Daniel avrebbe voluto parlare con qualcuno, magari anche con Garner, e spiegare la sua verità per dichiarare l'innocenza di Jeremy fino a tirarlo fuori dall'isolamento. Ma farlo avrebbe comportato delle gravi conseguenze per entrambi, qualcosa che non era certo di poter affrontare – non nel suo stato attuale e non con il fiato di Sergej sul collo. Tra l'altro le uniche persone che facevano avanti e indietro in quella stanza erano Acke e il Dottor Howard, due individui che, malgrado tutto il loro impegno, non avrebbero potuto muovere un dito per discolpare Jeremy. Ed era frustrante, perfino annichilente, osservare il cielo senza potersi neppure mettere a sedere, perché era consapevole che il Dipartimento Medico dell'SRF la stava facendo in barba a Sergej, che il Dottor Howard aveva deciso di somministrargli il Trazondone senza fare troppe domande.
Tuttavia erano i suoi crucci a non abbandonarlo, a distruggerlo interiormente.
Avrebbe voluto sapere come stava Jeremy, in che condizioni pietose lo avevano trascinato via dal suo appartamento dell'URC, come se la passava in una cella senza finestre, senza svaghi, senza medicine.
Serrò gli occhi, perfino i denti, e le dita si contrassero automaticamente sulle lenzuola chiare. «Voglio uscire di qui» soffiò. Il senso di colpa iniziava a logorarlo, a fargli quasi credere che non avrebbe dovuto spingersi tanto oltre. E nel mentre che aggrottava le sopracciglia, sentì i passi lenti di qualcuno al seguito dell'aprirsi della porta. Sollevò lo sguardo e intravide quello serio del Dottor Howard, così deglutì e restò in silenzio.
«Pare che Hunt abbia firmato una dichiarazione a dir poro illuminante» schioccò questi. Sembrava irritato, forse lo era davvero. Si guardò attorno e, dopo aver preso posto su una sedia di metallo accanto al lettino di Daniel, storse le labbra. «Credo che abbia negoziato con il suo aguzzino, Capitano Begum...»
«Daniel» soffiò, chinando appena la testa. «Mi ha già salvato una volta, Dottor Howard... Non badi a certi convenevoli, per favore.» Lo vide annuire con la coda dell'occhio, così cercò di farsi coraggio per porre la fatidica domanda: «Di che dichiarazione sta parlando?»
«Vorrei premettere delle cose, Daniel: il Comandante Jackson è venuto qui, mi ha minacciato, ha imposto la sua opinione al riguardo del tuo stato di salute nonostante l'evidenza... Infine ha fatto dietrofront.» Prese una piccola pausa, si accertò che Daniel avesse compreso, dopodiché continuò: «Quel giorno ero stato molto chiaro al riguardo dei traumi da te subiti nella zona addominale, ma lui continuava a insistere, a dire che una sola gomitata era stata in grado di mandarti in frantumi le costole.» Scosse la testa, sentendo esplodere Daniel con un:
«Cazzate!» E poi, ancora: «Quando sono sceso nelle fogne della Vecchia Washington indossavo il giubbotto antiproiettile, perciò una gomitata non mi avrebbe nemmeno scalfito.»
Il Dottor Howard annuì. «Esattamente» disse. «E io ho cercato di farglielo entrare in testa, sì... Credo di esserci riuscito talmente bene da aver causato qualche movimento.»
«Che tipo di movimento?» Indagò. Era visibilmente agitato, glielo si leggeva negli occhi.
Per questo motivo il Dottor Howard non tardò a piazzargli di fronte la dichiarazione di Jeremy. E sospirò, sì, si passò una mano tra i capelli, raddrizzando la schiena contro la sedia. «Devono aver discusso molto al riguardo, perché il Comandante Jackson non aveva alcuna intenzione di far uscire Jeremy Hunt dall'isolamento. Tuttavia questi fogli dimostrano come sia stato messo nell'angolo...»
Daniel rimase in silenzio, lesse attentamente ogni parola e storse il naso per più di una volta, lasciandosi scappare anche uno schiocco di lingua con fare seccato. «Sono tutte cazzate, Dottor Howard» confessò. «E visto che lei è così franco con me, non vedo perché io non debba ricambiarle il favore...»
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Butterfly Theorem
ActionJeremy Hunt ha perso tutto, ogni cosa: non ha un posto dove stare, tantomeno un motivo per continuare a vivere. Ma non è il né il primo né l'ultimo. Sono ancora gli anni Settanta, tuttavia sembra che le lancette del tempo si siano fermate da un pezz...