ɪʟ ᴅɪᴀᴠᴏʟᴏ ʜᴀ ɢʟɪ ᴏᴄᴄʜɪ ᴠᴇʀᴅɪ _one shot_

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Au: Voldemort non è mai esistito, Il golden trio arriva ad Hogwarts dopo le vacanze Natalizie dell'ultimo anno ma, i tre, nascondono un segreto che nessuno si sognerebbe di svelare, eccetto... il Slytherin trio.

Io e Blaise gettammo le valigie sui nostri letti nel dormitorio maschile di Serpeverde, dopo esser tornati dalle vacanze Natalizie a casa sua, finalmente eravamo tornati a scuola  è strano da dire ma mi era mancata. <<ragazzi, avete sentito la notizia?>> chiese all'improvviso Pansy spalancando la porta della nostra camera preoccupata ed eccitata.
Io e il moro ci voltammo e la fissammo  con un sopracciglio alzato <<e quale sarebbe? Illuminaci>> sputò acido il mio compagno Serpeverde <<oggi ci sarà una cerimonia di smistamento straordinaria>> disse la ragazza ancora con il fiato corto probabilmente aveva corso troppo.  Rimanemmo un attimo in silenzio ed alzai gli occhi al cielo: perfetto, un altro scassacazzo in più, pensai ma vabbè, sarebbe stato un problema temporaneo perché questo sarebbe stato il nostro ultimo anno <<chi è?>> chiesi voltandomi di spalle e stirando la divisa con le mani per poi riporla accuratamente nel mio armadio <<sono tre studenti di Bauxbaton>> disse Pansy standosene sull'uscio della nostra camera. Alzai gli occhi al cielo <<francesini scassacoglioni>> dissi sbuffando <<non sono francesi, hanno solo studiato li>> mi corresse la ragazza con un'occhiata fugace <<li hai visti?>> chiesi facendole segno di sedersi. La mia migliore amica annuì e si sedette sul mio letto <<si, uno dei ragazzi aveva i capelli rosso fuoco mentre la ragazza era abbastanza alta e formosa ma se ne stava constantemente attaccata al braccio dell'altro ragazzo e sembrava che la loro vita dipendesse da ciò che diceva il quell'altro>> <<e il ragazzo a cui stava attaccata la ragazza, perché non l'hai descritto?>> chiese Blaise ancora non convito mentre posava dei libri <<aveva un cappuccio in testa e riuscivo a vedere solo gli occhi: erano meravigliosi; verde smeraldo>> disse la mora con un immenso sorriso innamorato.
Ci guardammo, perché all'improvviso avevo paura? Perché qualcosa mi diceva che quei ragazzi non erano ciò che volevano sembrare?. <<si sa perché sono venuti qui?>> chiese invece Blaise sempre impassibile <<ma per studiare, che cazzo di domande fai!?>> chiesi invece ma Pansy negò con la testa <<dicono che erano i più bravi della scuola e infatti hanno terminato gli studi un anno fa, prima di tutti e, ovviamente, a pieni voti, erano l'orgoglio di madame Maxime: la preside>> disse guardandomi.
Ok, adesso ero davvero curioso <<e allora perché sono venuti se sono così bravi ed intelligenti?>> chiesi alzando un sopracciglio <<si dice che Silente abbia voluto la loro presenza qui ma... purtroppo non so dirvi altro>> disse la ragazza mortificata. Mai come quella volta i pettegolezzi di Pansy erano stati utili a qualcosa <<ok ma adesso andiamo>> dissi andando verso la porta <<ho una fame da lupo e sono curioso di conoscere questi studenti nuovi>>.
Quei tre mi avevano incuriosito, volevo sapere a tutti i cosi.
Entrammo in sala grande e ci sedemmo ai nostri posti dopo aver fatto un cenno ad un paio di studenti che conoscevo.
La professoressa Mcgrannit apparve, aveva il viso leggermente corrucciato e preoccupato, lo sgabello era già pronto davanti al tavolo dei professori con al di sopra adagiato il cappello parlante.
All'improvviso quei tre fecero la loro apparizione: i ragazzi indossavano solo la camicia con la cravatta che successivamente avrebbe preso il colore della loro casa e anche la ragazza anche se se ne stava ancorata al braccio di occhi-verdi.
Il ragazzo in questione indossava un mantello con un cappuccio  che gli copriva il viso; non voleva  farsi vedere. Tutti iniziarono a mormorare ma i tre non sembrava dargl'importanza. Dal cappuccio  s'intravedeva un accenno di barba e un sorriso smagliante: straordinariamente, mi si strinse il cuore e lo stomaco e mi sentii arrossire: Pansy aveva ragione, erano imponenti: i due ragazzi erano il doppio di me e Blaise messi insieme. Mi guardai, ero un moscerino a confronto. La Mcgrannit tremò mentre Silente e il mio padrino avevano un sorriso smagliante in volto, li guardai: chissà come mai sono così entusiasti.
Tutti iniziarono a mormorare ancora di più ma un'occhiataccia del rosso fece zittire tutti.
Il ragazzo misterioso era molto vicino a me, potevo sentir il suo meraviglioso profumo che si stava imprignando nei miei vestiti. Silente si alzava dal suo scranno <<vi diamo il benvenuto ad Hogwarts, giovani studenti!>> tuonò entusiasta alzando le braccia in modo plateale <<non abbiamo mai celebrato una cerimonia dello smistamento straordinaria ma... sono felice che vi siate uniti ai nostri studenti, anche se non c'era il bisogno visto che eravate i più bravi in Francia e... devo dire che Madame Maxine era molto dispiaciuta della vostra partenza ma non posso biasimarla poiché di fronte ho i più giovani e potenti maghi che Hogwarts ricordi>> i ragazzi sorrisero compiaciuti <<spero che possiate dare un contributo con le vostre capacità ma adesso, senza indugiare oltre, diamo il via allo smistamento>> disse e si sedette di nuovo.  La Mcgrannit  si schiarì la voce
<<Ronald Bilius Weasley?>> chiese la con una strana espressione. Il rosso guardò per un istante il ragazzo incappucciato il quale fece un cenno affermativo.  Sgranai gli occhi: Pansy aveva ragione, sembrava che dipendessero da lui.
Il rosso annuì alla figura incappucciata, si voltò, guardò Blaise e gli fece l'occhiolino mentre andava a sedersi.
Il mio socio abbassò lo sguardo imbarazzato mentre Pansy gli dava una piccola gomitata con un sorrisino perverso <<a quanto pare qualcuno ha già attirato l'attenzione del nuovo>> disse ma si acquistò un'occhiataccia che poteva uccidere. Sorrisi e continuai a guardare la cerimonia.
Quel Ronald scese dallo sgabello con un sorrisino maligno mentre la sua cravatta aveva preso il... colore... della casa di Serpeverde. Tutti iniziarono ad applaudire mentre Ronald si sedeva trionfalmente al nostro tavolo stando di fronte a Blaise.
La Mcgrannit gli lanciò una strana occhiata e poi ritornò  con gli occhi sui due che aspettavano <<Hermione Jean Granger-Potter>> disse. La ragazza sobbalzò e guardò il viso nascosto nel cappuccio con terrore: probabilmente aveva il terrore di separarsi dal suo fidanzatino... stomachevole.
Il ragazzo misterioso le accarezzò dolcemente la guancia con un'enorme mano: stranamente sentii una fitta di gelosia prendermi il cuore, quanto cazzo è fortunata quella ragazza, pensai. Ma poi perché ha due cognomi? Strano.
La ragazza sorrise docilmente e finalmente si staccò dal braccio del ragazzo. Si avvicinò  tremando e, dopo che il cappello diede il suo verdetto, anche la cravatta della ragazza si colorò d'argento ed ancora una volta vennero scrosciati tanti applausi ma non venne a sedersi e aspettava <<mia cara, andate a sedervi>> disse la Mcgrannit dolcemente. La ragazza negò disperata con la testa e strinse le mani sul cuore: sembrava un piccolo pulcino smarrito mentre fissava con la coda dell'occhio Hagrid il mezzogigante e custode di Hogwarts il quale le sorrise compiaciuto.
Pansy si lasciò scappare un gemito di dolcezza alla visione di quella ragazza che attendeva impaziente come avrebbe potuto fare un elfo domestico davanti ai suoi padroni <<Harry James Potter>> disse infine la Mcgrannit osservando il ragazzo solo. Tutti attendevamo impazienti, ma finalmente occhi-verdi si tolse il mantello e lo fece sparire con un veloce gesto della mano. Tutti rimanemmo a bocca aperta; Potter era davvero bellissimo, letteralmente un Dio greco.
Potter si arrotolò su le maniche della camicia mostrandoci gli avambracci pieni di tatuaggi mentre da una specie di armatura che aveva sul braccio fuoriusciva la punta della sua bacchetta.
Si passò una mano in quel caos che aveva come capelli e si aggiustò l'orecchino.
Ancora una volta mi si strinse lo stomaco: Potter era a dir poco perfetto.
