Salii in macchina di P Kao senza farmi prendere dall'euforia del momento. Avevo sognato di guidarla dal primo instante che i miei occhi avevano incrociato le sue forme, ma la situazione era abbastanza delicata ed evitai di fare commenti inopportuni.Quando misi in moto, sentii il motore scattare subito. La macchina era grande, molto più della mia, ma avevo una certa esperienza in fatto di auto ed uscii dal parcheggiò senza problemi, immettendomi nella via subito dopo. Tentai di non prendere la strada principale, ancora trafficata nonostante fossero le tre del mattino, fino ad arrivare a un semaforo con il tabellone che segnava 80 secondi di attesa. La macchina di P Kao si spense appena misi in folle, segno che lo start & stop era attivo, quindi mi voltai verso di lui, tranquillamente seduto al mio fianco.
"Ti piace?" domandò con tono gentile, accarezzandomi la mano che avevo lasciato sul cambio.
Annuii con un sorriso tirato, anche se il mio pensiero era ancora fisso su Gun, chiuso in casa sua e con in corpo forse troppo alcol per riuscire a ragionare correttamente. Non era infatti la prima volta che si comportava così e Off aveva imparato a chiamarmi, visto che sembravo essere l'unico che Gun accettava di vedere.
Troppe domande però vorticavano nel mio cervello, a partire dal perché Off avesse accettato le avance di Tay, soprattutto nella sala degli incontri, facendo così incazzare Gun e fargli versare il cocktail sulla testa del povero cliente. Perché poi Off avesse deciso di portare Tay in stanza buia e perché avesse accettato nuovamente che l'altro lo baciasse e lo bloccasse sul letto era ancora un mistero. Insomma, Off mi doveva un sacco di spiegazioni, ma immaginavo che sotto sotto ci fosse lo zampino di Gun e la sua testa dura come il marmo.
Quando arrivammo sotto casa di Gun, parcheggiai poco distante, ringraziando di aver trovato uno spazio per la macchina di P Kao. Scendemmo allo stesso momento e, dopo aver schiacciato il tasto di chiusura del telecomando, diedi le chiavi al maggiore, il quale se le mise in tasca, seguendomi verso l'entrata del condominio di Gun.
Off era lì ad aspettarci con il capo chino e gli occhi tristi, lucidi, come se fosse ormai arrivato al limite e sul punto di piangere. Rimasi in silenzio fino a che non arrivammo al terzo piano, davanti porta della casa di Gun. Lo stabile era moderno, con le pareti bianche, i pavimenti puliti e i corridoi ben illuminati. Bussai un paio di volte, senza però ricevere risposta, anche se potevo sentire distintamente il pianto di Gun attutito dalla porta, come se fosse poco distante da essa.
"Gun... sono Earth... mi fai entrare?" chiesi dolcemente. Il mio amico non rispose, continuando a piangere senza sosta e dandomi così poche speranze.
Mi voltai verso Off, appoggiato alla parete di fianco a me, con gli occhi chiusi e il volto rigido. P Kao, invece, era rimasto alle mie spalle, anche lui seriamente preoccupato.
"Cosa è successo Off. Come siete arrivati a questo punto?" domandai avvilito.
Off fece un respiro profondo, tirandosi indietro i capelli più lunghi del solito. Lasciò la mano davanti alla bocca, strofinando poi l'intero viso per il nervoso, cercando probabilmente le parole per iniziare un discorso.
"Stava andando tutto bene... gli ho detto che lo amo da così tanto e lui... lui ha accettato di provarci, di stare insieme. Ma non so che diavolo è successo, Earth. Ha iniziato a dire che voleva del tempo per riflettere, voleva capire se provava davvero qualcosa per me... si è tirato indietro, capisci? Ha ripreso a vedersi con un tizio e io mi sono stancato." si fermò, trattenendo un singhiozzo, mentre alcune lacrime iniziarono a scendere sulle sue guance. Era la prima volta che vedevo Off piangere e mi si spezzò il cuore. Sapevo che in qualche modo sarebbe successo e sapevo anche che Off non avrebbe mai fatto cazzate se Gun non lo avesse portato all'esasperazione.
"Per questo ho accettato Tay. Ho fatto in modo che Gun si rendesse conto che potevo andare avanti senza di lui... Tay era d'accordo con me all'inizio, poi però in stanza buia mi ha detto di provare qualcosa per me e ci siamo baciati... pensavo che la stanza fosse chiusa, invece Gun è entrato e ci ha visti... è sempre così capisci? Io ci provo, lui mi accetta e poi scappa, per poi cercarmi di nuovo... che diavolo."
Sospirai pesantemente, mentre Off ormai piangeva senza ritegno e anche Gun continuava a singhiozzare da dietro alla porta. P Kao si avvicinò a Off, mettendogli una mano sulla spalla, dicendogli qualcosa all'orecchio. Quando il maggiore mi guardò, disse che avrebbe portato Off a fumare una sigaretta fuori e così rimasi da solo davanti alla porta di Gun.
"Sono da solo... smettila di fare la vittima e apri questa cazzo di porta." dissi risoluto, sapendo che non era il mio solito modo di parlare con lui.
Sentii dei movimenti all'interno della stanza e alla fine Gun aprì la porta, lasciandomi lo spazio per entrare all'interno, per poi chiuderla nuovamente a chiave. Quando percorsi il corridoio fino alla sala, notai l'ambiente in disordine, con tutte le cose a terra, come se fosse passato un uragano.
Gun si sedette sul divano con le gambe rannicchiate contro il petto, mentre il suo viso era completamente invaso da macchioline rosse e gli occhi gonfi per il pianto. Mi sedetti di fianco a lui, aspettando che il minore iniziasse a parlare, ma Gun riprese a piangere, nascondendo il volto tra le braccia, appoggiate sulle sue ginocchia.
Gli misi una mano sulla spalla, stringendola leggermente per dargli un po' di conforto, anche se in quel momento non credevo se lo meritasse. Aveva tirato così tanto la corda con Off che alla fine l'aveva praticamente rotta e non ero sicuro che sarebbero stati in grado di sistemarla."Posso sapere cosa vuoi da Off? Cosa ti aspetti da lui? Che ti stia dietro ogni volta che ne hai bisogno e che stia in silenzio quando decidi di vederti con altri?" chiesi con tono accusatorio, notandolo guardarmi con tristezza.
Non rispose, mordendosi il labbro inferiore tanto da farlo quasi sanguinare. Avrei tanto voluto gridargli dietro le peggio parole, ma sapevo che non avrei risolto niente, anzi, probabilmente avrebbe solo peggiorato le cose, conoscendo Gun.
"Cosa ti ha detto P Mew?" domandai a quel punto, sistemandomi meglio sul divano. Gun alzò le spalle, strofinandosi il volto con le mani. "Che sto facendo... del male a Off e che devo... devo... lasciarlo andare..." disse con difficoltà, mentre i singhiozzi non gli lasciavano tregua.
Annuii. P Mew aveva capito molto prima di me ciò che stava accadendo, mettendo alle strette Gun con un ultimatum. Non avrei mai pensato che P Mew si sarebbe esposto tanto, ma come aveva sempre detto, per lui eravamo dei figli e ci avrebbe trattato come tali nonostante tutto."Quindi che vuoi fare? Mi rendo conto che provi qualcosa per Off... è impossibile che tu sia solo un egoista del cazzo. Perché allora gli fai questo?"
"NON LO SO EARTH!" gridò Gun a quel punto, mettendosi in piedi e tirandosi i capelli per la disperazione. "NON LO SO! LO AMO, MA HO PAURA CAPISCI? SONO UNO STUPIDO, PENSO SOLO AI SOLDI E ME NE FREGO DI TUTTO... IO... io..." riprese a piangere, coprendosi il volto con le mani, finendo inginocchiato a terra.
Mi spostai mettendomi in ginocchio vicino a lui, portando un braccio sulle sue spalle. Vederlo così arrabbiato fu come un fulmine a ciel sereno. Non si era mai lasciato andare in quella maniera e capii immediatamente che il suo cervello era pieno di dubbi e domande tanto quanto il mio.
"Lui ti ama Gun... ti conosce per quello che sei e non mi pare ti abbia mai chiesto di cambiare... lo sappiamo che sei un egocentrico di merda, ma sei fatto così e ti vogliamo bene anche per questo..." cercai di confortarlo, anche se capivo perfettamente che le mie parole non potevano dargli la certezza che tutto sarebbe andato per il meglio.
"E se dovessi trattarlo male? Se dovessi comportarmi come uno stupido e lui mi lasciasse? Volevo provare a stargli lontano per un po', ma vederlo con Tay... cazzo che nervoso!" rispose Gun con astio, stringendo i pugni appena il nome del cliente di Off uscì dalla sua bocca. "Gli avrei tirato dietro tutto il bicchiere... ma avevo paura di fare male a Off.." continuò mordendosi il labbro successivamente.
Io ghignai, arruffandogli i capelli, alzandomi poi in piedi e aiutando il mio amico a fare lo stesso, facendolo sedere di nuovo sul divano. "Forse dovresti iniziare a pensare meno, Gun. Continuare a chiedersi se andrà bene non servirà a nulla e lo sai. Tu e Off siete sempre stati tu e Off... non cambierà nulla se deciderai di mettere le cose in chiaro e dirgli apertamente che lo ami." affermai sorridendo sinceramente, sistemandogli i capelli mezzi arruffati. "Ora stai qui seduto... preparo un tè." dissi spostandomi verso la cucina, mettendo l'acqua a bollire e prendendo quattro tazze.
Gun mi guardò di nascosto, notando le quattro tazze con fastidio, tirandosi indietro i capelli e guardandosi intorno. La stanza era un disastro di cose lasciate a terra. Fortunatamente non c'era nulla di rotto, ma di sicuro ci sarebbe voluto un po' per far tornare l'ordine che caratterizzava Gun.
Quando l'acqua raggiunse la temperatura, lasciai il tè in infusione per qualche minuto, filtrandolo una volta che percepii l'aroma del gelsomino. Versai il liquido nelle varie tazze e posai tutto sul tavolo in sala, avviandomi poi verso la porta per aprirla senza che Gun mi fermasse. P Kao e Off erano di nuovo lì, così li lasciai entrare e indicai loro il tavolo apparecchiato.
Off guardò Gun, il quale si alzò prendendo posto senza dire nulla e così facemmo anche noi. Rimanemmo in silenzio, avvolti solo dal tintinnio dei cucchiaini che sbattevano nelle tazze. Gun amava bere quella bevanda, forse più di quanto amasse il Margarita Frozen alla fragola. Ogni volta che andavo da lui infatti, lo trovavo con una tazza di tè verde al gelsomino appena fatta e una per me già pronta ad attendermi.
Quando iniziai a sorseggiare la bevanda calda, nessuno era ancora riuscito a dire una parola e P Kao mi guardò con un po' di preoccupazione in volto. Ero indeciso se iniziare o meno un discorso, ma sapevo che non ero io la persona che doveva rompere il silenzio.
"Non voglio più arrivare a questo Gun..." la voce triste di Off finalmente si fece sentire, lasciando però un senso di vuoto intorno a noi.
Gun smise di bere dalla sua tazza, lasciandola di nuovo sul tavolo. Off strinse le labbra, prima di bere un nuovo sorso di tè. "Tu non mi vuoi... questo l'ho capito. Posso quindi... andare avanti? Posso vivere... senza di te?" domandò con difficoltà, mentre i suoi occhi tornarono lucidi e le mani si strinsero in due pugni.
"NO." gridò Gun alzandosi in piedi. "Per favore... mi dispiace." continuò ormai in lacrime.
Off non si mosse, rimanendo seduto e con lo sguardo basso, mentre il suo volto iniziò a negare. "Ti dispiace... come le altre volte?" domandò puntando i suoi occhi stanchi su Gun, il quale sussultò. "Ti dispiace di avermi fatto stare di merda ancora... quando avresti potuto semplicemente ammettere che non mi volevi, che sei solo un bambino viziato!" disse alzandosi in piedi, facendo tremare il tavolo. "Non sono più disposto ad accettare tutto questo da te." continuò senza guardarlo, spostandosi per andare verso l'uscita, ma Gun fu più veloce e lo strinse dalla schiena, allacciando le braccia intorno alla sua vita, piangendo contro la sua maglietta.
"Mi dispiace... mi dispiace. Sono un viziato di merda lo so... ho solo paura... paura che... mi lascerai... Off io sono una persona così inutile. Prima o poi combinerò qualche disastro e tu capirai... capirai di aver perso del tempo con me..."
Off sospirò e in quel momento temetti che decidesse seriamente di lasciare Gun e dire addio a tutto ciò per cui aveva lottato fino a quel momento. Quando però lo vidi voltarsi verso il minore, lasciai andare un impercettibile sospiro, anche se non ero convinto che tutto fosse finito.
Off accarezzò le guance di Gun, il quale appoggiò la fronte sul petto del maggiore, singhiozzando e biascicando la parola "scusa" più e più volte. "Ti giuro che non lo farò mai più... non lasciarmi... non voglio stare più un secondo senza di te. Smetterò di farmi fare i regali, di uscire con le persone, di fare lo stupido... te lo giuro Off... dammi quest'ultima possibilità." continuò tra le lacrime, stringendo ancora di più la vita del maggiore.
Off lo strinse a sé accarezzandogli la nuca, dandogli dei baci sulla testa e dicendogli di stare tranquillo, che non lo avrebbe lasciato, ma che doveva mantenere la promessa data o se ne sarebbe andato per sempre.
P Kao mi toccò un braccio e io capii che era giunto il momento di andarsene, così uscimmo dalla casa di Gun, dopo aver fatto un cenno a Off, ritrovandoci pochi minuti più tardi fuori dallo stabile, con P Kao che mi passò una sigaretta al mentolo.
"Dici che andrà bene?" domandò P Kao a quel punto, appoggiato contro lo sportello della sua auto.
Io annuii, inspirando dal filtro e lasciando poi che la nicotina mi invadesse il corpo. Lasciai andare il fumo e guardai la strada silenziosa intorno a noi. Finalmente anche Bangkok iniziava ad andare a dormire.
"Conosco troppo bene Gun... se ha parlato in quel modo con noi presenti era perché lo pensava seriamente. Stavolta ha rischiato di perdere Off sul serio..." dissi avvicinandomi a lui, appoggiandomi alla macchina e posando il mio volto sulla sua spalla.
Il profumo di P Kao mi invase la mente e finalmente riuscii a calmare il mio petto, in preda all'ansia ormai da tutta la serata, vista la moltitudine di cose che erano accadute in meno di due ore. Mandai un messaggio a Gulf, avvisandolo che tutto era andato per il meglio, mettendo poi via il telefono.
"È tardi... direi di andare a casa." disse P Kao, buttando la sigaretta a terra e spegnendola con il piede. Io annuii facendo lo stesso, avviandomi verso il posto del passeggero.
Una volta in macchina P Kao accese il motore e guidò con calma, prendendo un paio di strade che non conoscevo, chiedendomi se fosse una scorciatoia per tornare al Midnight, dove la mia macchina era rimasta parcheggiata.
Quando capii che stavamo andando da tutt'altra parte, mi voltai verso di lui senza capire. "Dove andiamo?" domandai curioso.
P Kao sospirò, fermandosi a un semaforo rosso, posando la sua mano sulla mia gamba. "Andiamo a casa mia... è troppo tardi per tornare al Midnight." disse guardandomi negli occhi e facendomi perdere così un battito.
Probabilmente P Kao si accorse del mio stupore, fece un sorriso leggero e mi strinse la coscia prima di togliere la mano e portarla sul cambio. "Non ti preoccupare... non ho un doppio fine..." disse con un ghigno, mettendo la marcia e partendo appena il semaforo diventò verde.
"Disse quello che mi ha bloccato contro un muro dopo che P Mew ci aveva chiesto un po' di cautela..." risposi a tono, mettendo le braccia conserte.
P Kao sospirò, tirandosi indietro i capelli. "Vuoi tornare a casa? Ti accompagno, non c'è problema..." disse mettendo la freccia verso destra.
Io portai una mano sulla sua gamba, sentendo il mio cuore battere a una velocità raddoppiata. Sapevo che non sarebbe stata una buona idea, ma volevo dare retta al mio cuore piuttosto che al mio cervello. "No. Voglio stare con te..."
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Midnight ~ Se tu vorrai... io ti aspetterò ~
Fiksi PenggemarQuando al Midnight arrivò un nuovo host, Earth pensò semplicemente che ci fosse qualcosa di strano sotto. Per quale motivo P Mew non lo aveva avvisato di una notizia del genere? Non era di certo qualcosa che avrebbe potuto tenergli nascosto! "Earth...