29. Betrayer

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scusate ancora per il mega ritardo, come al solito xD questo capitolo è stato un parto! seriamente... un delirio. Ho cambiato tutto dodici volte, distruggendo l'intera storia per poi cambiare tutto di nuovo. Non sarebbe dovuto andare così, ma sono contenta di come l'ho scritta ^^ se ci sono degli errori, per favore, avvisatemi perché ho deciso di caricare il capitolo senza averlo corretto, visto che sono ferma da mesi e mi sto rompendo! Voglio terminare Midnight al più presto quindi non preoccupatevi e fatemeli notare. Grazie a tutti della pazienza e dei vari like che mi lasciate. vi adoro tutti! 


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Guardai con difficoltà il volto preoccupato di Fluke, che fino a quel momento pensavo si chiamasse Pharm e fosse semplicemente il "quasi ragazzo" di Ohm. I suoi occhi erano rossi, avvolti ancora dalle lacrime, mentre guardavano esterrefatti nella direzione di P Kao, proprio alle mie spalle.

Quindi lui era l'ex di P Kao, colui che non avrei mai voluto nemmeno incontrare e di cui ero stato in crisi per molto tempo. La persona che in qualche modo aveva rinunciato al mio P, preferendo le attenzioni di qualcun altro, un mio carissimo amico per giunta.

Ripensai a Ohm, al suo strano comportamento, al modo in cui aveva reagito appena aveva scoperto che stavo con P Kao, al bacio dato senza motivo fuori dal locale. Capii che Ohm, sapeva, o aveva scoperto chi fosse Fluke, per questo era arrivato a comportarsi in modo così assurdo.

Ohm abbassò lo sguardo, probabilmente dispiaciuto per tutto quello che era accaduto, o forse per essersi reso conto di essere stato una delle cause della rovina del rapporto tra P Kao e Fluke.

"Perché sei qua?" domandò P Kao a quel punto.

Nel sentire il tono grave della sua voce mi voltai verso la sua direzione, notandolo avanzare verso di me e toccarmi un braccio con le sue dita. Spostai di nuovo lo sguardo verso Fluke, che subito aveva puntato il suo contro di me e sulle mani di P Kao.

"Non sono affari tuoi." rispose Fluke con arroganza, asciugandosi le lacrime dal visto con il dorso della mano.

P Kao sospirò pesantemente, stringendomi il polso come per rimanere concentrato ed evitare di fare o dire qualcosa di cui probabilmente si sarebbe pentito.

"Non c'è nulla di cui dobbiamo parlare... puoi andartene." rispose Ohm a quel punto, dando le spalle al minore, il quale lo guardò con tristezza.

Percepii uno strano dolore al petto nel vedere lo sguardo di Fluke. Nonostante gli errori commessi, capivo quanto stava soffrendo per il modo in cui Ohm si stava comportando. Fluke avanzò leggermente, guardando P Kao per un attimo, per poi avanzare di nuovo verso Ohm. "Mi dispiace Ohm... ti prego..."

L'host si voltò di scatto, mostrando la sua faccia peggiore. "Hai il coraggio di continuare nonostante il tuo ex sia qui, davanti a te!? Non hai un po' di rispetto per lui?!" quasi gridò a quel punto.

Il mio cuore accelerò all'istante nel sentire quelle parole, mentre P Kao strinse di più il mio polso. "Lo sto facendo per farti capire quanto ci tengo a te! Ho sbagliato ma tutti possono farlo. Stai facendo tutto questo casino solo perché hai conosciuto P Kao... ma se fosse stato un mistero per te? Non ti sei fatto problemi quando ti avevo detto di essere fidanzato, Ohm... tutto a un tratto ti fai degli scrupoli? Sei un ipocrita."

Non potei fare a meno di dargli ragione mentalmente. Non sapevo quali fossero state le dinamiche della loro relazione, ma se Ohm sapeva che Fluke era fidanzato, e aveva accettato la cosa, non poteva di certo pretendere di cadere dalle nuvole.

Certo, l'aver conosciuto P Kao e aver capito che fosse proprio lui il fidanzato di Fluke doveva essere stata una bella botta.

"Ti ho già detto che non ho niente altro da dirti... quindi vattene." rispose di nuovo Ohm con astio, indicando l'uscita sul retro.

Sussultai nel guardare il volto di Fluke nuovamente rigato dalle lacrime. Singhiozzò un paio di volte, tentando di nuovo di asciugarsi il viso, andandosene velocemente verso l'uscita e passandoci di fianco senza guardarci.

Ohm sospirò pesantemente, sedendosi su uno dei divanetti della postazione cinque e portandosi le mani tra i capelli con nervoso. P Kao mi tirò un attimo il polso e così mi voltai verso di lui, notando il suo sguardo triste fissarmi con attenzione.

"Devo andare da lui... me lo permetti?" domandò a bassa voce.

Il mio cuore accelerò nuovamente, ma cercai di rimanere calmo. Presi un respiro profondo, guardando verso il basso la sua mano agganciata al mio polso. La presi con la mano libera, stringendola, facendogli poi un sorriso e annuendo.

"Non devi preoccuparti ok? Non farò niente di stupido, Earth..." disse di nuovo, appoggiando la sua fronte contro la mia. "Ti amo e lo sai..." sussurrò di nuovo. "Ma voglio sistemare le cose... e tu devi far rinsavire Ohm."

Respirai il suo profumo accarezzandogli una guancia. "Ti amo anche io... vai."

P Kao si spostò, lasciandomi un bacio sulla fronte prima di uscire dal retro, mentre io mi voltai verso Ohm, ancora seduto sui divanetti. Mi avvicinai a lui, accovacciandomi a terra davanti alla sua figura, notandolo alzare lo sguardo distrutto verso di me.

"Perché sei così idiota?" domandai con un sorriso leggero.

Lui fece una smorfia, guardando un punto indefinito della stanza.

"Non so di che parli..." rispose semplicemente, facendomi alzare gli occhi al cielo.

"Sapevi cosa stava succedendo... ma hai deciso di andare avanti lo stesso. Non ti ha mai mentito veramente, a parte per il nome. Perché fare tutto questo casino? Perché rovinare tutto?"

"Perché sì, Earth! Fluke non stava così male con P Kao... si è allontanato da lui per ripicca, perché non gli dava attenzioni! P Kao non aveva nessuna colpa... e se lo facesse anche con me?"

Sbuffai. "P Kao aveva delle colpe e lo sa benissimo anche lui. Si è lasciato prendere dallo sconforto a causa della banca rotta del padre. Ha lasciato da parte Fluke, ignorandolo fino a farlo arrivare allo sfinimento. Fluke non ha avuto la forza di aspettarlo e non lo biasimo. Non tutti sarebbero stati in grado di farlo, io per primo. Ma questo non ti autorizza a trattarlo in questo modo... tu hai accettato di stare con lui nonostante tutto."

Ohm non rispose, tirandosi indietro i capelli per l'ennesima volta, lasciandosi sfuggire una lacrima.

"Mi dispiace... quando ho saputo che Pharm non era il suo vero nome e che P Kao era il suo ex, mi sono sentito un bastardo, un traditore. Nonostante io e P Kao non abbiamo avuto chissà quale rapporto, sapere la verità, sapere che era lui che stavo inconsciamente ferendo, mi ha fatto male... forse Fluke ha ragione, sono un ipocrita."

"Sì, lo sei... ma chi non lo sarebbe? Io stesso non volevo vedere la faccia di Fluke per evitare di starci male. Sapere che lui era persino una persona che avevo già incontrato... insomma, mi sento anche io un po' male... ma ora sei disposto seriamente a perderlo per questo? Hai davvero intenzione di buttare via tutto per questo?"

"Cosa dovrei fare secondo te? Fare finta di nulla e passarci sopra?" sbottò Ohm con nervoso.Alzai gli occhi al cielo, sbuffando sonoramente. "Sei una palla al piede, Ohm. Sì! Devi passarci sopra e basta. Alzati e andiamo da lui per favore... non ho voglia di lasciare P Kao e Fluke da soli ancora per molto."

Ohm sembrò animarsi di colpo, guardandomi con terrore. "Sono insieme? Perché?" domandò preoccupato.

"Per sistemare il casino che hai creato tu! Deficiente." sbottai alzandomi in piedi.

Ohm mi seguì di colpo, avviandosi verso l'uscita sul retro senza nemmeno attendermi. Quando arrivai fuori, notai poco distanti da noi due persone abbracciate. Ohm si era fermato a pochi passi da me e quando mi avvicinai, mi resi conto che Fluke ci stava semplicemente fissando con un certo disprezzo.

Fu un attimo, anche se mi parve di vedere tutto a rallentatore. Fluke si spostò dall'abbraccio e si avvicinò a P Kao, agganciando le sue labbra a quelle del maggiore, stringendogli le braccia intorno al collo.

Il mio cuore ebbe un sussulto e rimasi bloccato sul posto, senza dire nulla, pensando solo al fatto che P Kao lo avrebbe spostato di lì a breve, magari anche con fastidio.

Attesi con trepidazione, sentendo sempre più male al cuore, percependo il respiro farsi sempre più pesante, fino a che le mani di P Kao non si agganciarono alla vita di Fluke, togliendomi ogni singola speranza che lo potesse allontanare.

Perché?

Mi sembrò di vivere in un terribile incubo, dove tutte le mie più grandi paure prendevano vita. Che stupido che ero stato a credergli.

Cercai di calmare il mio respiro, ma il dolore al petto fu troppo forte e feci un paio di passi indietro. Ohm mi chiamò ma io non risposi, correndo semplicemente verso l'entrata, andando verso la stanza buia dove fino a pochi attimi prima ero a dormire tranquillamente con P Kao, ignaro di qualsiasi cosa stesse succedendo all'esterno.

Perché non mi sono fatto i cazzi miei? Perché ho deciso di ascoltare una conversazione privata? E' tutta colpa mia alla fine.

Chiusi la porta con forza, avvicinandomi a un tastierino posto sul muro di fianco ad essa. Digitai il mio codice personale e cambiai la password di entrata, impedendo così a chiunque di poter entrare all'interno, persino a P Mew.

Iniziai a respirare male, mentre il cuore martellava nel petto con forza. Caddi a terra in ginocchio, posando entrambe le mani sul pavimento, sentendo le lacrime offuscarmi la vista e cadere a terra una dopo l'altra.

Gridai con forza, come se quello sfogo potesse liberarmi dal dolore che stavo provando, sentendo subito dopo delle botte provenire dalla porta alle mie spalle. P Kao stava gridando il mio nome ma io non risposi e continuai a gridare forte come non avevo mai fatto in vita mia, sentendo la gola andarmi a fuoco da quanto mi stavo sforzando.

Respirai a fatica, sentendo sempre meno aria entrarmi nei polmoni, ma cercai di arrancare verso il letto, gattonando lentamente e con difficoltà. Quando fui vicino, mi sedetti a terra, appoggiando la schiena contro il letto, portandomi una mano sul cuore e tentando di contare fino a dieci, con una certa difficoltà.

La voce di P Kao era attutita dall'insonorizzazione della stanza, ed essendomi allontanato dalla porta aveva reso più difficile percepirlo. Chiusi gli occhi e mi concentrai, mentre le lacrime continuavano a scendere con forza dai miei occhi.

Mi resi conto che la stanza intorno a me iniziò a girare fino a che non percepii più nulla e mi accasciai a terra.


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"Che cazzo Earth!" la voce di P Mew era ovattata e distante, ma potei percepire qualcuno tirarmi su di peso e lasciarmi andare sul letto.

"Chiamo un'ambulanza?!" parlò qualcuno al suo fianco, probabilmente Gulf, ma non riuscii a vederlo quindi non ne fui certo.

Mi agitai alzando le braccia, tenendo saldo il polso di qualcuno, che si avvicinò a me e mi accarezzò la fronte. "Respira, con calma..." disse una voce calda, sentendo poi un bacio leggero sulla mia fronte.

Negai, cercando di aprire gli occhi con difficoltà, mettendo a fuoco lentamente, notando il volto di P Kao a un centimetro dal mio. Non passò molto tempo prima che i miei occhi si riempissero di lacrime nuovamente e il mio cuore accelerò di nuovo la sua corsa.

"Vatte...ne." biascicai portandomi le braccia contro il volto. P Kao tentò di spostarmele, ma io opposi in qualche modo resistenza.

"Earth ti prego... stai calmo. Lasciami spiegare." disse con tono malinconico, cercando di accarezzarmi le braccia, ma io negai di nuovo, iniziando a singhiozzare.

"VATTE... VATTENE!" gridai a quel punto, tirandogli dei pugni contro il petto, spingendolo lontano da me e spostandomi su un lato, rannicchiandomi così in posizione fetale.

"Adesso basta. Kao, vattene." la voce di Bright arrivò alle mie orecchie come un tuono.

Ci fu un attimo di silenzio, dove solo i miei singhiozzi rimbombarono nella stanza. Da una parte non avrei voluto che se ne andasse, ma dall'altra non volevo nemmeno vedere il suo volto. L'immagine di lui e Fluke abbracciati e con le bocche attaccate ricominciò a vorticarmi nel cervello e così nascosi di più il volto tra le braccia.

"Che diavolo vuoi tu ora?" domandò l'host, che sembrò spostarsi dal letto, visto che percepii un cambio di peso sul materasso.

"State calmi per favore..." disse P Mew a quel punto, probabilmente mettendosi nel mezzo ai due per evitare che si picchiassero.

"Per favore P... Dammi la possibilità di spiegare!" continuò P Kao a quel punto con voce tremante.

"NO! Devi andartene!" quasi gridò Bright nuovamente.

"Bright per favore basta. Non è il momento... Kao, Bright ha ragione in parte. Devi andare via adesso..."

"P Mew non farmi questo..." quasi sussurrò P Kao, ma evitai di dare un'occhiata a ciò che stava succedendo, continuando a rimanere rannicchiato e con il volto nascosto.

Nessuno rispose e P Kao semplicemente fece un sospiro, per poi andarsene, o per lo meno, così compresi dai suoi passi.

Qualcuno si avvicinò nuovamente a me e si sedette al mio fianco, accarezzandomi la testa. "Devi stare calmo... ok?" la voce di P Mew arrivò calda alle mie orecchie, mentre le sue dita passarono tra i miei capelli con lentezza. "Va tutto bene, Earth. Ma ti prego... non farlo mai più, d'accordo? Ho dovuto staccare la corrente per entrare qua dentro, ti rendi conto? Posso seriamente vivere con questa ansia addosso ogni santo giorno? No. Quindi... ora ti calmi e fai un bel respiro... forza."

Spostai le braccia che mi coprivano il volto, tirando su con il naso e sentendo le lacrime scivolarmi dal volto. Provai ad alzarmi lentamente, sentendo le mani di P Mew stringermi il braccio e aiutarmi a mettermi seduto, fino a farmi appoggiare alla testiera del letto.

Gulf fu subito di fianco a me, con una tazza tra le mani con del liquido scuro all'interno. Mi resi conto solo in quel momento che in stanza con noi era presente anche Ohm, mentre Bright se ne stava da una parte con le braccia conserte e il volto incazzato.

Negai quando Gulf cercò di passarmi la tazza di tè, mentre ripresi semplicemente a piangere e strofinarmi le mani sugli occhi. Gulf sospirò pesantemente, lasciando la tazza da qualche parte, mettendosi poi di fianco a me e facendomi appoggiare alla sua spalla.

Bright tirò un calcio a qualcosa per poi uscire dalla stanza, seguito a ruota da Ohm, che chiamò il suo nome più di una volta. Io negai, chiamando il nome di Bright tra le lacrime, sperando che non andasse da P Kao per iniziare una rissa che non avrebbe potuto vincere.

Ero distrutto, completamente devastato da ciò che avevo visto e che non sarei riuscito a dimenticare. Mi domandai per quale motivo fosse accaduto tutto ciò, perché Fluke avesse deciso di fare una cosa del genere e per quale altro accidenti di motivo P Kao non si fosse allontanato.

Perché?

"So che non vuoi ascoltare... e che probabilmente non ti aspetti da me certe parole dopo ciò che è successo." iniziò a parlare Gulf, accarezzandomi la schiena. "Ma prima di giungere a conclusioni affrettate, assicurati di aver capito bene ciò che è accaduto. A volte la vista può giocare brutti scherzi..."

Sbuffai spostando la testa dalla sua spalla, strofinandomi di nuovo gli occhi con le mani. Effettivamente certe parole me le sarei aspettate da P Mew, non da Gulf, colui che mi aveva detto di stare attento sin dall'inizio a P Kao. Ricordavo ancora la discussione che avevamo avuto fuori dal locale, mentre Gulf fumava una sigaretta per il nervoso.

"Non me lo sono sognato... si sono baciati..." risposi tirandomi indietro i capelli, sentendo finalmente un po' di calma invadermi il corpo, mentre il cuore aveva ripreso a battere normalmente.

"Sì... è successo. Ma P Kao si è spostato da Fluke..." continuò Gulf, guardandomi con attenzione.Io negai stringendo gli occhi. Perché mi stava facendo questo? Perché adesso era dalla parte di P Kao?

"Non farmi sentire un cretino Gulf. Ho visto con i miei occhi che lo ha abbracciato! Non mi sono inventato tutto ok?" risposi alzando il tono della voce.

P Mew fu subito al mio fianco, dalla parte opposta rispetto a Gulf. "Nessuno sta dicendo niente del genere Earth. Ti stiamo dicendo ciò che ha detto Kao e che ha visto anche Ohm... è successo tutto velocemente ma lo ha allontanato. In un primo momento ha avuto un cedimento e questo non se lo perdonerà mai, Earth... ma devi comprendere che Fluke è stato il suo ragazzo per anni e P Kao è un essere umano in grado di sbagliare. Hai solo visto una parte di ciò che è successo... le telecamere possono provartelo."

"NO." gridai. "Non voglio vedere niente. Non mi interessa di niente!" continuai.

Fanculo le telecamere e fanculo P Kao e persino Fluke. Ero stanco e volevo solo tornarmene a casa e dimenticarmi di tutto. Ero sul punto di alzarmi quando mi resi conto che non sarei potuto tornare a casa mia perché P Kao sarebbe stato lì ad attendermi.

Guardai con sconforto verso il basso, appoggiandomi successivamente ai cuscini dietro di me, chiudendo gli occhi senza dire nemmeno una parola, cercando un modo per non pensare a ciò che era accaduto, anche se fu praticamente impossibile.

"Se preferisci stare qui a fare la vittima senza vedere con i tuoi occhi la verità ok, va bene, fai pure Earth. Io sono stanco di aiutarti. Non faccio altro da quando ti conosco!" sbottò a quel punto Gulf.

Spostai lo sguardo verso di lui, vedendolo alzarsi dal letto e sistemarsi la maglietta. Mi diede uno sguardo carico di fastidio e se ne andò dalla stanza, chiudendo la porta con forza, tanto da far rimbombare tutta la stanza.

Rilasciai un sospiro pesante e P Mew fece lo stesso, tirandosi indietro i capelli. "Sei riuscito a fare incazzare anche Gulf... ti rendi conto che sei arrivato al limite?" disse guardandomi con serietà.

Annuii. Non avevo mai litigato con Gulf, nemmeno una volta. La discussione avuta fuori dal Midnight non era stato nulla a confronto e mi resi conto in quel momento che forse, forse, stavo effettivamente sbagliando.

"Ho bisogno di non pensare a nulla P... per ora non voglio vedere niente... per favore." mormorai abbassando lo sguardo.

P Mew annuii e, dopo avermi arruffato i capelli, si alzò e uscì anche lui dalla stanza, stavolta però senza chiudere del tutto la porta. Rimasi immobile sul letto, guardando intorno a me quella stanza piena di ricordi troppo vividi.

Mi domandai se davvero avevo potuto fraintendere ciò che avevo visto, o a quel punto, ciò che non avevo visto. Forse ero davvero andato via troppo presto, troppo provato dal bacio che Fluke aveva dato a P Kao e al modo in cui le sue mani si erano agganciate alla vita del suo ex.

Come avrei potuto rimanere lì a guardare fino alla fine?

Eppure Ohm aveva dato ragione a P Kao, nonostante ciò che aveva fatto Fluke, nonostante ciò che aveva fatto lo stesso P Kao, gli aveva dato ragione.

Avrei dovuto vedere le telecamere per esserne certo, ma in quel momento il mio cervello non ne voleva proprio sapere e continuai a guardare il vuoto, sentendo alcune lacrime scendere senza controllo dai miei occhi.

Il cellulare vibrò poco distante da me e solo in quel momento mi resi conto di dove lo avevo lasciato. Lo presi tra le mani senza pensarci, aprendo il messaggio che mi era arrivato, senza guardare nemmeno per un istante di chi fosse. Quando la chat di P Kao si aprì davanti al mio volto, sentii le mani tremare.

"Sono tornato nella villa... così non ti darò fastidio. So quanto vuoi tornare a casa in questo momento... e so che ti ho ferito. Guarda le telecamere, Earth, per favore. Se poi non vorrai perdonarmi lo capirò e ne avrai tutte le ragioni, ma almeno guardale."

Chiusi il messaggio lasciando andare un sospiro profondo, guardando verso la porta della camera. Non sentivo nessuna voce all'esterno e così decisi di alzarmi e avviarmi verso di essa. Mi affacciai sul corridoio, notando che non c'era nessuno nei paraggi, così mi avventurai fuori, scalzo, con ancora addosso il pigiama, arrivando in fondo al corridoio e controllando la sala degli incontri, anch'essa vuota.

Andai quindi avanti, sorpassando il bancone e arrivando alla mia postazione, facendo il giro e sedendomi alla mia sedia. Accesi il computer, dando sempre uno sguardo alla sala, nel caso arrivasse qualcuno, fino a che il computer non fu acceso e connesso alla rete. Con il mouse spostai la freccia verso il programma delle telecamere e quindi alle registrazioni, cercando la giornata di oggi e la telecamera esterna. Avevo ben tre telecamere che avrei potuto controllare ma decisi di utilizzare quella con l'angolazione laterale, dal quale avrei potuto vedere meglio P Kao e Fluke.

Aspettai un attimo prima di fare il doppio click, sentendo il mio cuore accelerare, ma poi schiacciai e attesi che il video partisse. Qualche secondo dopo l'immagine di Fluke e Ohm era sullo schermo, ancora lontani l'uno dall'altro, probabilmente intenti a parlare. Provai a mettere le cuffie, ma le telecamere esterne erano sprovviste di un audio decente, quindi non riuscii a sentire nulla se non dei brusii e qualche mormorio difficile da comprendere.

Fu in quel momento che i due si abbracciarono e successivamente, Fluke che guardò verso quella che erano la direzione mia e di Ohm, nel momento in cui eravamo usciti fuori dal locale.

Notai di nuovo il suo sguardo carico di disprezzo per poi spostarsi e baciare P Kao senza dargli il tempo di capire. P Kao non si era minimamente accorto di noi, e rimase bloccato, con le labbra di Fluke attaccate alle sue. Anche in quel momento mi parve che il tempo si fosse nuovamente bloccato, per poi notare le mani di P Kao spostarsi e agganciarsi alla vita di Fluke. Ero sul punto di chiudere tutto e lanciare il computer fuori dalla finestra, quando P Kao staccò Fluke da sé, forse con troppa gentilezza, allontanandosi subito da lui. Lo guardò con serietà, dicendo qualcosa che purtroppo non potei capire, quando il suo sguardo venne catturato da qualcosa, perché si voltò verso l'entrata del locale, per poi scattare all'interno, lasciando Fluke nel parcheggio da solo.

Probabilmente aveva sentito Ohm chiamarmi, per questo era scattato verso l'entrata, dopo essersi reso conto che avevo visto tutto.

Presi il telefono e schiacciai sul contatto di P Kao, appoggiandomi allo schienale della sedia e portandomi il cellulare contro l'orecchio. Fece giusto, giusto un paio di squilli, prima che P Kao rispondesse alla chiamata con un "Pronto" trafelato.

"Sei un bastardo..." dissi trattenendo le lacrime.

"Earth..."

"No. Stai zitto. Perché sei un bastardo! Hai aspettato così tanto per staccartelo di dosso, quando a me è bastato mezzo secondo per liberarmi da Ohm e tirargli un pugno... e no. Non ti sto dicendo che avresti dovuto picchiare Fluke... sto dicendo... che sei uno stronzo..."

"Hai ragione... mi dispiace così tanto."

"Ti dispiace? Pensi che una registrazione possa seriamente salvarti il culo? Pensi che, visto che lo hai staccato, allora io posso passarci sopra e fare finta che non sia successo nulla? Davvero lo pensi?!"

P Kao non rispose, lasciando così che un silenzio fastidioso si creasse tra di noi. Sentii il mio corpo tremare, e altre lacrime rigarmi il viso. Cercai di calmarmi, tentando di non singhiozzare, tirandomi indietro i capelli e rannicchiandomi sulla sedia con le gambe.

"Non ho scuse, Earth... lo so che non ho scuse. Ho sbagliato e non merito niente... lo so. Ma ti amo..."

"Ah... mi ami..." quasi risi per quelle parole.

"Earth. Non dubitare di questo per favore. Puoi essere arrabbiato, puoi odiarmi, puoi credere che sia uno stronzo e buttare all'aria tutto, perché me lo merito... ma non dubitare dell'amore che provo per te. Fluke era solo arrabbiato con Ohm perché ha saputo che ti aveva baciato e ha voluto restituirgli il favore... il mio errore è stato non allontanarlo subito e mi dispiace, mi dispiace così tanto, Earth..."