Si avvicinò con nonchalance alla professoressa Mcgrannit con le mani affondate nelle tasche mentre le ragazze si lasciarono scappare molti commenti molto poco casti ed i prof l'osservavano mentre il professor Lupin sorrideva stranamente soddisfatto. <<buonasera, madame>> disse educatamente con un sorriso da mozzare il fiato; non c'era nemmeno un filo di accento francese nella voce.
La Mcgrannit fece una smorfia compiaciuta <<è un onore riavervi qui, Harry>> disse la donna mentre prendeva il cappello parlante in modo da far sedere Harry. Hermione attendeva trepidante e ansiosa poco più distante da i due. Anche Potter fu smistato in Serpeverde e tutti applaudivano mentre dalle bocche delle ragazze delle altre case uscivano borbottii soffocati di quanto fossero fortunate le Serpeverde, ma soprattutto la Granger.
La sua presunta fidanzata si avvicinò zampettando come un cucciolo e si ancorò di nuovo al suo braccio.
I due si sedettero di fronte a noi ed iniziammo a mangiare <<come vi chiamate?>> tuonò all'improvviso il rosso ma si acquistò un'occhiataccia di Harry  <<Pansy Parkinson>> disse la ragazza accanto a me con un sorriso <<Blaise Zabini, piacere mio>> disse il mio socio con un piccolo sorriso imbarazzato <<e tu biondino?>> mi chiese Harry guardandomi dritto negli occhi <<Draco Malfoy>> dissi semplicemente  con un velo di altezzosità  nella voce, infondo, sono un Malfoy, no? <<piacere nostro, damerino>> disse Harry con un sorriso meraviglioso <<allora... cosa vi porta qui?>> chiese Pansy cercando di far iniziare la conversazione mentre infilzava con la forchetta un pezzo di carota <<ci mancava l'aria di casa>> disse Ronald mangiando del pollo << ...non avevamo dubbi... >> mormorò Blaise a denti stretti ma si guadagnò una paurosa occhiataccia da parte del rosso << ...Weasley... ci sono molti altri studenti con questo cognome e sono tutti Grifondoro>> gli feci notare io <<infatti, sono i miei fratelli>> disse semplicemente fissandomi <<sarai deluso di non essere come loro>> disse all'improvviso Theodore con un sorriso malizioso. Ronald gli perforò lo sguardo con un'occhiataccia e il ragazzo guardò altrove <<no, adesso non sono più la mia famiglia>> disse semplicemente il Weasley fissandomi <<Harry ed Hermione sono la mia famiglia>> ci fissò tutti <<avete qualche problema, forse?>> chiese iniziando a scaldarsi ma Potter gli mise una mano sulla spalla e il ragazzo si calmò immediatamente <<allora piccioncini, da quanto tempo state insieme?>> chiese ancora una volta Pansy con un immenso sorriso. Harry alzò un sopracciglio mentre Hermione arrossiva come non mai e cercava di bere <<che intendi?>> chiese con assoluta calma. Pansy alzò un sopracciglio <<tu ed Hermione, da quanto state insieme?>> chiese ancora una volta con gli occhi luccicanti. Harry si lasciò scappare una risatina <<Hermione è mia sorella>> disse semplicemente accarezzandole la guancia <<ma... ha deciso di temere anche il cognome della sua famiglia originaria>> disse e la ragazza annuì confermando.
Ci guardammo con le bocche semiaperte; non ce l'aspettavamo <<ma perché non parla, sei muta per caso?!>> sputò acida quella cessa di Astoria dall'altro lato del tavolo. Hermione le lanciò un'occhiata perfida e in attimo Astoria si trasformò in una vacca da latte. Tutti scoppiammo a ridere mentre Astoria bestemmiava e le urlava, o meglio, le muggiva di farla tornare normale <<mi dispiace ma Hermione parla solo con noi>> disse Harry in risposta alla domanda di Astoria <<non da confidenze agli estranei o... alle vacche>> disse con un immenso e dolce sorriso che mi fece sciogliere il cuore; quel ragazzo era perfetto. <<Hermione, dalla tornare normale>> mormorò Harry a malincuore <<devo proprio?>> mormorò finalmente la ragazza facendo gli occhioni dolci al fratello maggiore <<si purtroppo>> disse Harry guardando il professor Lupin e il mio padrino. Hermione sospirò e fece tornare Astoria normale prima che iniziasse a scalciare qualcuno.
La ragazza si avvicinò come una furia <<ascoltami bene razza di puttanella, porva di nuovo a farlo e io... >> Harry si alzò. Astoria lo guardò e rimase del tutto pietrificata, la sua bocca si piegò in un ghigno spaventato mentre tutti in sala grande osservavano la scena confusi. Harry era normale, e allora perché Astoria era sbianacata e sembrava cosi tanto impaurita?. Ritornò al suo posto barcollando e senza fiatare mentre Harry si sedeva di nuovo ed  Hermione gli metteva una mano preoccupata sulla spalla. Ronald mormorò qualcosa d'inudibile all'orecchio di Harry ma i professori erano pietrificati: ma che diavolo è successo in pochi secondi!?. Blaise e Pansy mi guardavano con lo stesso stesso sguardo e Potter non ci rivolgeva più la parola, tantomeno ci guardava, qualcosa era successo ma nessuno sapeva dare una spiegazione.
Tutti ci alzammo per andare nelle nostre rispettive sale comuni ma i tre se ne stavano seduti ai loro posti mentre Hermione mormorava qualcosa a Ronald. Mi voltai e li guardavo con un sopracciglio alzato: erano troppo strani. <<Draco, ma che aspetti?>> chiese all'improvviso Blaise mettendomi una mano sulla spalla.
A quel semplice tocco sobbalzai <<Madonna, ma sei più rigido di un manico di scopa>> disse il ragazzo stupito. Sospirai e continuai a guardare i tre <<stai osservando i nuovi?>> chiese anche se era ovvio <<lasciali stare, sono strani, più strani di Luna Lovergood, e credimi, più strani di lei non ce ne sono>> disse e mi fece cenno si seguirlo. Uscii anche io ma rimasi accanto alla porta <<razza di puttanella mortale>> ringhiò all'improvviso Harry <<come cazzo si è permessa di parlarti male?!>> urlò probabilmente rivolto ad Hermione ma poi lanciò un urlo, cosi spaventoso da farmi gelare il sangue nelle vene e seguito da un tonfo sordo <<capo, vi sentite bene?>> chiese preoccupato Ronald <<s-si, so-sono solo un po' arrugginito, Ron, non preoccuparti>> disse semplicemente Harry. Feci capolino dalla porta e, proprio in quel momento, Harry si stiracchiò e dalle sue spalle apparvero due enormi ali nere <<le mie povere ali erano molto indolenzite>> mugolò facendole sparire di nuovo <<quella troietta mi ha fatto perdere la pazienza>>.
Sbiancai e per poco non svenni; era un angelo della morte <<allora, Ron, hai già messo gli occhi sul qualche nostro compagno di scuola?>> chiese Harry in tono sibillino avvicinandosi al ragazzo <<no signore>> disse invece il rosso stando dritto come un soldatino di stagno <<non crederci, Harry, ha già messo gli occhi sul ragazzo di colore>> disse Hermione ancorandosi di nuovo al braccio di Harry. Sentirla formulare una frase intera era strano, per tutta la cena non aveva fatto altro che parlare con monosillabi o con cenni della testa. Vidi Ron arrossire notevolmente <<ah davvero?>> chiese Harry con una risata nella voce <<assolutamente no, capo, mi scuso per la mia insolenza, ma vi sbagliate>> disse il ragazzo <<ma non siamo qui proprio per questo?>> chiese la ragazza con un sorriso <<no, siamo qui perché il nostro capo deve trovare il suo schiavo personale, mia cara Hermione>> abbaiò quel Ron sempre impassibile.
Mi sentii mancare: quindi la loro era solo  una copertura, una farsa.
Ma stranamente qualcosa mi colpì il cuore: il desiderio di stare con Harry, di conoscerlo meglio di... di giacere con lui, di essere io ciò che cercava no... tutto ciò non era normale eppure... non ero terrorizzato, mi sentivo... bene, troppo bene.
<<signore, voi avete già messo gli occhi su qualcuno?>> chiese all'improvviso Ron <<si, devo ammettere di si>> disse il ragazzo ma vidi Hermione stringersi ancora di più a suo fratello. Il mio cuore perse lentamente battiti <<m'interessa molto quel biondino>> <<il Malfoy?>> chiese Ron <<si>> <<posso permettermi di chiedere perché?>> << ...non so... i suoi occhi hanno qualcosa di... particolare>> disse semplicemente. Persi una pulsazione: Potter stava parlando di me?! Ero io quel biondino a cui era interessato?. Hermione si strinse al petto del ragazzo, sorrisi come un ebete e non mi accorsi che mi avevano visto così come non mi accorsi dall'incantesimo che mi colpì facendomi perdere i sensi.

Spero che vi sia piaciuta, è una cosa che ho inventato 'sta notte 🤭

||drarry humor 2|| Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora