Raggi del sole.
A svegliarli furono i raggi del sole, proprio insistevano nel voler intromettersi tra la coppia, che colpirono in pieno volto i due fidanzati ancora avvinghiati nella loro bolla di calma e protezione.
Erano rimasti così tutta la notte e per fortuna Jimin aveva avuto solo un piccolo attacco d'ansia, che il suo ragazzo era riuscito prontamente a fermare con qualche semplice coccola.
《Buongiorno amore》 sussurrò al suo orecchio, spostandogli una ciocca dalla fronte, ma si morse la lingua accorgendosi del nomignolo che aveva utilizzato e subito calò il silenzio, smorzato solo dai loro respiri pesanti.
《Mi piace, chiamami così》e, quasi si fosse trasformata in una loro abitudine, a completare le sue mancanze c'era sempre il biondino, a cui tutte quelle smancerie - sotto sotto - piacevano.
《Hai fame amore?》chiese, calcando sull'ultima parola e lasciandogli un bacio fra i capelli più vicini alla sua bocca.
Jimin annuì sbadigliando sonoramente e stiracchiandosi fra le lenzuola, seguendolo poi in cucina dove si riempì una tazza di caffè bollente, prendendo posto di fronte a lui.
L'aroma intenso dei chicchi salì fino al suo naso, accarezzando le sue narici e attirando sempre più le sue papille gustative che invece attendevano per non scottarsi.
《E oggi che vuoi fare? Abbiamo tutte le vacanze natalizie davanti》
《Non so》soffiò per raffreddare la bevanda 《usciamo con Taehyung e Jungkook?》
《Okay chiamo Jungkook, tu fatti una doccia e poi prendi qualcosa di mio》gli rispose prendo il telefono che era stato gettato sul divano, mentre l'altro poté finalmente bere.
[...]
《Andiamo a piedi, casa sua è vicina》e allungò la mano verso di lui, sorridendo nel vedere che la sua stretta fosse ricambiata.
Alla fine aveva preso in prestito - per così dire, poiché alla fine le teneva tutte gelosamente nella sua camera - una felpa di Yoongi, il quale andava veramente fuori di testa nel vederlo indossare i suoi vestiti.
Il tragitto fu veramente corto, forse anche perchè Jimin si focalizzò sui suoi piedi, contando circa una cinquantina di passi, e sulla mano calda che stringeva la propria prima che il fidanzato si fermasse davanti a un citofono su cui era stampato in piccolo "Jeon".
《Hey ragazzi entrate pure, Taehyung è di là in soggiorno》e ad accoglierli fu proprio il corvino, al quanto assonnato ma lo stesso tempo pimpante.
Il suo appartamento risultava spoglio dal punto di vista decorativo, tranne per qualche fotografia appesa sui muri bianchi in cui si poteva scorgere il padrone di casa a solo qualche anno di età.
Sul grande divano di pelle marroncina c'era già il moro che aveva passato la notte dal fidanzato; il ragazzo si alzò in uno scatto deciso e corse in contro a Jimin che quasi si pietrificò quando fu abbracciato con forza.
Non si chiese il perchè di tanto affetto, conoscendo benissimo i numerosi sensi di colpa che prendevano sotto Taehyung come se fossero dei treni in corsa e lui i binari.
《Mi sei mancato》aggiunse mentre lo stringeva ancora con un fare melodrammatico.
《Ma se ci siamo sentiti ieri stesso...》
Nel frattempo Yoongi guardava la scena sull'uscio con il suo migliore amico, quasi i due stessero osservando un film comico, lasciandosi sfuggire un un'occhiata interrogativa e qualche risatina.
《Ragazzi ho una proposta per voi》esordì Jungkook chiudendo la porta d'ingresso alle sue spalle e guardando Taehyung, che finalmente liberò il biondo dalle sue braccia, sorridendo 《io e Tae stavamo pensando di passare il Natale in montagna. Siete dei nostri?》
Il menta, anche se sapeva già che avrebbe avuto una risposta positiva dai suoi genitori, aspettò che fosse Jimin a dare un qualsiasi tipo di risposta: non sarebbe di certo partito senza il suo ragazzo che stava diventando parte fondamentale delle sue giornate.
《Diamine sì!》accettò su due piedi l'altro, voltandosi verso lui e aspettando una sua di risposta, che fu naturalmente positiva.
E così quel pomeriggio discussero su tutti i preparativi di quella vacanza, che si sarebbe rivelata una grande turbolenza nelle loro vite.
Sarebbero partiti esattamente la sera del giorno seguente con l'aereo e avrebbero passato una settimana in un piccolo villaggio di montagna, dormendo in due baite che prenotarono subito.
Si era fatto tardi e c'era una valigia che fremeva dalla voglia di essere impacchettata, così Jimin si decise a tornare a casa, accompagnato da Yoongi che non voleva lasciarlo solo a quell'ora nonostante le strade della loro città fossero davvero sicure.
Non si preoccupò di lasciare durante la strada qualche bacio umido sulle loro mani di nuovo incatenate in una morsa che nessuno, neanche un Dio o chissà chi, sarebbe riuscito a distruggere.
Una volta nel vialetto della sua casa, come se fosse un adolescente di quelli che si vedono solo nelle serie TV il maggiore stampò un bacio sulle sue labbra, sobbalzando quando un rumore all'interno della casa li fece girare di colpo.
A casa però c'era soltanto Namjoon e suo fratello lo sapeva già, così rassicurò il fidanzato salutandolo con un altro bacio ed entrando in casa subito dopo.
Trovò il castano in cucina che fingeva, in maniera nervosa e molto impacciata, di preparare la cena, un diversivo per il rumore che aveva prodotto spiandoli.
《Ci stavi spiando?》domandò furbamente, notando chiaramente la tensione del suo corpo aumentare spropositatamente a quella domanda per niente innocua.
《N-no》
《Nam...》
《Al diavolo! Sì vi ho visti... ma quindi state assieme?》e in un attimo abbandonò tutto ciò che aveva fra le mani per guardarlo con occhi interessanti a saperne di più sulla questione.
《Sarebbero anche fatti miei...》sputò con una nota di ironia, lasciandolo in un turbine di curiosità《però sì, è il mio fidanzato》
A quel punto fu stretto in un abbraccio e sollevato da terra, sotto le sue imprecazioni, ma sapeva benissimo che niente e nessuno avrebbe fermato Namjoon.
"Oggi mi vogliono strozzare tutti a quanto pare"
《E con lui come ti senti?》e finalmente gli fece toccare di nuovo il pavimento.
《Sto... bene》faticò, inesperto nell'esprimere tutti i suoi sentimenti a voce: la bocca era in grado di parlare, ma la mente non era in grado di generare le parole.
《Hai avuto altri attacchi?》
《Leggeri, ma lui è riuscito a fermarli》
《Davvero?! Come ha fatto?》e a quella domanda lo fece ridacchiare, pensando a quanto qualche piccola sua attenzione riuscisse a distrarlo del tutto.
Un singolo bacio riusciva a farlo focalizzare solo su Yoongi e di conseguenza a dimenticare l'ansia, la paura e allo stesso tempo la felicità.
Sì con il ragazzo era felice per davvero, ma ammetterlo probabilmente l'avrebbe portato alla pazzia e alla confusione più totale, così teneva nascosta in lui quell'emozione proibita.
《Non l'avrete mica fatto?!》
《Che? No!》rispose di getto, anche se l'immagine dei loro corpi nudi uniti da un atto così intimo non gli sarebbe dispiaciuto in fondo.
La cena due fratelli si trasformò in un vero e proprio confessionale sulla sua relazione, per finire poi nell'annuncio della vacanza.
《Mi raccomando portate i preservativi, che non voglio nipoti》
《Meno male che studi medicina e sai come nascono i bambini》
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∬cнєяσƒσвıα∬ Yoonmin
Fanfiction[COMPLETA] / [IN REVISIONE] • Jimin ha la Cherofobia, la paura della felicità, ma una volta conosciuto Yoongi mette in dubbio la propria fobia e tutto ciò che lo spaventa davvero. Sconfiggerà la sua più grande paura assieme a lui o sarà la fobia ad...