Parla

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"Perchè no? È pulitissimo ed è minuscolo. Non vedo che problemi possa recare all ospedale. È come se fosse nostro figlio è gli manca terribilmente. Soffre della sua assenza!"
Mi svegliai quella mattina di Novembre con le urla di Taehyung fuori dalla mia stanza.

"Signore non ci interessa quanto il suo cane sia ubbidiente o pulito. Non può entrare all interno della struttura" gli rispose L infermiera difronte a lui.

Lo vidi stringere i pugni e sbattere un piede a terra per poi girarsi ed entrare nella mia stanza sbattendo infine la porta.

"Piccola ti ho svegliata? Scusa è che Tan soffre della tua assenza. Gli manchi tanto. Dal tuo compleanno sono già passati 5 mesi. È da tantissimo che sei qui e gli manchi tanto" mi spiegò facendo gli occhi da cucciolo.

Rido leggermente a vederlo parlare così. Era davvero adorabile.
"Tranquillo. Per il tuo compleanno dovrei tornare a casa e magari potremmo festeggiare io e te da soli" dissi con fare ammiccante e tirando io suo viso verso di me attraverso il colletto della sua camicia.

"Che ne dici...daddy?" Aggiunsi.
"MH...qualcuno qui è eccitato? Non possiamo finché non sei guarita del tutto. Rischi di stressarti piccola. Se non ti dimettono come faccio poi ad avere questo bel culetto tutto per me al mio compleanno?" Rispose accarezzandomi i fianchi per poi alla fine scendere con una mano sul mio fondoschiena e strizzarne una porzione.

Risi leggermente strofinando il mio naso contro il suo e lasciandogli un dolce bacio sulle labbra.

Il medico bussò alla porta e noi ci affrettammo a staccarci.
Entrò.
"Buongiorno signorina. Come sta oggi?" Domandò.

"Molto meglio Dottore. Secondo lei potrò tornare a casa entro Natale?" Chiesi a mia volta.

"Dipende. Come va la fisioterapia?" Domandò nuovamente lui.
"Molto bene direi. Posso muovere liberamente le braccia senza alcun dolore. Il busto fa ancora un po' male se cerco di tirarmi su senza usare le braccia ma non molto" risposi muovendo fiera le braccia a festa e sinistra.

"E le gambe?" Chiese.
Il mio sguardo si incupì leggermente.
"Non le muovo ancora bene. Ma le assicuro che mi sto impegnando tantissimo. Il fisioterapista ha detto che faccio progressi ogni giorno è che sicuramente tornerò a camminare" sussurrai.

"Certo che tornerà a camminare signorina ma deve avere pazienza. Se si sforza troppo rischia di creare dei danni molto gravi quindi dobbiamo andare con cautela. Ora se non le dispiace è in ritardo per la sua visita dal ginecologo. Chiamo subito L infermiera" detto questo uscì.

Dopo queste parole Tae mi guardo preoccupato mentre io guardavo in basso il mio ventre.
Non ne avevamo ancora parlato ma penso fosse palese che mi sentissi terribilmente in colpa.
Non avevo nemmeno saputo proteggere i figli del mio fidanzato. Che madre potrei mai essere? Se ci dessero davvero in adozione quel bambino sarei mai capace di essere una brava madre?.

"Senti piccola" disse lui svegliandomi dai miei pensieri.
"Mh" mugolai io senza distogliere lo sguardo dal mio ventre e dalle mie mani posizionante esattamente su di esso.

Venne verso di me e Poggio le sue mani sulle mie facendo si che alzassi io viso per guardarlo.
Si era seduto sul letto accanto a me è mi guardava con il suo solito sguardo caldo e rassicurante.
Aveva un sorriso tranquillo sul volto e gli occhi lucidi.

"È colpa mia" dissi secca. Il suo sorriso sparì.
"Sono incapace di proteggere persino due bambini. Avrei dovuto morire ma lasciare loro in vita. Sono un essere inutile e una pessima madre. Come donna non valgo nien..." sentii un bruciore sulla guancia sinistra.

Era entrata Beatrice in camera mentre parlavo e nessuno dei due se ne era accorto.
"Sta zitta idiota. Ora continuate" disse per poi uscire e chiudersi la porta dietro le spalle.

"Perchè dici questo?" Chiese lui.
"Non capisco come tu possa non guardarmi con sdegno e disgusto. Ho uccido i tuoi figli lo capisci? Sono un FALLIMENTO" dissi scandendo L ultima parola.

"No" rispose.
"No?" Chiesi.
"Esatto. No" ripetè.
Ci fu un attimo di silenzio. Lui si alzò, venne verso di me e mi inglobò con le sue possenti braccia. Sentivo le sue lacrime bagnarmi la schiena e di riflesso iniziai a piangere anche io.

Iniziò a singhiozzare. "Non dire mai più una cosa del genere. Non sei un fallimento come donna, non sei un fallimento come fidanzata, come moglie, come madre, amica, sorella, figlia e nemmeno come persona.
Non dipendeva da te. Anzi è colpa mia. Se avessi aspettato prima di rendere pubblica la nostra relazione tutto questo non sarebbe mai successo. Mi sento terribilmente in colpa come te ma so che non potevano prevederlo. Non dipende da noi questa cosa ma da qualcun altro.

È vero dovremo convivere con questo peso ma qualcuno dovrà convivere con uno più grande del nostro. Ti amo e non ci sarà nessuna ragione nel mondo che possa farmi cambiare idea su questo" si staccò dall abbraccio e prese il mio mento con due dita mentre L altra mano era dietro alla mia schiena che mi spingeva verso di lui.

"Fanculo a quella ragazza, fanculo a quel coltello e fanculo a tutto quello che potremmo mai passare. Degli altri me ne sbatto pienamente. Per me esistiamo solo tu ed io" appoggiò la mia fronte alla sua e mi sfiorò le labbra con le sue.
"Sempre" sussurrò su di esse per poi baciarmi come mai aveva fatto prima.

Le lacrime scendevano e si mischiavano alle nostre labbra. Continuammo così finché non ci staccammo e strinse il mio corpicino al suo.

Appoggiai l orecchio el suo petto e sentii il suo cuore battere forte ma calmo allo stesso tempo.
Rimanemmo così finché non arrivò L infermiera con la sedia a rotelle per portarmi dalla ginecologa.

Angolo autrice.

Ciao adorati. ALLORA questo capitolo è un po' noioso. Spero che la storia non stia diventando monotona per voi. Se è così ditemelo che vedrò di aggiungere un po' di BRIO.

Passo e chiudo

Un bacio, 사랑해💜

Love at Board-Y/n X Taehyung-SmutWhere stories live. Discover now