APPUNTI INIZIALI
L'Old Fashioned è un cocktail a base di whisky, zucchero, bitter e acqua.
L'Old Fashioned è uno dei cocktail più famosi al mondo e uno dei più antichi degli Stati Uniti; lo scrittore britannico Kingsley Amis lo definì «l'unico cocktail che può rivaleggiare con il Martini e le sue varianti»; il conterraneo Alec Waugh lo considerò il miglior preludio a una cena insieme al Martini-dry; per il drammaturgo statunitense George Jean Nathan fa parte della "trinità dei cocktail" insieme al Martini e al Manhattan.
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Riprendere a lavorare era un po' come andare in bicicletta dopo che l'avevi lasciata in garage per tanto tempo. P Mew e Gulf sembrarono un po' restii a farmi ricominciare, ma alla fine entrai nel locale senza la loro completa approvazione, riprendendo in mano la mia agenda in cui potei notare la scritta precisa di Gulf, che aveva preso il mio posto in quei giorni.
Passai quasi tutta la settimana completamente immerso nel lavoro, sentendomi più vivo che mai e pieno di energia, nonostante i problemi che sembravano seguirmi come una calamita.
Martedì, ad esempio, dovetti discutere con due clienti di P Kao, che per un errore erano stati segnati allo stesso orario. Fortunatamente uno dei due si infatuò di Ohm appena lo vide passare dalle stanze buie alla sala, così riuscii a ritagliare un'oretta di tempo per far conoscere Ohm a quel ragazzo, mentre l'altro passò il tempo prenotato insieme a P Kao.
Mercoledì, Gun versò il suo Margarita Frozen in testa a un uomo, il quale si arrabbiò come un dannato, gridando allo scandalo, dando a Gun della puttana. Ero sul punto di schiacciare il tasto della vigilanza, quando Off tirò l'uomo per un polso, facendolo volare fuori dalla postazione tre e lontano da Gun. Fortunatamente Zee e P Kao fermarono Off prima che potesse prendere a calci il cliente, che semplicemente si alzò e scappò fuori. Gun non ci spiegò mai cosa fosse accaduto con quell'uomo, nemmeno quando P Mew lo "sgridò" per il suo comportamento. Ovviamente non era mai serio quando cercava di sgridare qualcuno, a meno che non succedesse qualcosa di veramente grave, come il fatto che fossi finito in una rissa.
Giovedì le cose sembrarono andare bene, quando beccai nuovamente Gun e Off fare sesso nella stanza buia numero due, nonostante avessero degli appuntamenti che li stavano aspettando. Fui costretto a uscire dalla postazione e dirigermi personalmente davanti alla porta di quella camera, inserendo una chiave magnetica e spalancando la porta con rabbia. Inutile dire che vederli in webcam non era come ritrovarseli dal vivo e la figura di Gun che cavalcava Off con forza difficilmente me la sarei tolta dalla testa.
Finalmente arrivò venerdì e pregai con tutte le mie forze che almeno quel giorno non succedesse niente di grave. A mezzanotte e mezza Mild aveva terminato i suoi appuntamenti e si era semplicemente buttata in stanza buia con Bright, anche lui libero dagli impegni. P Kao e Ohm sembravano essere quelli più oberati di lavoro, mentre Off era occupato con Tay a bere il secondo Tequila Sunrise. Cooper aveva appena iniziato un incontro con una ragazza, che di femminile aveva solo l'aspetto, quando notai Gun seduto alla sua postazione con le gambe leggermente aperte, mentre sorseggiava del vino rosso e controllava da lontano l'operato di Off.
Il vino rosso vuole dire solo una cosa: guai in arrivo.
Sbuffai tirandomi indietro i capelli, controllando distrattamente tutte le telecamere, guardando poi l'agenda per il giorno dopo, rendendomi conto che su ogni appuntamento dalle 1:00 in poi c'era una x rossa di fianco. Non avendo fatto io quei segni, iniziai domandarmi chi fosse stato l'artefice e perché, soprattutto. Non potevano essersi cancellati quasi venti appuntamenti di colpo, era praticamente impossibile che succedesse.
Mi alzai con l'intento di andare da Gulf, quando mi trovai davanti il volto serio di Win, cosa decisamente strana visto che, per quanto ne sapevo, stava ancora studiando per un esame importante. Non lo vedevo ormai da più o meno due settimane e mi stupii soprattutto del suo stato, palesemente innervosito.
"Win..." gli sorrisi, uscendo dalla mia postazione. "Non hai appuntamenti con Bright. Che succede?" chiesi un po' preoccupato.
"Dov'è?!" quasi gridò e per un secondo ripensai a Saint e al caos che era accaduto. Decisi di non fare lo stesso errore e presi il telefono che avevo lasciato sulla scrivania, componendo il numero del cellulare dell'host più deficiente del club.
"Che c'è?" domandò scocciato e mi sembrò di rivivere per la seconda volta quella scena. Sospirai pesantemente, guardando Win con agitazione, sperando che non decidesse di spaccare qualcosa.
"C'è Win davanti a me." dissi senza pensarci troppo, percependo il silenzio dalla parte opposta del telefono.
Cadde la comunicazione e nemmeno un minuto dopo, Bright fece la sua apparizione davanti a noi, con lo sguardo palesemente allibito per la presenza del minore, il quale gli tirò uno schiaffo in pieno viso appena Bright gli si avvicinò.
Il colpo fu così forte che persino Gulf si volto dalla nostra parte, guardando i due con palese preoccupazione sul volto.
"Sei un bugiardo P. Un cazzo di bugiardo!" inveì Win, spingendo il maggiore un paio di volte. "Mi hai detto che eri a casa! Mi hai detto che eri stanco e sono venuto a farti una sorpresa... la terza che ti faccio in questa settimana! Mi hai sempre mentito e sono stato zitto le prime due volte perché non volevo pensarci, non volevo crederci... ma eccoti qua..." iniziò a piangere, cercando di asciugarsi le lacrime nel frattempo.
Bright rimase in silenzio per tutto il tempo, guardandolo con malinconia, senza poter fare un solo passo verso di lui, visto che ogni volta il minore arretrava per allontanarsi.
"Perché mi hai mentito P? Credevo che ci dicessimo tutto... lo facevamo almeno!" continuò portando entrambe le mani sul il volto, singhiozzando ormai senza più freni.
Bright a quel punto prese in mano la situazione e lo abbracciò forte, stringendolo di più appena l'altro tentò di allontanarlo, accarezzandogli con dolcezza i capelli sulla nuca e sussurrandogli qualcosa che, purtroppo, non riuscii a sentire.
"Vieni..." disse Bright dopo qualche minuto, facendomi un cenno per farmi capire che sarebbero andati in stanza buia, dalla quale anche Mild era già uscita con notevole preoccupazione.
Gulf mi fece un segno e io tornai velocemente dietro alla mia postazione, mettendomi le cuffie e accendendo la telecamera della stanza di Bright, pronto a essere il suo angelo custode nel caso in cui le cose avessero preso una piega sbagliata.
Bright e Win entrarono in camera insieme, ma Win si staccò subito dal maggiore, avviandosi verso il letto e sedendosi senza guardarlo, asciugandosi le lacrime con il dorso della mano e mantenendo un'espressione arrabbiata sul volto.
"Win... mi dispiace. Non ti ho mentito di proposito. L'ho fatto per non farti preoccupare perché devi studiare." disse Bright sedendosi di fianco al minore, il quale si spostò subito dopo di qualche centimetro.
Win sbuffò rumorosamente, appoggiando i gomiti sulle ginocchia e incastrando le dita tra i capelli. "Sei solo un bugiardo, cazzo, dovevo dare retta a Top e mandarti a cagare tempo fa..." mormorò Win con astio.
Bright sembrò non approvare quelle parole e tirò i polsi di Win con forza, obbligandolo a guardarlo in faccia. La mia mano si spostò sul tastierino che tenevo laterale, pronto a schiacciare la luce rossa di avvertimento.
"Top? Quello schifoso con le orecchie a sventola che ti sta sempre attorno?! Seriamente vuoi dare retta a lui?!" ringhiò Bright, strattonando Win un paio di volte prima che questo riuscisse a staccarsi dalla presa del maggiore.
"ERR! LUI PER LO MENO NON MENTE!" gridò il minore alzandosi in piedi, guardandosi intorno con rabbia, probabilmente alla ricerca di qualcosa da prendere a calci.
"PERCHÉ NON SEI DA LUI ALLORA? PERCHÉ NON SEI ANDATO A FARTI SCOPARE! NON VEDE L'ORA!" gridò Bright a quel punto, spostandosi da Win e camminando verso il comodino sulla sinistra, tirandogli un calcio e spaccandolo lateralmente.
Schiacciai il tasto di colpo, facendo accendere la luce rossa di avvertimento, notando Bright fissare la telecamera con odio. "NON ROMPERE IL CAZZO EARTH!" gridò di nuovo, tirando un nuovo calcio.
Feci un respiro profondo, schiacciando altre due volte il tasto, facendo lampeggiare la luce per poi spegnerla, sperando che Bright riuscisse a calmarsi.
"Vaffanculo Bright! Sei solo uno stronzo!" gridò Win, spostandosi verso la porta della stanza, pronto ad andarsene.
Bright però lo bloccò per un polso, trascinandolo di nuovo verso il letto e lanciandolo sopra con forza, andandogli poi addosso prima che il minore potesse alzarsi.
Schiacciai con forza il tasto della luce rossa, ma Bright fece solo il segno del dito medio verso la telecamera, trattenendo poi Win per i polsi contro il materasso.
"Sono uno stronzo, dici?! Err, lo sono. Uno vero stronzo che da quasi due mese non sta facendo sesso con nessuno, perché si è innamorato di un ragazzino stupido!" disse velocemente, facendo si che Win smettesse di agitarsi sotto di lui.
Cambiai telecamera, spostandomi su una laterale per poterli guardare meglio, notando il volto di Win completamente allibito. Bright smise di stringergli i polsi, toccandogli con dolcezza entrambe le guance e tirandogli indietro i capelli.
"Sto qua perché ho paura di fare qualche casino se rimango a casa da solo... non te l'ho detto perché avevo paura, Win. So che non provi lo stesso per me e non volevo incasinarti il cervello durante il periodo degli esami..." continuò con voce gentile, come se non avesse dato di matto solo qualche minuto prima.
Win sorrise, accarezzandogli di rimando una guancia, spostando la mano sulla nuca e trascinandolo così verso di sé, facendo scontrare le loro labbra in un bacio leggero.
Rimasi bloccato a guardare quei due ragazzi, che fino a poco prima sembravano sul punto di prendersi a pugni, mentre ora si stavano baciando tra le lenzuola nere del letto.
Le loro labbra si toccarono più volte prima che potessi intravedere le lingue, sentendo di colpo le orecchie andarmi a fuoco. Se Win era effettivamente un ragazzino insicuro di 21 anni, in quel momento non sembrava proprio qualcuno alle prime armi.
Appena notai le mani di Bright finire sotto la maglietta di Win e tirarla su fino al petto, decisi di schiacciare il tasto della luce rossa come un pazzo, aprendo successivamente il microfono e gridando "BRIGHT!" ad alta voce, tanto che anche dalla sala qualcuno alzo la testa verso la mia direzione.
"P EARTH STAI ZITTO!" gridò Win a quel punto, riprendendo a baciare Bright, il quale si era effettivamente spostato dal corpo del minore.
In un attimo li vidi cambiare posizione e probabilmente nemmeno l'host si rese conto della cosa, fino a che non si ritrovò con la schiena sul materasso e Win seduto sulla sua vita, mentre gli continuava a mangiare le labbra e toccargli il corpo.
I gemiti di Bright si fecero più alti, quando Win gli morse il collo, slacciandogli i bottoni della camicia uno per uno, leccandogli il petto, i capezzoli, stringendogli con forza la pelle dei fianchi. Mi sembrava così assurdo vedere l'host in quella condizione, completamente succube di quel ragazzino, steso sul letto senza nemmeno provare a prendere il controllo della situazione.
Win continuò la sua discesa, spostando le mani sulla cintura del maggiore, aprendola con una certa foga, mentre Bright si tirò su con le braccia, baciando le labbra dell'altro, rendendogli ancora più difficile aprirgli i pantaloni e tirargli giù la zip.
"Win... aspetta..." provò a fermarlo Bright, bloccandogli le mani, ma l'altro si liberò dalla presa, spingendolo nuovamente sul letto, mormorando un semplice "Stai.", come se fosse stato un cane da ammaestrare.
Win tornò sui pantaloni di Bright, tirandoli giù con velocità, lasciando l'altro con solo i boxer neri addosso e la camicia mezza aperta, tanto da farlo sembrare un ragazzo innocente che stava per essere profanato.
Senza nemmeno prendere in considerazione il sesso che facevamo io e Bright, le altre volte che lo avevo beccato in stanza buia con altre persone, non mi era mai capitato di ritrovarmi in certe situazioni, dove l'host si lasciava dominare in quella maniera. In un modo o nell'altro lui aveva il coltello dalla parte del manico e difficilmente si lasciava schiacciare sul materasso come in quel momento.
"Win..." Bright gemette il nome del minore nelle mie orecchie e di nuovo quella sensazione di calore e vergogna si impossessò delle mie orecchie e guance.
Vedere Win leccare il membro di Bright mi diede probabilmente il colpo di grazia, tanto che portai le dita alla bocca per mordermi le unghie.
"Credo sia arrivato il momento di spegnere Earth" disse la voce di P Kao di fianco a me, dopo avermi tolto una cuffia dalle orecchie.
Impallidii voltandomi di colpo verso sinistra, notando P Kao guardarmi con attenzione. Chiusi velocemente, anche se con mani tremanti, la schermata della stanza buia, lanciando le cuffie sulla scrivania, sentendo il maggiore al mio fianco ridacchiare e arruffarmi i capelli.
"Che ci fai qua?!" domandai stizzito, tirando delle pacche sulla sua mano, sistemandomi la frangia che mi aveva scombinato.
Lui alzò le spalle, sistemandosi la camicia bianca. Solo in quel momento notai che non aveva addosso la giacca e che le sue spalle larghe erano troppo in risalto, tanto che dovetti inghiottire a fatica della saliva inesistente.
"Gulf è dovuto salire su da P Mew per una questione urgente e mi ha detto di dirti di prendere il suo posto. Ci sono dei cocktail da preparare." rispose uscendo poi dalla mia postazione, facendomi l'occhiolino mentre ritornava nella sala degli incontri.
Presi un respiro profondo, cercando di calmare i battiti del mio cuore, oltre al fatto che avessi un'erezione in atto e che probabilmente anche P Kao l'aveva notata. Mi passai le dita tra i capelli, tirandomeli per la disperazione, chiedendomi per quale motivo non avessi chiuso la webcam prima.
Perché finisco sempre per fare figure di merda?
Dopo dieci minuti decisi che ero in grado di alzarmi e mi incamminai verso la sala, andando dietro al bancone del bar dove P Kao era seduto. Lo guardai senza capire, cercando a destra e sinistra il cliente dell'host, stranamente dileguato.
"Ho finito venti minuti fa... credo che tu non te ne sia nemmeno accorto." mi avvisò P Kao, mostrandomi quel sorriso ironico fastidioso che mi fece sbuffare.
Guardai verso la sala, notando Off alzare una mano verso di me. Tay era ancora di fianco a lui, con lo sguardo sognante di chi probabilmente è sicuro di concludere qualcosa. Presi quindi due bicchieri stile old fashioned e inserii all'interno una zolletta di zucchero ciascuno, facendo cadere sopra di esse un paio di gocce di angostura. Le pestai con un po' d'acqua, facendole sciogliere, inserendo poi il bourbon e successivamente dei cubetti di ghiaccio. Allungai i drink con ancora un po' di whisky e infine una spruzzata di soda, mezza fetta d'arancia sui bordi e le cannucce verdi.
P Kao mi guardò con attenzione, seguendo tutti i miei movimenti come se stesse cercando di memorizzarli nel suo cervello. Quando misi i bicchieri sul vassoio, mi guardò con curiosità, come se volesse domandarmi qualcosa, ma alla fine presi il vassoio e mi avviai verso la postazione di Off e Tay, i quali mi guardarono con altrettanto stupore quando posai i nuovi bicchieri sul tavolo.
"P Off... come facevi a sapere che mi piace l'Old Fashioned?" domandò Tay prendendo uno dei due cocktail.
Off sorrise distrattamente, assumendo uno sguardo spaesato verso la mia direzione, anche se io non gli diedi nessuna spiegazione e me ne tornai al bar ridacchiando sotto i baffi.
Quando gli occhi di P Kao mi puntarono di nuovo però, feci un sospiro, mettendomi a pulire tutti gli strumenti che avevo usato.
"Perché hai cambiato drink?" chiese P Kao, appoggiando il volto sul palmo della mano.
I suoi occhi sembravano stanchi, anche se tutto il suo viso era bello come al solito. Mi ero chiesto più volte se avesse chiarito con il suo ragazzo, dopo che lo aveva chiamato al cellulare la mattina successiva alla rissa.
Non avevo mai provato a iniziare il discorso, anche perché, in teoria, io sarei dovuto essere perfettamente addormentato e non dietro la porta ad origliare.
Nonostante avessi cercato di interpretare il suo atteggiamento, non mi pareva che ci fosse tanta differenza dai giorni scorsi, a parte il fatto che il nostro rapporto sembrava essere più solido di un mese e mezzo prima.
"Penso che sia giusto che i clienti possano bere ciò che gli piace... per una volta." risposi prendendo lo shaker e riempiendolo di ghiaccio, inserendo rum chiaro, curaçao, sciroppo di orzata e succo di lime, agitando poi il tutto con velocità.
Versai il liquido in un bicchiere highball e aggiunsi il rum scuro per ultimo, facendo sì che scorresse sul ghiaccio e creasse una sorta di ombra scura nella parte alta del bicchiere.
Aggiunsi una fetta di lime sul bordo e la cannuccia rossa alla fine, girando con essa il contenuto del bicchiere per un attimo, prima di prendere il bicchiere tra le mani e portarmi la cannuccia alle labbra.
Guardai P Kao mentre succhiai il liquido con lentezza, sentendo il sapore forte del Mai Tai invadermi le papille gustative. Inutile dire che il maggiore rimase a guardarmi per tutto il tempo, fino a che non lasciai il bicchiere davanti a lui.
"È come te." dissi sottovoce, lasciando lo shaker sotto l'acqua corrente del lavandino.
P Kao prese il bicchiere tra le mani e lo guardò con attenzione. "In che senso?" domandò, portandosi poi la stessa cannuccia tra le labbra.
Sussultai.
"Il rum chiaro... il rum scuro... quell'incontro di colori è come te. La tua pelle... i tuoi capelli... il fatto che sembri così serio e tenebroso, ma allo stesso tempo puro e gentile." dissi quella frase senza guardarlo una sola volta negli occhi, percependo di nuovo una strana sensazione di vergogna sul mio petto e sprigionarsi sulle mie guance.
Con la coda dell'occhio vidi P Kao posare il bicchiere sul bancone, usando l'indice per toccare il bordo e successivamente prendere la fetta di lime che avevo appoggiato lateralmente, portandosela alle labbra e mordendola con lentezza.
Tremai senza rendermene conto, chiudendo l'acqua del lavandino velocemente.
"Hai usato tante parole... quando avresti potuto dire, semplicemente, che sono bello da impazzire." mormorò, succhiando successivamente la fetta di lime che aveva morso poco prima.
Lo fissai terrorizzato, sicuro che il rossore sulla mia faccia fosse visibile anche con le luci soffuse del locale.
Stavolta hai vinto tu P Kao, ma non finisce qui.
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Midnight ~ Se tu vorrai... io ti aspetterò ~
FanfictionQuando al Midnight arrivò un nuovo host, Earth pensò semplicemente che ci fosse qualcosa di strano sotto. Per quale motivo P Mew non lo aveva avvisato di una notizia del genere? Non era di certo qualcosa che avrebbe potuto tenergli nascosto! "Earth...