Virginia #26

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Dreamery

Sono passati non tanti giorni da quando è successo quella mini litigata. Non parlo più con mio padre da cinque giorni e Brent lo evito in tutti i modi. Oggi mi vesto un tantino pesante perché ho freddo, siamo a maggio e fa un caldo bestiale, però io ho freddino. Mi pettino e prendo la mia borsa, saluto mia madre ed esco. Parto a tutta carica verso il lavoro. Con Vanessa non parlo neanche con lei. Non mi risponde alle telefonate e a casa sua non c'è. Ogni volta che provo a chiedere ai suoi dove è andata loro scuotono la testa arresi. Neanche a lavoro si è fatta più vedere, ed è molto strano per Vanessa, l'unica volta in cui non è venuta è stato quando aveva la febbre a quaranta, diarrea, tosse e raffreddore. L'abbiamo dovuta incatenare al letto dell'ospedale. Non scherzo, sono seria. Parcheggio la mia auto e come ogni giovedì mattina i giornalisti fanno a cazzotti davanti alla porta dell'immenso palazzo dove lavoro. Appena mi vedono vengono subito contro di me. Sbuffo e mi faccio spazio tra di loro e cerco di aprire la porta ma una domanda mi fa fermare.

"Chi era quel ragazzo di ieri sera?!"

Mi giro stupefatta.

Che stalker.

Sospiro.

"Era Chandler?!"

Mi innervosisco.

"Basta! Non era assolutamente Chandler quel ragazzo di ieri! Era un mio caro amico che conosco dall'infanzia, qual è il problema è? Smettetela di dire inutili cose. Non illudete le persone  con false testimonianze. Tanto prima o poi la verità verrà a galla, e le persone ci resteranno male, e da un'esperienza, come questa, non credo che si faranno mettere sotto i piedi dalle cavolate che sparate voi. Con noi non avete la strada spianata, anzi, se volete scoprire la mia vita privata, dovrete scavare e scavare tanto. Perché sono molto brava a mantenere i segreti"

Li fulminò e sorrido avidamente. Si sentono dei mormorii di sottofondo.

"Non era Chandler!?"
"Come è possibile?!"
"Ha un altro ragazzo?!"
"E il capo sa qualcosa?!"

Sbuffo e alzo gli occhi al cielo. Apro la porta e alla mia destra trovo Brent. Ha uno sguardo deluso, arrabbiato, nauseato e non lo capisco.

"Troppe cavolate fanno male alla salute no? Buongiorno" lo supero con passo felpato e mi dirigo verso il camerino di Vanessa. Apro la porta e non trovo nessuno. Sospiro.
"Se cerchi Vanessa non c'è " dice una voce dietro di me.
"Ma davvero? Credevo che avesse preso il potere dell'invisibilità" sbotto ironica. Mi giro e lo supero ancora. È tutto in silenzio, si sente solo il rumore dei miei tacchi.
"Dreamery! Dai! Per favore!"
"FERMATI" mi blocco all'istante.
Mi giro con aria disinvolta e lui sembra quasi sorpreso e preso alla sprovvista.
"Possiamo parlare? Per piacere" dice con occhi da cucciolo. Sono quasi tentata a perdonarlo ma resisto.

No Dream! No.

Ritorno più seria di prima.
"Ti prego..mi dispiace tanto, perché non ne parliamo? È? Che ne dici, davanti a un caffè" ci penso.
"Ho da fare Chandler, non ho tempo per pensare ai caffè di cortesia" lo fulmino con aria minacciosa. Lui si ritrae e rimane un attimo stupito.
"Ah..oh, va bene. Ma, se non lo prendiamo oggi, ne parliamo domani" dice serio quanto me.
Annuisco.
"Ma certo. Se ho tempo" giro i tacchi e me ne vado.
Prendo il mio cellulare e chiamo ancora Vanessa. Squilla, squilla, ma non risponde mai.

Ma dove sei Vany?

Sospiro preoccupata e provo a chiamare qualcuno. Qualcuno, qualsiasi persona. Chiunque.

"Hey scusa, hai visto per caso Vanessa Dennon?"
"No, mi dispiace "

"Hey..si tu! Hai per caso visto Vanessa Dennon?"
"Non so chi sia"

"La conosci? Vanessa Dennon"
"È tua sorella?"

"Mamma! Sono arrivata!!" Grido per farmi sentire. Poso la borsa sul tavolino in vetro e guardo lo scaffalino mini dove un tempo era poggiata la mia statua.

Ciao Lilly.

Mia madre mi fa risvegliare dai miei pensieri.
"È pronto a tavola tesoro" dice. Annuisco.
Li raggiungo a tavola e guardo mio padre, la sua barba è cresciuta di un'ottava e ha delle borse molto evidenti sotto gli occhi. Sospiro. Ha lavorato troppo, sicuramente.
Mi siedo e addento una fetta biscottata. Sono tornata a casa per le cinque, quindi ho avvertito mia madre e lei ci ha preparato la merenda. La adoro.
Poi arriva con i biscotti al cioccolato e del latte. Le sorrido ringraziandola e lei mi fa segno con gli occhi di guardare papà. Sospiro.
Ingoio il boccone.

"Papà " lo richiamo ma non mi risponde.
"Papà!" Lo chiamo più forte. Lui alza lentamente la testa e mi squadra.
Mi sento in colpa.
"Papà..mi dispiace tanto, non era il mio intento farti soffrire o altro, scusami" dico veramente colpita.
Lui annuisce.
"Tranquilla tesoro.." dice. Ma non sono convinta.
"Papà, mi ascolti un attimo?" Chiedo.
"Ti sto ascoltando Dreamery Virginia Exs"
Sbatto varie volte le palpebre.
"Mi hai chiamato sul serio Virginia? Papà ma sei serio?! Sei davvero così tanto arrabbiato con me solo perché ero vestita un po' scoperta?"
"Un po'? Un po'?! Ma hai idea di quanto mi sono preoccupato per te! Hai idea cosa significhi vedere la propria bambina prima vestire con i maglioni fino ai piedi e poi ritrovarla con un vestito succinto e dei tacchi giganti! Sembra che io non ti conosca per niente! Hai idea di quanta paura mi sono messo?? E se ti fosse successo qualcosa?! E chi se lo aspettava! Se fossi stato maschio tutto questo non sarebbe successo! Perché voi femmine siete sempre così....complicate accidenti! " urla.
"Complicate?! Noi saremmo complicate?! Oh ma scherzi vero?! E voi? Che vi comportate in un modo e ne dite un altro?! Ma si può sapere esattamente che cosa volete da noi? Che cosa pretendi? Che io sia una suora? È un vestito papà, un fottuto vestito, non è che sono uscita nuda, e di certo, nessuno mi avrebbe toccato" sbotto alzandomi. Prendo di nuovo la mia borsa e me ne vado. Me ne vado via.

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Questo è tutto dalla vostra Fire in the Water.!🤏💨

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