Italiano

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Il giorno seguente, dopo pranzo, io e Tae ci ritirammo in camera per stare un po' insieme.
Giocammo un po' con i suoi videogiochi, giocammo a Monopoli e gli insegnai a giocare ad un gioco tipico del mio paese: la briscola.

Ero imbattibile a quel gioco, per me è semplicissimo ma quando devi spiegare ti rendi conto che è davvero complicato.
Devi ricordare tutti i valori delle carte, che se hai la briscola prendi tu la mano, L asso è la carta che vale di più ecc...

Decisi di passare a qualcosa di più semplice come Choice Poker o il Poker Indiano.
Che c'è? Lavoravo in un casinò una volta è per questo che conosco tutti questi giochi.

Avere avuto un problema con il gioco a 19 anni è triste. Non giudico gli altri ma per me è triste.

Finimmo di giocare e non avevamo più nulla da fare.
Ci stendemmo sul letto in posizione Patrick Stella a fissare il soffitto.
Lui alzò improvvisamente la schiena sedendosi. Si alzò e prese un quadernetto ed una penna.
"Piccola mi...insegneresti L italiano?" Mi domandò lui un po' imbarazzato.

"Perché mai?" Dissi io ridendo e curiosa.
"Ogni volta che ti sento pararle al telefono con tua madre è mi nomini vorrei capire quello che dici, in più quando verrò nel tuo paese a conoscere i tuoi amici voglio essere divertente per loro, e anche per te" rispose lui facendo gli occhioni.

Quei dannatissimi occhioni. Resistervi era impossibile. Quegli occhi ti penetravano e arrivavano dritti al cuore sciogliendolo.
Grottesco ma bellissimo.

"Ok amore" dissi alzando gli occhi al cielo.
Un sorriso comparve sulla sua faccia. Si mise gli occhiali, aprì il quadernetto, premette la parte superiore della penna in modo che ne uscisse la punta e scrisse "Italiano" all iniziò della pagina.

"Allora cominciamo?" Disse lui emozionato.
Non avevo mai insegnato una lingua a qualcuno, soprattutto L italiano che è una lingua davvero difficile.

(Ora scriverò i dialoghi in inglese per non rendere tutto caotico, spero riusciate a capirlo)
"First you have to know haw to say "Hello" to someone right?" Dissi io iniziando a spiegare
Lui annuì con espressione concentrata. Appuntò qualcosa sul quaderno e mi rivolse nuovamente la sua attenzione.

"When you want to say hello to some one in Italian you say "ciao" is it clear?" Dissi a lui.
Vidi che cercava di scrivere qualcosa senza riuscirci.
Mi guardò con occhi dispiaciuti. Mi avvicinai a lui presi la sua mano con la penna in mano e scrissi lettera per lettera "C-I-A-O, understand? Try to say it" dissi io.
Lui lo pronunciò subito in maniera impeccabile. Aveva un forte accento ma era bellissimo.

In un paio di ore sapeva già le cose basi: come salutare e presentarsi, i numeri fino al 10 e L alfabeto. Era un davvero più intelligente di quanto le persone credano.

"Ok Tae, introduce yourself " gli dissi.
"Ciao, Taehyung Kim mi chiamo. Ho 28 anni e vengo dal Sud Corea" rispose sbagliando qualche pronuncia. Risi leggermente.
"Come on babe, it is my first time" mi disse lui facendo labbruccio e incrociando le braccia.

"You have to say "mi chiamo" before of your name and then it's "Corea del Sud" not "Sud Corea" ok? Try again" lo incoraggiai io.
Riprovò e lo fece in maniera perfetta. Vederlo concentrato con la testa china a scrutare i suoi appunti mentre si spostava i capelli dal viso e cercava di imparare la mia lingua era bellissimo. Non vedrò mai cosa più bella.

Gli chiesi i numeri e li disse perfetti così come L alfabeto.
Era quasi ora di cena quando mi arrivò una telefonata. Era mia madre.
In Italia era sera molto tardi doveva essere successo qual cosa.
Risposi.
"Y/n tesoro, come stai?" disse mia madre dall altra parte del telefono.

Love at Board-Y/n X Taehyung-SmutWhere stories live. Discover now