CAPITOLO 25

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Teletrasporto

Il sorgere del sole lo trovó giá alzato, di rientro negli alloggi dei Cavalieri, dopo un breve giro in cittá per procurarsi il necessario per la colazione e per il viaggio che presto avrebbero dovuto affrontare. Saphira era con lui. Non appena li vide alzati anche Fìrnen li raggiunse. I tre aspettavano in silenzio, davanti alla porta. Non dovettero attendere molto che Arya era giá comparsa al loro fianco, pronta. Gli eldunarì di Umaroth e Glaedr erano riposti accuratamente in due sacche appese alla sella di Saphira. Uscirono in volo e, poco dopo, si trovavano nel luogo dove il giorno prima avevano esaminato i braccialetti.
"Dove eravamo rimasti?" esordì Eragon

"Dovevamo provarli" rispose la sua dragonessa

"Non sappiamo ancora con certezza se sono sicuri" intervenne Arya, non più del tutto certa che la cosa avrebbe funzionato

"Quali altri modi conosci per scoprirlo?" ribattè lui

"Si, ma..."

Il Cavaliere la interruppe prendendole il polso e infilandole il braccialetto verde smeraldo. Lo allacciò. Le stava alla perfezione. L'elfa si osservò il braccio ammirata e impaurita allo stesso tempo. Nel frattempo Eragon aveva giá indossato quello del colore di Saphira.

"Bene... e ora?"

"Ora si prova. Qual'è il modo migliore per teletrasportare un oggetto?"

Prova con 'eitha' suggerì Glaedr significa 'vai','parti', è forse il modo più efficace che conosco.

"Grazie"

Eragon raccolse un sasso da terra.

"Eitha"

Il sasso sparì avvolto in una luce azzurrina e ricomparve pochi istanti dopo nell'erba più avanti.

"Puó andare"

Ricorda che quando teletrasporti un oggetto non conta la distanza da compiere, ma la massa del corpo che devi spostare disse Umaroth

"Lo so, ma qui l'energia è fornita dai bracciali, non è la nostra"

Non si sa mai. Inoltre ricordati di pensare attentamente al luogo che vuoi raggiungere aggiunse.

"Siamo sicuri?" Chiese Arya timorosa

Faremo la prova io ed Eragon, tu e Firnen vi limiterete ad attivare il meccanismo le disse Saphira

Il suo Cavaliere tolse i due eldunarì dalla sua sella e li sistemò in quella del drago verde. Poi gli disse di volare abbastanza lontano, per provare. Saphira ed Eragon li videro allontanarsi in volo, finchè Firnen non si fermò e planò rasentando di pochi metri le cime dei pini. In quel momento il Cavaliere sentì un lieve tepore al braccio destro e si accorse che il bracciale era diventato verde. Salì in sella a Saphira, ma Arya e Firnen erano ancora troppo vicini. Mentre il calore del braccialetto aumentava gradualmente lei si sollevó in aria, volando nella direzione opposta a quella del drago verde e del suo Cavaliere.
Aspetta ancora un po' disse ad Eragon, che le obbedì

Il calore si fece sempre più insopportabile, sembrava quasi che il braccio gli stesse andando a fuoco, così Eragon si fece coraggio e, insieme alla sua dragonessa, mormorò: "Eitha" pensando intensamente al braccialetto. Fu travolto dalla senzazione di essere compresso su sè stesso e di stare ruotando; o era la testa che gli girava. Dopo poco però la senzazione scomparve. Non si era nemmeno accorto di aver chiuso gli occhi, ma quando li riaprì, si trovò a volare a pochi metri da Firnen che, entusiasta, stava compiendo capriole in aria, tra la le imprecazioni del suo Cavaliere, che faticava a rimanere in sella non essendo legata, e il divertimento di Saphira. E la cosa migliore era che nè Saphira nè Eragon si sentivano minimamente stanchi.

"Wow" disse lui

"Wow" ripetè Arya

Si guardarono e si sorrisero. Volarono ancora per qualche minuto sulla foresta per poi tornare a terra, da dove erano partiti.

Lì discussero ancora sui bracciali e su come usarli.

Poi Eragon si fece improvvisamente serio. L'elfa notò la sua espressione e gli domandò se andasse tutto bene.

"Ho una brutta notizia da riferirvi" fu la risposta

Arya e Firnen si guardarono spaventati. Saphira sapeva giá tutto.

"Mi è stata riferita ieri sera, ma non ho voluto rovinarvi la serata..."
"Che è successo, Eragon?"
"Nasuada ha trovato i seguaci che cercava e ha già deciso la data della nostra partenza"

Quando?  chiese Firnen

"Sono giá a Narda?"  domandò l'elfa

"No. Sono giá sulla grande dorsale. Ci stanno aspettando e attaccheranno domani mattina, alle prime luci dell'alba"

Arya sbiancò in viso. Firnen rimase a bocca aperta alla notizia, ma, ad un'occhiata di Saphira, la richiuse e la sua espressione si fece più decisa.

"Cosa aspettavi a dirmelo?"  fece l'elfa infuriata

"Stavo... cercando il momento adatto"

Lei sbuffò.

"Non abbiamo il tempo per preparare i bagagli"
"Dobbiamo prendere solo il minimo necessario, il resto lo troveremo a Theringsford. Torneremo qui a prendere le nostre cose appena possibile, dopo la battaglia. Ci sarebbero comunque state d'intralcio e avremmo dovuto lasciarle qui" ribattè lui

"Allora sará meglio dirlo agli altri" concluse Arya

Salì in sella a Firnen che partì senza aggiungere niente. Saphira lo seguì finchè non arrivarono ai loro alloggi.

"Abbiamo una notizia importante da comunicarvi" esordì Arya quando tutti i Cavalieri, i loro draghi e gli eldunarì si trovarono nella stessa stanza ad ascoltare.

Eragon fece per tirare fuori dalla tasca i bracciali, ma Arya gli scoccò un'occhiataccia.
Non ora gli ordinò lei attraverso la mente

Se non ora, quando? Presto saranno troppo impegnati dall'idea della
battaglia imminente per ascoltare come funzionano

Allora dopo la battaglia

Potrebbe essere troppo tardi

Ora non è il momento, Eragon

"Funzionano?" li interruppe Ekdar curioso, dopo aver notato che Eragon indossava uno dei bracciali che lui aveva trovato

Il Cavaliere lanció un'occhiata compiaciuta ad Arya, che lo guardò innervosita, ma sapeva anche lei che, ora che l'attenzione era stata portata sui bracciali, avrebbero dovuto spiegarne la funzione.

Umaroth spiegò brevemente quello che Glaedr aveva raccontato loro il giorno prima nella radura, e raccontò della prova di quella mattina. Poi i braccialetti furono consegnati.

"Ne avanzano quattro" notò Erytras

"Come fanno ad essere tutti degli esatti colori dei nostri draghi?"  chiese invece Keyrda

"Non so perchè siano degli esatti colori dei nostri draghi, ma speriamo che quei quattro appartengano a quattro che si aggiungeranno a noi"

Rosso, viola, azzurro e bianco. Chi erano? Sarebbero arrivati presto quei rinforzi? Solo sopravvivendo alla battaglia ormai prossima lo avrebbe scoperto, ed Eragon si ripromise che avrebbe incontrato quei Cavalieri.

Eragon's serie: WirdrekaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora