"Earth... svegliati..." la voce di P Kao arrivò alle mie orecchie come un sussurro, mentre una mano calda mi accarezzava lentamente i capelli.
Aprii gli occhi con difficoltà, sentendo la testa pesante, probabilmente per il fatto che avessi dormito troppo. Mi voltai verso sinistra, notando il maggiore seduto sul materasso con addosso il suo pigiama mentre mi sorrideva con dolcezza.
Si abbassò verso di me, lasciandomi un bacio sulla fronte, accarezzandomi poi una tempia. In quel momento mi resi conto che non avevo sognato e che io e P Kao eravamo seriamente finiti a letto insieme.
Abbassai lo sguardo, notando il mio petto ancora nudo e di scatto tirai le coperte per nascondermi, sentendolo ridacchiare. Le guance mi andarono a fuoco, mentre cercai in giro la maglietta del pigiama che mi aveva dato P Kao la sera prima, quando il maggiore me la passò sotto al naso.
"Ti vergogni? Davvero?" domandò con stupore, mentre mi infilavo la maglietta addosso guardandolo male.
P Kao mi passò anche i boxer e glieli strappai letteralmente di mano, sentendo le orecchie prendere la stessa temperatura delle mie guance.
"Sei meraviglioso... lo sai?" disse di nuovo, avvicinandosi a me e sovrastandomi lentamente. Io indietreggiai, scontrandomi con i cuscini e finendo praticamente steso di nuovo a letto.
Le labbra di P Kao si unirono alle mie, mentre la sua mano mi strinse un fianco, infilandosi sotto la maglietta, toccandomi la pelle e facendomi tremare. Persi un battito, lasciandomi andare a quel bacio bagnato, alzando le braccia e aggrappandomi al suo collo. P Kao mi morse il labbro inferiore e mi sorrise, dandomi un bacio leggero, per poi spostarsi e lasciarmi steso sul materasso senza capire.
"Prima che decida di mangiarti... ho preparato del vero cibo. Non abbiamo mangiato nulla e credo tu ne abbia bisogno." affermò indicando due ciotole fumanti, poste proprio sul piccolo comodino di fianco al letto.
Mi misi a sedere di nuovo, sistemandomi i capelli, cercando di ricompormi al meglio. Prima mi faceva perdere il controllo e poi si tirava indietro? Era proprio terribile!
"Potevo alzarmi P... non sono malato." dissi scocciato, arricciando le labbra, mentre lui mi passò una delle due ciotole.
"No. Non c'è bisogno che ti alzi. Puoi mangiare qua... aspetta però." rispose lui alzandosi, uscendo dalla stanza velocemente, lasciandomi lì fermo a cercare di capire cosa fosse andato a prendere.
Quando tornò in camera, aveva con sé un piccolo tavolino da usare a letto, che mise proprio sopra le mie gambe, facendomi appoggiare la ciotola su di esso, dandomi poi le bacchette e un cucchiaio. Io alzai gli occhi al cielo, ma non dissi nulla e iniziai a mangiare il ramen che aveva preparato, notando poi che lui fece lo stesso seduto di fianco a me.
Mangiammo senza dire niente, beandoci entrambi del silenzio di quel momento, mentre il sole del pomeriggio illuminava la stanza. Non finii del tutto il mio pasto e P Kao cercò di invogliarmi a mangiarne ancora un po', ma negai e lui non insistette, prendendo le ciotole e uscendo dalla stanza, per poi tornare poco dopo con un bicchiere d'acqua in mano.
Lasciò il bicchiere sul comodino e mi tolse il tavolino da davanti, posandolo a terra. Io presi il bicchiere d'acqua e inizia a bere tranquillo, notando P Kao guardarmi con attenzione.
"Vuoi un antidolorifico?" domandò con apprensione, mostrandomi una scatolina di pastiglie che teneva tra le mani.
Per poco non mi andò di traverso l'acqua, ma finii per tossire comunque un paio di volte, sentendo P Kao darmi dei piccoli colpetti sulla schiena. "Che diavolo... P Kao..." dissi con notevole vergogna, sentendo le guance andarmi a fuoco di nuovo.
Il maggiore fece un sorrisino stirato grattandosi la testa, lasciando la scatola sul comodino. "Scusa... io ecco... lo so mi sto comportando in maniera strana."
