La cosa segreta # 33 parte 3

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Dreamery

Mi sento paralizzata. Non sento più il mio corpo. Mi viene da piangere e lo faccio. Ma perché piango? Perché so che sono sola? Perché so che sono forte o è quello che credo? Perché sono forte? Perché dicono che non solo sola? È per questo che piango? Perché so che ho vissuto e che non ho saputo vivere abbastanza? È così? Ho buttato tutto ancora nel cesso più totale. Non è vero? Nessuno me lo dice perché hanno paura di farmi male? Ormai non sento più niente.  Apro gli occhi.

"Sono viva" dico sottovoce.

I miei occhi vengono appannati dalle continue lacrime. Le mie ciglia si bagnano subito e sento il mio naso colare. Un soffitto bianco. Un letto scomodo. Gambe scoperte. E sono ancora qui. In ospedale.

"Non mi è mancato per niente questo posto" sorrido ferita.

Sento un calore sulla mano sinistra. Un calore? No, una mano che mi stringe così forte. Mi viene subito in mente come la mamma stringeva la mano di papà. Uguale. La stessa scena. Mi mancate, sappiatelo.
Qualcuno mi da un bacio sulla fronte. Chiudo gli occhi per poi riaprirli subito.

"Io non potevo lasciarti andare" sussurra.

Scuoto la testa.

"Dovevi restare dov'eri" punto i miei occhi nei suoi.

I suoi occhi sono lucidi. La sua mano mi stringe più forte e sento il suo corpo tremare. Posiziono la mia mano destra sopra la sua e lui sembra quasi apprezzare quel contatto. Sorrido.

"Non restare qui"

Mi guarda senza dire niente. Ha un'espressione che non riesco a decifrare, preoccupazione? Sempre questi sentimenti riemergono con me. Sono una portatrice di guai e me ne rendo conto.

"Che ne dici se vieni con me? Eh? Vieni da me, so che non c'è una bella situazione  a casa tua"

Sorrido abbattuta.

"Non ne vale la pena, tranquillo"

Non ascoltarmi, non andartene Brent.

Sto combattendo contro di me. So che io provo qualcosa per lui.

"Perché dovrei andare?" Mi chiede.

"No Brent. Sarà una lotta finita prima di iniziare"

"Bene allora, combattiamo. Mi piacciono le guerre " sorride. Rimango interdetta. Come fa a scherzare con qualcosa di così serio.

Si alza di scatto e mi bacia.

Merda. 

Le sue labbra sanno di qualcosa di contorto. Morbide e rosee, bello e lento. Dolce e delicato. Non mi stacco, non voglio. Davvero ti conosco così poco Chandler? È un bacio che ti penetra in profondità, che ti prende e che non ti lascia più. È come se fosse una ragione di vita. Non lo conosco, ma sembra che io lo conosca da tanto tempo. Dove ti ho già incontrato Brent? In quale famoso remoto passato? Ma perché vuoi provarci con me? Si stacca lentamente ed io apro gli occhi che tenevo chiusi.

"Vieni via con me Dreamery " dice. Mi asciugo le lacrime.

"Dove? Via?"

"Si. Starai a casa mia e partiremo per un piccolo viaggetto quando ti sarai rimessa del tutto" sorride.

"Io e te? Da soli?" Chiedo.

"Si, e adesso smettila di piangere. "

"Già." ridacchio.

"Che bella risata che hai. Te lo hanno mai detto Dreamery?"

"Mai"

"Uno" dice.

"Uno?"

"Una volta. Dovrò arrivare a cento, mille volte" mi guarda.

"E tu lo diresti per cento? Addirittura mille volte?"

"E fidati, non mi stancherei mai"

Cala un silenzio bellissimo. Un silenzio che ci analizza fino a fondo. Davvero sarò felice con lui? Non lo so. Ma adesso invece so che sono felice, molto felice. E vorrei baciarlo ancora. Ancora e ancora, fino allo sfinimento e non mi staccherei mai.

"Posso dirti una cosa segreta?" Chiedo.

"Certo"

"Avvicinati, te la dico all'orecchio " sussurro sempre più piano.

Si avvicina e gli prendo la camicia, lo spingo verso di me e lo bacio. Le nostre lingue diventano tutt'uno e sto bene così.

"Era questa la cosa segreta?" Chiede con il fiato corto.

"No. Non più "

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