Epilogo.
La leggerezza con cui Yoongi si svegliò fu davvero l'esatto esempio della quiete prima della tempesta.
Si era alzato riposato, senza le profonde occhiaie a marcargli il viso, riempiendosi la solita tazza di camomilla davanti al sole nascosto da qualche nuvola sparsa.
Quel mattino aveva in programma di tornare ancora da Jimin per stare con lui e dirgli finalmente che suo padre era stato denunciato; immaginava già le sue lacrime di gioia nel sentire quella notizia, rabbrividendo alla sua possibile reazione.
Sorseggiò un altro po' il caldo infuso, godendosi i primi raggi solari scaldargli la pelle lattea, finchè una notifica dal suo telefono lo distrò.
"Sono giù -Jungkook. Consegnato: 9.34"
Lasciò andare la tazza ormai vuota e si infilò subito le scarpe, per poi scendere di casa andando incontro al suo migliore amico che lo stava aspettando sulla moto.
《Hey, oggi ti vedo bene》
《Non hai tutti i torti, sto meglio da ieri》e dopo quella breve constatazione i due sfrecciarono contro vento verso casa del biondino.
[...]
《Che strano non mi risponde...》
《Chi?》
《Taehyung》
《Magari è già da Jimin e non ha sentito il telefono》
《S-sì, avrai ragione》ma quell'esitazione nel suo tono di voce lo allarmò.
Bussarono dunque alla porta della residenza Park, ma dopo non aver ricevuto risposta per ben tre volte Yoongi prese ad agitarsi.
Il suo cuore stava già scivolando in oblio di disperazione e difatti non si accorse di star continuando a battere le nocche sul legno senza sosta, fino a quando finalmente Namjoon aprì.
《Cosa succede?!》ma davanti alle lacrime del castano, il ragazzo non seppe più contenersi.
Lo spostò con forza entrando in casa e salendo di corsa le scale pur di arrivare subito nella sua camera, sentendo l'aria mancargli nel petto quando aprì la porta.
Si guardò attorno, trovando solo Taehyung rannicchiato sul suo letto in lacrime, però di Jimin nessuna traccia: era scomparso.
《Dov'è?!》urlò, sperando con tutto il proprio cuore che lui comparisse davanti ai suoi occhi e che magari si fosse solo fatto prendere esageratamente dalle sue paranoie.
E disperato chiamò il suo nome, con le lacrime che gli annebbiarono la vista e il cuore che tremava dalla paura, sentendo le ginocchia cedergli quando una voce alle sue spalle gli rispose.
"Lui è ancora qui, deve essere qui"
《È s-scappato...》eppure la crudeltà di quelle parole lo colpirono proprio sul petto, distruggendogli il cuore e la mente.
E Yoongi urlò spinto dalla rabbia che stava provando per non essere stato abbastanza da farlo rimanere, spinto dall'angoscia poiché sapeva che mai più avrebbe potuto stringerlo tra le braccia o baciare le sue labbra morbide, spinto dal rimpianto che provava per tutta quella situazione; e sopratutto spinto dalla consapevolezza che la cherofobia aveva avuto la meglio.
Si gettò sul pavimento, non smettendo di singhiozzare e piangere, con la testa che gli girava rendendogli incomprensibili le parole che gli venivano rivolte: riusciva solo a convincersi che fosse stato tutto per colpa sua.
"Perchè mi ha lasciato? Me lo merito, non è vero?"
Neanche i suoi pensieri seguivano più un filo logico, non riusciva più a reggere tutta quel malessere che stava provando per la sua mancanza, collassando sul pavimento stremato.
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∬cнєяσƒσвıα∬ Yoonmin
Fanfiction[COMPLETA] / [IN REVISIONE] • Jimin ha la Cherofobia, la paura della felicità, ma una volta conosciuto Yoongi mette in dubbio la propria fobia e tutto ciò che lo spaventa davvero. Sconfiggerà la sua più grande paura assieme a lui o sarà la fobia ad...