P Kao iniziò a piangere e il mio cuore si strinse come mai prima d'ora. Ero arrabbiato e non volevo cedere, ma sentirlo in quello stato mi fece sciogliere più di quanto avrei dovuto. Mi strofinai gli occhi, cercando di calmarmi, tirando su con il naso.

"Perché sei nella villa... perché non sei a casa..." dissi a quel punto.

P Kao cercò di trattenersi dal piangere, lasciando andare un sospiro pesante. "Non volevo darti fastidio Earth... è casa tua."

"È casa nostra P. Lo sai benissimo questo!" quasi gridai, rispondendogli subito, senza aspettare nemmeno un secondo che avesse terminato la frase. "Non devi tornare in quella villa P. Te lo avevo già detto..."

"Bhe..." rispose, tirando su con il naso. "Se proprio vuoi saperlo... non sono nemmeno andato alla villa."

Impallidì alzandomi in piedi di colpo. "Dove diavolo sei P?" chiesi preoccupato.

P Kao sospirò, rimanendo in silenzio, facendomi accelerare il battito cardiaco. "Dove diavolo sei?!" domandai di nuovo, alzando leggermente la voce.

"Sono fuori dal Midnight, Earth... quando P Mew mi ha detto di andarmene mi sono sentito un verme e sono uscito. Bright mi ha bloccato per parlarmi e siamo rimasti qua... e alla fine non ho avuto la forza di andare via."

Non lo ascoltai più e semplicemente lasciai il telefono sulla scrivania e corsi verso l'uscita sul retro, aprendo la porta di colpo e uscendo fuori nel parcheggio. L'aria era ancora calda e il sole era coperto da alcune nuvole, mentre in lontananza potevo sentire il rumore del traffico pomeridiano.

La macchina di P Kao era lì, poco distante da me, e il maggiore uscì proprio in quel momento, dall'auto, con ancora il telefono tra le mani. Gli andai incontro correndo, arrivandogli a meno di un metro di distanza e saltandogli letteralmente addosso, sentendolo abbracciarmi di colpo mentre gli allacciavo le braccia intorno al collo e le gambe intono alla vita.

Inspirai a pieni polmoni il suo profumo, perdendomi contro il suo collo, piangendo lacrime amare senza ritegno, sentendo la sua mano accarezzarmi la schiena, mentre con dolcezza mi sussurrava all'orecchio che andava tutto bene, che era lì con me e mi amava.

"Ti amo..." risposi a quel punto, spostandomi dall'abbraccio. Lo baciai di colpo, assaporando le sue labbra, cercando di eliminare ogni traccia di Fluke dalla sua pelle, approfondendo il bacio con la mia lingua e sentendolo subito seguirmi in quella danza frenetica.

Quando ci staccammo il fiato di entrambi era corto, mentre i nostri occhi erano rimasti incatenati tra loro.

"Non dubiterò più di te..." mormorai accarezzandogli le guance.

P Kao sospirò, abbassando lo sguardo e rattristandosi all'istante. "Ma tu hai avuto tutte le ragioni per farlo... se non ci fossero state le telecamere non avresti avuto nessun motivo per credermi. Ho sbagliato e sono pronto a fare qualsiasi cosa per farmi perdonare, Earth. Mi dispiace..."

Negai, sentendo una lacrima scivolarmi sul viso. "No. Avrei dovuto darti fiducia e aspettare, come hai fatto tu con me quando Ohm mi ha baciato proprio in questo parcheggio. Tu hai atteso fino all'ultimo mentre io mi sono fatto prendere dal panico..."

"Earth." disse bloccando il mio discorso. Mi fece scendere e rimanere in piedi davanti a lui, accarezzandomi le guance e lasciandomi un bacio sulla fronte. "Tu non hai fatto niente di male... puoi semplicemente perdonarmi?" domandò con dolcezza.

Io arricciai le labbra e negai, notando i suoi occhi sgranarsi per la preoccupazione. "Non ancora almeno... hai detto che avresti fatto qualsiasi cosa per me... no?"

P Kao annuii, abbracciandomi forte a lui. "Qualsiasi cosa vorrai, Earth..."

Un sorriso maligno si formò sulle mie labbra, mentre gli strinsi le braccia intorno alla vita. 

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Midnight ~ Se tu vorrai... io ti aspetterò ~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora