ᏉᏗᎷᎮᎥᏒᏋ pt 4 \\one shot//

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Dov'eravamo? Ah già, questa è l'ultima parte delle one shots oh beh, non importa, enjoy it Babies🥰

Qualche anno dopo...

Io ed Harry avevamo finalmente finito la scuola a pieni voti e ad Harry fu offerto il lavoro come capo degli Auror e, quando me lo disse, mi si gelò il sangue nelle vene: non volevo che passasse qualche serio guaio per colpa di qualche schifoso mangiamorte e quindi cercai di dissuaderlo in tutti i modi   ma Harry diceva in continuazione che non dovevo preoccuparmi perché, in fondo, era molto avvantaggiato perché era un vampiro; ma io non ero convinto, specie se Diggory lavorava con lui e lo guardava in continuazione con quel suo sorrisino maligno e perveso; nessuno sano di mente, toccherebbe il marito di un vampiro; in ogni caso, cercavo di non pensarci mentre me ne stavo placidamente steso all'ombra di un salice piangente con gli occhi socchiusi mentre il torpore dell'umida estate inglese avvolgeva i giardini del nostro piccolo castello.
Dopo il nostro matrimonio, mio padre ci regalò uno dei manieri che avevamo in campagna in modo da non sentirci mentre... facevamo cose.
Ma a me andava più che bene: un po' di privacy non guastava mai e, il paesaggio era a dir poco splendidi.
<<papà!>> urlò all'improvviso Margot correnzo a perdifiato saltandomi in braccio <<ti ho catturato e adesso ti mangio!>> disse soddisfatta appoggiando la testolina sul mio petto. Sorrisi, aprii gli occhi e le accarezzavo i suoi boccoli bruni.
Era davvero incredibile; quella bambina sembrava la fotocopia di Harry con i suoi occhi verde speranza anche se aveva la pelle pallida come un Malfoy.
Albus si avvicinò lentamente e tirò la gemella per i capelli con un singolo scatto <<Albus ma che diavolo fai?>> urlai cercando di consolare la bambina sciolta in pianti <<ma che ti ha fatto di male?>>. Il piccolo Albus le lanciò un'occhiataccia gelosa e salì deciso sulle mie gambe <<papà è mio>> disse il piccolo facendo una smorfia alla sorella <<non è vero!>> urlò invece sua sorella mettendo il broncio <<smettetela e non approfittatene quando vostro padre non c'è!>> dissi invece guardando i due con un'espressione truce <<scusa, papà>> disse Margot con gli occhi da cerbiatto.
Sospirai e le mostrai un piccolo sorriso e poi guardai il bambino <<Albus non chiedi scusa a tua sorella?>> chiesi alzando un sopracciglio.
Albus mi guardò dritto negli occhi e abbassò lo sguardo <<scusa Margot, facciamo la pace?>> chiese semplicemente. La bambina si avvicinò e strinse il fratello in un tenero abbraccio <<papà, ma quando torna papà?... >> chiese Albus guardandomi leggermente << ...è da tanto che non torna a casa>> concluse Margot per il fratello. Sospirai: anche io ero molto preoccupato, l'ultima volta che Edvige mi aveva consegnato una lettera di Harry era stata più di due settimane prima e mi stavo seriamente preoccupando. I bambini mi guardavano in attesa di una risposta  <<tornerà presto, vedrete>> dissi cercando di convincere anche me stesso.
I due si stesero accanto a me e parlottavano tra di loro <<papà... ma noi siamo diversi?>> chiese all'improvviso Albus mettendosi a sedere e guardandomi con un'espressione seria. <<si piccolo, noi siamo diversi>> dissi e lo guardai <<ma perché mi fai questa domanda, piccolo mio?>> chiesi alzando un sopracciglio <<perché forse papà se ne andato perché non gli piace che siamo diversi>> disse il bimbo tenendo per mano la sorella. Sorrisi divertito <<ma no, il vostro papà è semplicemente andato a lavoro>> dissi vedendo che i due erano ancora scettici, sospirai. << ...e perché tu non ci sei andato visto che tu e il papà avete lo stesso lavoro?>> chiese  serio <<chi sarebbe rimasto con voi, altrimenti?>> chiesi invece con una mezza risata <<Dobby>> dissero i due all'unisono. Scoppiai a ridere e i due mi guardavano stupiti <<Dobby e tutti gli altri elfi domestici non riuscirebbero a tenere due pesti come voi nemmeno se foste colpiti dal pietrificus totalus>> dissi sorridendo <<non è vero, noi siamo bimbi bravi>> dissero i due mettendo il broncio, ma all'improvviso un tuono ruppe la quiete del nostro giardino.
Margot e Albus si nascosero sul mio petto spaventati dai tuoni <<papà, fa paura>> mormorò Margot scoppiando di nuovo a piangere << ...sarà meglio che entriamo dentro... >> dissi prendendoli entrambi per mano. Non appena entrammo in casa, scoppiò il temporale.
Margot si coprì gli occhi impaurita mentre Albus cercava di essere coraggioso per consolare la sorella <<non piangete, è solo un po' di pioggia>> dissi sorridendo ed inginocchiandomi davanti a loro <<l-lo sappiamo ma... i-i tuoni sono spaventosi, s-sembra che stia a-arrivando un gigante c-che vuole mangiarci>> mormorò la bambina asciugandosi i lacrimoni. Sospirai, aprii le braccia e i due bambini si nascosero senza esitare nel mio petto, mentre i lampi illuminavano il salone principale.
<<padrone, Dobby può fare qualcosa per rallegrare i padroncini?>> chiese l'elfo domestico avvicinandosi a noi con gli occhi luccicanti ed uno sghembo sorriso.
Margot e Albus si staccarono dal mio petto, guardavano Dobby e poi me <<i-io voglio la cioccolata calda con il sangue>> disse Margot riacquistando la sua solita esuberanza <<si, anche io>> disse Albus con la stessa enfasi.
Ma poi mi guardarono <<possiamo papà?>> <<ma siamo a giugno>> dissi sorridendo a quella richiesta così insolita ma, infondo, erano pur sempre dei piccoli vampiri <<non fa un po' troppo caldo?>> <<no, noi la vogliamo... per favoreee>> mugolarono entrambi con gli occhioni dolci <<e va bene>> dissi sorridendo, era inutile combattere, avrebbero vinto loro in ogni caso <<evviva>> dissero, si buttarono sul divano e aspettavano impazienti accendendo la TV babbana <<per favore Dobby, fa' quello che ti hanno detto>> dissi congedandolo con un gesto della mano <<subito signore>> disse e sparì.
Guardai fuori, aprii un finestrone, presi una sigaretta babbana dal suo pacchetto e fumavo in silenzio << ...scusatemi se Gwan vi disturba, padrone>> disse all'improvviso un elfo domestico.
Alzai un sopracciglio mentre si avvicinava  <<m-ma Gwan è venuto per dirvi una cosa>> <<dimmi tutto>> dissi. L'elfo si avvicinò al mio orecchio << ...l'elfo stalliere ha avvertito la presenza di un intruso nell'ala ovest>> facendo una smorfia preoccupata <<un intruso?>> gli feci eco con voce abbastanza alta ma poi mi girai di scatto sperando che i bambini non mi abbiano sentito per non farli spaventare. Questo intruso era sicuramente un pazzo, pensai poiché nessuno si sarebbe sognato di fare irruzione nella casa di vampiri <<bene, me ne occuperò io stesso>> dissi facendo una smorfia e gettando la cicca sull'erba bagnata <<G-Gwan può anche chiamare qualcuno per... >> mormorò l'elfo domestico ma lo bloccai con un gesto della mano <<ti prego, ora che so che c'è la possibilità di ammazzare qualcuno, perché dovresti togliermela?>> chiesi con un ghigno malefico. L'elfo domestico tremò. <<è da tanto che non bevo sangue umano e tu vuoi togliermi questo diletto?>> chiesi ancora una volta <<no signore, Gwan non si permetterebbe mai, signore>> disse l'elfo domestico abbassando lo sguardo impaurito. Lo fissai per un istante e sorrisi. <<Dobby!>> urlai in un punto imprecisato.
Il piccolo elfo domestico zampettò accanto a me <<ditemi mio signore>> disse strofinandosi avidamente le tozze mani noiose <<prendimi la bacchetta e assicurati che nessun sconosciuto entri qui e dia fastidi ai bambini>> dissi <<ecco la vostra bacchetta, mio signore>> disse dandomela ma poi continuava a fissarmi <<c'è qualche problema?>> chiese preoccupato <<nulla... di cui potresti preoccuparti, solo un ospite indesiderato>> dissi semplicemente <<ma non farne parola con i bambini altrimenti penseranno che sia Harry>> lo ammonii ma sentimmo i loro schiamazzi allegri in sottofondo <<va bene, Dobby lo farà, ma, in ogni caso, fate attenzione, mio padrone>> disse Dobby preoccupato. Guardai l'altro elfo domestico e dissi <<mostrami dove sarebbe stato avvistato l'intruso>> <<subito mio signore>> disse l'elfo domestico zampettando.
So che la bacchetta non mi sarebbe servita un granché ma era meglio non far saltare la copertura.
Entrammo in una vecchia camera adibita come ripostiglio. Mi guardai intorno; non c'era nessuna finestra rotta e la porta non era stata scardinata, quindi scartai l'idea che fosse entrato un babbano <<ecco padrone Malfoy, da qui è stato sentito l'intruso>> disse l'elfo domestico indicando una porta quasi invisibile che permetteva agli elfi domestici di entrare nelle stalle senza essere visti <<sai se stava cercando qualcosa?>> chiesi guardandomi in torno con fare sospetto <<no, camminava come se fosse smarrito>> disse sfregandosi le mani <<camminava?>> gli feci eco stupito <<si padrone, sembrava che sapesse e conoscesse bene il posto>> disse guardandomi dritto negli occhi <<sapete dov'era diretto?>> chiesi invece incrociando le braccia al petto <<non lo sappiamo, padrone>> disse mortificato l'elfo domestico ma all'improvviso sentimmo un rumore provenire dall'esterno <<resta qui se vuoi>> dissi andando verso la porta <<faccia attenzione, padrone>> mugolò l'elfo.
Entrai lentamente nella porticina e vidi una figura traballante e zuppa d'acqua muoversi come se fosse in uno stato di trance.
Alzai un sopracciglio, chiusi la porta cercando di non fare rumore e puntai la bacchetta <<sapete che siete in casa dei Potter-Malfoy?>> chiesi con uno sguardo colmo d'odio ma la figura non sembrava voltarsi e tantomeno andare via <<vuoi che ti faccia saltare le cervella? Tranquillo perché per me non ci sono problemi>> dissi ancora una volta con un ghigno malefico.
Patetico, pensai, era sicuramente ubriaco fradicio ma la figura sembrava che avesse capito la mia voce <<Draco?>> mormorò all'improvviso con una voce che conosco fin troppo bene <<H-Harry!>> mormorai sottovoce. Harry si voltò, era ricoperto di sangue ed acqua mentre stringeva al petto un qualcosa d'impreciso.
Con un tonfo si mise a sedere a terra contro la porta scorrevole di un box vuoto <<Harry, santo Salazar ma che ti è successo?>> chiesi preoccupato. Cercai di leggere anche i suoi pensieri ma, come al solito, non ci riuscivo.
Lo guardavo ma non ne voleva sapere di parlare e si limitava a fissare il vuoto sfinito <<ti prego, parla!>> urlai disperato <<mi stai facendo preoccupare>> << ...l-la gente è proprio bastarda... >> mormorò all'improvviso stringendo ancora di più quel che aveva nelle braccia non curandosi del fatto che fosse bagnato fradicio <<vuoi dirmi che è successo!?>> chiesi preoccupato asciugandolo con un colpo di bacchetta <<ti prego dimmelo, sono tuo marito, ci siamo promessi di non nasconderci più nulla>> << ...er-eravamo in missione... >> mormorò all'improvviso Harry, pronunciò quella frase come se fosse l'inizio della fine << ...stavamo dietro ad un mangiamorte da un po' di tempo>> mi fissò  con lo sguardo colmo di sensi di colpa << ...era un tipo davvero pericoloso ma... >> <<ma?>> <<siamo riusciti ad intercettarlo>> <<beh, ma è meraviglioso>> dissi ma Harry negò lentamente con la testa sfinito << ...la cosa ci è sfuggita di mano>> spensi il mio sorriso continuando a fissare quelle macchie che diventavano a poco a poco marrognole <<quel bastardo ti ha fatto del male?!>> urlai in preda alla collera <<no, questo sangue non è mio>> disse semplicemente <<e allora di chi?>> <<Cedric è stato ferito... e ho dovuto portarlo sulle spalle fin al San Mungo>> disse. Feci una smorfia: l'ho sempre detto che eri inutile Diggory, pensai tra me e me <<e poi con il mangiamorte che è successo?>> chiesi. Harry sospirò rumorosamente <<l'abbiamo incastrato mentre entrava in una casa, e... ha tenuto in... ostaggio una donna... credo che fosse sua moglie... >> disse e mi guardò con gli occhi colmi di tristezza <<e poi?>> << ...siccome la situazione era delicata... c-cercammo di trovare un compromesso con lui ma... uno dei novellini ha perso le staffe di fronte alle minacce e agl'insulti del mangiamorte e... il mangiamorte... ha ammazzato la donna... >> mi guardò ed ebbi una fitta al cuore << ...usando l'avada Kedavra>>  restò un minuto in silenzio <<e poi... ci guardò, sorrise e... si è ammazzò anche lui>> disse e sembrava che quel discorso fosse stato portato via dal temporale estivo.
Restai senza parole <<e... cos'hai in braccio?>> chiesi con un filo di voce anche se me lo immaginavo <<il loro figlio>> disse scostando la copertina sporca dal viso del bambino.
Mi sporsi un po' e lo guardai, era così dolce ed innocente... ignaro di quanto fosse stato bastardo suo padre << ...n-non ho avuto il coraggio a lasciarlo... li in quella stanza sciolto in pianti>> mi guardò <<sarei stato proprio un figlio di puttana>> disse con una risata amara <<e... non volevo nemmeno che crescesse in un buio orfanotrofio e cosi... ho pensato di farmene carico e così, dopo che ho portato Cedric in ospedale, sono ritornato in quella casa,l'ho preso e, come mi hai trovato, puoi dedurre che ci siamo beccati in pieno l'acquazzone>> disse semplicemente. Sorrisi e lo baciai <<sei troppo buono, Harry>> dissi. << ...a volte odio il mio lavoro... >> mormorò alzandosi. Mi alzai anche io, Rimasi per un po' in silenzio e lo abbracciai << ...ci sei mancato tanto... >> dissi cercando di non piangere... si, dopo il matrimonio sono diventato una donnetta... ma lasciamo stare. 
<<davvero? Non me lo aspettavo>> chiese con una risata argentea <<idiota>> dissi con le guance rosse <<ma sei mancato sopratutto ai bambini>> mi guardò <<credevano che fossi andato via perché non ti piaceva che fossero diversi>> dissi con una piccola risata. Anche Harry soffocò una risata << ...vado a farmi una doccia... >> disse all'improvviso <<non voglio avere addosso il sangue di Cedric nemmeno un altro minuto>> mi guardò <<a cosa stai pensando?>> chiese all'improvviso anche se lo sapeva benissimo. Lo guardai <<beh... la prossima volta, se ti diranno che devi andare in un'altra missione, spezzo le gambe ai tuoi capi e anche a Diggory>> dissi guardandolo con odio ma Harry rise divertito <<ok tranquillo, ma...  perché anche Cedric?>> chiese << ...soddisfazione personale... >> mormorai a denti stretti. Harry sorrise e scosse la testa <<vuoi tenerlo tu in braccio nel frattempo?>> chiese <<si magari>> dissi con un sorriso. Harry tolse la vecchia coperta dal bambino e me lo diede. Lo strinsi al petto: aveva i capelli biondi come il grano e non sembrava curarsi del mondo circostante e dormiva beatamente. Sorrisi innamorato <<come si chiama?>> chiesi <<in realtà, non lo so>> mi guardò <<abbiamo cercato per tutta la casa il suo certificato di nascita ma non l'abbiamo trovato, sembra che questo bambino non esista>> disse. Sospirai << ...padrone Harry, quindi eravate voi l'intruso... >> disse Gwan alquanto stupito <<si, mi dispiace se vi ho fatto spaventare, ma mi comportavo in quel modo cosi strano perché mi hanno lanciato contro confundus>> disse Harry con un sorriso imbarazzato <<ma chi è il bambino, padroni?>> chiese l'elfo domestico guardandolo curioso <<un nuovo bimbo-vampiro?>>. Io e Harry ci guardammo <<possiamo dire di si>> dissi sorridendo. Harry mi scoccò un bacio sulla guancia e se ne andò facendomi l'occhiolino. Rimasi lì immobile per qualche minuto ma Il bambino si svegliò, alzò il capo e mi guardò curioso <<ma ciao piccolo mio>> dissi con un sorriso <<benvenuto nella tua nuova casa>> <<papà, ma dove eri finito?>> chiese preoccupata Margot con Albus per mano <<scusatemi piccoli, ma mi avevano chiamato>> mentii <<ma quello è un bimbo!>> disse Albus con un sorriso <<che carino!>> strillò Margot battendo le mani entusiasta <<papà papà, lo voglio tenere in braccio, per favore!>> ma il bambino scoppiò a piangere e cercai di farlo calmare <<andiamo nel salone>> dissi invece.
I due zampettarono accanto a me e tempestandomi di domande su dove fosse uscito quel bambino.
Lo feci sedere al centro del divano mentre i gemelli si arrampicarono sul divano come dei piccoli ragnetti. Lo fissarono e poi si guardarono con una strana espressione. Albus gli accarezzò i piedini con un sorriso <<Albus su, lascialo stare>> disse Margot stringendosi il bambino al petto con uno scatto <<perché?!>> chiese invece suo fratello <<sei troppo brutto, lo spaventi>> disse ma Albus le fece una pernacchia e distolse lo sguardo <<papà, come si chiama?>> chiese con gli occhi luccicanti <<tu che nome vorresti che avesse?>> chiesi invece. I gemelli fecero una smorfia pensierosa <<Scorpius>> disse Albus con un enorme sorriso <<Scorpius?>> feci loro eco <<si, papà>> disse Margot annuendo convinta <<va bene allora>> dissi con un sorriso <<ma adesso Scorpius è nostro fratello, papà?>> chiese speranzosa <<si, ovvio>> dissi con un sorriso <<ma perché papà ancora non torna a casa?>> chiese la bambina facendo gli occhi dolci <<davvero sentivate cosi tanto la mia mancanza?>> chiese all'improvviso Harry entrando nel salone senza maglia e con indosso solo con i Jeans. Pensieri poco casti mi trapassarono il cervello. I due gemelli posarono le tazze sul tavolino di cristallo e si fiondarono nelle braccia di Harry <<papà, ci sei mancato tanto!>> urlarono all'unisono <<non te ne andrai più, vero?>> chiese Margot con gli occhi da cerbiatto <<no tranquilli, non me andrò mai più>> disse con un enorme sorriso <<sai papà, abbiamo anche scelto un nome al nostro nuovo fratellino>> disse Albus entusiasta <<davvero?>> chiese Harry guardandolo <<e che nome avete scelto?>> <<Scorpius>> dissero i due bambini all'unisono <<che bel nome>> disse con un sorriso ma all'improvviso un messaggio lo distolse dai suoi pensieri. <<chi è?>> chiedemmo tutti <<è Cedric... >> disse alquanto stupito. Mi accigliai sempre più mentre facevo finta di dover cercare una cosa nel cellulare << ...mi ha scritto che non appena sarà dimesso dal San Mungo, verrà a trovarmi>> disse alquanto stupito <<verrà a trovarti?>> gli feci eco <<così pare>> mi guardò confuso. Passarono minuti interminabili ma non sapevo cosa mi stesse accadendo, ma dentro di me, sentivo una rabbia sempre più crescente. Harry iniziò a preoccuparsi <<papà, che succede?>> chiese preoccupata Margot <<i tuoi occhi sono cambiati!>>. <<n-non preoccuparti piccola, non ho niente>> dissi cercando di rimanere lucido <<ma adesso devo andare>> dissi andando verso la portafinestra <<Draco ti prego, non crederai che mi faccia piacere la compagnia di Cedric!>> tuonò Harry. Lasciai di scatto la sua mano <<tranquillo, lo so>> dissi secco <<e allora cosa c'è che non va?>> chiese preoccupato <<non ho niente ma adesso lasciami andare via>> dissi sparendo.

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