CAPITOLO 19

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Il sopravvissuto

Correva verso Ilirea. Aveva l'armatura distrutta e la tunica strappata. I piedi scalzi sanguinavano per la lunga corsa sul terreno ruvido della foresta. Aveva una cicatrice che gli ricopriva il volto che andava dall'angolo della bocca all'occhio destro; il sangue secco che si era fermato dal taglio, gli ricopriva la faccia. Era così che i soldati lo avevano trovato e lo avevano portato alla Regina. Ora lei, Eragon e Arya si trovavano nella sala del trono davanti a lui. Sembrava che nella foresta fosse impazzito. Dopo molti tentativi riuscì a descrivere ciò che aveva visto: un cavaliere nemico stava attraversando la foresta da solo. Lui marciava in una pattuglia di ricognizione di cinquanta uomini. Il capopattuglia gli aveva ordinato di ucciderlo e loro avevano dovuto obbedire agli ordini. Dopo pochi minuti di combattimento erano riusciti a trafiggerlo, poi non aveva più capito che cosa era successo. Un'ombra azzurra era caduta da un albero e aveva decimato a mani nude tutta la pattuglia. Lui era riuscito a sfuggirgli, ma si era procurato quella cicatrice. Non riuscì a dire altro.

Arya entrò nella sua mente e vide il combattimento.

"Era un elfo. Nessun altro può fare una cosa del genere"

"Oppure un Cavaliere" disse Eragon

"Non credo che un Cavaliere decida di uccidere cinquanta dei nostri uomini. Però possiamo controllare le loro menti per essere sicuri. C'è solo una cosa che non capisco: perchè difendere Johrn? Nessuno era al corrente del fatto che fosse una spia a parte noi. Se era un nemico non so perchè l'abbia fatto, forse per difendere un alleato del suo esercito, ma se era un nostro alleato perchè salvare un nemico e uccidere cinquanta dei nostri uomini? Non può essere stato uno dei nostri; anche perchè nessuno può combattere così bene"

"Chiunque sia la pagherà per aver ucciso cinquanta soldati imperiali durante questa tregua di guerra. Attaccheremo presto, ma nel frattempo metterò una taglia sulla testa di questo assassino. Riesci a descrivermelo Arya?"

L'elfa formò con la magia una lastra di ardesia grande quanto la sua mano, pronunciò un incantesimo nell'Antica Lingua e subito apparve un fairth, un disegno uguale al ragazzo che Arya aveva visto nei ricordi del soldato.

Era giovane, si notava dalla corporatura e dalle mani. Era abbastanza alto, ma non troppo, e magro. Non si poteva capire altro perchè indossava un mantello azzurro che gli ricopriva il corpo fino ai piedi. Portava scarponi neri. Indossava una maglietta e dei pantaloni da contadino, sotto al mantello. Il volto e i capelli erano ricoperti dal cappuccio azzurro del mantello. Sul mantello era ricamata la sagoma nera di un drago. In quell'immagine stava spezzando a mani nude una lama che gli avrebbe staccato la testa.

"Grazie Arya. Farò esporre centinaia di copie di questo fairth in tutto l'Impero per essere sicura di poter prendere questo assassino"

"Di nulla, mia Regina"

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Eragon's serie: WirdrekaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora