5. Kamikaze

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APPUNTI INIZIALI

Il Kamikaze è un cocktail a base di vodka, countreau (o triple sec), succo di lime e, se "on the rocks",  anche sweat and sour.

Il "Kamikaze" è stato creato da Richard Stein, il proprietario del Richard's Lounge a Lakewood in New Jersey, nel 1976. "Kamikaze" in giapponese significa "vento divino", ed è un cocktail apparso per la prima volta nel 1976, secondo lo storico dei cocktail David Wondrich, che originariamente veniva servito come shot, ossia in un bicchiere di piccole dimensione da bere in un solo colpo. È stato poi modificato anche come long drink, cambiando i volumi dell'alcol. 

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Nonostante la domenica fosse il giorno di chiusura del locale, oltre che il mio unico giorno libero, non ero riuscito a riposarmi come avrei voluto, visto i continui pensieri che mi avevano occupato il cervello per tutto il tempo.

Quel lunedì sera mi ritrovai seduto alla mia scrivania con le mani tra i capelli e l'agenda mezza vuota. P Kao avrebbe iniziato il giorno dopo e Gulf mi aveva lasciato i braccialetti nuovi di colore rosso, dedicati a lui, oltre che l'app aggiornata su tablet con la sua foto.

Cercai di non pensare più ai suoi occhi e fissai lo schermo del computer, notando Zee in postazione due con Saint. Stavolta non aveva indossato il collarino, ma si era presentato con l'eye liner sulle palpebre e un leggero smokey eyes che mi aveva lasciato un attimo interdetto, anche perché stava fottutamente bene.

Guardai un secondo la telecamera nella postazione di Zee e mi resi conto che persino lui era rimasto colpito dal make up del minore, guardandolo fisso come un ebete.

Saint 1, Zee 0.

"P Earth..." disse una voce davanti a me, facendomi spaventare. Non avevo minimamente sentito la porta aprirsi e vidi Nong Win entrare all'interno del locale.

Sospirai guardando il minore, domandandomi che diavolo ci facesse ancora lì! Sabato sera aveva passato ben tre ore in compagnia di Bright, nonostante non avesse avuto i soldi nemmeno per una. Non ero riuscito a seguire molto la loro conversazione, visto che c'erano troppi clienti che avevano appuntamenti e dovevo controllare anche tutti gli altri host, soprattutto Mild e una donna molto più grande di lei.

"Nong... perché sei qui?" dissi appoggiando il mento sul palmo della mano, guardando Win abbassare lo sguardo e mordersi il labbro inferiore.

Mi passò una carta di credito e guardò distrattamente nella sala. "Bright è disponibile?" chiese sottovoce, mentre le sue guance si arrossarono leggermente.

Rimasi un secondo bloccato, guardando la carta di credito e poi il volto di Win e poi di nuovo la carta di credito e infine schermo del computer. Bright era nella stanza buia principale, mentre mangiava patatine e guardava la tv.

Aveva appena terminato un appuntamento e si era rintanato li dentro senza dire nulla a nessuno. Guardai Win stringendo le labbra, indeciso sul da farsi.

"Perché vuoi vedere Bright?" chiesi curioso.

Non volevo fare il rompiscatole della situazione, ma Bright non era un host adatto a tutti e non solo per una questione di soldi, ma proprio per il suo comportamento. Il suo disturbo non era qualcosa che riusciva a nascondere facilmente e non potevo proprio pensare a quel ragazzino sotto le grinfie di Bright.

Non che fosse uno stupratore seriale, quello mai, però aveva quel fascino intrigante che ti portava a dire sì a cose che, probabilmente in altri momenti, non avresti mai fatto. Bright era come una bomba ad orologeria, pronta a esplodere in qualsiasi momento e soprattutto quando meno ce lo si aspettava.

"Bright... vedi è..." indugiai incapace di trovare le parole giuste per non spaventarlo.

"Mi piace P... davvero." rispose Win di colpo, spostando la carta di credito verso di me. "Voglio pagare le tre ore di sabato.. e vorrei altre tre ore, se ora è disponibile... per favore P Earth!"

Sussultai guardandolo perplesso, cercando di assimilare al meglio le sue parole. Pensai a tutti i clienti di Bright, soprattutto a quelli che era riuscito a tenersi per qualche mese. Ormai erano così pochi che potevo contarli sulle dita di una mano e in più si facevano vedere raramente. Mai nessuno però, mi aveva detto qualcosa del genere riferendosi a Bright.

"Win. Forse non è il caso ecco..." quasi balbettai, guardando il volto felice di Win, che se ne stava in attesa di ricevere il braccialetto di quel coglione.

"So del suo problema P. Ma non ti devi preoccupare... ha detto che non mi toccherà."

Sentii le forze venirmi meno e chiusi gli occhi per evitare di lasciarmi sfuggire una smorfia. Seriamente quel ragazzino credeva alle parole di uno che soffriva di "dipendenza sessuale"? Dove pensava di vivere? Nel mondo dei sogni forse.

Non riuscii però a capire perché Bright gli avesse parlato del suo problema al primo appuntamento, contando pure che si trattava solo di uno scherzo fatto dagli amici di Win, una stupida scommessa. In teoria non avrebbe più dovuto vederlo in futuro, quindi perché farsi tanti scrupoli e dargli una notizia del genere?

Accidenti a me che avevo deciso di non ascoltare la sua conversazione con Win.

Presi la carta e gli feci pagare le ore di quella giornata, dandogli poi il braccialetto fucsia che tanto bramava da quando era entrato nel locale.

"Non serve che paghi le ore di sabato. Aspetta qui un secondo..." dissi prendendo il cellulare, chiamando Bright.

Guardai le telecamere e lo notai prendere il cellulare e rispondere con un annoiato "Dimmi..." , mentre giocherellava con il telecomando della televisione.

"Hai un cliente..." dissi io senza aggiungere il nome. Lui Sbuffò. "Non voglio vedere nessuno..." rispose con tono piatto, decisamente strano. "Davvero? Nemmeno un certo... Win? Lo faccio aspettare alla postazione sei..." e misi giù la chiamata senza aspettare una sua risposta, guardandolo dalle telecamere mentre assumeva una faccia stralunata, per poi alzarsi di corsa e correre in bagno, probabilmente a sistemarsi.

"Vai alla postazione Win... Bright arriverà subito." dissi sorridendo, indicando la strada al minore, che felice avanzò verso la sala, fino a che non lo vidi dallo schermo sedersi sui divanetti.

Bright arrivò quasi correndo, fermandosi poi davanti alla postazione mentre Win gli sorrideva felice. Presi le cuffie e accesi i microfoni, controllando che nessuno fosse nei paraggi in quel momento, dando un rapido sguardo alle telecamere della sala. Saint aveva la testa appoggiata alla spalla di Zee, Off era ancora con Tay e Mild con la sua amica Yihwa. Gulf invece stava preparando dei cocktail, quindi aprii la telecamera a schermo intero della postazione sei e mi isolai con le cuffie.

"Perché sei qua...?" disse Bright, seduto sul divanetto con le gambe leggermente aperte, guardando Win con quella solita faccia da schiaffi.

Il minore sembrò titubante, grattandosi distrattamente la nuca, mentre le sue labbra si stirarono in un sorriso leggero. Pensai che fosse seriamente carino, ma anche fottutamente giovane per stare lì, nonostante avesse 21 anni, il minimo consentito per poter entrare nei locali.

"Mi sono trovato bene P. Non so perché, ma... avevo bisogno di vederti." rispose sempre sorridente, nascondendo le mani tra le cosce.

Bright annuì, quando Gulf arrivò alla loro postazione e lasciò sul tavolo due drink in un bicchiere basso dal familiare colore giallo chiarissimo, guarnito con una piccola fetta di lime sul bordo. Sussultai nel capire che quello era il drink preferito di Bright, il Kamikaze, un misto di vodka e cointreau che Gulf preparava forse con un po' troppi volumi di alcol.

Sospirai passandomi le dita tra i capelli, chiedendomi per quale motivo avessi lasciato quel povero Nong nelle mani dell'host più pericoloso del club. Avrei dovuto fermarlo e dirgli che non era disponibile invece mi ero lasciato prendere dalla curiosità.

Merda.

"Domani avrai scuola Win... sono già le 23:00. Non hai un coprifuoco?" domandò Bright con tono serio, lasciando anche me un po' interdetto. Da quando faceva il padre della situazione?

Win negò con forza, guardando il bicchiere sul tavolino davanti a sé, prendendolo poi tra le mani e mischiando il contenuto con la cannuccia fucsia.

"Non ho il coprifuoco perché vivo da solo qua a Bangkok... i miei genitori sono di Chiang Mai e mi sono trasferito per l'università."

Bright annuì prendendo anche lui il suo bicchiere, girando un po' il liquido con la cannuccia e bevendolo subito dopo. Notai il suo sguardo ammorbidirsi dopo che ingoiò il liquido, sapevo che amava troppo quel cocktail e che ogni volta per lui pareva la prima.

Win invece portò titubante la cannuccia tra le labbra carnose e senza indugiare succhiò il liquido lentamente, stringendo poi gli occhi per quanto fosse forte.

Sorrisi pensando al fatto che Bright amasse così tanto quel cocktail che non gliene fregava assolutamente nulla di cosa piacesse ai suoi clienti.

Che genio di host.

"È troppo forte? Preferisci qualcos'altro?" chiese Bright a quel punto, spostandosi un po' in avanti per accarezzare distrattamente il ginocchio di Win, seduto poco distante da lui sul divanetto perpendicolare al suo.

Rimasi per l'ennesima volta stupito dal comportamento di Bright. Non si era mai preoccupato di nessuno, nemmeno dei suoi amici, figurarsi di un cliente. Per lui quel lavoro era solo una valvola di sfogo e non gli interessava molto del resto. Solo nel sesso ci metteva passione e gentilezza, ma sempre perché interessava a lui.

"No P... mi piace. Non ho mai bevuto cose così forti però..." sussurrò Win portando di nuovo la cannuccia alla bocca. Bright però fu più veloce e si spostò di fianco al minore, togliendogli la cannuccia delicatamente dalle labbra, lasciando Win con gli occhi spalancati dallo stupore.

L'host gli tolse il bicchiere dalle mani e lo posò sul tavolino, appoggiandosi al divanetto e mettendo un braccio sulla spalliera dietro alla schiena di Win.

"Non voglio che ti ubriachi allora. Bevilo con calma, così il ghiaccio si scioglierà e sarà meno forte."

Serio Bright? Che ti è successo?!

"Ma P... dopo non sarà più così buono." replicò Win cercando di prendere il bicchiere, ma Bright gli bloccò il polso negando con il volto serio, tanto che Win smise di lagnarsi all'istante.

Avrei smesso anche io se mi avesse guardato in quel modo, oserei dire troppo sexy. Win sbuffò leggermente appoggiandosi al divanetto e potei notare la mano di Bright toccargli distrattamente i capelli della nuca.

"Earth?" sentii in quel momento qualcuno chiamarmi, mentre una cuffia mi fu tolta dall'orecchio con forza.

Alzai gli occhi e notai P Mew guardami con curiosità, proprio di fianco a me e non dall'altra parte del bancone. Come diavolo era riuscito a passare e avvicinarsi tanto senza che me ne rendessi conto?

"Cosa sta succedendo?" chiese guardando la telecamera, notando la strana coppia in postazione sei. "Chi è quel ragazzino? Da quando fai entrare minorenni?" domandò con tono un po' preoccupato, ma nemmeno troppo.

Sbuffai. "Ti sembro un demente P? Ovviamente non è minorenne... ha 21 anni" dissi convinto, guardando distrattamente la telecamera.

"Ah! Beh dai... 21 anni non è poi così piccolo giusto? Bright mi sembra la soluzione migliore per lui..." rispose ironicamente P Mew, lasciando la cuffia sul tavolo della scrivania.

"Non ho potuto farci molto P... è entrato qua sabato per una scommessa e c'era solo Bright libero. Non pensavo sarebbe tornato e tu mi hai sempre detto che devono accettare chiunque paghi in anticipo. Inoltre hai accettato Saint e ha solo un anno in più."

P Mew annuì sospirando, prendendo il mouse e guardando le telecamere generali del locale, cliccando su quella dedicata a Zee e Saint.

"Visto che stai parlando di Saint... stanno per concepire un bambino lì dentro." disse P Mew indicando lo schermo, facendomi notare che la mano di Saint era praticamente dentro i pantaloni di Zee.

Sgranai gli occhi preoccupato, schiacciando subito un bottone su un tastierino laterale che avevo vicino alla scrivania. Una luce rossa si accese in un angolo della postazione due e Zee sembrò riprendersi e tolse la mano di Saint dai suoi pantaloni, tirando su la zip.

Mi appoggiai allo schienale sospirando, chiedendomi perché quei due dovessero crearmi tanti problemi. Pensavo che Zee non si fosse lasciato influenzare dalle richieste spinte del minore, ma alla fine avevo sbagliato a dargli fiducia.

"Non si è accorto di nulla nemmeno Gulf quindi non ti fasciare la testa... capisco anche che Bright è un host abbastanza problematico, ma per favore, controllali tutti di tanto in tanto." disse P Mew arruffandomi i capelli, come se fossi stato effettivamente un suo bambino.

Ho 27 anni accidenti!

"Scusami P." dissi sinceramente in colpa, rimettendo la schermata delle telecamere generale, controllando tutte le postazioni occupate.

"Fa niente. Mi raccomando però per domani, ok? Inizierà Kao con noi e ho già contattato qualche amico che ama sperimentare host nuovi. Ti chiameranno prima dell'apertura per effettuare un appuntamento".

Annuii alle sue parole, vedendolo poi andare verso la sala e salutare Gulf con un bacio profondo. Cercai di non pensare a Bright e Win, che ancora se ne stavano in quella posizione strana, l'uno vicino all'altro, rassicurandomi un pochino visto che le mani di entrambi erano ben visibili.

Sentii una strana sensazione sul petto appena mi resi conto che l'indomani avrei visto P Kao su quelle telecamere, cercando subito l'agenda e controllando tutti gli appuntamenti e le postazioni.

Devo avere P Kao nella postazione cinque a qualsiasi costo.


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