Capitolo 7

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Hermione

Non appena ci separammo andai a sedermi su una delle finestre nel corridoio lì vicino. Riflettei su quello che mi aveva detto Maggie, ero contenta di sapere tutto sulla mia natura. Amo i Granger, ma voglio conoscere i miei veri genitori, sapere qual è la mia vera famiglia. Maggie è una bravissima persona da quanto sento a pelle, dire così schiettamente queste cose non deve essere stato facile, ma soprattutto tenersele dentro. Un po' mi spaventa questa parte di me, ma se ci ha rivelato tutto vuol dire che potrò farcela.

Mentre pensavo queste cose una lacrime scese sul mio viso perché alla fine mi resi conto di aver vissuto in una bugia: la mia natura, i miei genitori, io stessa ero una menzogna. Ad un certo punto sentii dei passi avvicinarsi e quando alzai il viso per vedere chi fosse vidi una chioma bionda platino sedersi accanto a me.

D: "Hermione tutto bene? Perché piangi?"

H: "No Draco non va tutto bene, io sono una bugia, ho vissuto nella menzogna niente di ciò che credevo era vero. I miei genitori non sono i miei genitori, la mia natura di mezzosangue non è la realtà perché sono purosangue, il mio ex fidanzato non mi ha mai amata davvero. Faccio schifo Draco, avevi ragione quando me lo dicevi, i vostri insulti erano veri; al contrario di tutto il resto che mi circondava."

D: "Hermione adesso ti calmi. Tu sei splendida, speciale, unica. Non sei una bugia e se lo fossi saresti la più bella. I miei insulti erano per cercare di farti dimenticare di esserlo. Hermione tu sei straordinaria anche se sei purosangue e non sei un miracolo di magia ricavata da tue esseri che non ne hanno. Ricordatelo. E se quel pezzente del tuo ex non se ne era reso conto la colpa era sua cara mia. Chiaro?"

Finito di dire questo mi diede un abbraccio bellissimo, un brivido percorse tutto il mio corpo e le mie guance si arrossarono. Era diverso dall'abbraccio che mi aveva dato sul treno: adesso potevo sentire tutte le sue emozioni e tutto quello che provava per me in quel momento, e penso che anche lui sentisse ciò che avevo io nel cuore. Mi allontanai leggermente da lui per far incastonare i suoi occhi grigi nei miei nocciola, e lì scattò davvero la scintilla, mi resi conto che il ragazzo che avevo davanti aveva sofferto tantissimo durante la guerra e anche prima, mi resi conto che il quello sguardo c'era dell'amore, così feci una cosa che mai in tutta la mia vita avrei pensato di essere in grado di fare: appoggiai le mie labbra sulle sue a formare un dolce bacio, la cosa che mi stupì di più del mio coraggio fu la reazione di Draco a quel contatto: rispose rendendolo da uno casto a uno passionale, ben presto chiede l'accesso alla mia bocca e da lì iniziammo una perfetta danza con le lingue ad un ritmo che solo noi conoscevamo. Quando ci dividemmo pensai che lui sarebbe scappato, ma no rimase lì e mi riavvicinò a sé per abbracciarmi di nuovo. Fatto questo se ne andò senza dire nulla lasciandomi lì con la paura di aver commesso uno degli errori più grandi della mia vita.

Draco

La notizia che mi aveva dato Maggie mi aveva a dir poco sconvolto, da una parte ero felice di sapere che quello stronzo (scusate il francesismo) di Lucius non era il mio vero padre, ma dall'altra ero preoccupato per quello che questo avrebbe comportato. Se io lo avessi saputo prima: magari non mi sarei unito ai mangiamorte, o forse sì, ma solo per il bene di mia madre e non per suo ordine. Fatto sta ciò che è successo è successo. Ormai la mia vita è stata segnata da Voldemort e da quello che credevo essere mio padre, quello doveva essere il mio punto di svolta, il momento in cui avrei potuto cambiare davvero. Mentre stavo tornando in camera nei sotterranei passai da sotto i portici dal cortile principale dato che erano aperti e ne approfittai per prendere una boccata d'aria prima di rinchiudermi per la notte. Ma ad un certo punto sentii un pianto fin troppo famigliare, era il primo anno quando lo udii per la prima volta: Hermione stava piangendo. La vidi seduta su una delle finestre del corridoio e mi sedetti accanto a lei. E le chiesi:

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