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Non è come sembra

L'ennesima presa in giro, l'ennesimo pianto a dirotto.
Alla fine la verità era venuta fuori: due maschi si amavano, non era amore fraterno, ma un amore carnale, come quello che avrebbe provato un uomo con una donna:  ma loro erano due ragazzi e non potevano amarsi era immorale.
E per colpa delle male lingue della Skeeter e dei compagni di casa, i due litigavano sempre e pesantemente ed erano addirittura arrivati a lasciarsi.
Il giovane Malfoy stava rannicchiato in una stanza nascosta dietro ad un quadro che ritraeva un paesaggio campestre imbiancato.
Si sentiva un codardo, lui e Potter si erano lasciati una settimana prima proprio  per colpa di quelle lingue velenose e aveva sofferto in silenzio, nella sua stanza lontano da tutto e tutti... come sempre.
La sua migliore amica se n'era accorta e, oltre a consolarlo, non era riuscita  a far nient'altro di utile, il Malfoy preferiva state solo, lei non poteva capire come ci si sentisse a lasciare la persona che si amava di più e che l'aveva accettato per com'era anziché per i suoi soldi e per il prestigio della sua famiglia purosangue.
Una magra consolazione l'aveva avuta da suo padre il quale, nonostante le malelingue e le orrende parole della Skeeter scritte sulla Gazzetta, Malfoy senior l'aveva accettato seppur con un po' di risentimento poiché il figlio si era innamorato proprio di un Potter ma cosa se ne faceva della benedizione del padre quando la persona in questione non ne voleva più sapere del ragazzino dai capelli di platino?.
Finalmente alzò il capo e, ancora con il viso bagnato di lacrime, andò a sedersi di fronte al camino acceso <<sono solo un imbecille>> mormorò tra sé <<dovevo rovinare per forza tutto, che codardo che sono stato>> mormorò ripensando alla litigata:

"<<CHE SIGNIFICA!?>> urlò Potter rosso in viso e con gli occhiali che gli scivolavano dal naso. Malfoy lo fissava  con un viso senza espressione e con me lacrime pronte ad uscire <<ALL'IMPROVVISO TI VENGONO QUESTE GENIALATE, FURETTO?!>> urlò avvicinandosi velocemente <<COSA TE NE FOTTE DI QUELLO CHE DICONO GLI ALTRI!?>> <<ME NE FOTTE TANTISSIMO INVECE>> urlò all'improvviso Malfoy <<SONO UN MALFOY, LA MIA FAMIGLIA È SEMPRE SOTTO I RIFLETTORI ED ORA CHE SI È VENUTO A SAPERE CHE SONO OMOSESSUALE, STARANNO TARTASSANDO I MIEI GENITORI, STUPIDO POTTER.
GIÀ È TANTO CHE NON SIA ARRIVATO MIO PADRE E MI ABBIA AVADA KEDAVRATO>> urlò sentendo il suo cuore spaccarsi a metà ed iniziare a sanguinare <<Q-Quindi, per tutto questo tempo, m-mi hai solo preso in giro, eh, Lu?>> chiese Potter anche con i suoi occhi che si riempivano di lacrime <<n-no, Jamie, io ti amo davvero ma... >> mormorò abbassando lo sguardo <<LA TUA FOTTUTA FAMA È PIU IMPORTANTE, NO?!>> <<io... >> <<LUCIUS MALFOY INNAMORATO DI UN TRADITORE DEL SUO SANGUE: DI JAMES POTTER, CHE SCHIFO, VERO?!>> urlò James sentendo le sue corde vocali incrinarsi <<ADESSO HAI TUTTE LE LUCI PUNTATE ADDOSSO  COME SEMPRE, MA NON COME VUOI TU>> gettò la sua scopa a terra <<ora ho capito chi sei... SEI SOLO UN FIGLIO DI PAPÀ, UN MOCCIOSO VIZIATO>> ringhiò con gli occhi iniettati di sangue e rancore
<<TU NON MI HAI MAI AMATO, TU NON AMI NESSUNO>> tentò di calmarsi ma invano <<MA SAI CHE COSA C'È DI NUOVO?! VAI AL DIAVOLO TU, LA SKEETER E LA TUA FAMIGLIA, CON ME HAI CHIUSO>> urlò andandosene sbattendo i piedi"

Il ricordo fu interrotto dalla porta che veniva chiusa sul retro del quadro.
Lucius si alzò immediatamente pronto per cacciare l'intruso e scervellandosi: solo lui e James conoscevano la stanza che si nascondeva dietro a quel quadro. Puntò la bacchetta, lanciando un crucio. L'intruso cadde urlando di dolore e Lucius si avvicinò lentamente e con un'espressione trionfante sul viso ma capì che aveva commesso un tremendo errore.

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