P Kao abbassò lo sguardo, preoccupato probabilmente di aver fatto chissà quale figura. Io gli toccai una guancia, facendo così puntare i suoi meravigliosi occhi su di me. Gli sorrisi accarezzandogli la pelle, spostando le dita sulla sua nuca e tirandolo verso di me con lentezza. Gli bacia le labbra, sentendolo rilassarsi, mentre le sue mani erano ferme sulle mie gambe.
"Grazie... non sono abituato a queste attenzioni..." sussurrai, mentre P Kao appoggiava la sua fronte sulla mia.
Sorrise leggermente, accarezzandomi i capelli, lasciandomi un bacio sul naso. "Ci sarà tempo per abituarsi... nel frattempo prendi una pastiglia, ok?" disse spostandosi da me, aprendo la scatola e tirando fuori una delle pillole.
Rilasciai un sospiro, ma non mi rifiutai e ingoiai la pastiglia senza battere ciglio, lasciando poi il bicchiere sul comodino.
"Che ore sono?" domandai guardando verso la finestra.
Il cielo era ancora azzurro e stranamente la giornata era più soleggiata del solito. P Kao prese il cellulare dalla sua tasca e accese il display. "Le 16:30... vuoi che ti porto a casa? Hai da fare?" domandò subito dopo guardandosi intorno.
Io negai, spostandomi un po' per fargli spazio, tirandolo poi per un polso. P Kao mi guardò senza capire, ma alla fine si rese conto di ciò che stavo cercando di dirgli e si stese di fianco a me. Mi avvicinai a lui, posando il volto sul suo petto, beandomi di nuovo del battito del suo cuore. "Non devo fare proprio niente P... va bene se sto con te ancora un po'?" domandai con voce leggera.
La mano di P Kao mi accarezzò nuovamente i capelli, abbracciandomi poi in vita e stringendomi a lui. La sua mano si infilò di nuovo sotto la mia maglietta e un brivido mi percorse il corpo, quando i suoi polpastrelli toccarono quella vecchia ferita di quasi un mese e mezzo prima.
Erano rimasti ormai solo dei segni leggeri, vista la mia insana voglia di togliermi qualsiasi crosta avessi sul corpo, lasciando così delle leggere cicatrici. P Kao si spostò leggermente, tirandomi verso di lui per controllarmi la schiena, guardandomi con faccia allibita e pizzicandomi un fianco, facendomi piagnucolare per il fastidio.
"Non ti sei proprio preso cura di te, Earth... hai visto che segno?" domandò pizzicandomi di nuovo, fino a che non mi dimenai sul materasso, finendo sovrastato dal suo corpo.
"Ti prego basta!" riuscii a biascicare tra le risate, bloccando in qualche modo le mani di P Kao, anche se in realtà il maggiore si era fermato di sua volontà, posando le mani sul materasso, proprio ai lati del mio volto.
Mi baciò di nuovo, facendo così accelerare il mio cuore, mentre le mie dita andarono a toccare le sue guance, le sue spalle, finendo sul suo petto fino alla vita, stringendo il tessuto della sua maglietta e tirandolo verso l'alto. P Kao si spostò da me guardandomi preoccupato, nel frattempo io rimasi un secondo a osservarlo, rendendomi conto che qualcosa lo stava tormentando.
"P... va tutto bene..." dissi alzandogli di nuovo la maglietta, riuscendo stavolta a sfilargliela e lasciarla da qualche parte sul materasso, toccandogli subito la vita, sentendolo vibrare sotto il mio tocco.
P Kao sospirò profondamente, per poi baciarmi per l'ennesima volta, approfondendo il bacio con la sua lingua e giocando con la mia, mordendomi le labbra ogni tanto. Quando rilasciai un gemito, P Kao smise di baciarmi, spingendo il suo bacino contro il mio, lasciando che la frizione tra i nostri corpi ci facesse impazzire ancora di più.
"P..." biascicai contro le sue labbra, ma il maggiore non rispose, continuando a spingere contro di me il suo membro eccitato, mordendomi il collo e succhiandomi successivamente la pelle già marchiata.
"Aaah... P..." sussurrai ancora, stringendo la pelle della sua schiena. Provai a spostare le mani tra di noi, cercando di toccare la sua erezione, ma lui mi bloccò subito, stringendo i miei polsi sul materasso e impedendomi di arrivare al suo membro.
"P... per favore..." piagnucolai, mordendomi le labbra, sentendo ogni sua spinta farmi tremare.
P Kao chiuse gli occhi, appoggiando la sua fronte contro la mia, cercando di regolare il suo respiro. "Hai appena preso un antidolorifico..." disse sottovoce.
Io alzai di poco il volto, leccandogli le labbra, riuscendo a prendere tra i denti quello inferiore e succhiarlo leggermente. P Kao aspettò un attimo prima di baciarmi di nuovo, spingendo ancora il suo bacino contro il mio, mentre i nostri respiri affannosi si univano in un unico gemito.
"Cazzo...P!" quasi gridai, sentendo l'orgasmo arrivare prorompente nei miei boxer, mentre il mio membro pulsava forte contro il suo, coperto anch'esso dai suoi vestiti.
P Kao mi aveva stretto i polsi con più forza, dandomi ancora qualche spinta prima di gemere forte contro il mio orecchio, lasciandosi poi andare di fianco a me. Mi rannicchiai contro di lui, respirando con difficoltà, sorridendogli. P Kao mi accarezzò una guancia, lasciandomi un bacio sulla fronte.
"Sei cattivo..." mormorai abbassando lo sguardo, sentendolo ridacchiare e arruffarmi i capelli.
"Perché lo sarei?" domandò con voce ironica, portandosi le braccia incrociate dietro la nuca.
Io sbuffai, facendogli poi un pizzicotto sul fianco, notandolo scattare per il fastidio. "Perché mi hai fatto sentire come un ragazzino di quattordici anni che viene di nascosto nei boxer..." dissi con fare da vittima, cercando di mettermi a sedere, sentendo il fastidio della biancheria bagnata addosso.
P Kao si alzò insieme a me, accarezzandomi la schiena e sorridendomi ancora una volta, facendomi andare in crisi per quanto fosse semplicemente stupendo. "Andiamo a farci una bella doccia allora..." affermò con tono basso, alzandosi in piedi e tirandomi per un polso.
Io cercai di oppormi con poca resistenza, ma lui semplicemente ghignò, prendendomi in braccio senza troppe cerimonie e portandomi lui stesso in bagno. Non seppi quanto tempo passammo sotto l'acqua, anche perché la mia mente si spense nel momento in cui Kao mi bloccò contro il muro. Non facemmo sesso, visto che non avevamo a disposizione dei preservativi, ma ci avvicinammo molto, finendo per venire un'altra volta entrambi.
Mi sentivo effettivamente un ragazzino con gli ormoni sempre accesi e la colpa era solo di P Kao e del suo essere tremendamente perfetto, con quel modo di fare da bravo ragazzo, che nascondeva però una mente perversa.
Quando tornai in camera scappando, nel vero senso della parola, dalle grinfie del maggiore che aveva iniziato a farmi il solletico, mi resi conto della suoneria nel mio cellulare. Lo cercai in lungo e in largo, trovandolo per terra vicino al comodino, fortunatamente senza nemmeno un graffio. Mi domandai come diavolo ci fosse finito lì, ma il nome sullo schermo di Saint mi fece raggelare il sangue nelle vene.
"Saint?!" risposi appena in tempo.
"P Earth? Scusami... ti ho disturbato?" domandò lui con voce leggera.
"No. Scusami tu... non ho sentito il telefono. Stai bene?" risposi immediatamente, sedendomi sul letto, notando P Kao fare lo stesso di fianco a me subito dopo.
Dopo quello che era successo quella famosa notte, io e Saint ci eravamo avvicinati molto. Gli volevo bene e cercavo sempre di aiutarlo, per quanto potevo, quando Zee era impegnato. Come Win, anche Saint era diventato un po' la mascotte del Midnight, ricevendo da P Mew l'accesso al locale in qualsiasi momento e senza nessuna restrizione.
"P... non preoccuparti. Va tutto bene. Avevo solo bisogno di chiederti un consiglio, se posso..." la voce di Saint era calma, così riuscii a smettere di essere agitato, facendo solo un piccolo sospiro di sollievo.
"Dimmi... Zee non è con te?" chiesi con curiosità.
Sapevo perfettamente che Saint vedeva Zee come unico punto di riferimento, per questo la sua richiesta mi sembrò strana.
"No... devo studiare e non vuole disturbarmi. Lo vedrò stasera però... ecco. P... come posso fare per fargli capire che voglio fare sesso con lui?"
Impallidii completamente, sgranando gli occhi per la sorpresa di quelle parole. P Kao mi strinse una mano, obbligandomi a guardarlo, come a chiedermi cosa stesse succedendo, ma io negai, inghiottendo della saliva inesistente.
Avevo sempre pensato che Saint e Zee avessero già superato quella fase, mentre ora mi ritrovavo a fare da insegnante di educazione sessuale a un ragazzino. Possibile che Zee non mi avesse parlato di questa storia?
"Saint... ecco..." mormorai, incapace di creare un discorso decente, incredulo che uno come Saint fosse alla ricerca di aiuto per far cedere Zee.
Ero alquanto perplesso anche dal fatto che il mio amico non avesse perso completamente la ragione con lui, viste le volte in cui li avevo trovati con le mani l'uno nei pantaloni dell'altro.
"P... so perfettamente come si fa sesso tra uomini. P Zee non vuole farlo perché dice che sono ancora giovane e... ha paura che potrebbe rovinare il mio lavoro con lo psicologo. Lo psicologo però ha detto che non c'è motivo di avere paura se c'è l'amore... pensi che P Zee non mi ami?"
"Saint! Non dirlo nemmeno per scherzo. Lo sai che farebbe di tutto per te... devi cercare di capirlo. Zee è grande e probabilmente vuole solo essere sicuro che tu sia pronto." risposi immediatamente, cercando di eliminare dal suo cervello l'idea che Zee non lo amasse.
Sentii Saint sospirare dall'altro capo del telefono. "Lo so... non dovevo dirlo. Però... P voglio davvero farlo. Lui è l'unico che mi capisce e anche mia mamma ha accettato di farci stare insieme. Capisci?"
Sorrisi tra me e me, consapevole di quanto Zee fosse stato al settimo cielo appena la madre di Saint lo aveva accolto in casa senza problemi. Non era stato sincero con lei sul suo lavoro, ma in fondo era solo una piccola bugia a fin di bene.
"Saint... perché non provate a parlarne stasera? Vi vedrete no? Allora cerca di parlargli apertamente e digli che lo vuoi davvero e che sei pronto. Non avere paura."
"Va bene P. Grazie!" rispose di fretta, salutandomi subito dopo e mettendo giù la chiamata.
P Kao mi guardò perplesso e io feci un sospiro lasciando il telefono sul comodino. "Saint voleva sapere come far cedere Zee... per fare sesso."
P Kao sgranò gli occhi come avevo fatto io poco prima. "Non lo avevano già fatto?!" domandò curioso.
"A quanto pare no. Credo che solo Bright sia andato al sodo con Win appena ne ha avuto l'occasione. Ma lui è un caso a parte..."
P Kao ridacchiò, abbracciandomi leggermente. "Parlando di Bright... ho come la netta sensazione che tra quei due ci sia qualcosa di strano." disse assumendo un'espressione dubbiosa.
Alzai lo sguardo verso il suo volto. "In che senso scusa?" domandi curioso.
Lui alzò le spalle, mentre le sue mani mi accarezzarono la schiena. "Credo proprio che Win sia riuscito a domare Bright..." disse come se nulla fosse.
Lo guardai senza capire. "Se intendi dire che Bright fa tutto ciò che dice Win, ok... l'ho notato anche io.."
P Kao negò, dandomi un bacio sulla guancia. "Intendo dire... che lo ha "domato" in un altro senso." stavolta enfatizzò la parola, facendo delle virgolette virtuali con le dita.
Impallidii nuovamente, rimanendo bloccato a fissare P Kao, che ghignò subito dopo. "Scherzi? Non si farebbe scopare da nessuno... nemmeno se lo pagassero!" risposi senza mezzi termini.
P Kao alzò di nuovo le spalle. "Probabilmente Win ha qualcosa a cui Bright non può rinunciare... ma smettiamola di parlare del sesso che fanno gli altri... so che sei eccitato, ma non voglio farti male Earth... non preferiresti una reverse?"
Il mio cuore si bloccò di colpo, lasciandomi praticamente fermo con una sensazione di gelo addosso. Le parole di P Kao mi vorticarono nel cervello come un mantra, mentre la sua mano continuava ad accarezzarmi la parte bassa della schiena.
"Earth? Stai bene?" chiese preoccupato, rendendosi conto del mio sguardo completamente vuoto.
Negai. Come potevo stare bene? Che diavolo di domande mi faceva? Una reverse? ERA SERIO?
"P... tu..." biascicai.
Negò. "Non l'ho mai fatto, ma non sarebbe un problema se fossi tu. Te l'ho detto, non posso più fare a meno di te... e non riesco a smettere di starti addosso o tenerti vicino. Ho provato a comportarmi come sempre, ma sei una calamita dalla quale mi è impossibile fuggire..."
Il sangue mi fluì completamente verso un solo punto del corpo, mentre ripensavo al fatto che P Kao fosse "vergine", sotto quel punto di vista, e che avesse seriamente intenzione di lasciare a me la conduzione del gioco.
Sentii le mie guance scaldarsi, smettendo così di guardarlo e fissando un punto a caso della stanza. Non ero di certo alle prime armi in fatto di sesso e sapevo esattamente come comportarmi anche in quel caso, ma l'idea di dovermi prendere la verginità di P Kao un po' mi metteva agitazione.
Perché?
"Ehi Earth... stai calmo. Non devi farlo per forza. Voglio solo che tu sappia... che sono tuo quanto tu sei mio. Va bene?"
Sospirai, prendendogli una mano e stringendola nella mia, incastrando le dita tra le sue. Gli sorrisi fissando i suoi occhi luminosi, sentendomi avvolto da mille emozioni differenti. P Kao si reputava mio e questo bastò per farmi trovare quella pace interiore che tanto avevo bramato in quel periodo. Nessun attacco d'ansia, nessun senso di vuoto o frustrazione bloccato sul petto, ma solo una sensazione di felicità che probabilmente non avevo mai provato.
"P... lo so che è presto e che... no, lascia stare..." dissi abbassando lo sguardo, mordendomi le labbra per evitare di continuare a parlare.
Anche se aveva confermato di essere mio, l'idea di non sapere esattamente quale fosse la nostra relazione un po' mi turbava. Come avrei dovuto comportarmi con lui ora? Come se niente fosse? Come sempre? Con un po' di distacco? Qui dubbi erano troppi e anche decisamente fastidiosi, ma P Kao mi toccò il mento, facendomi alzare il volto verso di sé.
"Earth... ho provato a fare le cose con calma, ma... mi sono reso conto che con te andare piano non serve e nemmeno mi interessa più farlo. Ho sempre fatto tutto con estrema oggettività, Earth... non sono mai stato una persona impulsiva, ma da quella notte, quando ti ho visto uscire dal locale di corsa... mi è scattato qualcosa dentro capisci? Sei tu che mi rendi così, che mi fai venire voglia di attaccarti al materasso e non farti più alzare... ma vorrei che la nostra storia si basasse sul rispetto reciproco, Earth... perché mi fido di te... per questo mi sono offerto a te... e il fatto che io mi sia offerto vuol dire che ti sto considerando molto più di un amico con dei benefici... ti è chiaro adesso?"
Inghiottii a fatica, visto che P Kao si era avvicinato al mio volto, facendomi arretrare di poco sul materasso. "Sono sempre stato una persona tranquilla... ma tu mi fai accelerare il cuore in un modo così strano, che a volte fatico a respirare. Ti guardo e mi chiedo come tu possa aver scelto me... tu, che potresti avere chiunque a questo mondo e nemmeno te ne rendi conto. Questo mi fa provare una gelosia infernale nei tuoi confronti e io non sono mai stato un tipo geloso, Earth. Mai... Quindi... se la tua domanda era... "che cosa siamo?", ti risponderò così..."
Prese un respiro e poi mi baciò le labbra, facendomi stendere sul letto, stavolta però senza sovrastarmi, ma tirandomi per la vita e facendomi sedere sul suo bacino. Quando ci staccammo da quel bacio infuocato, posai una mano sul suo petto, percependo i battiti veloci del suo cuore.
"Sei mio, Earth... e di nessun altro. Spero sia chiaro."
*
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Midnight ~ Se tu vorrai... io ti aspetterò ~
FanfictionQuando al Midnight arrivò un nuovo host, Earth pensò semplicemente che ci fosse qualcosa di strano sotto. Per quale motivo P Mew non lo aveva avvisato di una notizia del genere? Non era di certo qualcosa che avrebbe potuto tenergli nascosto! "Earth...