Rimasi abbracciato a P Kao per un tempo per me infinito, beandomi di quel calore che non provavo da anni. Non si trattava solo di una vicinanza con qualcuno, ma di quella sensazione di tranquillità, di pace interiore che rendeva il resto superfluo. In quell'istante c'ero solo io con P Kao, uniti da un filo sottile che sostava sui nostri mignoli.
"Dovrei andare?" domandò a un certo punto il maggiore, guardandomi come se fossi io l'unico che avrebbe potuto rispondere.
Negai leggermente, sentendolo abbracciarmi ancora di più, percependo il suo battito cardiaco accelerare tra i nostri corpi. Incastrai di nuovo il volto contro il suo collo, respirando a pieni polmoni, beandomi ancora di quel profumo, mentre il suo respiro si faceva più pesante e le sue mani scorrevano sulla mia schiena lentamente, ma allo stesso tempo con una certa pressione.
Quanto le nostre bocche si ritrovarono a pochissima distanza tra loro, P Kao si morse le labbra, stringendomi i fianchi con forza. Il suo corpo si irrigidì sotto di me, mentre il suo volto si allontanò dal mio, appoggiandosi alla testiera del divano, rilasciando un sospiro frustrato.
"Earth..." mi chiamò con difficoltà, tenendomi sempre stretto al suo petto.
Io spostai le gambe, mettendomi a cavalcioni su di lui, avvicinando le labbra al suo collo e lasciandoci sopra un bacio leggero. P Kao tremò, trattenendo un gemito, mentre io ripetei l'azione un'altra volta, guardandolo contorcersi sotto di me.
"Earth... per favore..." P Kao sembrò al limite della sopportazione, mentre le sue mani erano arpionate ai miei fianchi, che impercettibilmente avevo iniziato a muovere contro di lui.
Quando decisi di dargli un altro bacio poco sotto l'orecchio, P Kao fece uno scatto e in un meno di un secondo mi ritrovai con la schiena contro il divano e il maggiore tra le mie gambe, mentre mi sovrastava con il volto severo.
"Non farmi pentire di essere venuto qua... ti prego." disse con tono grave, comprendendo che ero riuscito ad attivare qualcosa dentro di lui.
Sapevo di essere su una strada piena di pericoli e che il mio comportamento non era dei migliori in quel momento, ma P Kao era seriamente troppo allettante per la mia stupida esistenza. Non riuscivo a fare a meno di perdermi nel suo odore, evitare di toccare la sua pelle, guardarlo impazzire senza che facessi niente.
"Mi dispiace..." mormorai con ironia, mordendomi il labbro inferiore di proposito. P Kao sospirò forte, scendendo successivamente a baciarmi le labbra, senza fermarsi a quello stavolta.
La sua lingua si impossessò della mia, mentre portai le mani dietro la sua nuca, sentendolo toccarmi i fianchi e scendere sulle gambe, tirandole contro il suo bacino per spingere con forza contro la mia erezione già troppo attiva.
"Aaaah..." gemetti senza ritegno, mentre mi succhiò il labbro inferiore, respirando a fatica contro la mia bocca.
"Non posso." disse spostandosi definitivamente da me, tornando a sedersi sul divano, sistemandosi in qualche modo il cavallo dei pantaloni, probabilmente stretto quanto il mio.
Mi tirai a sedere anche io, sentendo in quel momento tutto l'imbarazzo che avevo dimenticato qualche istante prima, dandomi dell'idiota dodici volte, quando P Kao prese il pacchetto di sigarette e me lo passò sotto il naso.
Accendemmo le sigarette e restammo in silenzio, fumando con calma, mentre il cielo pomeridiano andava a colorarsi di ombre più scure.
"Tempo fa hai detto che ti ricordavo qualcuno... puoi dirmi chi, adesso?" chiesi rompendo la calma che ci stava avvolgendo.
Lui sembrò pensarci su, guardando il panorama fuori dalla finestra, dando un'ennesima boccata al filtro.
"Mi sembravi la copia di Fluke..." disse con un tono strano, come se non avesse voluto darmi quell'informazione, ma consapevole anche di non volermi mentire. "Non fraintendermi... la prima volta che ti ho visto non ho pensato che tu fossi lui... ho pensato che tu fossi meraviglioso, nonostante avessi quello sguardo da psicopatico."
Feci un verso alzando gli occhi al cielo, ricordandomi del mondo in cui ero rimasto imbambolato a guardarlo appena era entrato al Midnight. Sapevo di aver fatto una figura di merda al tempo, ma non ero riuscito a contenere il mio entusiasmo.
"All'inizio ti evitavo perché avevo paura di te. Eri così bello che avevo seriamente il terrore di avvicinarmi, oltre al fatto che credevo fossi il ragazzo di Bright..."
"Sei impazzito? Il ragazzo di quel mostro?" risposi indignato, cercando di non ridere per quella frase.
P Kao mi regalò un'occhiataccia, finendo di fumare la sua sigaretta e spegnendola nel posacenere. "Quindi il fatto che tu e lui scopavate non è vero?" domandò ironicamente, mentre le sue labbra si incurvarono in un sorriso malizioso.
"Vai avanti con il discorso P Kao..." risposi io senza guardarlo, lasciando cadere la cenere nel posacenere.
"Tanto un giorno dovrai parlare anche tu Earth... non credere di essere esonerato da tutto questo."
Sbuffai annuendo, continuando a fissare un punto indefinito della stanza. Sapevo che anche io avrei dovuto mettere in chiaro molte cose con lui e, per la prima volta, mi pentii del modo in cui avevo vissuto fino a quel momento. Spensi la sigaretta e tornai a fissare il vuoto.
"Comunque, ci sono state tante cose che mi hanno dato l'impressione che tu assomigliassi a lui, come il tuo sorriso, o il modo in cui mi guardavi e volevi approcciarti a me... il Daiquiri..." si fermò a guardarmi, visto che anche io puntai nuovamente gli occhi su di lui.
"Che c'entra il Daiquiri adesso?" chiesi stizzito, iniziando a sentire un certo fastidio addosso.
Da una parte volevo sapere tutto, dall'altra non volevo sentire cosa avessi in comune con il suo "ex".
"È il suo cocktail preferito..." affermò con tono colpevole, come se sapesse perfettamente che quelle parole avrebbero potuto ferirmi.
Presi un respiro profondo, arricciando le labbra alla ricerca di una risposta da dargli, anche se in realtà avrei solo voluto prendere e andarmene via.
"Basta... lasciamo stare." pronunciò quella frase con nervoso, provando ad alzarsi dal divano, ma io lo fermai abbracciandolo senza rendermene conto, nonostante pochi istanti prima avessi pensato di scappare da casa mia.
Ero così in crisi con me stesso che pensavo qualcosa e subito dopo facevo l'esatto contrario. P Kao mi guardò un attimo perplesso, sorridendomi però con volto gentile. "Non voglio farti agitare... lo sento che sei arrabbiato anche se fingi che vada tutto bene."
Io negai. "Non andartene... continua a parlare. Ti prometto che presto ti racconterò anche io... così vedremo se riuscirai a trattenerti meglio di me."
P Kao chiuse gli occhi per un attimo, stringendo le labbra, mentre il suo braccio si agganciò alla mia vita. "Il solo vedere Ohm di fianco a te mi ha creato un bel disagio Earth... pensa quando ho saputo che ti ha baciato. Ho seriamente pensato di tirargli un pugno davanti a tutti, ma alla fine sono rimasto ad ascoltarlo..."
Sorrisi strofinando il naso contro il suo collo, sentendolo irrigidirsi di nuovo. Smisi subito di dargli fastidio quando notai i suoi occhi gelidi guardarmi, capendo all'istante di non dover esagerare più come poco prima.
"Per questo hai smesso di parlarmi di nuovo? Quando ho detto che il mio cocktail preferito era il Daiquiri..." chiesi curioso, cercando di ricordarmi il suo volto appena avevo pronunciato quelle parole dietro al bancone.
"Già. Ero riuscito ad avvicinarmi a te senza pensare a niente e alla fine mi avevi dato quell'ennesima notizia. Non so perché mi sono comportato così... mi ha dato fastidio che fossi così simile a lui." si fermò tirandosi indietro i capelli.
"Ma alla fine ho ragionato sulla cosa, rendendomi conto che non sei mai stato simile a Fluke. Sai che non bevevo il Mai Tai da anni? Fluke non voleva... si era ubriacato così tanto per colpa di quel drink che aveva finito per odiarlo e alla fine aveva proibito anche a me di berlo... di bere in generale in realtà." continuò accarezzandomi la schiena leggermente.
"Il tuo profumo l'ho sentito il primo giorno di lavoro, quando ti ho beccato contro lo schermo del computer, mentre fissavi Off e Gun che stavano facendo cose in stanza buia. Pensavo di essere uno dei pochi uomini a usare un profumo da donna... e poi sei arrivato tu..." mi sorrise genuinamente, facendomi una leggera schicchera sulla fronte.
"Fluke non ha mai amato quel profumo... ma è stato un regalo di mia sorella di molti anni fa e non ho più voluto cambiarlo. Non sono una persona che sta a perdere tempo con certe cose e mi sono sempre ritrovato a comprare solo quello..."
"Effettivamente non siamo poi così simili." asserii prima che continuasse il discorso.
P Kao annuì leggermente, mentre il suo volto sembrò rilassarsi. "Poi sono arrivate le sigarette al mentolo... le stesse che fuma Fluke e che ho sempre fumato anche io... e infine la collana. Sei sempre stato così curioso di quella collana..."
Gli toccai distrattamente il collo, alla ricerca di quell'oggetto scomparso. Lui si spostò leggermente, portando la mano libera nella tasca dei suoi pantaloni, tirando fuori ciò che stavo cercando con tanta apprensione.
Portai la mano sotto la sua e lui lasciò cadere la collana sul mio palmo, così che potessi contemplarla da più vicino. Era d'oro rosa, semplice, con una maglia non troppo grande, ma ben fatta.
"È stata mia nonna ha regalarmela prima che iniziassi a lavorare. Tu cercavi un ciondolo giusto?" mi chiese fissandomi e io gli risposi con un cenno, anche se ormai avevo capito cosa ci fosse attaccato.
"Tenevo l'anello che io e Fluke ci eravamo regalati molti anni fa. Nonostante la mia famiglia fosse d'accordo alla mia relazione con lui, mio padre mi aveva chiesto di non mettermi l'anello al dito, e questa era stata una via di mezzo... anche se probabilmente è stato l'inizio dei nostri problemi."
Sospirai, ma cercai di non rattristarmi pensando solo al fatto che non era stato un gesto così negativo in fondo. Portare un anello con sé era pur sempre qualcosa, anche se non avrebbe potuto tenerlo al dito.
"Ho tolto l'anello dalla collana dopo la rissa, quando sono tornato a casa e lui era sparito. L'ho messo via e non l'ho più guardato." dichiarò alla fine, prendendo di nuovo il pacchetto di sigarette.
Io mi spostai e gli presi il pacchetto di mano, lasciandolo sulle mie gambe. Lui mi guardò perplesso, ma io slacciai la collana e la rimisi al suo collo, facendola sparire per poco sotto la sua camicia nera. "Questa collana è stata un regalo... anche se hai deciso di aggiungerci qualcosa non vuol dire che ora devi privartene." dissi accarezzandogli la pelle, notando le sue guance arrossarsi di poco.
Mi avvicinai alle sue labbra con lentezza, percependo la stretta della sua mano sul mio fianco, facendo scontrare i nostri volti in un bacio leggero. Non esagerai stavolta, lasciai semplicemente le nostre labbra toccarsi più volte, beandomi di tutti quei tremiti che quel gesto mi fece provare.
"Chiederti quante volte hai fatto sesso con Bright potrebbe farmi morire?" domandò ironicamente, sorridendo contro le mie labbra.
Io ghignai tirandogli un finto pugno sullo stomaco. "Non te lo dirò... è meglio lasciar perdere quel discorso. Sappi che non vado fiero di ciò che ho fatto..." replicai con un velo di tristezza addosso.
Le sue dita mi presero il mento, costringendomi così a guardarlo. "Non pensare al passato. Non ti giudicherò per ciò che hai voluto fare... spero solo che in futuro tu non vada più da lui."
Mi persi nei suoi occhi, cercando in tutti i modi di non agganciarmi alle sue labbra o non avrei di certo accettato un "no" da parte sua stavolta. Inghiottii a fatica, prendendo un respiro e accarezzandogli i capelli. "Non posso più pensare a nessun altro, P Kao. Te l'ho detto... ti aspetterò."
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Midnight ~ Se tu vorrai... io ti aspetterò ~
FanfictionQuando al Midnight arrivò un nuovo host, Earth pensò semplicemente che ci fosse qualcosa di strano sotto. Per quale motivo P Mew non lo aveva avvisato di una notizia del genere? Non era di certo qualcosa che avrebbe potuto tenergli nascosto! "Earth...