33. Deve sapere come ti ha ridotto

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JIMIN

Cinque giorni.
Erano passati cinque giorni ed io non avevo ancora trovato le forze per mangiare qualcosa o per uscire da sotto le coperte.

Continuavo a dormire, piangere, asciugarmi lacrime con fazzoletti che poi buttavo ai piedi del letto, senza fregarmene minimamente di pulire, e basta.

Mia madre non era ancora tornata...e, forse, era meglio così. Almeno non doveva fare finta di saper fare la madre consolandomi.

Nam mi mandava ogni giorno gli appunti delle varie lezioni, cosa che mi fece, veramente, molto piacere.

Jin mi chiamò un paio di volte per sapere se volessi che mi preparasse qualcosa da mangiare.
E, fidatevi, avrei tanto voluto rispondere di sì, ma...sapevo che, alla fine, quel cibo l'avrei buttato...

Yoongi era venuto a trovarmi spontaneamente qualche giorno prima, cercando di "farmi rimettere in piedi" e di mangiare almeno qualcosa, ma, tranne un biscotto ed un sorso d'acqua, non entrò nient'altro nel mio stomaco. Ma...gli avevo detto che stavo mangiando.
Tanto credevo che lui non sapesse...

La persone, invece, che non vedevo dal momento stesso in cui avevo deciso di barricarmi in casa erano due. Una, ovviamente, era Jungkook e l'altra era...Hobi.
Ma sinceramente, visto il nostro rapporto freddo e distaccato durante tutto il periodo in cui sono "stato" con Jungkook, non me ne stupivo più di tanto.
Anche perchè pensavo che l'unica cosa che avrebbe potuto dirmi fosse: "Visto? Avevo ragione io" e, sinceramente, non ero dell'umore per sentire quelle parole.

Fu nel momento in cui mi alzai per andare in bagno, giusto per sgranchire la gambe, che sentii il campanello suonare.
Guardai verso la porta con un po' di titubanza, chiedendomi chi potesse essere questa volta.

Mi avvicinai cautamente, dipingendomi un'espressione di pura sorpresa nel momento stesso in cui il volto allo stesso tempo deluso e dispiaciuto di Hobi mi si porse davanti.
Restammo entrambi in silenzio per qualche secondo, forse non sapendo bene chi avrebbe dovuto iniziare a parlare.

"Se sei qui per dirmi: "Te l'avevo detto" puoi anche andartene" gli dissi dopo un po', usando appositamente un tono semi-divertito per fargli capire che non ero completamente serio, ma che, allo stesso tempo, se il suo intento era semplicemente quello di criticarmi poteva anche evitare.

"Assolutamente no. Sono qui perchè, nonostante tutte le stronzate che ho detto, sei mio amico e ti voglio bene. E...qualcuno deve farti mangiare" mi rispose lui con calma, rivolgendomi, poi, un sorriso di circostanza e mostrandomi il sacchetto fumante che aveva in mano.
Feci una sottospecie di sorriso e lo feci entrare, dicendogli di posare pure il sacchetto sul tavolo.

"Ho preso qualcosa anche per me, così magari se mangiamo insieme ti è un po' più facile" mi disse dopo aver compiuto il gesto che gli avevo detto di fare, tirando fuori due piccoli contenitori ed aprendone i coperchi.

"Dove hai trovato degli spaghetti di soia alle verdure?" gli chiesi non appena mi avvicinai e vidi cosa c'era realmente nei piatti che Hobi aveva spontaneamente tirato fuori dalla credenza.
"Nel ristorante cinese qui dietro. Ci sono stato con i ragazzi qualche settimana fa..." mormorò lui in risposta, sedendosi su una delle sedie che circondavano il tavolo e facendomi cenno di fare lo stesso.

Alla fine, tra qualche parola con lui ed il film che fece partire dopo un po', riuscii a mangiare più di mezzo piatto.
E, fidatevi, era un grandissimo traguardo per me...

"Come stai?" mi chiese Hobi dopo un po', prendendo i piatti e riponendoli nel lavandino e, nello stesso tempo, risvegliandomi dai miei pensieri.
"Non lo nego: ci sto male. Anche se, in realtà, questa era la cosa che sapevo prima o poi sarebbe successa stando con lui" gli risposi sinceramente, rendendomi conto che avevo aspettato proprio Hobi per dire quelle parole e per esprimere come mi sentivo veramente.

Forse perchè con lui era sempre tempo di confessioni...

"Ed allora perchè hai iniziato una storia con lui se temevi che sarebbe finita così?" mi chiese lui, allora, giustamente confuso.
"Ci sono cose che sai già come andranno a finire, Hobi, eppure le inizi lo stesso perchè, forse, potrebbero essere l'unica cosa che riesca a farti provare qualcosa di diverso dal solito dolore".

"Ma, adesso, tu stai soffrendo comunque" ribattette lui, guardandomi senza riuscire a capire.
"Lo so, ma sono stato così felice..." mormorai in tono amaro, riportando alla mente tutti i bei momenti che avevo condiviso con Jungkook.

"Tu lo ami, vero?".
Quelle parole mi spiazzarono. E non poco. Forse perchè...dovevo, ormai, ammettere che mi ero innamorato di un ragazzo che mi aveva piantato in asso senza nemmeno una spiegazione decente.

"Anche se non gliel'ho mai detto...sì, sono innamorato di lui.
Ma non del Jungkook che l'altro giorno è venuto qui con la sua aria strafottente e menefreghista sparando stronzate che non stavano in piedi da sole.
Io sono innamorato del ragazzo che mi ha portato in un acquario al nostro primo appuntamento, mostrandomi il corridoio più bello che io abbia mai visto. Del ragazzo che è venuto a cercarmi in mezzo ad una folla nonostante potesse finire nei guai o non trovarmi. Del ragazzo che faceva partire i film che piacevano a me su Netflix sebbene lui li odiasse. Del ragazzo che mi portava ogni mattina all'università, nonostante io abiti a dieci minuti a piedi da lì, solo per vedermi prima di chiunque altro. Del ragazzo che mi chiedeva sempre di restare a dormire da lui perchè solo con me riusciva a dormire bene.
Ecco, io sono innamorato di questo ragazzo. Anche se è il motivo per cui non mangio e non esco di casa da giorni..." gli risposi con evidente amarezza, abbassando, poi, lo sguardo per impedire ad una lacrime ribelle di cadermi dall'occhio.

Hobi rimase solamente in silenzio, facendomi preoccupare non poco.
"Perchè non stai dicendo niente?" gli chiesi con titubanza, rivolgendogli un'occhiata un po' spaventata.
"Perchè ora devo andare a fare una cosa" rispose lui in tono secco, alzandosi dalla sedia e dirigendosi verso la porta.

"Aspetta, non andartene. Rimani qui" cercai di fermarlo io, pensando che, nell'ora e mezza in cui era stato a casa mia, sono stato molto meglio grazie alla sua compagnia.
"Devo andare a fare una bella chiacchierata. Poi, se vuoi, torno" mi rispose lui con sicurezza e tranquillità, cercando di farmi calmare.

"Non starai mica pensando di andare da Jungkook, vero?" gli chiesi subito dopo, cercando di interpretare le sue parole.
"Deve sapere come ti ha ridotto".
"Sì, ma non mi pare il caso che..." iniziai a dire, interrotto, però, dalle sue parole seguenti.
"Ma niente. Ora vado" disse, infatti, uscendo da casa mia subito dopo.

Io rimasi solamente lì seduto, sperando con tutto me stesso che le cose non peggiorassero ancora di più.
Come se fosse stato possibile, in effetti...

COMUNICAZIONE IMPORTANTE DI SERVIZIO (quindi leggetela😂):

Allora, ieri ho pubblicato i primi capitoli della mia nuova Jikook, To feel alive.
È una storia a cui tengo particolarmente, quindi manderò un abbraccio mentale a chiunque la inizierà.

Se siete interessati a leggerla la potete trovare nel mio profilo✌🏻.

Buona giornata a tutti❤️.

•Revival {Jikook}•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora