Aprii gli occhi con difficoltà, sentendo la testa scoppiarmi. Mi faceva male la guancia sinistra, ricordandomi dello schiaffo che avevo ricevuto forse poche ore prima. Mi resi conto solo in quel momento di essere nella stanza buia, per via delle luci notturne soffuse che erano state installate sulle pareti. Guardai verso il comodino di fianco a me, notando così il mio telefono. Quando lo presi tra le mani accesi lo schermo, erano le 8:00 del mattino.
Nemmeno mi sono reso conto di essermi addormentato!
Lasciai il telefono sul mio petto per fare un po' di luce, stendendomi di nuovo sul materasso, quando qualcosa attirò la mia attenzione sulla sinistra. Il volto di P Kao, perfettamente addormentato, era appoggiato sul cuscino poco distante dal mio, steso sul letto senza nemmeno una coperta addosso.
Sentii le guance andarmi a fuoco, cercando di rimanere immobile per evitare di svegliarlo, chiedendomi per quale motivo fosse lì con me. Eravamo rimasti a parlare un po' e probabilmente mi ero addormentato nel bel mezzo di un discorso, ma per quale motivo non era andato a casa?
Sospirai, spostandomi di poco sul fianco, visto che era quello ferito, mettendo la luminosità del telefono al minimo, così da poter vedere comunque il suo volto rilassato.
Ripensai alla sera prima, al modo in cui aveva preso a pugni quel bastardo, al fatto che mi avesse preso in braccio, che mi avesse medicato, che mi avesse accarezzato la guancia.
Negai leggermente, cercando di eliminare quei pensieri dal mio cervello. Non dovevo crearmi castelli basati sul niente. P Kao era semplicemente venuto a cercarmi insieme e Zee, tanto per non farlo andare da solo. Non c'era nessun motivo strano nascosto e probabilmente si sentiva solo in colpa di avermi tenuto in disparte per tutto questo tempo. Che qualcuno gli avesse detto qualcosa?
Impossibile.
Nonostante la poca luce che ero riuscito a fare con il cellulare, potevo notare distintamente la sua collana oro rosa perfettamente incastrata all'interno della camicia, che si era sporcata con il mio sangue sulla parte inferiore e che sarebbe stata da buttare. Avrei voluto guardare da vicino quella collana, scoprendo cosa si nascondesse come ciondolo, ma cercai di bloccare me stesso e la mia mano.
Il volto di P Kao si corrucciò leggermente e io spensi immediatamente il telefono, nascondendolo poi sotto il cuscino, fingendo di dormire. Sentii una mano posarsi sul mio ventre, percependo il volto di P Kao avvicinarsi al mio. Il cuore iniziò a sbattere violentemente contro il petto, sentendo il suo corpo così vicino, oltre che a un profumo strano che il mio cervello conosceva fin troppo bene.
Una suoneria spezzò il silenzio che ci stava avvolgendo e P Kao sembrò muoversi lentamente per poi voltarsi verso il comodino situato dalla sua parte del letto, prendendo in mano il suo telefono.
"Pronto... sì... scusami è successa una cosa e sono rimasto qua... No. No... davvero. Ti sto dicendo di no. C'è stata una rissa. Non mi sono fatto niente... ora vengo, ok? No. Va bene. Arrivo."
Rimasi in silenzio per tutto il tempo, fingendo di dormire per evitare di dover avere un confronto con lui. Quello che lo aveva chiamato doveva essere sicuramente il suo ragazzo e in quel momento, dopo quelle poche parole che avevo sentito uscire dalla bocca di P Kao, capii che il fidanzato non era poi così d'accordo del lavoro che stesse facendo.
Sentii P Kao prendere alcune cose e poi dirigersi verso la porta, aprendola con lentezza, probabilmente per non svegliarmi. Percepii la luce del corridoio invadere la stanza e subito dopo di nuovo il buio.
Quando sentii delle voci provenire da fuori, mi resi conto che P Kao non aveva chiuso bene la porta. Decisi di alzarmi, accendendo il cellulare per fare un po' di luce, cercando la mia maglietta rimasta ai piedi del letto. Misi i piedi a terra e mi alzai piano, visto che il dolore al fianco non era passato. Indossai la maglietta con difficoltà per poi avvicinarmi alla porta, così da sentire meglio le voci in corridoio.
"Scusami... avrei dovuto svegliarti prima." disse la voce di P Mew in tono colpevole.
"No. Sono io che non sarei dovuto rimanere... le cose non vanno bene e ora le ho solo peggiorate."
Sentii P Kao sospirare, senza capire cosa stesse effettivamente succedendo tra i due, visto che non avevo nessuna visuale della loro posizione.
"Dovresti essere sincero con lui Kao. Se gli dicessi la verità..."
"P... Se gli dicessi la verità mi lascerebbe..." rispose P Kao, e percepii distintamente il tono d'ansia nella sua voce.
"Perché dovrebbe lasciarti? Capisco che lavorare qui non sia il massimo, ma non stai facendo nulla di male... e lo fai per una buona causa... anche per lui in fondo."
"Già... ma è sempre una bugia P. Non capirà..."
"Non puoi mentirgli per sempre Kao. Bangkok sarà anche grande, ma prima o poi potrebbe scoprirlo lo stesso."
"Non lo scoprirà. Non ama particolarmente questa parte della città. Preferisce le zone meno trafficate... lo sai com'è fatto."
P Mew non rispose e il silenzio sembrò cadere tra di loro, quando P Kao disse "Devo andare" e P Mew rimase in silenzio.
Mi appoggiai al muro, cercando di mettere in ordine i pensieri. Anche se avevo scoperto che le cose tra P Kao e il suo ragazzo non andavano bene, non mi sentii meglio anzi, iniziai a pensare che l'amore faceva proprio schifo.
Mi domandai per quale motivo lui e il suo ragazzo erano in crisi, chiedendomi anche come potesse essere il suo ragazzo. Alto? Basso? Magari un tipo come Gun, o forse come Bright? Rabbrividì pensando a Kao insieme a Bright e decisi di tornare a stendermi sul letto, accendendo le luci della stanza.
Avrei voluto che P Kao rimanesse ancora con me tra quelle lenzuola, ma capii immediatamente che i miei pensieri dovevano sparire e alla svelta.
Qualcuno bussò alla porta e successivamente notai P Mew entrare nella stanza. "Sei sveglio... Kao mi ha detto che dormivi..." disse avvicinandosi al letto, sedendosi di fianco a me.
"Mi sono svegliato ora e ho acceso le luci perché non vedevo nulla. Devi installare delle luci soffuse un po' meno "soffuse" P... potrebbe venirmi l'ansia." risposi ridacchiando, notando però lo sguardo serio di P Mew.
"Hai ascoltato quello che ci siamo detti io e P Kao, vero?"
Beccato. Non ero in grado di mentire a P Mew, nemmeno se mi avessero pagato. "Da cosa lo hai capito scusa?" domandai mettendo le braccia conserte.
P Mew sorrise, arruffandomi i capelli. "Me lo hai confermato tu adesso."
Rimasi con gli occhi sbarrati, rendendomi conto che mi aveva semplicemente fregato. Sbuffai tirandomi indietro i capelli, controllando senza interesse i messaggi che avevo ricevuto sul cellulare.
"P Kao mi ha detto cosa è successo... posso sapere per quale motivo hai deciso di correre dietro a Saint? Lo avrebbe fatto Zee..." disse P Mew con tono piatto.
Appoggiai il telefono sul letto, comprendendo che era arrivato il momento di fare i seri perché P Mew era visibilmente arrabbiato. "Eddai P... stava piangendo, si è messo a correre, che avrei dovuto fare? Non ho pensato."
"Beh avresti dovuto farlo. Se fosse successo qualcosa? Qualcosa di peggio? Se Zee e Kao non fossero arrivati in tempo?"
Sbuffai guardando negli occhi il maggiore. "Avrei lottato con tutte le mie forze P, ma non lo avrei lasciato comunque. Se non gli fossi corso dietro probabilmente sarebbe rimasto da solo e Zee sarebbe arrivato tardi, o peggio, magari non sarebbe riuscito a trovarlo. Insomma..."
P Mew mi prese una mano, stringendola leggermente. "Lo capisco Earth. Davvero... ma ti prego... non lo fare mai più. Bright non ha dormito, Gulf è rimasto in ansia tutto il tempo, Ohm non voleva andarsene a casa e Saint ha continuato a piangere per non so quanto tempo per i sensi di colpa..."
"Dov'è Saint ora?" domandai preoccupato, cercando di scendere dal letto, ma P Mew mi bloccò "Stai fermo. Tu non ti muovi da qua. Ho chiamato un dottore che verrà a visitarti tra poco. Saint sta dormendo nell'altra stanza quindi stai tranquillo."
"Ma P! Che me ne faccio del dottore. Non ho nulla!" mi lagnai spostandomi, sentendo una fitta fortissima al fianco.
P Mew mi guardò torvo, alzandosi poi dal materasso con lentezza. Sembrava stanco, come se non avesse dormito un gran ché.
"Probabilmente più tardi passerà anche Ohm... non voleva andarsene, ma alla fine sono riuscito a convincerlo."
Rimasi in silenzio pensando a tutte le persone che avevo fatto preoccupare in una sola serata. Non avrei voluto creare quel caos, ma se avessi avuto la possibilità di tornare indietro, avrei seguito Saint lo stesso, perché in quel momento mi sembrava l'unica cosa giusta da fare.
Qualcuno bussò nuovamente alla porta e P Mew disse un semplice "avanti". La figura di Zee entrò con titubanza. "Posso?" chiese subito dopo.
"Certo, stavo andando via... vieni pure."
Zee annuii mentre P Mew uscì dalla camera, chiudendo la porta dietro di sé. Guardai il mio amico facendogli un sorriso e lui si avvicinò a me, sedendosi dove poco prima c'era stato P Mew.
"Come stai?" domandò mettendomi una mano sotto il mento, spostando il mio volto verso destra per guardare guancia.
"Bene... più o meno. Non mi sono ancora guardato allo specchio... sono terrificante vero?" domandai arricciando le labbra.
Zee negò sorridendo, spostando la mano dal mio volto e posandola sulle mie gambe. Io gliela strinsi. "Sto bene Zee. Davvero. Mi dispiace per quello che è successo però..."
Lui mi guardò senza capire, aggrottando le sopracciglia. "Di che parli scusa? Sei corso dietro a Saint... ti sei buttato a difenderlo nonostante non fosse tuo compito. Earth... sono io che mi devo scusare."
Negai con forza. "No. Se io lo avessi fermato lui non sarebbe entrato nella sala e non ti avrebbe visto..." risposi abbassando lo sguardo.
Lo sentii sospirare, mentre il suo pollice accarezzava lentamente la pelle della mia mano. "Ho sbagliato io, Earth. Avevo promesso a Saint che non mi sarei fatto toccare da nessun cliente se non lui... era il nostro patto. Lui cercava di contenersi e io tenevo le distanze dagli altri..."
"Ma Zee..." dissi preoccupato. "Perché hai accettato? Perché stai facendo tutto questo per Saint? Lo sai che così gli dai false speranze, vero?"
Lui si morse le labbra, abbassando nuovamente lo sguardo. "Non posso dargli false speranze... se abbiamo le stesse identiche speranze. No?"
Rimasi un secondo perplesso, cercando di comprendere le sue parole, sgranando successivamente gli occhi appena arrivai alla soluzione. "Ti piace?!" quasi gridai.
Lui si portò l'indice sulle labbra, intimandomi così di stare in silenzio. "Err... mi piace. Mi sono dichiarato ieri quando l'ho portato in camera. Non faceva altro che piangere e chiedere scusa... non è mai stato geloso perché sapeva perfettamente che il mio lavoro comprendeva anche quello, ma gli era venuto un attacco di panico... e vedere le mani di quel tizio addosso a me lo hanno fatto cedere."
Mi morsi il labbro inferiore, guardando con attenzione il mio amico, notando il suo sguardo perso mentre parlava di Saint. Avevo capito che non era così immune alla presenza del minore, ma non mi ero reso conto che i suoi sentimenti potessero essere così forti, tanto da dichiararsi.
"Sei sicuro che sia una buona idea, Zee? Non metto in dubbio i tuoi sentimenti, ma lo sai quanto è fragile Saint. Una relazione seria, con questo lavoro, pensi seriamente che starà bene e non avrà un altro crollo emotivo?"
Lui annuì, tirandosi indietro i capelli, guardando un punto indefinito della stanza. "Lo so... ne ho parlato anche con P Mew e mi ha detto le stesse cose. Saint è scattato solo perché non ero stato sincero con lui... ma adesso è diverso. Adesso mi sto impegnando seriamente e sarà difficile, lo so, ma posso farcela perché ho capito di volerlo con me."
Sospirai, stringendogli la mano, sorridendogli con felicità. "Se sei sicuro Zee, allora sono felice per te. Cercherò di aiutarti con i clienti e se necessario ti sposterò anche nella postazione cinque, così sarai più visibile. Se P Kao può avere delle restrizioni non vedo perché non debba averle anche tu.. giusto?"
Lui annuì, per poi arruffarmi i capelli. Com'è che tutti mi dovevano trattare come un cagnolino?
"Parlando di P Kao... l'ho visto uscire da qui poco fa..." disse con tono ironico, facendomi l'occhiolino. Gli tirai una manata sulla spalla, assumendo una faccia imbronciata.
"Non pensare male. Si è solo addormentato..."
"Mmm... sarà. Quando sei uscito di corsa dal locale, ieri sera, è scattato ancora prima di me e Ohm. Dovevi sentire il suo cliente come si è incazzato!"
Ridacchiai al pensiero che quel bambino troppo cresciuto fosse rimasto da solo. Non era comunque il tipo giusto per P Kao, nemmeno se si fosse rifatto la faccia.
"C'è qualcosa di strano tra voi... o sbaglio? Mi sono accorto che non ti ha mai dato molte attenzioni, eppure qualche giorno fa l'ho visto più aperto nei tuoi confronti, oltre al fatto che ti guarda spesso di nascosto..."
Rimasi un secondo bloccato, pensando al fatto che P Kao mi fissasse di nascosto, cercando di calmare il mio cuore che iniziò di nuovo a battere più forte del normale. Avrei preferito non saperle quelle cose, così da evitare di costruirmi di nuovo un castello fatto di aria e polvere.
"Non essere sciocco. Che vuoi che ci sia... lo hai detto tu, no? Non mi ha mai calcolato troppo..."
"Eppure ieri sera ti ha salvato lui, Earth... era davanti a me e ti ha visto per primo. Si è buttato in mezzo per picchiare quello schifo di ragazzino, ti ha portato in braccio..."
"Zee..." dissi sospirando, cercando di rimanere con lo sguardo impassibile. "Lo ha fatto perché si sentiva in dovere di farlo... ma non c'è nulla, davvero! Nemmeno mi piace."
Zee ridacchiò divertito, guardandomi con occhi indagatori. "Almeno con me... puoi non mentire? Oppure sei sincero solo con Ohm?"
Sbuffai, rifilandogli un'occhiataccia. "Che c'entra Ohm adesso, scusa?"
Lui alzò gli occhi al cielo, alzando poi le spalle. "Beh... da quando è tornato hai occhi solo per lui. Da quanto tempo non ci beviamo qualcosa io e te?"
"Da quando hai Saint nel cervello, testa di rapa..." risposi facendogli una schicchera sulla fronte.
"Sei terribile! Ora vado... devo controllare Saint." dichiarò alzandosi dal letto, sistemando i pantaloni della tuta che indossava.
"Già. Devi vedere se ha bisogno della poppata?" lo presi in giro, facendogli la linguaccia.
Lui si voltò con rabbia, pronto a farmi pentire delle mie parole, ma poi si fermò sospirando. "Te la cavi solo perché ne hai prese abbastanza... ma avrò la mia vendetta vedrai."
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Midnight ~ Se tu vorrai... io ti aspetterò ~
FanfictionQuando al Midnight arrivò un nuovo host, Earth pensò semplicemente che ci fosse qualcosa di strano sotto. Per quale motivo P Mew non lo aveva avvisato di una notizia del genere? Non era di certo qualcosa che avrebbe potuto tenergli nascosto! "Earth...