?" gli chiesi, infatti, in tono sorpreso, guardando nel mentre il video di quella fantastica coreografia.
"Sì...aspetta: anche tu?".
Io annuii lentamente, quasi imbarazzato da quella domanda.

"Ti alleni da qualche parte o sei un autodidatta?" mi chiese, poi, praticamente escludendo tutti gli altri dalla conversazione.
"Quando stavo a Taegu seguivo dei corsi in una scuola di danza. Ma, da quando sono venuto qui, ballo più che altro in camera" gli risposi con sincerità, alzando le spalle.

"Noi ci alleniamo nella scuola di danza in centro. Potresti venire se ti fa piacere. Anche se la mia crew ed io siamo un po' abusivi" mi disse con leggerezza, dipingendosi un sorriso in faccia.
"In che senso siete un po' abusivi?" gli domandai in tono divertito.
"Ecco...io, fin da quando sono bambino, avevo sempre seguito le lezioni di danza moderna in quella scuola. Poi, l'anno scorso, l'insegnante è cambiato ed io ed altri quattro ragazzi non ci trovavamo assolutamente bene con quello nuovo, così abbiamo chiesto alla direttrice se potevamo usare la sala prove per un po' di hip hop" mi spiegò brevemente, rivolgendo un piccolo sguardo verso gli altri, che, dal canto loro, si erano un po' rabbuiati in volto.

"Capisco...comunque verrei molto volentieri. Potrei anche seguire qualche lezione oppure no?".
"Certo, basta che ne parli con la direttrice. Ma è sempre lì quindi non è un problema trovarla. Non ti consiglierei di seguirle le lezioni di danza moderna comunque...".

Quelle parole mi fecero praticamente morire il cuore, visto che il moderno è sempre stato il mio stile preferito fin da quando avevo iniziato, ma non feci altro che annuire, arrivando alla conclusione che avrei deciso da solo cosa fare non appena avessi valutato tutta la situazione.

"Per questo fantomatico "nuovo insegnante", presumo..." aggiunsi, però, incapace di contenermi.
Hobi incrociò il mio sguardo per qualche secondo, distogliendolo praticamente all'istante.
Guardai anche gli altri, notando che anche loro si stavano guardando in giro esattamente come Hobi.

"Ah, ho capito. Questo è un altro dei vostri segreti" mormorai quasi con amarezza, ben sapendo però, dentro di me, che non potevo sapere tutto sulle loro vite se ci conoscevamo solo da quattro giorni.

"Domani portati i vestiti per cambiarti. Dopo le lezioni andiamo direttamente alla scuola" disse Hobi in un tono quasi meccanico, che non si addiceva per niente a lui, senza nemmeno guardarmi.

Io non feci altro che sospirare il più silenziosamente possibile, pensando che il giorno seguente avrei tanto scoperto il mistero che avvolgeva questo insegnante...

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