Fratello.
I piedi continuavano a percorrere il tragitto seguendo quelli di Taehyung, ma Jimin avrebbe potuto giurare che non fosse lui a controllarli.
Il suo migliore amico saltellava, urlava gioioso come non mai e si fermava anche improvvisamente continuando a ripetere come Jungkook gli avesse chiesto di uscire, eppure Jimin sembrava quasi non essersene accorto.
Teneva la mascella stretta ed ogni tanto passava una mano tra i capelli, spostandolo da un lato all'altro con fare quasi maniacale.
《Cioè ti rendi conto?! Jeon Jungkook che mi chiede di uscire. Di cosa stiamo parlando!》e improvvisamente si ritrovò stritolato in un abbraccio che mai avrebbe potuto negare all'altro.
Era sì contento per lui, però non riusciva a focalizzarsi su nient'altro che non fosse quel ragazzo menta: era convinto che non l'avrebbe mai più rivisto e invece in quel momento si trovava bloccato in una situazione per al quanto asfissiante.
Si staccò dalla presa calda di Taehyung, in cui si rifiugava poche volte rispetto a quante avrebbe voluto davvero, ed entrambi ripresero a camminare in silenzio.
"Come posso dirgli che il ragazzo con cui mi sono scontrato è proprio Yoongi?"
Quella domanda continuava a occupargli gran parte delle sue riflessioni e sentì il cuore battergli così forte che portò una mano sopra esso, constatando che fosse un po' accelerato.
Per fortuna era praticamente arrivato a casa e non vedeva l'ora di rientrare per rintanarsi fra le coperte del suo letto e potersi abbandonare ad un sonno liberatorio.
《Più tardi verresti a casa? Volevo parlare del mio compleanno》
Taehyung avrebbe compiuto da lì a breve diciotto anni e aveva intenzione di dare una mega festa a casa sua, invitando tanta gente, senza naturalmente genitori ma con abbondanza invece di super alcolici.
《Va bene, ci vediamo dopo》lo salutò ed entrò in casa, richiudendo con la porta in un movimento silenzioso.
《Nam ci sei?》sussurrò, perlustrando la situazione.
《Hey, sono in cucina!》subito quella voce tranquilla risuonò per tutta la casa, scacciando tutti i suoi brutti pensieri.
Jimin seguì un odore di riso e un rumore di piatti fino alla stanza nella quale suo fratello maggiore era intento a preparare quello che sarebbe stato il loro pranzo.
Namjoon si era preso sempre cura di lui a partire da gesti basilari come prepargli da mangiare, per arrivare a gesti come essergli accanto dopo una ricaduta, risultando quasi il suo l'angelo custode in ogni occasione.
Lo osservo qualche istante girare girava freneticamente le bacchette in una ciotolina dalla creta blu, cercando di non far straripare il contenuto fuori, mentre con l'altra mano si era aggiustato una ciocca castana.
Era divertente dire agli altri che fossero fratelli e guardare le loro reazioni perché si somigliavano davvero poco, per non definirli antipodi: lui era mediamente alto, mentre suo fratello eccelleva sicuramente nella corporatura, viste la sua altezza e le sue spalle ampie.
《Hai finito prima oggi all'università?》
Namjoon aveva ben ventiquattro anni e si trovava già al quarto anno di medicina, però - nonostante il carico di studio abbondante - trovava sempre tempo per il fratellino, mosso probabilmente anche dalla fobia incurabile di quest'ultimo; perchè sì, assieme a Taehyung lui era l'unico a conoscenza della cherofobia di Jimin.
L'unico con cui aveva vissuto esperienze orribili che avevano segnato entrambi nel profondo, con cui aveva subito ingiustizie senza mai poter reagire, ma con cui aveva anche passato bei momenti, a sua descrizione indimenticabili.
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∬cнєяσƒσвıα∬ Yoonmin
Fanfic[COMPLETA] / [IN REVISIONE] • Jimin ha la Cherofobia, la paura della felicità, ma una volta conosciuto Yoongi mette in dubbio la propria fobia e tutto ciò che lo spaventa davvero. Sconfiggerà la sua più grande paura assieme a lui o sarà la fobia ad...