화장실

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Bagno.

Natale, la festa che tutti attendono ogni anno con gioia e ansia per poter stare assieme ai propri parenti, assaggiare qualche pietanza deliziosa e scambiarsi qualche dono; anche quell'anno la festività di era fatta attendere.

Tutti e quattro ragazzi erano soliti festeggiarla con le loro famiglie - seppure non fossero più credenti - in quanto una tradizione, ma quell'anno erano assieme alla persona che amavano di più.

Era ormai mattina tarda e fra qualche ora ci sarebbe stato il pranzo preparato interamente da Yoongi e Jungkook.

Erano smarriti fra fornelli, forno e ciotole, affidando ai fidanzati l'unico compito di apparecchiare la tavola che - fortunatamente - ci riuscirono.

Fra una pietanza e l'altra Yoongi fece scivolare il suo sguardo sul suo ragazzo, ora intento a chiacchiere con Taehyung di chissà quale argomento, dato che a quella distanza non era possibile comprendere chiaramente le loro parole.

"Sembra essersi ripreso da ieri" appurò nel vederlo conversare tranquillo, caratterizzato però sempre da quel suo comportamento gelido e distaccato.

Si domandò, guardando l'abbondante cibo, se avrebbe mangiato o si sarebbe spavento  solo all'odore di tutti quegli intrugli che pian piano cominciavano ad essere trasportati sulla tavola.

La sua agitazione era giustificata da una forte crisi che aveva dovuto affrontare Jimin il giorno prima, proprio mentre tentava di farsi un bagno e distendere i suoi nervi.

Lo aveva lasciato nella stanza da solo con l'acqua calda che scorreva dal rubinetto, ma quando da quella stanza sentì dei forti singhiozzi, non esitò a precipitarsi lì: lo ritrovò per terra, le ginocchia a coprirgli il volto, le lacrime che gli bagnavano i jeans, che continuava a colpirsi le tempie coi pugni pur di dare una  tregua dalle sue manie.

Yoongi si fiondò su di lui, stringendolo prima in un abbraccio, quasi le sue braccia potessero divenire una tana di protezione e amore, per poi seppur con forza strattonargli i polsi e impedirgli di procurarsi ulteriore dolore.

E funzionò visto che Jimin, come fosse stato liberato da un mostro che annebbiava tutti i suoi sensi, si accorse di lui, lasciandosi stringere e piangendo sul suo petto.

Lo sentiva tremare dalla paura, il suo fiato pesante e sconnesso, le sue lacrime salate che bagnavano il suo maglione.

Il menta rimase paralizzato un attimo, non sapendo come reagire a questo suo attacco di panico più forte dei precedenti con cui mai si era trovato a che fare, finchè non prese a sussurrargli all'orecchio di espirare e inspirare, rallentando il suo petto impetuoso.

Nel momento in cui la sua iperventilazione cessò, prese a baciargli la testa e ad accarezzargli la spalla, creando dei cerchi immaginari sulla sua schiena ossea.

Lo prese poi in braccio e lo fece sistemare, appicciandosi a lui: sentiva sul petto il suo cuore battere violentemente, ebbe addirittura che paura potesse avere un'infarto vista la sua forza.

Rimase sul pavimento per un bel po', con il fidanzato avvinghiato in grembo, il quale non voleva saperne di staccarsi, con lo scorrere della fontana - che non si erano nemmeno degnati di chiudere - di sottofondo al suo pianto lieve.

《Hai ancora voglia di fare il bagno? Ti aiuto se vuoi...》era una domanda che non nascondeva nessuna malizia, senza nessun secondo fine, voleva solo alleviare tutta quella confusione che lo stava affogando.

Annuì stanco, pogiandosi al lavandino per colpa di un forte giramento di testa quando si alzò in piedi, come se gli avessero sparato proprio sulle tempie.

Yoongi unì le loro labbra, aiutandolo a levare prima la maglia e a lasciare allo scoperto la sua pelle bianca come il latte: mai aveva visto un corpo così bello, così perfetto, quasi fosse scolpito da Michelangelo in persona.

Le ossa delle clavicole ben esposte, i nei sparsi qua e là, i brividi che cominciavano ad accumularsi dappertutto e purtroppo anche gli ultimi tagli sui suoi polsi che si stavano ancora rimarginando.

I loro occhi evitarono di incontrarsi per quanto si cercassero disperati, in modo tale da ottenere un po' di conforto nelle loro azioni.

Quando si spostò ai pantaloni, il biondo pizzicò nervosamente il suo collo, un piccolo sfogo che non avrebbe lasciato alcun segno, ma il fidanzato fu delicato e smorzò la tensione; poco dopo assieme a quelli vi furono sul pavimento pure i boxer e Jimin rimase completamente nudo ai suoi occhi.

Ma effettivamente il comportamento pacato e riservato di Yoongi sembrò  convincerlo appieno della persona pura che si trovava davanti a lui.

Quest'ultimo allungò una mano e lo aiutò ad entrare nella vasca tiepida, predendo poi una spugna che cominciò a passare su tutto il suo corpo magro mentre l'altro chiudeva gli occhi e lo lasciava fare.

La passò sulla spalla, soffermandosi sulle ossa delle sue scapole che gli ricordavano tanto delle ali di un angelo; ci passò un dito caldo e poi ci stampò un dolce bacio, facendolo rabbrividire di piacere.

In quel momento Jimin si rese conto realmente di quante attenzioni il fidanzato gli dedicasse e di quanto poco lui rispondesse allo stesso modo.

Riaprì gli occhi e in un lampo lo spinse via, allontanando la sua mano come se fosse terrorizzato da essa.

《Amore..?》

《Smettila!》e già le lacrime minacciavano di scendere un'altra volta dai suoi occhi.

Il suo cuore provò a spezzare la cassa toracica, che gli impediva di scappare via, tanta la forza con cui batteva, il fiato gli si mozzò di getto e le orecchie gli fischiarono confondendolo.

Riusciva a sentire solo la sua testa dirgli che sarebbe impazzito da un momento all'altro.

《Jimin!》e due mani gli furono sul viso, riportandolo in quella stanza in cui non era mai entrato veramente.

E finalmente sembrava essersi ripreso del tutto; o magari era solo una bomba ad orologeria pronta ad esplodere da un momento all'altro.

Alla fine al pranzo mangiò e tutto andò a gonfie vele: i due più grandi avevano cucinato come due chef provetti, tant'è che furono riempiti di complimenti.

Dopo si scambiarono qualche regalino e qualche chiacchiera di fronte al camino, nel quale giaceva un fuoco in grado di scaldare persino i loro giovani animi.

《Ma allora che gli hai regalato?》chiese il Yoongi riferendosi a Taehyung, a proposito del suo migliore amico.

《Diciamo che devo ancora darglielo il mio regalo...》

Il menta si piegò in due dalle risate nel vedere il corvino insospettirsi con un espressione maliziosa sul volto e lamentarsi《Beh, io adesso voglio il mio regalino!》

《Quando torniamo...》

《Allora andiamo! Per voi non è un problema vero?》e scappò via, trascinandosi dietro il suo ragazzo.

《Amore vuoi una tisana?》gli domandò alzandosi e constadano che Jimin fosse - a suo dispiacere - di nuovo smarrito nella sua testa.

《Secondo te lo faranno?》domandò con un'ingenuità davvero tenera.

《Penso proprio di sì》

Dopo la risposta il biondo tornò di nuovo assente a guardare il fuoco, quasi stesse rimuginando su qualcosa di importante.

L'altro tornò da lui qualche minuto dopo con due tazze riempite di un infuso profumato, offrendogliene una e sedendosi accanto a lui.

《Yoongi?》

《Sì?》

《Facciamolo》

∬cнєяσƒσвıα∬ YoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora