3. Tequila Sunrise

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Hello^^
Oggi sono un po' giù di corda. Ho iniziato il capitolo 20 giusto ieri, e sono bloccata alla prima pagina! Per me è un disagio. Non ero sicura di postarvi questo terzo capitolo, ma forse se mi metto fretta riuscirò a cavare qualcosa dal mio cervello prima o poi ç_ç

Grazie a tutti per i commenti sull'ultimo episodio di "I Don't Care". Sono contenta che sia piaciuta e che in tanti leggerete anche questa storia.

Vorrei anche avvisarvi che la mia beta sta scrivendo una storia davvero interessante su Saint e Zee (e altre coppie che non voglio spoilerare coffocoff BrightWin coffocoff): Lei è 

@misacassiovip e la sua storia, "L'impero delle stelle e della notte", parla di angeli, demoni e vampiri.... siete pronti a impazzire per Saint e Zee?!?!??!?! IO STO IMPAZZENDO! 
Comunque ora vi lascio al capitolo xD un abbraccio virtuale! 
Masayume Herondale 


AVVISO:
Questo capitolo contiene scene per adulti. Se non vi piace non leggete. 

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APPUNTI INIZIALI

Il Tequila Sunrise è un cocktail a base di tequila, succo d'arancia e granatina. 

Il primo cocktail denominato "Tequila Sunrise" risale alla fine degli anni '30. Fu ideato da Gene Sulit, barman dell'Arizona Biltmore Hotel di Phoenix, per un cliente abituale dell'albergo, il quale era di ritorno da una gita dove fu colpito dall'alba sul deserto; arrivato al bar chiese una bevanda dissetante a base di tequila. Sulit creò il cocktail definendolo appunto "Tequila Sunrise". Tale versione però differiva abbastanza dalla ricetta con cui si definisce il cocktail odierno, essendo una variazione del Gin Sling contenente tequila, soda, succo di lime e crème de cassis.


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Bright non fu delicato, se non all'inizio, per evitare di soffrire entrambi inutilmente. Appena riuscì a entrare dentro di me con facilità, iniziò a spingere così forte da farmi piangere e gridare il suo nome.

Avevo sempre pensato che insonorizzare le stanze buie fosse stata una scelta molto azzeccata, anche se difficilmente gli host facevano sesso con i clienti all'interno del locale. Bright ovviamente sì, ma il suo era un problema vero e proprio e ormai nessuno di noi se ne preoccupava più. P Mew gli aveva dato l'ok e se lui era d'accordo allora lo eravamo tutti. La regola fondamentale era e rimaneva il "non avere relazioni serie con i colleghi". In realtà mi ero sempre chiesto perché con i clienti fosse accettato, ma poi mi resi conto che la metà delle volte finivano per litigare e successivamente lasciarsi. Nell'1% dei casi l'host smetteva di fare quel lavoro, ma era così raro che non mi era mai capitato di vederlo.

Mi tornò in mente P Kao e la sua foto in quel fascicolo, ma soprattutto il fatto che fosse felicemente fidanzato. Non che fosse una cosa così assurda, ma da quando lavoravo in quell'ambiente avevo capito che le relazioni serie non potevano coesistere con quel lavoro. Io stesso avevo perso alcune occasioni, pur facendo solo da receptionist.

Ma poi, quali occasioni...?

Una spinta ben assestata mi fece letteralmente gridare con forza, mentre stringevo gli occhi percependo davanti a me quelle fastidiose lucine bianche intermittenti, come mille puntini che mi vorticavano davanti alle palpebre.

"Ti sto scopando Earth... gradirei rispetto." sussurrò Bright contro il mio collo, mordendomi con forza e facendomi gemere.

Non aveva usato l'onorifico di proposito, visto che odiava farlo con tutti a parte che con P Mew e ormai nessuno ci faceva più caso. Non era nemmeno così violento di solito, almeno non con gli altri. Bright amava le cose più semplici, nonostante il sesso fosse la sua ossessione. Io invece ero esattamente tutto il contrario perché la dolcezza e la semplicità in certi casi non riuscivo a sopportarle.

"Sono qua." dissi portando le braccia intorno al suo collo, sentendo le sue mani stringermi i fianchi con forza, percependo così quel familiare dolore che mi fece gemere.

"Sembra che i pensieri ti stiano incasinando il cervello... mi stai facendo stancare e non è da me." Bright si spostò dal mio collo, riprendendo a spingere con il corpo, puntando dritto a quel fascio di nervi che conoscevo bene.

Cazzo.

Aveva ragione e non riuscivo a fingere che non avessi nessun pensiero. Di solito non mi comportavo in quel modo, anzi, non gli davo così tanto potere su di me. Amavo il gioco pesante, ma amavo anche partecipare con più attenzione e raramente Bright usciva da lì senza qualche nuovo segno addosso.

Le sue mani si spostarono dai mie fianchi e una di esse toccò il mio membro, stringendolo alla base per farmi tornare lì insieme a lui. Sussultai chiedendogli pietà, infilando le unghie nella sua schiena, senza però ricevere nessuna risposta.

Ormai è immune alla mia violenza fisica.

Mi prese i polsi e li bloccò al letto con forza, riprendendo a spingere con più violenza dentro di me, facendomi urlare ad ogni colpo. Mi fu impossibile pensare a qualsiasi altra cosa se non al corpo di Bright e alla voglia di venire, ma il bastardo sapeva come farmi arrivare al limite senza però lasciarmi la possibilità di concludere.

Lo odio, anche se non sembra.

Bright era una persona così tranquilla, nonostante la sua "dipendenza sessuale" fosse visibile a occhio nudo. Non se ne preoccupava minimamente, anche se era un disturbo a tutti gli effetti ma, come diceva lui, ormai aveva imparato a conviverci e quel lavoro era un modo alternativo di affrontare il problema.

Lo odiavo perché nonostante questo era felice della sua vita e non si lasciava mai sopraffare dalle emozioni, soprattutto quando c'era di mezzo il sesso. Aveva provato l'amore, ma anche la tristezza nel sapere di non riuscire a rimanere fedele a quella persona, finendo per dimenticarsi completamente di come riuscire a provare quelle sensazioni.

Questo mi fece capire che io e Bright non eravamo poi così diversi, solo che a differenza sua io potevo dire basta al sesso in qualsiasi momento, mentre lui no. Dall'altra parte però, lui non soffriva per il suo non provare nessun sentimento, mentre io ogni volta reprimevo me stesso dal piangere o chiedermi perché non ci fosse nessuno al mondo con cui avrei potuto condividere questa vita.

"EARTH!" gridò Bright a quel punto, dandomi una spinta ben assestata con i fianchi. Inarcai la schiena, tirando indietro il collo, sentendo la familiare sensazione dell'orgasmo invadermi completamente, mentre le mie grida si ammutolirono per il piacere avvolgente.

Non si preoccupò di aspettare che mi fossi ripreso e continuò a entrare e uscire dal mio corpo, fino a che non percepii la sensazione di qualcosa che pulsava al mio interno, comprendendo che era effettivamente venuto.

Si lasciò andare contro il mio corpo, respirando a fatica contro il mio petto. Lo strinsi un po', incastrando il volto nel suo collo, respirando a pieni polmoni il suo profumo. Lui mi lasciò fare, accarezzandomi la pelle delle braccia con le dita, facendomi percepire dei leggeri brividi.

Era sempre così tra noi. Prima ci uccidevamo con il sesso e poi ci coccolavamo una volta finito. In realtà non avrei voluto seguire il consiglio che P Mew mi aveva dato qualche ora prima e fare sesso con lui quel giorno, ma alla fine non ero riuscito a evitare di dirigermi nella stanza buia, una volta che l'ultimo cliente se ne fu andato.

Che seccatura.

"Cosa ti rende così irrequieto? Raramente mi rendi la vita difficile... capisci cosa intendo, vero?" disse guardandomi con occhi languidi, mentre se ne stava con il volto appoggiato al mio petto.Intesi perfettamente quello che stava dicendo. In un altro momento probabilmente mi avrebbe scopato una seconda volta, senza nemmeno domandarmelo, mentre ora sembrava dover quasi riprendere le forze.

Capitava di rado ma, quando avevo la testa da qualche altra parte, anche Bright doveva fare i conti con la difficoltà di fare sesso. Probabilmente era per questo che mi reputava uno dei suoi partner preferiti.

"Solo alcuni pensieri... nulla di grave." dissi sistemandogli il ciuffo ribelle, notando i suoi occhi chiudersi lentamente, facendomi apprezzare il suo volto perfetto. Le sopracciglia grandi gli definivano lo sguardo, come le ciglia lunghe e il naso ben proporzionato, o le labbra carnose di una forma così unica da farmi venire voglia di mordergliele ogni secondo.

"Mi sei d'aiuto quando hai questi pensieri... vieni da me più spesso." sussurrò stringendomi leggermente le braccia intorno alla vita, continuando a dormicchiare sul mio petto.

Come se posso reggere a tutto questo più volte alla settimana. Sei pazzo, vero?

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La voglia di lavorare era praticamente sotto ai miei piedi quella sera, visto il dolore atroce che stavo provando in tutto il corpo per colpa di quel deficiente di Bright. Avevo pensato che un solo round gli sarebbe bastato, viste le sue lamentele su quanto si fosse dovuto sforzare. Peccato che poi si fosse semplicemente cambiato il preservativo e avesse ricominciato con la tortura per un'altra ora e mezza, rendendomi alla fine uno straccio.

Una volta tornato a casa ero caduto in coma sul letto, senza nemmeno farmi una misera doccia. Ero riuscito a svegliarmi giusto giusto alle due del pomeriggio per mangiare qualcosa e lavarmi e infine crollare di nuovo a letto fino alle 20:00.

Il mio orologio segnava le 20:40 quando entrai nel locale, passando per la porta d'ingresso sul retro dedicata a noi dipendenti, salutai distrattamente le guardie nel loro gabbiotto. Le luci erano tutte accese, segno che Gulf era già sceso, infatti lo trovai dietro al bancone mentre agitava lo shaker con destrezza, versando poi il contenuto in una coppetta da cocktail avvolta da del sale sul bordo. Era sicuramente un Margarita e questo voleva dire che P Mew si era divertito davvero tanto con lui.

Ero bravo a capire le persone con i loro atteggiamenti e Gulf non era di certo da meno, nonostante P Mew fosse molto bravo a tenere al sicuro i suoi affari privati. Tuttavia certe cose erano difficili da nascondere, soprattutto quando avevi un fidanzato masochista all'ennesima potenza.

Mi sedetti davanti al bancone, guardando Gulf con una certa difficoltà, lo notai vuotare lo shaker e rimettere all'interno il ghiaccio, la tequila, il triple sec e il succo di lime. Agitò per bene per poi recuperare un'altra coppetta da cocktail e riempirla di sale sui bordi, versandoci subito dopo il tipico liquido bianco sporco del Margarita.

Presi il bicchiere dal gambo, feci un brindisi leggero con Gulf, poi portai il cocktail alle labbra, sentendo prima il sale e subito dopo l'aspro sapore del Margarita, lasciandomi avvolgere completamente dal silenzioso momento.

"Bright ha fatto un buon lavoro... oserei dire." mi prese in giro Gulf, poggiando il bicchiere sul bancone e guardandomi con i soliti occhi indagatori.

Sapevo che mi aveva visto entrare nella stanza buia dalle telecamere, anche se sperai con tutto il cuore che non si fosse messo a spiarci. No. P Mew non glielo avrebbe mai permesso.

"Cosa te lo fa pensare...?" domandai appoggiando il gomito sul bancone, sentendo la stanchezza ancora nelle mie ossa. Era stata una pessima idea passare la serata con quel pervertito del cazzo, ma avrei mentito se avessi detto che la cosa non mi fosse piacere.

Gulf alzò le spalle, pulendo lo shaker e i vari strumenti che aveva usato. "Dal succhiotto che hai sul collo, che pare più il morso di un animale. Oltre al fatto che sei semplicemente distrutto e succede solo quando vedi Bright. Quando fai certe cose con Cooper non ti ritrovo così..."

Sospirai sonoramente, riprendendo a bere il mio cocktail, pensando al fatto che non facevo sesso con Cooper da un po'. Non riusciva proprio ad assecondarmi come invece era in grado di fare Bright, per questo non finivo nel suo letto così facilmente, nonostante le sue prestazioni fossero davvero buone.

"Quando stai con Gun invece, è lui che si ritrova in questa maniera, finendo per mettersi in malattia. Quindi continua a evitarlo come stai facendo e fatti scopare da Bright più spesso... sei divertente da vedere." continuò Gulf ridacchiando, asciugandosi le mani e tirandosi successivamente indietro i capelli.

"Vorrei ben vedere..." risposi appoggiando il bicchiere sul bancone. "Gun con la sua presenza fa diventare attivo chiunque... persino Mild potrebbe farselo." continuai percependo una fitta alla schiena.

Stupito Bright.

Gulf rise di gusto annuendo alle mie parole, guardando poi l'orologio. "Kao dovrebbe arrivare più tardi... non dirmi che ti sei fatto scopare in questo modo solo per non avere nessun istinto nei suoi confronti? Capisco che è meraviglioso..." e disse le ultime parole a bassa voce, per evitare probabilmente che P Mew potesse ascoltarci. "Ma credo tu stia esagerando." continuò solenne, sistemandosi le maniche della camicia bianca che indossava.

Alzai le spalle e scesi dallo sgabello sul quale mi ero appollaiato, maledicendomi per la stronzata che avevo fatto, non era stata una buona idea e ne pagai le conseguenze appena appoggiai i piedi a terra.

Mi avviai verso la mia postazione, sedendomi finalmente sulla mia sedia da ufficio, appoggiandomi sul grande schienale dietro di me. Sussultai di piacere per la posizione comoda, spostando poi la mano verso l'agenda e sfogliando le pagine fino al giorno corrente.

Era sabato e tutte le postazioni erano occupate. Zee aveva appuntamento con un modello, Gun con un uomo d'affari, Off con un nuovo cliente, Mild con una ragazzina viziata, Frame con il solito studente di medicina e Nine con un Head Hazer. Anche Bright in realtà aveva un appuntamento, ma il suo cliente aveva avuto un problema e aveva cancellato l'incontro, quindi era l'unico libero.

Cercai di non pensare a nulla, scrivendo i miei soliti appunti sull'agenda, controllando i giorni successivi nel caso in cui ci fossero dei cambiamenti da fare.

Passai così un'ora senza rendermene conto, fino a che non arrivò il momento di aprire il locale. I primi clienti arrivarono puntuali, anche se l'unico che attirò la mia attenzione fu Tay, un bel ragazzo di 24 anni che qualche giorno prima aveva prenotato due ore di incontro con Off, chiedendo espressamente lui senza nemmeno dare un'occhiata ai profili degli altri host.

Off era nella prima postazione, davanti a quella di Zee, sempre sulla sinistra. Ero troppo curioso di sapere come stava andando l'appuntamento che aprii la telecamera dedicata senza pensarci troppo. Notai l'host vestito con la solita camicia hawaiana, mentre sorseggiava il suo Tequila Sunrise. Quando vedevo quel long drink sul suo tavolo, capivo immediatamente che la discussione con il suo cliente era interessante o divertente, mentre se disgraziatamente beccavo uno shot o altri drink meno vistosi, allora quel cliente era semplicemente una palla al piede.

Tay era seduto sullo stesso divanetto di Off e non in quello opposto, come accadeva solitamente con i nuovi clienti. Decisi di accendere i microfoni e mi misi le cuffie, attendendo curioso che qualcuno dicesse qualcosa. Off rise a una frase detta dall'altro, che però non avevo sentito, portando poi la cannuccia verde del long drink alla bocca. Il ragazzo di fianco a lui era molto carino, anche se un po' lontano da ciò che piaceva a Off. Alto, con un bel fisico, capelli corti scuri e pelle ambrata, ma per quanto ne sapevo, Off amava i ragazzini molto più esili e non quelli dal tipico sguardo da dominatore. Eppure sembravano davvero in sintonia mentre si raccontavano aneddoti simpatici l'uno della vita dell'altro.

"Mi piaci P Off... ho fatto bene a sceglierti...." sentii dire da Tay, mentre giocherellava con il braccialetto verde che gli avevo messo poco prima al polso destro.

Off sembrò seriamente soddisfatto da quelle parole, tanto che lasciò il bicchiere ormai mezzo vuoto sul tavolino davanti a loro e guardò Tay dritto negli occhi. "Come mai mi hai scelto... sono davvero il tuo tipo?"

Tay annuì, leccandosi distrattamente il labbro inferiore. "Forse tu non ti ricordi... ma una sera ci siamo scontrati qua fuori e tu ti sei scusato perché mi erano caduti a terra tutti i libri. Ti ho visto entrare qua dentro e ho fatto delle ricerche, scoprendo che ci lavoravi." rispose senza mai abbassare lo sguardo, prendendo poi il suo long drink e succhiando dalla cannuccia con un po' troppa malizia.

Quello è il mio tipo, cazzo. Off come diavolo fai a beccarteli tutti tu?!

"Mi ricordo di te." disse Off, avvicinandosi lentamente a Tay. Con la mano gli tolse la cannuccia dalle labbra e se la mise tra le proprie, succhiando il liquido ambrato e guardando Tay dritto negli occhi.

Che diavolo?!

"Scusi devo andare, è urgente!" disse una voce a quel punto, notando che il cliente di Gun aveva appena abbandonato il suo braccialetto blu sul bancone, uscendo dal locale con il telefono attaccato all'orecchio e una valigetta nell'altra mano.

Presi il braccialetto e lo misi nel suo contenitore, tornando a guardare lo schermo con Tay e Off ancora mezzi appiccicati, mentre si mandavano sorrisi fugaci e si accarezzavano i capelli.

"È così interessante?" chiese Gun, appoggiando i gomiti sul bancone, guardandomi con uno sguardo accusatore.

Io sospirai chiudendo la telecamera, tornando così alla schermata generale, togliendomi le cuffie dalle orecchie, notando quanto Gun fosse palesemente infastidito.

"Che ti prende...?" dissi a quel punto, visto che normalmente non si comportava così quando un cliente andava via prima del previsto.

Di solito si perdeva a bere drink con Gulf, aspettando la prenotazione successiva, oppure rompeva le scatole agli host liberi, come Bright, o si buttava in stanza buia a guardare film e mangiare schifezze sul letto.

Sbuffò tirandosi indietro i capelli, sistemandosi la giacca stretta che indossava, ovviamente senza camicia al di sotto, così che dalla scollatura profonda potesse mettere in mostra la pelle bianca. Si spostò sulla destra passando dietro alla scrivania senza chiedere il permesso, inginocchiandosi davanti a me. Appoggiò gli avambracci sulle mie cosce e successivamente il mento su di essi, mostrandomi un sorriso troppo allegro.

"Sto solo dando fastidio a Off..." disse a bassa voce, facendo dei cerchi sul tessuto dei miei pantaloni con l'indice.

Alzai gli occhi al cielo, appoggiandomi allo schienale della sedia, rendendomi conto che quella posizione poteva essere facilmente fraintendibile.

"Perché mi devi mettere in mezzo, Gun!" dissi tirandomi indietro i capelli, notando il suo sguardo mutare in uno molto più malizioso.

La relazione tra quei due non mi era molto chiara e avevo tentato in tutti i modi di capirci qualcosa, visto che Gun sembrava intenzionato a usarmi sempre come valvola di sfogo, in tutti i sensi. Non amavo mettermi in mezzo alle questioni, ma Gun non mi aveva lasciato scelta. L'unica cosa chiara era che il loro rapporto era sempre stato così, come cane e gatto, sempre pronti a sbranarsi l'uno con l'altro. Sapevo che Off era interessato a Gun, molto più che come "amici con benefici", ma quando pensavo a Gun e a ciò che provava, non ero sicuro che fosse esattamente lo stesso.

D'un tratto sentii la sua mano spostarsi, toccandomi di proposito la zip dei jeans, ma gli tirai una pacca sul dorso, facendolo smettere immediatamente. "Lo capisci che ci sono le telecamera qua?! Se disgraziatamente le vedesse P Mew..."

"Ci direbbe di entrare in una stanza buia..." continuò la frase Gun, ridacchiando.

Sbuffai mettendo le braccia conserte. "Mi spieghi cosa ci trovi di divertente in tutto questo? Una volta che Off ci vedrà cosa pensi che succederà? Non ti farà di certo una scenata..." chiesi ormai senza speranze, notandolo sorridere vistosamente.

"Mi scoperà... in maniera superba, per essere precisi." rispose Gun mordendosi le labbra.

A volte mi domandavo come P Mew avesse scelto questi host, visto che non se ne salvava nemmeno uno lì dentro. Se Bright aveva problemi seri con il sesso, Gun aveva problemi con tantissime altre cose, tra cui i soldi, i vestiti firmati, i regali e, ovviamente, Off.

"Perché non la smetti di dargli fastidio? Lo sai che gli piaci... smettila di farlo impazzire e lascialo stare. Magari troverà un ragazzo e smetterà di perdere tempo con te." abbassai la voce di proposito per fare quella domanda, visto che non volevo assolutamente che P Mew sentisse le mie parole.

Gun alzò gli occhi al cielo, sistemandosi il ciuffo con lentezza. "Lo sai che mi diverto troppo..." rispose alzandosi in piedi, sistemandosi la giacca e la cintura che portava sopra, proprio in vita. Si spostò dalla mia postazione, tornando davanti al bancone, facendomi l'occhiolino, avviandosi verso la sala e sedendosi davanti al bancone del bar, dove Gulf iniziò a preparargli un drink.

Io sospirai sommessamente, chiedendomi come poteva un ragazzo come Off essere innamorato di un deficiente come Gun. Se da una parte c'era il problema del regolamento, e quindi del divieto di avere relazioni serie tra colleghi, dall'altra c'era anche il comportamento da bambino di Gun, e quello non poteva essere nascosto in nessun modo.

Gun non era una persona seria e non lo sarebbe mai stato. Lavorava lì per potersi permettere tutto ciò che voleva facendo il minimo sforzo. Off, invece, se ne stava lì per andare contro a un padre padrone, convinto di poterlo obbligare a vivere una vita piena di regole e obblighi, come quella di sposarsi con una ragazza appena conosciuta. Poteva sembrare un ribelle, uno scemo del villaggio con quelle camicie hawaiane, ma in realtà stava lottando per poter avere la sua libertà, nonostante dall'altra parte lo attendesse una vita di agi e soldi.

La porta d'ingresso si aprì di colpo e un ragazzo alto, vestito con un abito blu scuro e una camicia bianca al di sotto, fece il suo ingresso. Bello come pochi, pareva quasi una figura eterea con quella pelle chiara e lo sguardo serio ed intrigante.

P Kao si fece notare subito senza dire nemmeno una parola e io semplicemente rimasi imbambolato a guardarlo.

Merda. 


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Bright

***Bright

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Off

Tay

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Tay

Tay

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Gun

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Ed ecco a voi P Kao  in tutta la sua bellezza 

Ed ecco a voi P Kao  in tutta la sua bellezza 

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Midnight ~ Se tu vorrai... io ti aspetterò ~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora