Ormai è fatta #42 parte 1

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Melissa

"Signora, ha diritto a una chiamata, faccia presto" mi richiamano. Mi alzo controvoglia e sbuffo.
"Mhh..la ringrazio " dico sorridendo acida.
Compongo il numero del mia avvocato.
"Ehi salve..sono io, Melissa, si si..lo so. No ecco, la chiamo dalla centrale di polizia..ecco, vede..sono stata arrestata"

"Signora Dennon! Ma cosa combina!" Mi viene incontro il mio avvocato.
"Ah, menomale che è qui! Mi aiuti per favore! Queste teste bacate non capiscono niente!" Sbotto furiosa.
"Perché è dentro! Che cosa ha fatto?" Mi chiede.
"Mi accusano di essere la complice di Jack! Ti rendi conto!" Lo guardo. Scuote la testa.
"Io l'ho sempre detto che quell'uomo non mi piaceva. Ma lei non mi ha ascoltato!" Mi rimprovera.
"Si beh, ma io che posso farci! Al cuor non si comanda" sorrido di scuse.
"Devo chiamare la sua famiglia a testimoniare" dice.
"No! Cioè si! Cioè.. la prego, chiami solo Clarissa" affermo.
"Ma sa che non si può! Sarà anche maggiorenne.."

Fin troppo.

"...ha capito?" Mi chiede.
"Emh? Si?" Si sbatte una mano sulla fronte.
"No no! Lei non ha capito un bel niente! Adesso la chiamo! Anzi, se ha qualcun altro che possa testimoniare per lei, me lo faccia sapere!" Dice andandosene.
"Ma...OK..CIAO!!" Gli grido dietro.

In che casino mi sono messa!
Lui glielo aveva detto.
Oh basta Yara! Finiscila un po'!

"Ehi..tu" mi richiamano. Guardo avanti a me. Una bella signora.
"Saalve" sorrido innocentemente.
"Mi dai il tuo pane?" Mi chiede.
Guardo a terra e noto la ciotola piena d'acqua con due pezzi di pane vicino. Faccio una smorfia.
"Si, tieni " li faccio passare attraverso le sbarre e glie li lanciò.
Lei sorride e mi ringrazia.

Beh, almeno sono educati qui.

Sono le sei e mezza di sera, non c'è la faccio più! È da un giorno che sto qui e mi sembra di star impazzendo. Qualcuno mi salvi! C'è qualcuno che mi aiuta? Un principe azzurro magari? Uno sul cavallo bianco con il completo blu? Ma va laa. Quando mai. Con la sfiga che ho io, il principe azzurro me lo sogno, neanche.
"Si metta questi" mi lancia una tuta la guardia. La tiro fuori dalla scatola di plastica e la guardo.
"Ma che cattivo gusto..mi scusi? Non c'è n'è una più bella di divisa? Glie ne prego" lo supplico. Scoppia a ridere e se ne va giocherellando con le chiavi della mia cella.
"Antipatico! Lo sappia!" Gli urlo.
Sbuffo e mi vesto.
Un'ora dopo arrivia mia sorella Clarissa.
"Sono arrivata prima possibile. Il processo ci sarà dopodomani, miraccomando a te!" Mi fulmina.
Annuisco.
"Ma..e dopo? Che si farà?" Chiedo.
"E che ne so! Ritornerai a casa tua!" Dice.
"Ma..ma.." cerco di parlare ma mi blocca.
"Niente ma. Te l'ho già detto, a casa mia no" afferma. Sbuffo.
"CLARISSA" mi giro e vedo mia sorella.
"Vanessa cosa fai qui?! Ti avevo detto di stare a casa!" La rimprovera Clarissa.
"A casa? Ma se un poliziotto ha corrotto il nostro vicino per entrare dentro casa nostra! Clarissa!" Sbotta furiosa Vanessa.
"Devi andare via! Non puoi restare qui!" Dice Clarissa.
"C'è mia sorella. Devo stare qui!" Afferma Vanessa.
"Abbassa la voce. E adesso vai" cerca di convincerla Clarissa.
"No che non me ne vado. Dopodomani ci sarò anche io al processo. E con me Dreamery che testimonierà per Melissa intesi?" Borbotta Vanessa.
"Sorellina no! Non possiamo mettere in mezzo Dreamery!" Dice Clarissa.
"Ma lo fa di sua spontanea volontà!" Bonfonchia Vanessa.
"Non è vero!"
"È vero! Non è vero! Ma fatto sta che lo vuole fare" incrocia le braccia.
"Raga-" cerco di parlare.
"ZITTA TU!" mi puntano il dito e parlano insieme.
Alzo le mani.

Prego, scusate.

"Signore, mi dispiace, devo chiedervi di andarvene, state facendo troppo rumore " ci avverte una guardia.
"Rumore? Ma che rumore! Noi stiamo parlando! Per favore! E mi lasci il braccio maleducato!"
"Clarissa!" La fulmino.
"Se non la smettete dovrò mettere dento anche voi" dice ancora la guardia.
"No no, non c'è n'è bisogno, una basta e avanza" le guardo male.
"Scusi, ma lei non si vergogna di mettere dietro le sbarre una donna innocente! Senza neanche avere le prove! Accidenti ma che razza di giustizia è questa? Ma insomma!"
"No Vanessa! Non ti ci mettere anche tu però! Le cose sono già abbastanza complicate!"
"Basta. Non ne posso più. GUARDIE!"
"No no. La prego, le giuro che se ne andranno vai, adesso in questo istante" congiungo le mani. Scuote la testa.
"Vi ho avvertite" dice.
"Si ma-"
"Niente ma! DENTRO!" quattro guardie prendono sotto braccio alle mie sorelle e le sbattono dentro la mia cella.
Batto le mani.
"Brave complimenti! Adesso si che siamo finite" sbuffo.
"Non fa niente. C'è la caveremo!" Dice Clarissa.
"Smettila di fare l'orgogliosa!" La rimprovero. Ride.
"Clarissa. Sono tua sorella maggiore, basta, finiscila" mi avvicino a lei.
"Ma non ti sei mai comportata tale" alza la testa.
"Quando me ne sono andata avevo già conosciuto Jack. E mi avevano minacciato di morte. Mi avevo detto che se non lo avrei sposato vi avrebbero ucciso. Ecco perché me ne sono andata scema. Adesso smettila" mi siedo a terra.
"Perché non ci hai detto niente?" Chiede Vanessa.
"E incitarli a fare una strage? No grazie" rido di gusto.
"VOI" grida qualcuno. Ci giriamo e vediamo Dreamery incazzata nera.
Sorridiamo tutte innocentemente.
"SIETE IMPAZZITE PER CASO? MA COME VI È SALTATO IN MENTE DI FARE SIMILI SCENATE IN UN CARCERE! RAZZA DI IMMATURE CHE NON SIETE ALTRO! QUANDO USCIRETE NON SAPETE COSA VI COMBINO MA DICO IO!" Grida vicino a lei Percy.
"Dai amore, non fare così " cerca di farlo calmare Vanessa.
"STA LONTANA! È POSSIBILE CHE L'UNICA SANA DI MENTE QUI È DREAMERY! ACCIDENTI " urla ancora.

Ragazze mie.
Lascia stare Yara. Ormai è fatta.

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