나와 사랑에 빠지지 마

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Non innamorarti di me.

《Se quella è casa di Taehyung, questa sarà la sua》bisbigliò, per poi suonare al campanello.

Il suono rimbombò nella casa in contemporanea al suo cuore che stava accelerando spaventato.

Qualche istante dopo però gli aprì la porta un ragazzo che non aveva mai visto prima: era molto alto e coi capelli castani chiari; lo invitò ad entrare con un cenno e sorridendogli amichevolmente.

Il menta alzò un sopracciglio incuriosito, dato che né lo conosceva né gli sembrava un volto famigliare.

《Sono Namjoon, il fratello di Jimin. Tu devi essere Yoongi》ma prima di poter chiedere spiegazioni fu preceduto dal ragazzo stesso che aveva chiaramente notato la sua confusione.

Il castano cercò qualcosa nella tasca del pantalone, che dal rumore prodotto poté dedurre fossero delle chiavi, e prima di uscire disse solo 《La sua stanza è al primo piano a destra. Se per favore puoi dirgli che sto andando via》

Yoongi, imbarazzato, annuì senza avergli effettivamente rivolto la parola per poi seguire la strada e recarsi al piano di sopra.

Il suo cuore continuava a battere mentre lui si guardava attorno spaesato, ammirando ogni tanto qualche quadro minimalista appeso qui e là per i muri bianchi.

Quando, tuttavia, si scontrò contro la porta chiusa della sua stanza, per precauzione bussò e vi entrò solo all'okay proveniente dalla voce acuta e tranquilla del biondo che aveva subito imparato a riconoscere.

Davanti a sè trovò un Jimin seduto alla scrivania, immerso fra libri e appunti sparsi ovunque, alcuni anche sul pavimento, che indossava una semplicissima felpa rossa e dei pantaloni di una tuta nera, coi i suoi capelli dorati raccolti all'indietro.

《Tuo fratello mi ha detto di avvertirti che sarebbe uscito》disse spezzando il silenzio e prendendo posto su una sedia posizionata accanto a lui.

Yoongi si guardò attorno, perso nella vastità della camera dell'altro: un letto bello grande posizionato nell'angolo, una libreria con dei cd in disordine, un armadio striminzito e una scrivania contro il muro.

La sua attenzione fu catturata però da un singolo particolare, tant'è che si alzò avvicinandosi al comodino accanto al suo letto per esaminarlo al meglio.

Era una fotografia incorniciata che ritraeva un - presumibilmente - Jimin bambino e una donna.

Capì con un solo sguardo che si trattasse di sua madre, proprio dalla loro somiglianza nei minimi dettagli, come la forma degli occhi o dalle labbra carnose o ancora dal naso piccolo.

Nell'immagine i due stavano sorridendo e sembravano veramente la stessa persona, quasi fossero gemelli, o come se il sorriso fosse fotocopiato.

《Vi somigliate parecchio tu e tua madre》

Il minore lasciò per un attimo perdere i libri, voltandosi nella sua direzione e sgranando gli occhi nel vederlo tenere  tra le mani quell'oggetto dal valore inestimabile.

Non si scompose tuttavia neanche di un centimetro, rimanendo di sasso davanti a lui, quasi non provasse più nessuna emozione.

《È morta una decina di anni fa》

《Oh... mi spiace》rispose, riponendo subito al posto la cornice e sedendosi di nuovo accanto a lui, schiaffeggiandosi mentalmente poi per essere stato così indiscreto.
《Allora, qual è l'argomento di fisica?》

《L'energia potenziale elettrica.》

《Perfetto, lo conosco bene!》

[...]

In meno di due ore Yoongi riuscì a  spiegare e a farsi comprendere alla perfezione da Jimin, che rimase stupefatto dalla facilità con cui l'aveva fatto.

《Grazie mille》e sorrise leggermente, cosa che il maggiore non aveva mai visto prima.

Così anche lui, seppur sorpreso in positivo, gli sorrise, colorando la sue guance di un leggero velo rosso e spostando il suo sguardo su un punto caso della libreria.

《Che ne dici di vederci un film?》sputò, poiché era ancora presto visto che avevano finito prima del previsto.

Per Jimin stesso era strano avere a che fare con qualcuno che non fosse Taehyung o Namjoon, ma pian piano questa nuova conoscenza si stava rivelando a lui piacevole.

Però un dubbio gli stava crescendo pian piano nel cervello, come un fiore che sboccia, e non riusciva proprio a mandarlo giù.

"Devo mettere le cose in chiaro"

I due si spostarono in soggiorno su un piccolo divanetto dalla pelle bianca, per guardare per l'appunto un film sulla televisione posizionata su un tavolino difronte.

Mentre il biondino sceglieva il film, scorrendo tra una vasta varietà di titoli, il menta, involontariamente, scivolò più vicino a lui, facendo scontrare leggermente le loro gambe e sobbalzando subito.

E i dubbi del minore, percependo chiaramente la tensione che era nata da quel piccolo contatto, aumentarono a non finire.

《Che ne dici di "Call me by your name"?》

Il film cominciò, ma Yoongi non riusciva a seguirlo benissimo, perdendosi spesso nei lineamenti perfetti del volto del ragazzo.

Lo ammirava quasi fosse un angelo in persona, sceso da chissà quale mondo fantastico, visto che la sua bellezza non poteva di certo essere considerata umana.

Si perse in lui fino a quando proprio quest'ultimo non pogiò la propria testa sulla sua spalla, facendogli perdere un battito.

Jimin sentiva scottargli sul viso il suo sguardo tagliente che, sì, aveva chiaramente notato; tuttavia non provò nessun sentimento contrastante per tutto ciò, anzi sembrava apprezzarlo.

Sentiva dentro sè un piccola fonte di calore, quasi qualcuno avesse accesso nel suo stomaco  un fuocherello.

Però conosceva benissimo i suoi limiti e quello gli sembrò il momento più adatto per fermare tutto sul nascere.

《Yoongi, per favore non provare mai a rendermi felice ma sopratutto...》 esitò per qualche secondo mordendosi il labbro 《non innamorarti di me》

La sala piombò nel silenzio più totale, smorzato solo dai loro cuori che battevano all'unisono e dalla televisione.

Una richiesta egoista, sputata con odio e disprezzo, che alla fine poteva essere vista anche sottoforma di un semplice avvertimento: non voleva farlo soffrire, perchè sapeva che mai sarebbe riuscito a ricambiare un sentimento così intenso come l'amore.

Al maggiore quello parve chiaramente come un obbligo più che come un consiglio a cui avrebbe anche potuto non dare ascolto.

Eppure fu proprio quello il momento in cui lo realizzò chiaramente, in cui riuscì a comprendere se stesso e i suoi sentimenti: si era ormai innamorato di lui, probabilmente fin dal primo incontro.

∬cнєяσƒσвıα∬ YoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora