"Il succhiotto sul tuo collo è più grande di ieri, Earth..." disse Zee con ironia, prendendo una bottiglietta d'acqua e portandola alle labbra.
Io sbuffai, alzando gli occhi al cielo, mentre Saint, seduto sul divanetto di fianco a Zee, gli diede una pacca leggera sulla gamba. Erano le 21:00 e avevamo deciso di rilassarci un po' in postazione tre prima del lavoro, mentre Saint era passato per poter stare in compagnia dell'host, lamentandosi del fatto che avesse studiato tutto il giorno e che non si fossero visti per niente in quei giorni.
Avrei tanto voluto chiedergli cosa fosse successo tra loro qualche giorno prima, ma Bright e Win erano seduti insieme a noi, quindi evitai di mettere in crisi il minore, o il maggiore, visto che non ero più sicuro di chi l'avrebbe presa peggio.
Quel mercoledì sera avrebbero lavorato solo Zee, Bright e P Kao, visto che Gun e Off si erano presi da tempo quella serata libera per poter fare cose da coppie. Nessuno però aveva preso in considerazione il fatto che fosse il giorno libero anche di Frame, Nine e Cooper, mentre Mild si era presa un bel febbrone.
Anche Ohm avrebbe dovuto lavorare quella sera, ma P Mew mi aveva avvisato che il ragazzo si era preso tutta la settimana libera, senza specificare bene il perché. Provai a chiedere a P Mew il motivo, ma il maggiore rimase vago, aggiungendo che erano problematiche personali e non voleva entrarci. Avrei tanto voluto parlargli o scrivergli semplicemente un messaggio, ma sapevo che avrei solo incasinato di più la situazione e non volevo fare nulla che avrebbe potuto innervosire P Kao.
Presi la mia bottiglietta d'acqua, bevendone un sorso e guardando con attenzione Zee e Saint, abbracciati l'uno all'altro, mentre Saint controllava cose al cellulare, mostrando all'host immagini probabilmente divertenti, visto che continuavano a ridacchiare tra loro.
Bright e Win di fianco a me erano nella loro bolla di sapone, non così appiccicati come gli altri due, ma comunque vicini e interessati più che altro ai loro giochi sul telefono, combattendo probabilmente fianco a fianco qualche battaglia.
Sorrisi prendendo il mio cellulare, visto che tutti si stavano facendo gli affari propri, scorrendo sulla chat Line di P Kao, mandandogli lo sticker di un unicorno mezzo addormentato. P Kao mi mandò un pollice in su e successivamente un vocale che ascoltai portando il telefono contro l'orecchio, evitando che gli altri potessero sentirlo.
"Sto arrivando... dieci minuti."
Sorrisi tra me e me, mandandogli un cuore e spegnendo poi il display, pensai a P Kao, alla nostra storia, a come le cose erano cambiate da circa un mese a questa parte, a quanti passi avanti avevamo fatto senza rendercene conto, come se le nostre vite fossero legate da un filo invisibile, ma resistente, in grado di farci avvicinare e unirci l'uno all'altro, nonostante le diversità, i problemi e le paure.
Non avrei mai pensato di poter provare seriamente qualcosa di così forte per qualcuno, ma soprattutto, che uno come P Kao potesse ricambiare questo tipo di sentimento, rendendomi la persona più felice sulla Terra. Eravamo ormai complici l'uno dell'altro e non avevamo bisogno di spiegazioni o porci domande su ciò che volevamo fare o che ci piaceva, tutto veniva da sé senza perdere troppo tempo.
Mi sentivo strano, costantemente con la testa tra le nuvole, bloccato in un limbo di calma e felicità che mi faceva battere forte il cuore, mentre la mia testa danzava e si focalizzava solo su P Kao e su quanto lo volessi con me, su quanto probabilmente lo amassi, senza rendermene effettivamente conto.
Era strano, forse un po' troppo esagerato e veloce, ma per quanta conoscenza avessi dell'amore, ero certo che il mio sentimento per lui era più vicino a quel sentimento che al solo volergli bene.
Sarei rimasto in silenzio però perché, nonostante tutto, sapevo quanto fosse difficile per P Kao fidarsi nuovamente di qualcuno, anche se si trattava di me. Aveva amato per tanti anni una persona e cancellare di punto in bianco un sentimento del genere non era facile. Per niente. Gli avrei dato il suo tempo, attendendo con calma e senza fretta, perché per lui avrei fatto qualsiasi cosa.
"Domani hai un esame... dovresti andare a casa tra poco." disse Zee di punto in bianco, stringendo una mano di Saint e portandosela alle labbra, lasciandoci così un bacio sopra.
Bright e Win fecero dei versi idioti, facendo arrossire Saint, il quale negò, appoggiando il volto sulla spalla del fidanzato. "Posso stare ancora un po'...? Win rimane in stanza di Bright, non posso stare anche io ad aspettarti?" domandò arricciando le labbra, mentre i suoi occhi sembrarono quelli di un cucciolo smarrito.
Zee negò con forza. "No. Devi andare a casa a dormire." affermò con tono serio, facendo sbuffare il minore.
Immaginai che Zee non volesse assolutamente che il suo nong passasse del tempo con il fidanzato di Bright, probabilmente per paura che potesse portarlo sulla cattiva strada. Chissà perché però, ero certo che sarebbe stato più Saint quello a portare sulla cattiva strada Win.
"Ma ho l'esame al pomeriggio... possiamo dormire qui. P Mew ha detto che possiamo, ti ricordi?" ci riprovò di nuovo Saint, avvicinandosi un po' di più al volto di Zee.
P Mew ormai era completamente succube della dolcezza del minore, incapace di dirgli di no, come Gulf del resto, entrambi troppo presi dal suo aspetto carino e delicato, e per niente preoccupati dal fatto che dentro di lui si celasse anche un altro lato, molto più oscuro, a volte masochista e macabro.
Io sorrisi, notando Win mormorare qualcosa all'orecchio di Bright, il quale annuì ghignando, stringendo poi un braccio intorno alla vita del minore. "Eddai Zee..." disse a quel punto. "Lascia Win e Saint nella stanza buia... nel peggiore dei casi, finiremo a fare una cosa a quattro..."
Zee impallidì di colpo, puntando lo sguardo terrorizzato verso Bright. Saint si girò qualche secondo dopo, mostrando un sorrisino tirato, mentre i suoi occhi gelidi fissarono con attenzione l'altro host, il quale comprese all'istante il grave errore che aveva commesso. Mi portai una mano sulla fronte, chiedendomi per quale accidenti di motivo avevo degli amici così idioti.
"Perché no, P... così ci farai veramente vedere come ti fai scopare da Win..." rispose Saint guardando Bright dalla testa ai piedi, mordendosi poi le labbra con uno sguardo davvero troppo seducente. "Potremmo stare sdraiati sul letto io e te... con loro sopra-mh." la mano di Zee si posò sulla bocca di Saint con forza, evitando che altre frasi indecenti potessero uscire, sussurrandogli all'orecchio qualcosa che non riuscii a percepire.
Come diavolo ha fatto Zee a non saltargli addosso per tutto quel tempo, io davvero non capisco.
Scese il silenzio tra di noi, mentre il volto di Bright diventò bianco come un lenzuolo, le labbra dischiuse e il terrore negli occhi, mentre Win di fianco a lui gli strinse un polso, provando a richiamare la sua attenzione. Mi voltai verso di loro con stupore, vedendo Bright fare lo stesso verso di me, probabilmente preoccupato del fatto che fossi venuto a scoprirlo in quel modo. P Kao aveva ragione, ma evitai di dirgli che anche lui ne era a conoscenza.
"Serio?" domandai ridacchiando, anche se Bright mi tappò la bocca con le mani, guardandosi intorno.
"Non ridere!" disse a denti stretti, mentre tirai via la sua mano dal mio volto, guardandolo in cagnesco.
Saint fece una risatina trattenuta, visto che Zee gli aveva dato di nuovo la possibilità di parlare. "Lo sanno tutti, P Bright... inutile che ti preoccupi." continuò, stringendo la vita di Zee, il quale gli tirò una pacca sulla gamba, intimandogli di stare zitto.
"Ehi, P! Prendi tanto in giro, ma voi avete fatto sesso solo una settimana fa!" lo rimbeccò Win, prendendo così le difese di Bright, il quale si voltò con stupore verso Zee.
Anche io rimasi di stucco nel sentire quelle parole, ma a differenza di Bright ne avevo quasi la certezza, visto ciò che avevo potuto sentire dalla video chiamata di una settimana prima. La domanda che mi vorticò nel cervello era come facesse Win a saperlo!
"Una settimana fa?!" ripeté Bright, scoppiando successivamente a ridere. "Non lo avevate ancora fatto?! Zee... tutto bene? Ti funziona ancora?!"
"Vuoi provare Bright! Sembra che la cosa ti faccia piacere!" rispose con tono nervoso Zee, sul punto di alzarsi e prendere Bright a pugni.
"Ehi, Ehi! Calma!" mi alzai in piedi mettendo una mano davanti a Zee e una davanti a Bright. "Tu... sei un deficiente e hai iniziato questa guerra, quindi ti spettano le prese per il culo." dissi guardando Bright, il quale alzò gli occhi al cielo, mettendo le braccia conserte. "E tu..." puntai Zee con serietà, per poi sospirare. "Beh, è colpa di Saint quindi devi sgridarlo tu..."
L'host si sistemò meglio sul divanetto e Saint gli mise una mano sulla guancia, facendolo così voltare verso di sé, fissandolo con dolcezza. "Mi devi sgridare P... meglio che rimango qui... così potrai punirmi per il mio brutto comportamento."
Potei notare senza troppo sforzo il volto dell'host irrigidirsi, mentre il minore alzò leggermente una gamba, portandola sopra quella del maggiore, strusciandosi così addosso a lui. La mano di Zee finì sulla coscia di Saint, stringendola con forza, mentre entrambi si guardavano come animali pronti a saltarsi addosso.
"Lascio il mio ragazzo solo per qualche ora e voi vi esibite in un porno dal vivo?" domandò P Kao, sedendosi di fianco a me, facendo così bloccare i due amanti, che si sistemarono meglio sul divanetto.
Io sbuffai, voltandomi verso di lui, ammirando il suo sorriso gentile. "Li blocchi sempre sul più bello P...." dissi avvicinandomi al suo volto, lasciandogli un bacio sulle labbra.
Era una delle prime volte che mi permettevo di dimostrargli il mio affetto con gli altri presenti e fu uno shock più per loro che per P Kao, il quale mise una mano sulla mia nuca e mi obbligò a baciarlo di nuovo, sentendo la sua lingua toccare la mia più volte, mentre il nostro profumo mi invadeva il respiro.
"Volete una stanza?" domandò Saint appena ci staccammo, rimanendo ancora con le bocche vicine.
Sorrisi facendo poi la linguaccia a Saint, il quale alzò gli occhi al cielo, lasciandosi andare sul petto di Zee. Sentii la mano di P Kao tra i miei capelli e mi rilassai contro di lui, ascoltando il battito calmo del suo cuore.
Bright e Win si misero ad ascoltare della musica dalle cuffiette, mentre Saint e Zee confabularono per i fatti loro, sussurrandosi cose a bassa voce. Alzai lo sguardo verso P Kao, il quale mi stava fissando già da un po', notando così le sue labbra sorridermi. Lo feci anche io, ammirando il suo viso luminoso e perdendomi nei suoi occhi profondi.
"Hai preso i vestiti?" domandai toccandogli un ginocchio, sentendo le sue gambe allargarsi un po'.
Adoravo il modo in cui si lasciava andare sotto i miei tocchi, come se fossi effettivamente io quello che dominava tra i due. La verità era che nessuno dei due era in grado di resistere all'altro, lasciando che i nostri corpi si muovessero da soli senza nemmeno preoccuparcene.
P Kao annuì, continuando a passare le dita tra i miei capelli, dandomi poi un bacio sulla fronte. "Ho preso alcune cose, anche se non voglio esagerare Earth... lo sai che non voglio invadere casa tua."
Arricciai le labbra, pizzicandogli la gamba, sentendolo fare un piccolo scatto. "Non dirlo, P... ne abbiamo già parlato." risposi abbassando lo sguardo.
Lui mi accarezzò di nuovo la nuca, scendendo a toccarmi il collo per sfiorarmi poi il marchio che la sera prima aveva calcato, facendomi tremare. Lo guardai mordendomi le labbra, negando leggermente, sperando che comprendesse il mio disagio. Non sarei riuscito a lavorare se avesse continuato a toccarmi in quella maniera e l'idea di finire in stanza buia iniziò a farsi largo nella mia testa.
Stavo per proporgli la cosa, quando il suo cellulare iniziò a suonare e così lo prese, controllando di chi fosse la chiamata in entrata, sgranando poi gli occhi nel leggere il nome sullo schermo. "P?" domandai preoccupato.
P Kao non mi rispose e accettò la chiamata, portando il telefono all'orecchio. "Pronto..." disse con tono serio, quasi preoccupato.
Non sentii nulla della loro conversazione, ma capii che la persona dall'altro capo del telefono non era assolutamente contenta, visto che percepivo la sua voce parlare veloce e con tono alto.
"SEI QUI?" gridò P Kao, alzandosi letteralmente in piedi, guardandomi con terrore. Chiuse la chiamata, mettendosi il telefono in tasca, tirandosi indietro i capelli con palese terrore, mordendosi il labbro inferiore.
Mi alzai preoccupato, toccandogli un braccio. "P... che diavolo succede!" dissi con ansia.
Lui si voltò verso di me, prendendomi poi per mano e trascinandomi letteralmente verso il bancone del bar, passando sulla sinistra per avviarci verso la porta sul retro. P Kao l'aprì con forza e così venimmo avvolti dal caldo afoso di quella sera, si guardò intorno, come se fosse alla ricerca di qualcuno, quando mi staccai dalla sua presa.
"Vuoi dirmi che cavolo sta succedendo?" domandai stavolta con rabbia. Odiavo non sapere cosa stesse succedendo intorno a me e non potevo sopportare di vederlo così nervoso per qualcosa, senza avere la possibilità di poterlo aiutare.
"P. Sono qua." disse una voce sulla destra e piano, piano notai una figura avvicinarsi a noi. Era un ragazzo moro, con i capelli lisci e lunghi fino alle orecchie, divisi da una riga centrale. Aveva dei lineamenti delicati, dolci, nonostante il suo sguardo sembrasse voler incenerire il P di fianco a me.
"Che ci fai qua?" domandò P Kao con voce seria.
Guardai con attenzione il nuovo arrivato, che sembrò attirato dalla mia figura, visto che puntò i suoi occhi su di me. Il suo sguardo di ghiaccio mi ricordò quello di P Kao e per un attimo sussultai, poi guardai il maggiore tirandolo per un polso.
"Non è Fluke, vero...?" chiesi titubante, sentendo un peso fastidioso sul petto.
Non avrei voluto chiederglielo, perché volevo rimanere nella mia ignoranza e fingere che Fluke fosse solo un ricordo lontano. Non avevo mai visto una sua foto e il solo pensiero di averlo davanti mi fece tremare.
"Non sono Fluke! Io sono Talay." rispose stizzito l'altro, portandosi le braccia incrociate contro il petto. "Tua sorella mi ha detto che eri qui, P... che diavolo è questa storia?" continuò con voce acida.
Strinsi i pugni con notevole nervosismo, guardando con rabbia il ragazzo che si era presentato come Talay. Feci due passi avanti andandogli più vicino, ma P Kao mi bloccò tenendomi stretto l'avambraccio, impedendomi così di andargli addosso e tirargli un pugno in pieno viso.
"È solo un amico rompi scatole." disse tirandomi verso di sé, obbligandomi a stargli vicino.Talay mi guardò nuovamente, facendo una smorfia nel notare le nostre mani cercarsi e unirsi. Sembrò seriamente infastidito dal nostro gesto e si tirò indietro la chioma sospirando pesantemente.
"P... devi darmi qualche spiegazione?" domandò.
P Kao strinse la mia mano e alzò le spalle, mantenendo il suo solito sguardo vuoto. "Lo sai benissimo chi è... figurati se quella spiona di mia sorella non te l'ha detto. Inoltre, sai perfettamente che mi sono lasciato con Fluke." rispose P Kao sbuffando. "Non vi raccontate tutto?"
Talay negò, mostrando stavolta uno sguardo più rattristato. "Sai perfettamente che sono sempre stato più dalla tua parte che dalla sua..." disse addolcendo il tono di voce, facendomi innervosire di nuovo. Strinsi i pugni e mossi il braccio, ma P Kao rafforzò la stretta nella mia mano.
"Fluke non mi ha detto nulla... è stata Nam. Me ne ha parlato pensando che ne fossi già al corrente, ma non ho nemmeno scritto a Fluke, sono venuto direttamente qui..." continuò Talay, avvicinandosi di qualche passo a noi.
P Kao sospirò, indeciso probabilmente su cosa rispondere. Io invece ne avrei avute di cose da dire, tipo chi cazzo si credeva di essere per fare la predica al maggiore. Se non aveva avuto voglia di parlarne erano affari suoi!
"Quindi, ora stai con lui? Vedo che ti sei dato da fare subito..." disse di nuovo, guardandomi dall'alto al basso come se fossi solo un cartonato.
Di mio non ero mai stato una persona calma e in grado di contare fino a dieci prima di rispondere, per questo percepii il sangue ribollirmi nelle vene appena disse quella frase.
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Midnight ~ Se tu vorrai... io ti aspetterò ~
FanfictionQuando al Midnight arrivò un nuovo host, Earth pensò semplicemente che ci fosse qualcosa di strano sotto. Per quale motivo P Mew non lo aveva avvisato di una notizia del genere? Non era di certo qualcosa che avrebbe potuto tenergli nascosto! "Earth...