-c a p i t o l o 25-

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Is important

Ormai è arrivata l'ultima tappa del tour, new York. La pancia sta iniziando a intravedersi anche se molto poco.

A mio fratello ancora non va giù questa cosa, ma alla fine mi sta accanto qualunque cosa io scelga di fare.

A proposito della scelta... Beh non lo so, le ragazze mi continuando a dire di tenerlo/a e se proprio non lo vogliamo darlo poi in adozione mentre i ragazzi sono quasi tutti indifferenti, tranne nick, mio fratello e Payton.

Ai miei genitori non abbiamo detto nulla, e penso di non farlo ancora per ora.

Ai sui genitori l'abbiamo detto quando abbiamo fatto la tappa di Charlotte. Suo padre stava per uccidere suo figlio mentre sua madre era felice ma neanche troppo, dato che le avevamo detto che per ora la decisione era quella di non tenerlo.

Ho conosciuto anche sua sorella, Faith, é molto gentile e disponibile.

Sono davanti alla porta di casa mia, il meeting è appena finito, indecisa se entrare o meno, dovrei bussare? o forse usare le Chiavi?

Ho il test in mano e Payton dietro di me, che aspetta solo che io faccia qualcosa, e le chiavi nell'altra mano. decido di usare quest'ultime ed entro in casa molto lentamente, quasi con paura.

Superato l'ingresso mi guardo attorno ma non vedo nessuno. Non c'è nessuno in casa, come lo era quando me ne sono andati. mi chiedo se si siano almeno accorta che me ne sono andata da più di un anno. Bah.

Vado in cucina e lascio tutto sulla penisola e intanto faccio accomodare Payton. Passammo un'intera ora a parlare e dopo circa 10 minuti di silenzio lo guardai dritta negli occhi.

"Non c'è la faccio ad abortire payt" dissi e una lacrima mi rigó il volto. Si alzò in fretta e, dopo avermi asciugato quella lacrima, mi abbracciò.

[Skip time]

Avevo appena finito di dire ai miei della creatura che stava crescendo dentro di me, Payton era andato dagli altri perché Tyler e Bryce stavano facendo a botte con altri 2 ragazzi. Quindi ero rimasta solo con mio fratello, si era arrivato anche lui.

Mio Padre mi guardava schifato, mentre mia madre si alzò di scatto e mi si avvicinò "è molto... Ehm, si bella come cosa, vieni su andiamo a prendere un appuntamento per domani pomeriggio che voglio esserci alla prima visita" fece un sorriso che ricambiai e poi io e Jackson tornammo in hotel con gli altri.

[Skip time]

Dall meeting di quel giorno uscii un paio di ore prima, l'avevo precedentemente annunciato sui miei social e avevo anche detto che mi dispiaceva molto, ero stata li per 4 ore invece che 6/7 e la maggior parte delle fan per fortuna le avevo fatte.

Arrivai in ospedale ed entrammo in una sala. Aveva fatto tutto lei, io non sapevo nulla.

Mi dissero che dovevano anche farmi un prelievo e non feci domande. Mi limitai a chiudere con forza gli occhi impaurita.

Appena sentii l'ago uscire dalla mia pelle mi voltai verso mia madre, che aveva uno sguardo come vittorioso, ma si stava facendo sempre più sfuocata. Poi d'improvviso divenne tutto sempre più buio.

Stropicciai appena gli occhi e sentii subito un lieve fastidio all'addome. Mi guardai attorno e vidi di essere in una stanza diversa da quella di prima.

Ero sola nella stanza e non stavo capendo nulla. Girai la testa verso il comodino e feci per prendere il telefono ma una cartella posata affianco ad esso attirò la mia attenzione.

La presi e la aprii velocemente. Era la mia cartella clinica. E la motivazione del perché mi trovassi li la trovai qualche riga sotto al mio nome, c'era scritto 'Aborto Chilurgico'. E che era stato effettuato con successo. Istintivamente mi toccai la pancia...

Mi aveva fatta abortire, contro la mia volontà, aveva ucciso mio figlio, senza che io volessi che succedesse. L'avevo deciso, volevo dare quel piccolo feto in addizione una volta nato, ma invece no, Aveva deciso tutto lei, anzi loro, c'è anche lo zampino di mio padre.

Le lacrime scendono lungo le mie guancie, mandai un messaggio a mio fratello e gli mandai anche la foto della cartella dicendogli di non dirlo a nessuno, soprattutto a Payton. Volevo e soprattutto dovevo farlo io quello. Gli chiesi di venire in ospedale e lui accettò subito.

Continuai a piangere nascondendo la testa nel cuscino e dopo poco sentii il mio telefono squillare, era Payton. risposi e capì subito che c'era qualcosa che non andava "che hai amore" chiese già impanicato "vai con Jackson" i dissi quasi come una supplica, disse di si e dopo un piccolo saluto riattaccai. Mi alzaii e Lanciai la cartella sul muro di fronte a me, mi acasciai a terra e dopo qualche minuto la porta si aprì. Payton e Jakson.

Mi alzarono e il mio ragazzo capì subito che cos'era successo dato che tenevo una mano sulla pancia all'altezza dell'utero. "Amore, ei piccola guardami"alzai lo sguardo dal lenzuolo e lo incatenai al suo "lo ameremo per sempre anche se non arriverà mai, non essere triste, tra qualche anno lo faremo volontariamente" disse l'ultima frase sorridendomi e mi strappò una risata.

Rientrò Jackson e mi fece un gesto con la testa verso la porta, entrò quella strega di mia madre che mi disse che potevo uscire. Appena uscita dall'ospedale la mandai all'inferno aggiungendo anche un 'hai rovinato tutto' e soprattutto che non volevo più vederela, né lei né mio padre.

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Non mi odiate eh🙆

Ho deciso (per ora) di scrivere solo 10 capitoli di questa parte due e di suddividerli in 2 parti, questa è la prima, e soprattutto questo è l'ultimo della prima parte.

Beh scusate se vi ho fatto aspettare e molto ma non mi convinceva, e tutt'ora non mi convince, e quindi l'ho riscritto tipo 3 volte.

Grazie per le 5600 letture vi amoh❤

lasciate una stella e un commento se vi va⭐💭

-S✨

𝗤𝘂𝗲𝗹𝗹𝗼 𝗖𝗵𝗲 𝗘𝗿𝗮𝘃𝗮𝗺𝗼 ▸ 𝑃𝑎𝑦𝑡𝑜𝑛Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora