당신이 다시?

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Ancora tu?

Le ore successive e la pausa pranzo passarono in fretta per Yoongi, focalizzato su un singolo pensiero - o meglio persona - che di lasciarlo tranquillo anche un secondo proprio non ne aveva voglia.

Nella sua testa la scena continuava a ripetersi, ripetersi e ripetersi ancora senza sosta, quasi fosse un giradischi rotto: lui in ritardo, lo scontro, i suoi lineamenti angelici, i graffi e lui che scappa.

E si chiedeva senza sosta se avesse ricevuto un'altra possibilità dall'alto di rivederlo o anche solo di ammirarlo da lontano.

Perso nel suo monologo interiore non si accorse di essere trascinato per i corridoi della scuola dal suo migliore amico; Jungkook infatti non si era assolutamente scordato di come Yoongi avesse acconsentito alla sua richiesta e, nonostante non stesse ottenendo alcuna risposta, continuava imperterrito a trascinarlo dietro.

《Fai capire che è stato solo un caso passare di qua!》gli ordinò, scuotendolo leggermente per farlo tornare alla realtà.

Il ragazzo annuì assente, però al salto sul posto improvviso del maggiore levò gli occhi dal pavimento per guardare nella sua stessa direzione: da una classe era uscito la sua cotta, il caro Kim Taehyung.

Yoongi alzò un gli occhi al cielo esasperato da tutte le volte in cui ormai era costretto a sorbirsi le lamentele amorose del corvino per colpa di quel ragazzo moro.

La sua faccia di bronzo tuttavia venne abbattuta subito dopo, assieme ad altri mille pilastri di stabilità, proprio alla vista di una seconda figura che seguiva Taehyung: il ragazzo di quella mattina.

Il menta non riusciva a credere che quella visione paradisiaca fosse di nuovo alla mercè dei suoi occhi, che bramavano di poterlo ammirare per sempre, e gli sembrò davvero tutto surreale.

Si gelò sul posto, come se il tempo si fosse fermato solo per lui, il cuore prese a martellare nel petto pronto a scappare da lì, i suoni arrivavano ovattati e la testa sembrò fluttuare in aria; non riusciva più ad elaborare dei pensieri concreti, aveva smesso di funzionare, un po' come era successo al loro primo incontro.

Non si rese neanche conto che stava venendo trascinato ancora una volta da Jungkook, avvicinandosi sempre più alla persona a cui in quel momento voleva stare più lontano.

L'altro prese a parlare con il moro del più e del meno, mentre Yoongi - che non dava troppa attenzione a quei discorsi per lui inutili - alternava il suo sguardo tra la suola delle sue converse e il biondino, che non l'aveva ancora notato, badando al suo telefono.

Come se lo sguardo di Yoongi si fosse materializzato ed avesse tirato una sberla a Jimin, quest'ultimo sentì un brivido scorergli sulla schiena ed alzò gli occhi, non aspettandosi assolutamente di trovare a pochi metri da sè il ragazzo menta.

"Cazzo il tipo di sta mattina!"

Voleva scappare, scomparire, esplodere, diventare invisibile, qualsiasi cosa potesse permettergli di evadere da quella situazione in cui si sentiva davvero prigioniero.

Sgranò gli occhi per l'incredulità e istintivamente si coprì con la felpa il collo, nascondendosi dietro le spalle di Taehyung, il quale si rivelò poco dopo la sua più grande rovina.

《Chi è lui?》domandò Taehyung con una punta di acidità, che solo il suo migliore amico notò, indicando Yoongi.

《Lui è il mio migliore amico Min Yoongi.》

《Min Yoongi...》ripetè Jimin a bassa voce, memorizando ogni lettera del suo nome con una sorta di maniacalità; ma di rimando fu anch'egli presentato.

《Ah, piacere. Lui invece è Park Jimin, il mio migliore amico.》e il nominato aveva potuto ben osservare come Taehyung avesse forzato un sorriso, indispettito dal menta.

Nuovamente i due furono costretti a rivedersi e il loro imbarazzo era a quanto pare evidente solo a loro stessi che conoscevano cosa fosse avvenuto quella mattina.

Gli occhi del ragazzo seguirono i movimenti lenti di Yoongi che con fare imbarazzato si grattò la nuca guardando sempre per terra e sorrise, mentre le sue goti si dipingevano di un leggero rosso.

《Sai Taehyung, dovremmo uscire qualche volta.》e a quella richiesta entrambi si voltarono di nuovo a guardare i loro corrispettivi amici organizzarsi e scambiarsi il numero di telefono.

Finalmente, finita quella scenetta abbastanza imbarazzante ad occhi esterni, Jimin non perse neanche un secondo dal trascinare via Taehyung e lasciare soli i due.

Yoongi ammirò la sua figura allontanarsi con eleganza, imprimendo nella mente ogni singolo passo che compieva, finchè Jungkook non lo portò al parcheggio della scuola per farlo montare in sella sulla sua moto.

Il ragazzo durante il tragitto fu di nuovo assente, martoriato da tutti i suoi pensieri e da tutto ciò che era accaduto nel giro di qualche ora.

Mentre arrivava alla conclusione che probabilmente avrebbe avuto occasioni per rivedere Jimin, Jungkook lo aveva già portato nel suo appartamento invece che a casa sua.

Naturalmente non rifiutò di fermarsi lì per pranzo, visto che ormai era abituato a rimanere tanto tempo fra quelle pareti accoglienti.

《Dobbiamo festeggiare cazzo!》esultò il compagno, ma quando ancora non ricevette nessuna risposta notò finalmente il suo comportamento insolito.

Ripensò velocemente a quanto effettivamente fosse stato bizzarro ai suoi occhi quel giorno a scuola così, di fronte ad una ciotola di ramen bollente, gli chiese spiegazioni.

Yoongi si limitò ad alzare le spalle, ignorando del tutto le domande che gli stava ponendo come suo solito, e ad ingerire il pasto.

"Non posso dirgli che trovo quel Jimin carino."

Tuttavia le sue convinzioni crollarono come castelli di sabbia al vento quando il corvino commentò:《Sei strano da quando hai visto Jimin》

Il suo volto si colorò di rosso e per poco non si strozzò, non riuscendo più a parlare imbarazzato dalla reazione che il suo migliore amico potesse avere allo scoprire che era colpa proprio di colui che aveva nominato.

Jungkook spalancò la bocca avendo compreso appieno la situazione e sotto shock si alzò velocemente dalla tavola pronto ad esultare come un pazzo.

《Non dirmi che ti pia-》

《Jeongguk non pensarci nemmeno.》lo interruppe subito con una serietà tale da far paura, utilizzando anche il suo vero nome.

Ma era troppo tardi visto che stava già urlando per tutta la casa come 《una ragazzina in preda dagli ormoni》 aveva detto Yoongi.

《Ma io non posso reggere! Prima Taehyung mi da il suo numero e vuole uscire con me, poi tu che ti innamori!》continuava a gioire, correndo avanti e dietro per il salotto, sembrando una trottola impazzita.

Yoongi, a disagio e leggermente arrabbiato per il suo comportamento infantile, gli tirò un cuscino per tentare di smuoverlo da quel pensiero; anche se infondo non lo disprezzava.

Successivamente, solo dopo essersi calmato gli chiese tutti i particolari dal primo all'ultimo e Yoongi glieli disse senza pensarci troppo, evitando di citare i graffi poiché gli riteneva privati.

E ridacchiava ogni tanto, quando notava il compagno rimanere a bocca aperta impressionato da un accaduto così normale, ma così anormale per una persona come lui.

《Devo assolutamente organizzare qualcosa fra voi due!》

《Kook fai paura.》rispose, scoppiando poi a ridere ed innescando l'amico.

∬cнєяσƒσвıα∬ YoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora