CAPITOLO 15

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L'esercito di Alagaësia

"Che cosa ci fa qui questo?" chiese Nasuada

"Non è un eldunarì, hanno forme diverse e non sono cosí lisci" disse Arya

"È un eldunarì quello" intervenne Johrn "non di drago ovviamente, questo è di ferblaka"

"Fer... che?"

"Ferblaka, sono le cavalcature degli antawryst, molto simili a quelle dei Ra'zac, per quello noi maghi li abbiamo scambiati per loro"

"Aspetta..." intervenne Garzhvog "raccontaci tutto dall'inizio, se ora ti ricordi"

"Ci eravamo raccolti tutti nei pressi di Dras Leona, per protestare contro le nuove leggi del regno, ma non avevamo intenzione di fare del male a nessuno. Probabilmente eravamo circa mille, penso, anzi, un po' meno, novecento o novecentocinquanta. Ad un certo punto, mentre marciavamo verso le porte della cittá sono arrivati circa trecento antawryst sui loro ferblaka e ci hanno fatto un incantesimo, poi ci hanno portati via in volo. Sono molto potenti perchè sono riusciti a prenderci tutti, nonostante fossimo più di loro e ben addestrati. Ci hanno portato fino al loro accampamento sulla grande dorsale. Da lì abbiamo conquistato Carvahall poi siamo avanzati. Loro hanno lanciato l'incantesimo, poi, mentre arrivavo qua, tutto è cambiato per merito di Eragon. Gli Antawryst non sono più riusciti a trovare il vero nome di Alagaësia e a modificarla. Il resto della storia la sapete"

"Non ci hai detto molto di loro" osservó Roran

"Giusto. Hai ragione. Sono molto abili con la spada e con le lance, per via delle loro braccia più lunghe del normale. I ferblaka sono molto veloci, ma non più dei draghi, non li superano nemmeno come forza. Sono più piccoli, ma non meno pericolosi per i soldati. Hanno spade lunghe e leggermente ricurve, di un metallo particolare di cui non so il nome, ma è completamente nero, come l'eldunarí che avete visto prima, modellate nella lava dei vulcani. Non tutti hanno un ferblaka, la maggiorparte combatte a piedi, ma sono comunque più di quattrocento quelli con una cavalcatura. Tra ferblaka e antawryst c'è lo stesso legame dei Cavalieri con i loro draghi. Fin'ora erano sempre in pochi in battaglia, ma ora, quando sapranno di essere stati scoperti, probabilmente attaccheranno in molti di più"

"Ma loro non sapranno di essere stati scoperti" intervenne Glaedr

"Vedranno che non torno e..."

"È proprio questo il punto, verrai addestrato come spia, poi tornerai da loro e ci riferirai tutto"

"Se ne accorgeranno"

"Penseranno che l'eldunarí ti tenga sotto controllo. Se fosse ancora vivo ti impedirebbe di aiutarci. Penso che non fosse un eldunarì molto importante dato che te l'hanno trapiantato dentro di te. Passerá molto tempo prima che si accorgano dell'inganno, e a quel punto tu sarai giá ad Ilirea sano e salvo e non dovrai tornare"

"Buona idea" intervenne Orik

"Ora è il momento della veritá" annunciò Eragon "vediamo in quanti sono e dove sono esattamente i nostri nemici"

Pronunció poche parole nell'antica lingua e il tavolo bianco divenne improvvisamente di luccicante cristallo trasparente.

"Dovrebbe funzionare tipo draum kôpa" spiegó.

Pronunció il vero nome di Alagaësia e sul grande tavolo comparve una mappa dell'Impero, del Surda e della Du Weldevarden. Più a nord si intravedevano i vulcani della terra natia degli antawryst, a est il deserto e, alla fine, la nuova dimora dei Cavalieri, a sud, dopo i Beor, l'oceano. Eragon concentró i propri pensieri su Valle Palancar. La mappa si ingrandì sul territorio da lui pensato. Notó che Carvahall era sparita e che al suo posto si trovava un accampamento immenso, quello degli umani. Più su invece, sulle mantagne, tra gli alberi, c'era quello degli antawryst, anche quello enorme. Eragon non sapeva come, ma era sicuro che gli antawryst nella valle e sulle montagne erano millecinquecentoventidue, trecentoventidue avevano un ferblaka, gli altri erano a piedi. Gli umani invece erano novecentoquarata. Il Cavaliere cambiò obbiettivo e il riflesso della mappa sul tavolo si spostó più a nord-est e si rimpicciolì per poter contenere nella visuale l'esercito degli elfi. Si stavano radunando a nord di Valle Palancar. Erano molti più degli Antawryst e dei maghi. Eragon ne contò più di novantamila. Erano divisi in accampamenti per cittá, ma costituivano comunque un esercito immenso. Ora non avevano ancora dichiarato guerra all'impero, ma tutti sapevano che se l'avessero fatto neanche i Cavalieri avrebbero potuto impedirgli di conquistare Alagaësia.

Eragon concentró i suoi pensieri sulle forze alleate. La mappa si ingrandì fino a contenere nuovamente tutta Alagaësia.

"Quanti uomini abbiamo a disposizione?" chiese Nasuada

Fu re Orrin a rispondere: "Hai il nostro sostegno. Il Surda non ha un potente esercito da mettere al vostro servizio, ma faremo tutto ció che è possibile. Come ai vecchi tempi"

Lasciò parlare il suo generale.

"Noi abbiamo quattro capitani" spiegò Horace, uno degli ufficiali surdani ai tempi della rivolta che aveva sconfitto Galbatorix "ognuno di loro è a capo di una parte dell'esercito. Fill è il capitano della fanteria. Ha un esercito di diecimila uomini nella capitale surdana. Ci vorrá del tempo prima che raggiungano Ilirea, ma arriveranno il prima possibile. Erik è il capitano della cavalleria. Si trovavano a sud, per domare una piccola rivolta (non comandata dagli Antawryst), ma a cavallo sono molto più veloci dei fanti. Sono circa mille. Screan è il capitano della squadra speciale di arcieri. sono solo cento, ma sono molto abili. In questo momento si trovano sulle Pianure Ardenti per un addestramento. Arriveranno il prima possibile. Infine c'è Ruty, capitano della guardia reale. Anche loro sono cento abilissimi soldati che si trovano in questo preciso istante ad Ilirea.

Re Orrin è anche a capo dei servizi segreti. È lui che comanda le spie surdane, è l'unico ufficiale. Ha a disposizione cinquanta spie sparse in tutta Alagaësia"

"Noi nani siamo quasi tutti fanti" spiegò Orik "diecimila dei nostri soldati sono accampati qui, a neanche un miglio dalla cittá. Altri diecimila arriveranno presto ad Ilirea. Manderemo anche mille cavalieri, tutti quelli che abbiamo. Le nostre spie sono oltre cento e presto saranno tutte all'interno dell'Impero"

"Noi abbiamo due legioni, comandate da me e da Strang. La mia si trova in questo momento nei pressi di Carvahall, o meglio, dove prima sorgeva Carvahall. L'altra è qui ad Ilirea. Sono entrambe formate da dieci coorti formate da cinquemila uomini ciascuna: quattromila fanti, cinquecento cavalieri e cinquecento arcieri.

Ci sono anche i Falchineri, le guardie personali di Nasuada, più di trecento. Le spie sono oltre cinquemila e sono in tutta Alagaësia. In più cercheremo di reclutare dei volontari" disse Roran

"Ti dimentichi dei Varden" aggiunse Jormundur "sono sicuro che combatteranno gli antawryst al nostro fianco. Non sono tantissimi, ma sono comunque utili: più uomini abbiamo meglio è"

"Allora forse anche gli uomini di Carvahall combatteranno" aggiunse il cugino di Eragon.

Il capo degli urgali parlò: "Noi siamo più di cento tribù sparse lungo la grande dorsale, manderemo tutti i nostri a combattere, non abbiamo paura degli antawryst"

"Noi siamo solamente sedici, ma Cavalieri e draghi penso che vi faranno comunque comodo" intervenne Eragon "in più possiamo contare sui dieci migliori maghi di Alagaësia, dieci elfi che ora si trovano a est, nella nuova dimora dei Cavalieri. Inoltre abbiamo più di seicento eldunarì che ci aiuteranno in caso di bisogno"

"Bene, ora che sappiamo su quanti uomini possiamo contare possiamo decidere come schierare il nostro esercito" disse la Regina.

Glaedr espanse la mente fino a toccare il tavolo di cristallo e proiettò sulla mappa di Alagaësia come secondo lui avrebbero dovuto essere schierate le truppe. Umaroth le modificó leggermente. Dopo essersi confrontati i due optarono per una terza opzione e lasciarono che gli altri osservassero attentamente l'esercito. Approvarono tutti la loro idea.

La legione di Strang si sarebbe disposta su una linea che collegava Ilirea a Teirm, anche per controllare la cittá che si era rifiutata di difendere l'Impero e vedere quale sarebbe stata la reazione all'attacco degli antawryst. Le truppe di Orrin e quelle di Orik si sarebbero schierate metá ad Ilirea e metá a Gil'ead per evitare che le due cittá venissero attaccate. La legione di Roran si sarebbe disposta in una radura nel centro della foresta a nord di Ilirea, appena creata da Eragon. Gli urgali sarebbero invece rimasti sulla Grande Dorsale per controllare i movimenti del nemico. Una parte sarebbe scesa a sud e avrebbe occupato le cittá vicine perchè non venissero prese dagli antawryst.

"Per ora è tutto, se avremo novitá vi farò sapere" concluse Nasuada "potete andare"

La stanza si svuotò lentamente, fino a lasciare Eragon e la Regina da soli. Il Cavaliere non sembrava avere fretta di andarsene.

"Pensi davvero che ce la faremo Nasuada?"

"Sará dura, e se gli elfi decideranno di attaccarci, non avremo possibilitá di vittoria" rispose lei.

Eragon's serie: WirdrekaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora