24. Shock

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"P KAO!" gridai semplicemente non appena l'orgasmo investì il mio corpo, sentendo il maggiore gemere qualche istante dopo, lasciandosi andare al piacere.

Mi accasciai sul suo petto, visto che ero stato sopra di lui per quasi tutto l'amplesso, rimanendo in balia delle sue spinte, gemendo e respirando con fatica.

Mi alzai di poco, così che il suo membro potesse uscire dal mio corpo, sentendo P Kao abbracciarmi e tirarmi su un fianco, dandomi dei leggeri baci sulla fronte, sulle guance, sulle labbra. Una delle mani scese verso il basso, massaggiandomi la schiena e i fianchi, mentre i nostri cuori correvano ancora velocemente, alla ricerca di un po' di calma.

Erano probabilmente le 10:00 del mattino e mi ero svegliato con una voglia assurda di abbracciare P Kao, che era steso di fianco a me con il volto rilassato. I miei tocchi però lo avevano svegliato e alla fine non era riuscito a evitare le mie richieste, finendo per darmi ciò che volevo senza fare troppe storie.

Chiusi gli occhi e mi beai di quel momento, sentendo un leggero venticello entrare dalle finestre, mentre la mano di P Kao continuava a massaggiarmi la schiena.

"Se continui così... stasera non riuscirai a lavorare..." disse P Kao, stringendomi ancora di più contro di lui.

Gli baciai la pelle del petto, strofinando la fronte subito dopo. Il profumo del suo corpo era diventato quasi una droga per me e non si trattava della fragranza che usavamo entrambi, bensì dell'odore della sua pelle. Respirai a pieni polmoni, inebriandomi, toccandogli la pelle con i polpastrelli per poi percepire il corpo di P Kao irrigidirsi di nuovo.

"Earth..." mi chiamò, accarezzandomi la nuca, mentre l'altra mano mi strinse un fianco, smettendo così di massaggiarmi i muscoli.

Io gli morsi un pettorale, succhiando piano, sentendo la sua pelle incastrata tra i miei denti, mentre la mano di P Kao strinse i miei capelli senza troppa forza. Quando lasciai la presa, un perfetto succhiotto era visibile sul suo petto, andando così ad aumentare la collezione del maggiore.

"Ho come la netta sensazione che tu non voglia arrivarci a lavoro... o sbaglio?" domandò di nuovo, mentre si spostò con il corpo per sovrastarmi e stringermi i polsi sul materasso. "Spiegami... quanto sei masochista?" chiese di nuovo, lasciando però troppa distanza tra i nostri volti.

Io alzai le spalle, arricciando le labbra. Non era di certo colpa mia se non potevo fare a meno di lui in nessuno modo. Era la prima volta che provavo determinate sensazioni per qualcuno e non riuscivo a contenere me stesso dal continuare a stuzzicarlo.

P Kao era sul punto di dire qualcosa, ma la suoneria del mio telefono spezzò il silenzio che si era creato. Il maggiore si spostò verso il comodino dove si trovava l'oggetto e me lo passò senza guardare il display. Rimasi stupito nel notare la video chiamata di Zee in entrata, ma accettai la richiesta senza pensarci, mettendomi seduto, mentre P Kao posò la coperta sul mio corpo, per poi alzarsi e andare in bagno.

"EARTH!" la voce di Zee gridò il mio nome di colpo e così vidi il mio amico seduto sul divano di casa sua, mentre la sua faccia pareva quella di qualcuno che non aveva dormito per niente.

"Zee? Buongiorno... come mai questa chiama?" domandai sistemandomi meglio tra i cuscini.

"E me lo domandi pure?! Hai parlato con Saint, vero?"

Una strana preoccupazione si fece strada nel mio petto, chiedendomi se avessi commesso qualche errore senza rendermene conto. "Sì... perché?" mormorai arricciando le labbra.

"Cazzo, Earth! Ho passato la serata a discutere con lui e ora non vuole parlarmi e si è chiuso in bagno! Perché non gli hai detto che era troppo presto?! Perché hai alimentato le sue idee?"

"Ehi, ehi! Vedi di stare calmo. Io che c'entro ora? Se tu mi avessi reso partecipe di questa cosa, forse avrei potuto anche aiutarti, ma visto che non mi hai detto un accidenti di nulla, ho pensato solo a dare dei consigli seri a Saint... ossia parlarne con te! Non gli ho di certo detto di saltarti addosso."

"Già! E invece...!"

"Zee..." sospirai sistemandomi meglio sul letto, senza rendermi conto che ero senza maglietta e in una stanza che non somigliava minimamente alla mia. Notai infatti Zee guardarmi con stranezza, fissando con interesse il mio petto. "Mi era sembrato seriamente convinto delle sue parole... invece che preoccuparti per lui, vedi di avere un po' più di coraggio tu..."

"Ah! Ora fai pure il filosofo? Non è una questione di coraggio... lo psicologo potrà anche essere d'accordo, ma io so perfettamente come è fatto Saint e come potrebbe reagire. Gli sto chiedendo solo di aspettare ancora un po', fino a che avrà finito il primo ciclo di incontri. Giusto un paio di mesi, nulla di che insomma..."

Ridacchiai di botto, tirandomi indietro i capelli. "E tu pensi seriamente di riuscire a reggere altri due mesi con lui che ti sta intorno come suo solito? Dovrebbero darti un premio per tutta questa forza di volontà..."

"Invece di fare tanto lo spiritoso... mi spieghi dove cazzo sei e per quale motivo sei mezzo nudo? Non mi sembra la casa di Bright... e NON DIRMI CHE SEI DA BRIGHT CAZZO!"

Ero sul punto di mandarlo a fare in culo, quando P Kao si sedette di fianco a me, mostrandosi così nella telecamera in tutto il suo splendore, lasciando Zee con gli occhi sgranati e lo stupore visibile sul volto. Io ridacchiai di nuovo, appoggiando il volto sulla spalla del maggiore, sentendolo lasciarmi un bacio tra i capelli.

"Non è casa di Bright, Zee... è casa mia." disse P Kao con voce bassa, stringendomi un braccio in vita.

"Su, su... non fare il geloso... Zee non lo sapeva..." affermai, punzecchiando P Kao su un fianco, sentendolo poi scattare leggermente per il solletico.

"VOI DUE! Che diavolo! Earth, mi devi delle spiegazioni!" rispose Zee con fastidio.

Sbuffai alzando gli occhi al cielo. "È successo tutto molto in fretta... te ne avrei parlato appena ne avessi avuto la possibilità. Detto questo, vedi di trovare una soluzione... Saint è seriamente convinto di quello che vuole e il tuo comportamento lo sta mettendo in crisi. È arrivato a chiedermi se lo ami davvero... capisci?"

Zee sembrò sconfortato nel sentire le mie parole, infatti abbassò lo sguardo, guardando qualcosa che non potevo vedere. "Lo so... mi ha posto questa domanda troppe volte ieri sera. Non so più come dirglielo ormai. Mi sembra di parlare con un muro."

"Zee..." lo chiamò P Kao a quel punto, intromettendosi nel discorso. "Non voglio obbligarti a fare nulla e capisco perfettamente la tua insicurezza... ma dammi retta. Dai un po' di fiducia a Saint, perché credo che il suo sconforto sia anche basato su questo."

Guardai Zee senza dire niente, notando il suo volto assumere uno sguardo dubbioso. Sospirò pesantemente per poi fissare un punto fuori dall'inquadratura e sgranare gli occhi. Non era uno sguardo di paura, ma più di stupore unito a qualcos'altro.

"Con chi stai parlando..." la voce di Saint si sentì chiara dai miei altoparlanti e mi tornò in mente quella volta in cui il minore aveva sbattuto i pugni sul mio bancone.

Capii all'istante che quello era Saint, ma allo stesso tempo non lo era. Il suo problema era tornato a fargli visita e non ero sicuro che stavolta Zee sarebbe riuscito a tenerlo a bada.

"Con Earth... perché non vai... a vestiti?" rispose Zee con difficoltà, inghiottendo a fatica la saliva. Notai il suo pomo d'Adamo scendere e salire più volte, comprendendo che Saint non si era presentato davanti a lui con tutti i vestiti addosso.

"Hai chiamato Earth! P? HAI CHIAMATO EARTH?!" gridò Saint con astio e notai Zee spostare il telefono verso di sé, per evitare che potessimo vedere il minore, che probabilmente si era avvicinato.

"È insieme a P Kao! L'ho chiamato perché sono preoccupato per te! SAINT!" il telefono cadde a terra e io cercai di avvicinare il mio all'orecchio per sentire cosa stesse succedendo, quando P Kao mi tolse l'oggetto di mano e spense la chiamata, appoggiandolo poi sul comodino dalla sua parte.

Lo guardai male, portando le braccia conserte, arricciando le labbra per il fastidio. "Perché P?" chiesi stizzito.

Lui ridacchiò, arruffandomi i capelli. "Tu e queste telecamere... stai diventando uno stalker, lo sai?" rispose abbracciandomi di nuovo.

Io sbuffai, ma alla fine portai le braccia contro la sua vita, stringendomi a lui. Avrei chiamato Zee nel pomeriggio per sapere cosa fosse successo, anche se ero più che sicuro che Saint non lo avrebbe lasciato andare tanto facilmente.

"Dovremo uscire da qui... prima o poi..." disse P Kao con voce bassa, lasciandomi dei baci sulla fronte.

Io annuii, facendo dei cerchi sulla pelle del suo petto con l'indice. "Dobbiamo andare a lavoro stasera... mi accompagni prima a casa a prendere dei vestiti?" chiesi alzando il volto verso di lui.P Kao mi guardò, annuendo leggermente e mostrandomi uno di quei sorrisi da farmi sciogliere. Gli sfiorai una guancia con le dita avvicinandomi a lui e baciandolo sulle labbra, beandomi di quel semplice tocco.

"Rimani con me poi... stanotte?" chiesi sottovoce, sentendo uno strano imbarazzo sulle mie guance.

P Kao sorrise contro le mie labbra baciandomi di nuovo. "Tutto ciò che vuoi..."


*******


Passò una settimana da quel giorno e le cose sembrarono essere tornate alla normalità, se così si poteva dire. Off e Gun parevano gli stessi di sempre, anche se i contatti tra di loro erano molto più evidente, come i sorrisi fugaci e gli incontri nelle stanze buie. Fortunatamente Tay non si era più fatto vedere e aveva cancellato tutti i suoi appuntamenti futuri con Off, il quale non ci pensò più di tanto, mentre Gun esultò per la notizia.

Zee sembrava non avercela più con me, anche se ancora non si era deciso a parlarmi di quello che era accaduto con Saint dopo che P Kao aveva spento la video chiamata. Ovviamente i succhiotti sul suo collo parlavano da soli, ma la mia curiosità doveva essere appagata in qualche modo e volevo i dettagli, ma probabilmente avrei dovuto aspettare l'arrivo di Saint, il quale era occupato con gli esami, purtroppo.

In realtà quella settimana l'avevo passata a controllare con molta più attenzione Bright, incuriosito dalle parole di P Kao sulla questione del "dominio" da parte di Win. Non mi sembrò così diverso dal solito, eppure qualcosa di strano lo avevo notato anche io, nonostante non riuscissi a capire cosa fosse.

Il mio succhiotto sul collo non passò inosservato a nessuno, purtroppo, come quelli di P Kao, e quel martedì sera prima dell'apertura mi ritrovai circondato in postazione sei da Zee, Bright, Off, Gun e Mild.

P Kao sarebbe arrivato più tardi, visto che quel pomeriggio era andato a trovare sua madre e sua sorella, chiedendomi se avessi avuto piacere ad andare con lui. Avevo declinato l'invito, visto che mi sentivo decisamente di troppo, nonostante avessimo iniziato a frequentarci con serietà. L'idea di conoscere la sua famiglia però mi mise agitazione e, fortunatamente, comprese il mio stato d'animo senza provare a farmi cambiare idea.

"Allora?" domandò Bright con notevole fastidio, incrociando le braccia contro il petto. Io inghiottii a vuoto, guardando tutti i miei amici seduti al tavolo. Gulf era dietro al bancone, mentre ci spiava con la coda dell'occhio, e in qualche modo ero consapevole che anche P Mew ci stava controllando dal secondo piano.

Sospirai sistemandomi la camicia che indossavo, cercando di far passare il tempo, ma Mild mi tirò una pacca sulla mano, guardandomi con sguardo scocciato. "Parla P! Che sta succedendo? Lo so che c'è qualcosa tra te e P Kao. Devi dirmi tutto!" affermò sbuffando, prendendo poi il suo bicchiere di Mojito e portandosi la cannuccia alla bocca, finendo il poco liquido che era rimasto. Io alzai gli occhi al cielo, grattandomi la nuca e passando inconsciamente le dita contro il collo, toccando il marchio di P Kao poco sotto l'orecchio. Quella settimana l'avevamo passata praticamente a casa mia e non potevo esserne più che felice, nonostante il maggiore continuasse a dirmi che non voleva disturbarmi.

Disturbo? Siamo pazzi? Non potevo più fare a meno della sua presenza e ogni volta che lo lasciavo in compagnia di qualche cliente, sentivo il mio cuore farmi troppo male. Era il minimo che potesse fare per farsi perdonare alla fin fine!

"Eerr... ci stiamo frequentando. Con il suo ragazzo è finita da un po' e... e non sono affari vostri questi." terminai la frase scocciato, sentendo il fastidio crescere nel mio petto.

Mild esultò di colpo, guardando nella direzione di Gulf e facendo il segno di vittoria. Lo guardai anche io e lo notai sorridere leggermente, per poi mettere su un vassoio alcuni bicchieri e venire nella nostra direzione.

Posò sul tavolo un Margarita Frozen alla fragola per Gun, un Tequila Sunrise per Off, un Long Island per Zee, un nuovo Mojito per Mild, un Kamikaze per Bright e successivamente un Blue Lagoon per me. Guardai Gulf con un mezzo sorriso, mentre lui mi fece un pizzicotto sul braccio, per poi prendere in mano il suo bicchiere di Margarita e puntarlo verso il centro del tavolo. Tutti lo copiammo, facendo un brindisi generale, sorseggiando poi i nostri cocktail e parlando di cazzate.

"Che succede?" domandò Ohm dopo essere entrato dalla porta sul retro, proprio vicino alla postazione sei, avvicinandosi a noi senza capire.

Ci voltammo tutti nella sua direzione e mi domandai che ci facesse lì, visto che era uno dei suoi giorni liberi. Il nostro amico ci guardò uno per uno, alla ricerca di una risposta nei nostri sguardi quando Mild si alzò in piedi con allegria.

"Earth si è messo con P Kao! Non è fenomenale? P Gulf! Fai un cocktail anche a P Ohm! Deve festeggiare con noi!"

Stavo per ridacchiare e pregare Mild di darsi una calmata, quando lo sguardo severo di Ohm mi colpì in pieno viso. Cercai di capire che cosa stesse succedendo, ma il maggiore si morse il labbro inferiore, guardando a terra, per poi fare un passo indietro e uscire nuovamente dalla porta del retro da cui era entrato, lasciandoci tutti senza parole.

Gulf si spostò dalla sua postazione andandogli dietro, io mi alzai subito dopo cercando di fare lo stesso, quando la mano di Bright mi bloccò per un polso. "Non andare... lo sai cosa è successo l'ultima volta." disse negando con il volto.

Sussultai, guardando di nuovo verso la porta da cui erano usciti Ohm e successivamente Gulf, chiedendomi che diavolo stesse succedendo. Avevamo chiarito in qualche modo ciò che era accaduto un mese prima, anche se non eravamo riusciti ad approfondire l'argomento. Non avrei mai pensato però che potesse reagire in quel modo, soprattutto davanti ai nostri amici.

"Credo sia successo qualcosa con il suo ragazzo..." disse Off, posando il bicchiere sul tavolo. Lo guardammo tutti velocemente, i nostri volti avevano lo stesso sguardo perplesso. Off sospirò, tirandosi indietro i capelli, mentre Gun gli stava attaccato peggio della colla.

"L'ho visto parecchio nervoso in questi giorni... e ho sentito una sua telefonata proprio ieri. Ovviamente non l'ho fatto di proposito. Stavo andando in bagno e lui era rimasto nel corridoio delle stanze buie. Era arrabbiato e diceva che gli aveva mentito... e voleva sapere chi era una persona, ma non ho capito altro perché sono tornato indietro. Volevo evitare che mi prendesse per uno che origlia... come Earth!"

"Ehi!" risposi indignato. "Io vi tengo d'occhio! È ben diverso!" risposi con acidità, sbuffando. Ero diventato lo spione del gruppo per colpa di quelle telecamere del cavolo, ma se loro avessero evitato di fare cose strane nelle postazioni più assurde, forse io mi sarei evitato i loro filmini pornografici.

Quell'informazione però aumentò la mia preoccupazione, domandandomi nuovamente cosa fosse successo a Ohm e chi fosse la persona che gli avesse mentito. Possibile che c'entrasse davvero il suo ragazzo?

"Earth... stai tranquillo." si intromise Zee a quel punto, toccandomi il dorso della mano con le dita. "Ohm probabilmente è solo preoccupato, un po' come lo eravamo tutti noi in questo periodo, quando vedevamo che tra te e P Kao c'era qualcosa nell'aria. A differenza nostra, lui sta passando molto meno tempo insieme a te... vedrai che chiarirete subito."

Annuii abbassando lo sguardo, sentendo comunque una strana sensazione nel petto. Avrei tanto voluto correre dietro a Ohm, ma Bright aveva fatto bene a fermarmi. Se lo avessi fatto avrei solo alimentato una situazione difficile e dovevo lasciare che si sfogasse con Gulf.

P Mew scese in quel momento dal secondo piano guardandosi intorno, probabilmente alla ricerca di Gulf. Puntò poi i suoi occhi su di me e io negai, guardando poi la porta sul retro. P Mew sospirò pesantemente e si avviò anche lui verso quella direzione, lasciandoci tutti lì senza nemmeno dirci mezza parola.

"E meno male che le cose stavano andando bene..." sussurrò Mild, facendosi una coda alta. Parole Sante.

Avevo già aperto il locale da un paio d'ore quando Gulf e P Mew tornarono, seguiti da Ohm subito dopo. Gulf mi fece solo un sorriso, dandomi un paio di pacche sulla spalla senza dire altro, prendendo il mio posto dietro al bancone, così mi avvicinai a Ohm, il quale mi fece un cenno verso la porta sul retro.

Io annuii e lo seguii verso quella direzione, notando però lo sguardo severo di Bright puntarmi fisso dalla sua postazione. Io negai e continuai a camminare verso l'uscita, venendo avvolto dal calore di quella sera, decisamente più afosa del solito. Mi appoggiai al muro, prendendo una delle mie sigarette, cercando il mio accendino. Controllai tutte le tasche senza successo, fino a che Ohm non mi porse il suo, già acceso. Avvicinai la sigaretta contro la fiamma, inspirando e accendendola, sentendo la nicotina farmi rilassare all'istante.

Rimanemmo in silenzio per un po', fino a che Ohm non allungò la mano verso di me e così gli passai il pacchetto di sigarette. Ne accese una e lo guardai per tutto il processo, domandandomi da quando avesse iniziato a fumare. Non glielo chiesi e lasciai che facesse un paio di tiri, prima che posasse il suo sguardo su di me.

"Scusami... non mi sono comportato bene poco fa." disse abbassando lo sguardo.

Io negai, prendendo un'altra boccata dalla mia sigaretta. Avrei voluto chiedergli tante cose, ma sapevo che era lui a dover iniziare qualsiasi discorso, non io.

"Le cose non stanno andando come avevo previsto e... sapere che ti sei messo con P Kao mi ha un attimo destabilizzato." continuò, portando di nuovo il filtro alla bocca.

"Perché...? È successo qualcosa?" domandai con tranquillità, fissandolo con attenzione e rendendomi conto che qualcosa lo stava innervosendo, anche se stava tentando in tutti i modi di nasconderlo.

Ohm non rispose, continuando a fumare e fissando stavolta il cielo sopra di noi, più scuro del solito, avvolto da nuvole che non promettevano nulla di buono. Quando sentii in lontananza dei tuoni leggeri capii che era in arrivo un temporale.

"Ohm. Che sta succedendo?" domandai di nuovo, stavolta avvicinandomi a lui. Il mio amico fece un passo indietro, come se non volesse che la distanza tra noi diminuisse, ma io avanzai senza preoccuparmene, toccandogli un polso e stringendoglielo successivamente, buttando la sigaretta a terra.

"Prima di qualsiasi altra cosa, noi siamo amici. È successo qualcosa con Pharm? Parlamene..."

Ohm negò, chiudendo gli occhi e mordendosi le labbra. "Non posso. Lascia stare davvero, non è nulla che non si possa superare..." rispose con tristezza.

Io alzai la mano libera e gli toccai la guancia, vedendo i suoi occhi aprirsi lentamente e guardarmi con malinconia. Sapevo perfettamente che non avrei dovuto toccarlo in quel modo, ma ero troppo rattristato dal suo stato per pensarci meglio.

Quando sentii le sue mani stringermi le spalle e tirarmi verso di lui, fu difficile avere la possibilità di arretrare, sentendo le sue labbra scontrarsi contro le mie. Posai le mani sul suo petto, spingendolo con forza, fino a che non riuscii a staccarmi da lui e tirargli successivamente un pugno sullo zigomo destro, facendolo barcollare di poco.

Sarò anche piccolo ma posso fare male.

Ohm mi guardò con stupore, toccandosi il punto in cui lo avevo colpito, mentre respiravo a pieni polmoni e mi strusciavo il dorso della mano sulle labbra. Ohm sembrò sul punto di dire qualcosa, ma la schiena di qualcuno si parò davanti a me e non ebbi bisogno di guardarlo in faccia per rendermi conto che quello era P Kao in persona.

In un attimo percepii un freddo gelido passarmi per il corpo, pensando al fatto che P Kao avesse visto ciò che era successo un secondo prima.

Ohm guardò il maggiore con fare nervoso, sospirando forte e tirandosi i capelli all'indietro. P Kao non fece nulla, se non guardare l'altro e rimasero così per qualche secondo fino a che Ohm non se ne andò verso la sua auto, mettendo poi in moto e uscendo dal parcheggio.

P Kao a quel punto si voltò verso di me, puntando il suo sguardo arrabbiato contro il mio. Guardai a destra e sinistra, incapace di dire nulla, cercando però una spiegazione valida per ciò che era successo. Mi ero spostato immediatamente e avevo pure tirato un pugno a Ohm in pieno visto ed era impossibile che non lo avesse visto.

"P... io..."

"Se ti rivedo parlare con lui da solo... mi incazzerò a morte, Earth..." disse a denti stretti, tirandomi per un polso e stringendomi addosso a lui, abbracciandomi e respirando la pelle del mio collo. "Ti ha baciato cazzo... di nuovo." mormorò contro di me, tremando leggermente.Lo abbracciai subito, stringendolo forte, dandogli baci leggeri. "Mi sono staccato subito P...." risposi con apprensione.

P Kao sospirò, spostandosi di poco per guardarmi negli occhi. "Ho visto... sei in grado di cavartela da solo, per questo non sono intervenuto. Se gli avessi tirato un pugno io non si sarebbe rialzato."

Negai sorridendo, abbracciandolo di nuovo. "Ohm non voleva baciarmi. Sono sicuro che ci sia qualcosa sotto, credo che il suo ragazzo, Pharm, abbia fatto qualcosa..."

P Kao si irrigidì tra le mie braccia e potei percepire il battito del suo cuore accelerare di colpo. Alzai lo sguardo, notando il suo perso in qualche punto vuoto davanti a noi. Gli accarezzai la guancia, cercando di richiamare la sua attenzione. "Che succede P ?" chiesi preoccupato.

P Kao negò, sospirando. "Non mi interessa... non voglio che gli stai vicino. Chiaro?" 


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Midnight ~ Se tu vorrai... io ti aspetterò ~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora