술 취함

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Sbornia.

La mattina seguente Yoongi si alzò molto presto, anche se in pratica non aveva chiuso occhio.

Si era fermato alla fine a dormire - per così dire - nell'appartamento di Jungkook, in modo da aiutarlo al suo risveglio nel riprendersi dalla sbronza.

Mentre il ragazzo sorseggiava un tazza di te nero, trovato per caso in uno dei tanti scaffali, si spaventò ritrovandosi il migliore amico dietro il banco seduto su uno sgabello.

Il maggiore non aveva un bell'aspetto: la faccia malconcia e le mani che continuavano a premere sulle tempie doloranti.

Il menta continuò a bere quella bevanda amara, finchè l'altro non si rese conto della sua presenza, saltando sul posto.

《Hai i postumi della sbornia, prendi questa.》lo precedette, gettando sul tavolo un'aspirina.

Yoongi notò chiaramente come al solo suono prodotto dalla propria voce, era riuscito ancor più a stordirlo, segno che aveva veramente esagerato la scorsa sera.

《Non ti ricordi proprio niente di ieri?》e seguì in risposta un segno negativo, mentre prendeva la pastiglia disciolta nell'acqua.

《Non ti ricordi nemmeno di come ti sei limonato Taehyung? Ah che schifo!》urlò, ritrovandosi su di lui tutta l'intruglio che l'altro stava bevendo, poichè aveva sputato tutto.

《Cosa?!》

Yoongi, con una calma quasi spaventosa, prese a pulirsi con un tovagliolo, innervosendo il compagno che voleva solo risposte.

《Ti ho detto solo quello che ho visto e per fortuna sono stato anche l'unico!》

《Devo scrivergli subito.》e cercò poi il suo telefono per tutta la casa.

E come se niente fosse accaduto il minore riprese a sorseggiare quel te caldo, che ormai aveva perso tutto il suo aroma.

Sentiva chiaramente il liquido caldo scorrergli nella gola e arrivare nel suo stomaco, seguendo un percorso ben delineato; quella sensazione lo scaldava dall'interno, come se avesse le farfalle nello stomaco, un po' quello che succedeva quando guardava Jimin.

A proposito del biondino, era stato lui il protagonista dei suoi pensieri notturni, quelli che l'avevavano tenuto sveglio tutta la notte senza dargli tregua.

Yoongi non riusciva ancora ad immagazzinare tutte quelle informazioni ricevute, era troppo presto per capire come comportarsi.

Eppure per lui era quasi un dettaglio insignificante, non aveva cambiato il modo in cui lo guardava.

Gli piaceva lo stesso, con o senza la fobia.

Nella sua mente si stava preffisando come obbiettivo quello di aiutarlo, ma era davvero un campo minato quello in cui si trovava.

Non sapeva come attuare ciò e non voleva naturalmente imporgli questa propria scelta, ma ci avrebbe provato in tutte le maniere a lui possibili.

Si era anche chiesto come mai ci tenesse a lui così tanto, dopotutto aveva avuto anche in precedenza altre cotte, però nessuna forte quanto questa.

Non riusciva a spiegare a sè stesso come mai ci tenesse davvero tanto a vederlo tranquillo, non lo capiva proprio.

Stava palesemente ignorando - come al solito, visto che era quasi spaventato dal provare l'amore - quei sentimenti che pian piano sbocciavano, come un fiore in primavera.

Riusciva solo a focalizzarsi su come si sentisse più leggero e felice  in sua presenza e su come i suoi occhi non avevano mai intenzione di lasciarlo andare.

《Preparati che fra un'ora usciamo con Taehyung e Jimin.》

《Eh?》

《Mi stavi ascoltando? Preparati veloce che usciamo.》detto ciò il corvino lo abbandonò a sè stesso per andare a preparsi.

Allo stesso tempo, nella casa di Taehyung, Jimin era sul suo letto che osservava il migliore amico provarsi una decina di abiti.

《Che ne pensi di questo?》

《Sì, va bene dai.》

《No, non mi convince.》

Il biondino sbuffò annoiato: aveva saputo tutto ciò che era accaduto in casa quando lui non c'era, ma non comprendeva l'ansia del suo amico.

La sua assenza poi l'aveva dovuta mascherare dietro ad un falso malessere fisico, poiché non voleva raccontare a lui di Yoongi, considerandola una cosa da poco.

Era tutto il contrario, perchè nessuno apparte il moro e Namjoon erano a conoscenza della fobia e quindi parlarne così apertamente con una persona quasi estranea era un grande passo, magari anche verso la guarigione.

《Cosa hai intenzione di dirgli una volta che l'avrai incontrato?》 e continuava ad arricciare una ciocca color paglia al dito.

《Non ne ho idea.》

《Io fossi in te gli rivelerei i tuoi sentimenti, vi siete anche baciati dopotutto.》

《Non lo so... e se non ricambiasse? Magari era solo ubriaco.》

《Fidati del mio istinto.》

Jimin insisteva apposta, sapendo che Jungkook ricambiasse i suoi sentimenti, ma allo stesso tempo non voleva rendergli la vita facile.

Non gli aveva minimamente parlato della rivelazione di Yoongi, proprio perché voleva anche renderlo coraggioso nel rivelarsi.

《Ci proverò... ora andiamo》disse finalmente, appena scelto l'outfit.

Il ragazzo avrebbe accompagnato nuovamente Taehyung in questa situazione per infondergli un po' di audacia e anche per ritrovare il menta; dopotutto aveva voglia di rivederlo.

Da quando si era aperto a lui ed era stato ascoltato e compreso, si era distratto dal pensare alla sua fobia per mezza giornata ed era riuscito a dormire qualche ora in più.

Logorato dall'ansia infatti non chiudeva mai occhio la notte, a meno che non avesse fumato per calmarsi o non fosse davvero stremato dalla stanchezza fisicamente.

Quella mattina si era svegliato dopo una dormita di qualche ora ed era rimasto sorpreso dall'aver dormito tutto quel tempo, che per i suoi standard era veramente troppo.

Si era recato poi dal suo migliore amico per aiutarlo a ripulire tutto il caos lasciato da quel tornado di gente che era venuta alla sua festa.

Nella casa erano sparsi sul pavimento bicchieri vuoti, tovaglioli usati e altra spazzatura che i due avevano raccolto nella stanchezza della mattinata, una visione orripilante.

《Ti stai scordando gli occhiali da sole.》gli ricordò il maggiore, passandogli il regalo che aveva ricevuto ieri dai due ragazzi.

Dunque il moro prese l'oggetto e uscirono dell'abitazione, dirigendosi nel bar in centro città dove si erano dati appuntamento.

∬cнєяσƒσвıα∬ YoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora