APPUNTI INIZIALI
Il Dark 'n' Stormy è un cocktail a base di rum scuro, e ginger beer, a cui viene aggiunto il succo di lime.
Il Dark 'n' Stormy è l'unico drink il cui è nome è un marchio registrato, appartenente alla Gosling Brothers Ltd, un'azienda produttrice di rum, che dichiara di averlo inventato nell'arcipelago di Bermuda poco dopo la prima guerra mondiale.
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*Quando arrivammo davanti al Favela, notai una coda lunghissima al di fuori del locale, oltre a un altro ingresso transennato e bloccato da alcuni uomini.
Ero salito in macchina con P Mew e Gulf, insieme a Mild e Yihwa, pensando al fatto che P Kao non fosse passato al Midnight, visto che i suoi appuntamenti erano stati tutti cancellati. Avevo sperato di vederlo entrare all'ultimo dalla porta sul retro, ma alla fine avevo semplicemente smesso di pensarci ed ero salito sulla Toyota C-HR di Gulf, regalo ovviamente di P Mew per il suo compleanno.
Gun e Off arrivarono poco dopo di noi, insieme a Saint e Zee, già mano nella mano. Il minore del gruppo aveva gli occhi spalancati per lo stupore, probabilmente per il fatto che non fosse mai entrato in un locale simile al Favela.
P Mew prese il cellulare, chiamando successivamente qualcuno e io sperai con tutto me stesso che fosse P Kao, quando il maggiore disse il nome di Bright, domandandogli cosa avesse intenzione di fare. Dallo sguardo di P Mew e il sorriso sghembo che gli si formò sulle sue labbra, compresi che il maggiore era ancora bloccato a letto insieme a Win.
Quella sera Bright era uscito dalla stanza buia solo per portare a termine i due incontri fissati, per poi rifugiarsi nuovamente dentro la sua camera, senza nemmeno darmi uno straccio di indizio su cosa avessero combinato la sera precedente. L'unica frase che si era lasciato sfuggire fu "credo di aver trovato la mia medicina..." dandomi poi le spalle senza aggiungere altro.Non ci voleva molto a comprendere che la sua astinenza era giunta al termine, anche se un po' mi dispiaceva non poterlo vedere in crisi con il mondo.
"Bright non viene... Win non è ancora in grado di alzarsi." disse P Mew, guardandoci un po' tutti, avvicinandosi poi a Gulf e mettendogli un braccio intorno alla vita. "Direi che possiamo entrare." continuò guardando l'entrata del Favela.
Io rimasi in silenzio, girandomi a destra e sinistra alla ricerca di qualcuno, che però non era ancora arrivato e probabilmente non lo avrebbe fatto. Ci avviammo verso la zona transennata e P Mew parlò con le persone all'esterno, che in meno di due minuti ci lasciarono passare.
Salii i primi gradini con un po' di malinconia, pensando che probabilmente avrei fatto prima a tornarmene a casa, visto che il mio umore si era decisamente spento. Mild mi diede una piccola spinta, attirando così l'attenzione su di sé. Lei e Yihwa mi sorrisero, cercando probabilmente di tirarmi su il morale e così pensai che non avrei dovuto rovinarmi la serata solo perché quello stupido di P Kao non aveva mantenuto la promessa.
Che poi... quale promessa?
Arrivai all'ultimo gradino e guardai P Mew poco più in alto di me, fissare qualcosa alle mie spalle e sorridere felicemente. Io mi voltai senza capire, pensando che magari Bright avesse cambiato idea, quando il volto di P Kao davanti al mio mi lasciò semplicemente spiazzato. Feci un passo indietro, sentendo l'ultimo gradino contro la caviglia, perdendo per un attimo l'equilibrio, quando le braccia dell'host mi bloccarono in vita, evitandomi una caduta da oscar.
"Vedi... ho fatto proprio bene a venire. Non sai nemmeno stare in piedi." disse accarezzandomi distrattamente un fianco, mentre i miei occhi vennero catturati dalla sua figura slanciata.
La camicia blu navy era volutamente lasciata mezza aperta, mentre la collana d'oro rosa spuntava sul suo petto, perdendosi sotto il tessuto. I pantaloni scuri gli fasciavano le gambe con cura, mentre il suo profumo inconfondibile mi invase il cervello.
Probabilmente lo guardai con un po' troppa intensità, visto che a un certo punto mi rifilò una schicchera sulla fronte.
"P Kao!" gli diedi una finta pacca sulla mano piagnucolando, sentendolo ridacchiare, mentre Mild e Yihwa si sussurravano cose l'una all'orecchio dell'altra e i loro occhi indagatori ci fissavano con attenzione.
"Bene! Finalmente sei arrivato così Earth la smetterà di avere quel cazzo di muso lungo. Entriamo P Mew!" sentenziò Gulf a quel punto.
Gli rifilai un dito medio, mentre P Kao mi passò una mano sulla schiena, invitandomi ad avanzare sull'ultimo gradino. Camminammo verso le porte a vetri entrando in una sala dalla moquette rossa e i muri bianchi candidi.
Un'altra piccola scalinata delimitava l'entrata alla sala vera e propria del locale, grande probabilmente quanto tutto il loft di P Mew. Sul fondo era posta la zona del bar, con un bancone lunghissimo e più di un bartender a servire da bere, mentre sulla sinistra c'era la zona dedicata al DJ. Il Favela conteneva ben tre sale diverse, oltre una zona privé al secondo piano.
P Mew prese Gulf per mano e si dileguò appena Cooper gli fece un segno, avvicinandosi a un gruppo di uomini per salutare tutti con strette di mani e sorrisi di cortesia. Qualcuno sembrò troppo interessato al collarino che Gulf portava al collo, ma P Mew strinse la vita dell'ex host, mettendo così le cose in chiaro a tutti.
Off e Gun si dileguarono in mezzo secondo, avviandosi verso la zona privé, sedendosi su dei divanetti che Cooper aveva prenotato per noi, seguiti subito dopo da Mild e Yihwa, che mi fecero un occhiolino prima di allontanarsi da noi.
"Beviamo qualcosa?" chiese Zee guardando me e P Kao, tenendo la mano di Saint intrecciata alla sua.
Io annuii guardando P Kao, che mi fece un cenno e così tutti ci spostammo verso il bancone, attendendo il nostro turno davanti a un po' di gente. Qualcuno sembrò spingere leggermente Saint, e Zee gli si mise alle spalle, portando le braccia sulla vita del minore.
Fortunatamente il Favela era un locale pro LGBT e quelle effusioni non erano un problema per nessuno.
Saint sorrise, voltando lo sguardo verso l'host, sussurrandogli qualcosa e lasciandogli successivamente un leggero bacio sulla guancia. Zee ridacchiò, stringendo di più la presa sulla vita dell'altro.
La mano di P Kao sulla mia schiena mi fece ritornare a guardare la fila davanti a noi, che mano mano diminuiva, fino a che non arrivammo davanti al bancone. Saint chiese a Zee qualcosa, mentre P Kao chiamò uno dei bartender.
"Cosa posso bere P?" mi domandò il minore del gruppo, guardandomi attentamente con i suoi occhi leggermente truccati dallo smoky eyes.
Pensai un secondo al mio nong, soffermandomi sul suo aspetto di quella serata, notando quanto effettivamente il suo volto stesse attirando l'attenzione di molte persone. Era bello, gentile, ma allo stesso tempo dannato, visto il modo in cui ogni volta incrociava lo sguardo di Zee.
Zee mi aveva confermato che Saint aveva accettato di parlare con uno psicologo, anche se solo in presenza del maggiore. Stavano facendo dei progressi, ma ogni tanto il suo io interiore usciva allo scoperto, lasciando su Saint un'aura di pura lussuria terrificante.
"Ci penso io..." dissi semplicemente, voltandomi verso P Kao, che stava chiacchierando con il bartender, mantenendo comunque la sua mano sulla mia schiena.
L'host si voltò verso di me sorridendo, chiedendomi se fossimo pronti a ordinare. "Sì. Due Dark'n Stormy per loro..." dissi indicando Zee e Saint, i quali mi guardarono un po' confusi, ma senza obiettare. "Io prenderei un Manah-" bloccai subito P Kao, toccandogli la mano che stava ferma sul bancone. "Assolutamente no. Per lui un Mai Tai, mentre per me un Daiquiri..." dissi io, notando il ragazzo dietro al bancone farmi un cenno di assenso e iniziare a preparare tutti i drink che gli avevo ordinato.
P Kao si voltò verso di me con palese disappunto, ma io alzai le spalle sorridendo. "Che c'è? Pensavi seriamente che ti avrei lasciato bere quella roba?" chiesi divertito.
Lui negò. "Avrei preferito continuare a bere solo il tuo..." sussurrò avvicinandosi un po' troppo al mio volto, tanto che riuscii a percepire il suo respiro contro la pelle.
Si spostò con disinvoltura, appena il bartender ci lasciò dei bicchieri davanti, ringraziandoci per aver ordinato. P Kao tirò fuori una carta di credito insieme a Zee, ma il ragazzo negò indicando successivamente una persona alle nostre spalle.
Mi voltai a guardare sul fondo della sala, notando così Cooper farci un saluto, per poi dirigersi verso la zona del DJ e mettersi addosso delle grandi cuffie.
"Tieni..." disse P Kao, dandomi un braccialetto rosso. "Ha detto di indossarli, così potremo bere gratis tutta la serata." continuò, allacciandomi il braccialetto sul polso destro.
Guardai Zee e Saint, notando che i loro braccialetti invece erano gialli. Mi chiesi a quel punto come avevano fatto a indovinare i colori degli host, ma soprattutto, per quale motivo mi era capitato proprio quello di P Kao!
Saint prese il suo bicchiere, assaggiando subito il liquido all'interno con curiosità. Il tipo di bicchiere e la colorazione lo facevano assomigliare al Long Island, anche se gli ingredienti erano molti meno e più simili al temperamento di Saint, il quale mi guardò con occhi sgranati. "Sei un genio P. Mi piace un sacco." disse sorridendo, guardando Zee e attendendo anche il suo parere, che fu più che positivo.
P Kao prese i nostri drink, avvicinandomi la coppetta martini. La presi tra le mani e successivamente l'avvicinai al suo bicchiere, facendo così un brindisi prima di procedere all'assaggio.
Il rum bianco era perfettamente amalgamato al succo di lime nelle giuste quantità, tanto da ricordarmi il passato e le volte in cui mi ero impegnato a fare pratica durante la mia giovane età. P Kao mi passò sotto il naso il suo Mai Tai e così portai la cannuccia nera tra le labbra, assaporando il sapore del suo cocktail.
"Direi che non è male..." dissi con sincerità, ma il suo volto mi fece capire il contrario.
Decidemmo di avviarci verso il privé, dove avevamo lasciato Gun e Off insieme a Yihwa e Mild. Prendemmo posto sui divanetti, parlando tutti insieme del più e del meno, quando la musica iniziò ad alzarsi e le luci della sala si fecero più soffuse, mentre quelle colorate andavano a tempo con il ritmo dei bassi.
Le due ragazze del gruppo andarono a ballare al centro della pista, dove si era già creata un po' folla, mente Gun e Off optarono per andare a bere qualcosa, lasciando nuovamente noi quattro da soli.
Zee e Saint non si preoccuparono di intavolare nuovi discorsi, troppo occupati a baciarsi sui divanetti. Notai il volto di Saint fare una faccia maliziosa a Zee, il quale gli morse il collo con lentezza. Se non fosse stato per la musica, probabilmente avrei potuto percepire un gemito uscire dalle sue labbra, più rosse del normale.
P Kao spostò il braccio sulla testiera del divanetto dove eravamo seduti, esattamente dietro le mie spalle, così mi voltai verso la sua direzione, sorseggiando ancora il mio cocktail. Portai la mano libera nel punto in cui la sua collana spariva all'interno della camicia, tirandola su per poterla vedere per intero.
Pensai di trovare un ciondolo alla fine, invece notai che non c'era nulla agganciato, fissando così l'host con volto dubbioso.
"Manca qualcosa?" domandai avvicinandomi al suo orecchio, toccando con curiosità la maglia della collana.
Le sue dita mi presero la collana dalle mani, riportandola all'interno della camicia. Io arricciai leggermente le labbra, pensando di aver combinato un ennesimo danno, quando la sua mano si avvicinò alla mia, toccandomi le dita con lentezza.
"No. Non manca niente..." rispose avvicinando il volto al mio orecchio.
Potei percepire il toccò delle sue labbra sulla mia pelle, sentendo il mio corpo tremare per quella vicinanza, mentre le nostre mani unite si appoggiarono sulla sua gamba. Spostai il volto, allontanandomi di poco, bevendo nuovamente il mio Daiquiri e sbirciando con la coda dell'occhio l'host al mio fianco.
P Kao lasciò andare la mia mano e prese il bicchiere che aveva posato poco prima sul tavolino davanti a noi, finendolo in poco tempo. Quando mise il bicchiere vuoto sul tavolo, tornò ad appoggiarsi al divanetto e il suo braccio destro si incastrò stavolta dietro la mia schiena, proprio sulla vita, tirandomi di più verso di sé.
Il suo volto sembrò irrigidirsi, così guardai nella direzione in cui i suoi occhi si erano fermati, notando un gruppo di ragazzi fissarci con attenzione. Decisi così di spostarmi leggermente verso il suo corpo, tenendo le gambe accavallate e la mano libera sul suo ginocchio, accarezzando lentamente la sua coscia.
Notai i ragazzi smettere di osservarci immediatamente, mentre il corpo di P Kao si rilassò sotto il mio tocco. I suoi occhi puntarono verso i miei, mostrandomi uno sguardo carico di emozioni contrastanti. Non so come, ma rimasi a fissarlo attentamente, senza mai abbassare lo sguardo. Ero così affascinato da lui che non riuscivo a pensare ad altro se non alle sue labbra, che sembravano seriamente invitarmi a toccarle.
"Sei pericoloso..." nonostante la musica riuscii a comprendere quelle parole, mordendomi il labbro inferiore.
Avrei dovuto evitarlo, ma non ne fui capace. Sapevo bene che tutta quella situazione era sbagliata e che non avrei dovuto alimentarla. P Kao era fidanzato, Gulf mi aveva avvisato e anche P Mew era stato chiaro, ma la tensione tra me e l'host era qualcosa che non avevo mai provato in vita mia.
Per quanto cercassi di non pensare a lui, alla fine era sempre tra i miei pensieri, insieme a mille domande, mille dubbi, mille presentimenti. Averlo lì, addosso, a pochi centimetri di distanza, sapendo che con un semplice movimento avrei potuto assaggiare le sue labbra, era talmente surreale che non riuscivo a spostarmi, a dire no, a dire basta, come forse avrei dovuto.
"Mi dispiace..." dissi io, mentre i nostri occhi si muovevano veloci, guardandoci fissi, spostandosi sulle labbra, per poi tornare a fissarci come in una danza.
Mi tolse il bicchiere dalle mani, posandolo non sapevo nemmeno dove, portando poi una mano sul mio ginocchio, salendo e incastrandosi nell'interno coscia, costringendomi ad aprirle. Le mie dita toccarono la sua guancia, scendendo sul collo, passando per le clavicole, toccando così i forti pettorali, perdendomi in quel calore che non avrei dovuto nemmeno immaginare.
Ormai tra noi c'erano solo sospiri, mentre i nostri volti erano talmente vicini che probabilmente solo un foglio di carta ci sarebbe passato. Percepii il suo profumo, mentre la mano di P Kao salì ancora un po', toccandomi distrattamente l'inguine, tornando indietro non appena mi lasciai sfuggire un gemito.
Chiuse gli occhi, prese un respiro e poi mi guardò di nuovo. "Perché hai addosso il mio profumo?" chiese, facendo scontrare le sue labbra contro le mie mentre parlò.
Sussultai per quel misero tocco, chiedendomi se sarei stato ancora vivo dopo un vero bacio. Inghiottii a fatica, respirando con calma, mordendomi le labbra per evitare di eliminare l'ultimo briciolo di distanza che era rimasta tra noi.
"Sei tu... che hai il mio profumo." risposi con difficoltà.
Un movimento strano davanti a noi ci fece spostare l'uno dall'altro, quando vidi P Mew e Gulf sedersi nel divanetto poco lontano dal nostro, oltre a notare i loro sguardi severi puntati su di noi.
Io e P Kao restammo fermi senza più guardarci, mentre intorno a noi la gente ballava e si divertiva senza freni. P Mew diede una spinta a Zee, il quale si stava addentrando nella camicia rossa di Saint.
"Smettetela!" quasi gridò P Mew, così che i due piccioncini si ricomposero velocemente, guardandoci poi con occhi dubbiosi.
Zee sembrò chiedermi che diavolo fosse successo, ma io negai senza dire altro, guardando P Mew alzarsi e fare un cenno a P Kao, il quale lo seguì appena P Mew si spostò verso l'uscita del privé.
Gulf prese il posto di P Kao sul mio divanetto, guardandomi con occhi torvi, i quali si posarono subito dopo sul mio braccialetto rosso. Mi prese quindi la mano e lo contemplò da vicino.
"Earth..." disse sospirando. "Ti avevo detto -guardare, ma non toccare-..." continuò, toccando distrattamente il bracciale.
Io alzai le spalle, spostando il polso dalla sua mano e notando il mio bicchiere di Daiquiri ancora sul tavolo davanti a noi. Lo presi, bevendo in un solo colpo liquido rimasto, sentendo il sapore del rum scendermi in gola e farmi tremare.
"Lo sai perché hai questo braccialetto...?" domandò Gulf, indicando di nuovo l'oggetto incriminato, facendomi abbassare lo sguardo.
Provai a non rispondere, sperando che Gulf comprendesse il mio stato d'animo e che la smettesse di parlare. Lui però non sembrò dello stesso avviso. "Cooper ha scelto i braccialetti in base a noi... Zee e Saint avrebbero avuto quello giallo, Off e Gun verde e blu, mentre Yihwa avrebbe avuto il braccialetto rosa come Mild... a me, te e P Mew sarebbero toccati quelli dorati... ma tu hai ricevuto quello rosso perché il barman ha pensato fossi il ragazzo di P Kao. Capisci cosa voglio dire?"
Sospirai profondamente, sentendo un peso sul petto, guardando quel braccialetto con fastidio. Avrei potuto pensarci anche da solo che quell'accessorio non era destinato a me, ma ovviamente avevo fatto finta di nulla ed ero andato avanti per la mia strada, lasciandomi assalire dalle emozioni e facendomi arrivare a tanto con P Kao.
Mi alzai di colpo, senza guardare Gulf, sentendolo solo dire "non voglio che soffri, Earth...". Non gli diedi retta e mi avviai verso il bar senza prestare attenzione a nessuno, sbattendo probabilmente addosso a una o più persone.
"Per favore vorrei un Jack Daniel's..." dissi al primo barman che mi trovai davanti.
Il ragazzo mi servì velocemente, posando il bicchiere sul bancone. Io lo guardai e, dopo averci pensato un secondo, gli mostrai quel braccialetto del cazzo. "Per favore me lo cambi... si è rotto."
Il bartender mi guardò senza comprendere le mie parole, passando a fissare il mio polso e chiedendomi semplicemente "In che senso è rotto?"
Presi il bracciale e lo tirai forte, spaccando così l'apertura in plastica e facendoglielo dondolare davanti al volto. "È rotto... vedi?"
Lui sbatte le palpebre un paio di volte, prima di prendere qualcosa da dietro il bancone e passandomi così un braccialetto dorato. Gli mostrai nuovamente il polso, facendogli intendere di mettermelo lui stesso, mostrandogli la faccia più ammiccante che potessi fare.
Il ragazzo inghiottì a fatica, avvicinandosi per allacciarmelo, quando una mano si agganciò al mio polso, tirandomi all'indietro. Mi scontrai con P Kao, il quale tirò via dalle mani del barman il braccialetto, mettendomelo lui stesso.
Tirai via il braccio appena P Kao lo chiuse al mio polso, prendendo il mio Jack e spostandomi da lui, il quale mi bloccò di nuovo, trascinandomi a quel punto verso le altre sale del locale, proprio dall'altra parte rispetto alla zona del DJ. Provai a dirgli di lasciarmi, ma non mi diede retta fino a che non raggiungemmo una saletta vuota, in cui i divanetti rossi spiccavano sul pavimento in marmo e i muri bianchi.
"Earth. Che diavolo." disse P Kao, lasciando andare finalmente la presa.
Io sbuffai, portando il bicchiere alle labbra, sentendo il forte sapore del Jack mandarmi a fuoco la gola.
"Perché? Perché lo hai rotto?" chiese P Kao, visibilmente incazzato.
Lo guardai attentamente, mentre si tirava indietro i capelli, assumendo uno sguardo snervato. I suoi occhi di ghiaccio tornarono a farmi visita, ma io provai a non pensarci, continuando a bere senza rispondere.
"Earth!" mi chiamò, stavolta cercando di togliermi il bicchiere dalle mani, anche se lo spostai dietro la schiena per nasconderlo.
"Che diavolo vuoi, P Kao! Quel braccialetto era per il tuo ragazzo non per me! Perché ti incazzi tanto!?" quasi gridai, dandogli successivamente le spalle.
P Kao non rispose, emettendo soltanto qualche suono di fastidio, sospirando e muovendosi probabilmente da una parte all'altra della stanza. Io finii di bere il mio Jack, mollando il bicchiere su uno dei divanetti, cercando di calmare me stesso per evitare di piangere senza freni.
Due braccia forti mi strinsero e percepii il petto di P Kao appoggiato alla mia schiena, mentre il suo respiro si scontrò contro la pelle del mio collo.
"Lo so... ma io ho voluto darlo a te. Earth... lo so che è sbagliato, lo so che è assurdo e che non ho una vera e propria spiegazione da darti per il mio comportamento..." si fermò, spostandosi da me, facendomi girare verso di lui.
I suoi occhi tristi mi colpirono in pieno e tutta la mia rabbia sembrò scivolare via in un secondo, sentendo le sue dita stringersi sulle mie braccia. "Lo so... sono fidanzato. Le cose non stanno andando come dovrebbero e tu... tu dici e fai cose, ti comporti in determinati modi. Insomma, Earth, non so cosa stia succedendo! Ho provato a starti lontano, ma non ci sono riuscito." si fermò di nuovo, chiudendo gli occhi e prendendo l'ennesimo respiro, puntando successivamente lo sguardo su di me. "Non sto tenendo il piede in due scarpe... non sono fatto così! Anche se... cazzo, Earth... ho così tanta voglia di baciarti..." fece una pausa e si passò una mano tra i capelli.
Sospirai guardandolo con più tranquillità, accarezzandogli una guancia con delicatezza, spostando la mano subito dopo sulla sua spalla. "Scusami..." dissi, facendogli un sorriso. "Ho reagito male... è stata colpa di Gulf. Non mi devi nessuna spiegazione e... ti capisco. Sono il primo che non avrebbe voluto metterti in questa situazione e alla fine ho alimentato il tutto. Solo che... c'è qualcosa..."
"Sì. C'è qualcosa..." continuò P Kao, fermando il mio discorso. "Qualcosa che non voglio perdere."
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Midnight ~ Se tu vorrai... io ti aspetterò ~
FanfictionQuando al Midnight arrivò un nuovo host, Earth pensò semplicemente che ci fosse qualcosa di strano sotto. Per quale motivo P Mew non lo aveva avvisato di una notizia del genere? Non era di certo qualcosa che avrebbe potuto tenergli nascosto! "Earth...