4. Manhattan

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Hello^^
Ho finalmente finito il capitolo venti e quindi volevo festeggiare con voi caricando un nuovo capitolo! Ultimamente ho dei problemi a scrivere, ma fortunatamente sto andando avanti. Yuppi! Mi sono resa conto che questo capitolo è davvero corto ?! Aiuto. E anche gli altri non saranno lunghissimi. Va beh^^ qua sotto, come sempre, gli appunti iniziali del cocktail^^
Grazie a tutti per i commenti e buona notte per dopo <3
Masayume Herondale 

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APPUNTI INIZIALI

Il Manhattan è un cocktail a base di rye whiskye o whisky canadese, vermut rosso e una goccia di angostura. 

Il "Manhattan" è uno dei più famosi cocktail a base di whisky, servito come aperitivo. Si narra che l'inventore di questo aperitivo fosse un barman del Manhattan Club di New York (da cui il nome), che lo avrebbe preparato per la prima volta nel 1874.

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P Kao era arrivato da meno di un minuto e già avevo perso l'uso della parola. Si avvicinò a me con quel volto serio, squadrandomi così tanto con gli occhi da farmi arrossire. Non mi era mai successa una cosa del genere e dovetti inghiottire più volte la saliva, per cercare di emettere un qualsiasi suono.

"Kao." disse P Mew a quel punto, poggiando una mano sulla spalla del nuovo host, finendo entrambi per abbracciarsi e darsi pacche sulla schiena.

Io rimasi a guardare quei due senza sbattere le ciglia, sentendo il mio cuore battere all'impazzata. Difficilmente provavo certe cose per un ragazzo che nemmeno conoscevo, purtroppo avevo un grande e odioso difetto: interessarmi a tutto ciò che non potevo avere. P Kao mi era stato vietato e io ero partito in quarta senza farmelo ripetere due volte, lasciando che il mio cervello entrasse in modalità "coma" appena incontrai i suoi occhi.

"Lui è Earth, il nostro receptionist. Ti terrà d'occhio durante gli incontri... di solito non è così imbambolato però." disse P Mew mentre entrambi mi fissavano con interesse.

Cercai di riprendermi e mi alzai in piedi, salutando P Kao con il wai, abbassandomi un po' di più con il corpo in segno di rispetto e anche per la figuraccia fatta. P Kao mi salutò subito dopo stirando le labbra in un sorriso ironico.

Ma che cavolo?

"Andiamo, ti faccio fare il giro del locale e poi starai in compagnia di Bright per il momento..." disse P Mew spostandosi verso l'entrata della sala.

Percepii un certo brivido nel sentire quelle parole. Seriamente P Mew voleva lasciare quell'opera d'arte nelle mani di Bright? Con che coraggio aveva detto una tale puttanata?

"P Mew... sei sicuro? Con Bright?" dissi bloccando l'uscita dei due con le mie parole, i quali si voltarono nuovamente verso la mia direzione.

Gli occhi di P Kao si posarono nuovamente su di me, fissandomi con troppa insistenza, rimanendo comunque con il volto serio, senza mostrare nessuna emozione, nemmeno la più lieve. P Mew sembrò pensarci su un attimo, arricciando le labbra e guardando un punto indefinito della sala.

"Hai ragione... meglio che stai con Gulf." disse successivamente, guardando P Kao con un sorriso gentile, avviandosi di nuovo verso la sala.

Mi sedetti sulla sedia con sconforto, passandomi le mani tra i capelli per il nervoso, sospirando pesantemente. Per un secondo avevo creduto che P Mew decidesse di lasciare P Kao in mia compagnia, ma avrei dovuto immaginare che non lo avrebbe mai fatto. La mia faccia sognante parlava da sola e per come mi ero presentato non ero di certo un soggetto affidabile.

Dovevo riprendere la sanità mentale al più presto o P Kao avrebbe pensato a me come allo psicopatico della reception.

Che diavolo.

In quel momento arrivò verso di me Bright, che con occhi sbarrati mi fissò prepotentemente, poggiando gli avambracci sul bancone.

"Lo devo avere..." disse mordendosi le labbra quasi a sangue.

Alzai gli occhi al cielo, appoggiandomi allo schienale della sedia. Avrei tanto voluto dirgli "mettiti in fila e non rompere le palle", ma non mi sembrò il caso di fargli una scenata.

"Guardalo... Earth. Devi guardarlo..." disse di nuovo Bright, con il volto girato verso la sala dove P Kao e P Mew stavano parlando insieme a Gulf.

Io li fissai perdendomi nuovamente nel mio mondo di fiori e fate, cercando di capire come diavolo avrei fatto a sopravvivere con quel ragazzo intorno.

"L'ho chiamato P... ti rendi conto di cosa ho fatto?!" disse di nuovo Bright, lasciandosi andare con il volto contro il bancone, continuando a guardare P Kao da lontano.

Se anche Bright era arrivato a quei livelli, allora voleva dire che eravamo seriamente tutti nella merda. Guardai il "tizio con i problemi di sesso" ridacchiando sottovoce, ritrovando così un po' di pace anche io.

"Lo sai vero che perderai solo del tempo, come è successo con Zee? Non mi sembrano ragazzi che si lasciano sottomettere facilmente. Devi cambiare target Bright."

Lui sospirò rimettendosi in piedi, sistemandosi la camicia bianca e tirandosi indietro il ciuffo. "Zee si farebbe sottomettere da quel ragazzino che viene sempre. Non capisco perché con me invece no. Perché non dovrebbero accettare le mie richieste? Infondo ho un problema, no...?"

Alzai gli occhi al cielo e cercai in tutti i modi di non pensare a Saint che si scopava Zee. Bright era sempre il solito,quando gli faceva comodo aveva un "problema", mentre in altri casi questo "problema" non esisteva.

"Tu hai un problema... ma Zee non è tenuto a farsi scopare da te per aiutarti." sentenziai prendendo in mano la mia agenda, controllando se qualcuno sarebbe venuto a rompere le scatole a quel pervertito.

Purtroppo nessuno aveva preso appuntamento con lui, visto che l'appuntamento perduto avrebbe occupato ben tre ore del suo tempo. Possibile che fossi così sfigato da dovermi subire Bright fino a tardi?

"Te l'ha detto P Mew che è fidanzato?" disse successivamente Bright, abbassando volutamente la voce.

Io annuii distrattamente, lasciando l'agenda sulla scrivania e guardando il volto contratto di Bright. "È questo che ti stava incasinando il cervello l'altra sera... ora ho capito..." continuò agitando l'indice davanti al mio viso.

Te lo strappo quel dito.

"Non c'entra nulla..." risposi senza nemmeno guardarlo, fissando la sala sulla mia destra. Avrei preferito avere il muro davanti invece che i vetri, così mi sarei evitato di vedere la faccia di P Kao ancora e ancora.

"Ti capisco però... ha qualcosa che difficilmente trovi in giro." disse Bright guardando nuovamente P Kao. "Ma non mi farei comunque scopare da lui, nemmeno se mi pregasse in ginocchio... magari mentre è nudo e legato..." continuò mordendosi nuovamente le labbra.

"Che diavolo Bright! Il giorno in cui lascerai comandare qualcun altro a letto, probabilmente guarirai..."

Lui mi regalò un sorriso strafottente, quando la porta del locale si aprì e un ragazzino un po' troppo alto entrò all'interno con visibile vergogna sul volto. Si avvicinò a noi salutando entrambi, mentre Bright sembrò semplicemente illuminarsi di luce propria.

Non va bene.

"Nong... che ci fai qua?" dissi alzandomi in piedi, mettendo le braccia conserte. Il giovane abbassò lo sguardo stringendo le labbra in un sorriso, oserei dire, birichino.

"Eddai P... ho 21 anni.. posso stare qua." si lagnò sotto voce, guardandomi di tanto in tanto con difficoltà.

Sbuffai, ma non gli diedi torto. Era maggiorenne e poteva scegliere da solo se stare lì o andarsene fuori. "Va bene..." dissi sorridendo, sedendomi alla scrivania e prendendo l'agenda. "Chi vuoi prenotare?" domandai mettendogli davanti un tablet dal quale avrebbe potuto guardare i profili dei vari host.

Lui si guardò intorno, notando Bright vicino a lui guardarlo in maniera quasi maniacale. Avrei tanto voluto tirare uno schiaffo al mio amico, ma il minore mi fissò sorridendo indicando proprio Bright con l'indice.

Bright sembrò andare al settimo cielo, voltandosi verso di me con un sorriso a trentadue denti. "Nong... seriamente?" dissi sconsolato. "Non hai nemmeno guardato i profili... c'è di tutto davvero..." continuai aprendo l'app sul tablet.

"Ma P... io sono qua perché ho perso una scommessa e devo usare questi soldi per prenotare un host a caso. Sei un host P?" disse alla fine parlando verso Bright, il quale mi sembrò seriamente troppo contento di quella situazione.

Guardai il giovane studente con attenzione, notando gli zigomi alti, le labbra carnose e il taglio degli occhi. Pareva una bellezza coreana, ma per come parlava thai non poteva di certo essere straniero.

Magari è misto?

Una cosa era certa, Bright non si era mai comportato così con nessun cliente. Sembrò balbettare qualcosa, prima di riuscire a dire "Sì. Sono un host." prendendo poi un respiro e tirandosi indietro i capelli per il nervoso.

Bright nervoso era qualcosa di assolutamente nuovo, oltre che mitico da guardare!

"Bright è costoso..." dissi ironicamente, notando i pochi baht che il ragazzo aveva in mano. Non era costoso quanto Gun, ma non era nemmeno economico!

Il minore sembrò pensarci su, ma Bright si mise in mezzo guardandomi torvo. "Non sono così costoso Earth." disse intimandomi di stare zitto. "Non preoccuparti nong, paga quello che puoi. Ti aspetto nella postazione sei... Earth te la indicherà."

Guardai Bright andarsene via dopo aver lasciato uno sguardo intenso al suo nuovo cliente, il quale sembrò arrossire in modo strano, come se fosse una cosa nuova persino per lui. Sospirai scrivendo alcuni numeri sulla ricevuta, prendendo i soldi che il ragazzo mi passò subito dopo.

4500 baht per un tempo ancora a me sconosciuto, visto che Bright non mi aveva dato nessuna direttiva. Mancavano circa 2500 baht per raggiungere il prezzo dell'host, ma lasciai perdere e gli passai la ricevuta.

"Come ti chiami?" domandai prendendo l'agenda e la penna.

"Win... mi chiamo Win." rispose mordendosi le labbra, guardando sempre in direzione della sala. Io sorrisi scrivendo il suo nome vicino a quello di Bright, prendendo poi un braccialetto fucsia dal contenitore davanti a me e allacciandoglielo al polso destro. Win lo guardò confuso, fissando me successivamente.

"Indica che sei di Bright... ora vai. Lo trovi la infondo dopo il bar." dissi indicando la direzione della postazione sei, guardandolo andare via con passi lenti, guardandosi intorno con un po' di timore.

Sorrisi spostando il volto verso il computer, guardando la postazione sei con interesse, notando però qualcosa che non avrei voluto vedere.

P Kao era seduto al bancone del bar davanti a Gulf, il quale gli aveva appena finito di versare un liquido color porpora in una coppetta da cocktail. Schiacciai su quella telecamera, aprendo a schermo intero la figura di P Kao, che prese il gambo del bicchiere portandolo alle labbra.

Deglutii a fatica nel fissare il suo pomo d'Adamo muoversi dopo aver bevuto un sorso di Manhattan, immaginando di essere di fianco a lui in quel momento e gustarmi quella scena in diretta. 

Tutto questo non va bene.


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Win

***Win

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Midnight ~ Se tu vorrai... io ti aspetterò ~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora