Modello Cenerentola

Hai l'equilibrio di una scopa # 4

Dreamery

"Sali in macchina." dice autoritario.
"Io in realtà dovrei andare a prendere la mia macchina al supermercato." affermo.
"Ti ci accompagno io al supermercato, come fai a correre? Hai i tacchi."
"Adesso te ne sei accorto?"
Mi fulmina.

Perché non sto zitta?

"S-A-L-I." scandisce bene le parole. Mi impunto.
"NO."
"Non te lo ripeto più. Sali."
"E se no cosa mi fai?!"

Si avvicina a me.

Oh Gesù sceso in terra. Ho combinato un bel pasticcio.
Ma va che novità.
Te lo faccio venire anche a te un trauma cranico.

"Ti prendo con le cattive se no."
"Mi prendi? Cosa sono un oggetto?" E neanche due secondi che mi ritrovo in spalla a lui.

Ma Dioooo.

"Mi lasci subito!" Grido dandogli dei colpi alla schiena.
"L'ha voluto lei."
"Ma cosa ho voluto io! Che dice?!"
"È davvero incredibile sa?"
"Ha un trauma cranico se lo ricordi!" Ribatto.
"Causato da lei!"

Silenzio di tomba.

Se mi capita! Non sa che gli faccio!
Sta qui perché non ci provi.
Provi? Provare a fare che?
Non lo so. Visto che già lo hai ucciso che ne dici di un buon e dolce sesso?
Sadico.
Da che pulpito viene la predica.
Sta zitto Frank.

Mi carica in macchina e parte spedito come un razzo. Metto le braccia incrociate e guardo fissa la strada.

Ha un carattere pessimo. Prima è arrabbiato, poi strafottente, poi ancora cerca di fare il carino senza risultati, e poi ancora diventa autoritario. Ma che problemi lo affliggono?!
Poniti la stessa domanda.
Perché?
È possibile che devo spiegarti tutto io?
Sei la mia coscienza cretino! Ne hai il diritto!
Ahah. Certo. Se non ci fossi io tu saresti stupida. Oh aspetta! Già lo sei!
Non mi aiuti Franklin!!
Io ti aiuto, ma se tu collabborassi mi renderesti le cose più semplici cara.
Sta zitto.

In un batter d'occhio ci ritroviamo già al parcheggio. Guardo il capo.
"Grazie. A domani." dico uscendo.

Vado verso la mia macchina e schiaccio il pulsante sulle chiavi. Sento un bip e finalmente ecco il mio gioiellino. Entro dentro e metto in moto.. alzo la musica e poso la borsa che mi sono completamente dimenticata avere sotto il braccio.
Mi sistemo una ciocca di capelli dietro l'orecchio, tutto questo sotto gli occhi indiscreti del capo.
Mi giro verso di lui e abbasso il finestrino oscurato.
Sorrido e parto come un razzo.

Fanculo. Per oggi ne ho abbastanza.

Ritorno a casa ma appena sono al primo semaforo mi viene in mente una cosa.

La spesa!

Quindi faccio marcia indietro e corro come un fulmine di nuovo al supermercato.

Dopo aver preso tutto pago alla cassa e vado come un lampo a casa.
Apro la porta e poso le chiavi sul tavolino in vetro e poso le buste sul bancone.

"FIGLIA MIAA!" Grida mia madre raggiungendomi in cucina.

Fa che non mi uccida.

Mi abbraccia sconsolata. Dietro di lei mio padre arreso.