피아노

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Pianoforte.

Accarezzati dal vento fresco di quel pomeriggio soleggiato, abbandonarono la bicicletta poco prima dell'erba alta che racchiudeva il lago, addentrandosi come due esploratori fra le fronde alte.

《Mi piace tanto qui》disse il minore, stringendolo sempre per mano come se avesse paura che potesse fuggire da un momento all'altro, superando quello strato di erba e arrivando finalmente davanti allo specchio d'acqua《eccoci》

"A me piaci tu" pensò l'altro, troppo timido però per rivelare i suoi pensieri ad alta voce, guardandosi attorno meravigliato: quel giorno l'acqua era abbastanza cristallina e si stava lentamente colorando di arancione, grazie al sole che stava calando in un meraviglioso tramonto.

Il lieve vento, l'odore dell'erba bagnata, i cinguettii dei pochi uccelli rimasti d'inverno e il suono dell'acqua, tutti questi piccoli dettagli giocavano un ruolo fondamentale nel tranquillizzare il biondino; erano degli elementi insignificanti, che alcuni probabilmente neanche avrebbero notato, ma lui invece li adocchiava tutti.

Vicino alle sponde del bacino d'acqua nuovamente la scena del giorno prima si ripetè: il ragazzo si sedè sul terriccio ed il minore sopra lui, appiccicato al suo petto.

《Che hai?》e alzò la testa scontrandosi coi suoi occhi smarriti quasi quanto i suoi pensieri, stampandogli un leggero bacio.

Entrambi sentivano sempre più il bisogno di avere il sapore dell'altro sulle labbra e ogni volta che si separavano aspettavano solo di unirsi daccapo; tant'è che prima di sentire la sua risposta, guardò i suoi boccioli rosei e gliene lasciò un altro.

《E-ecco...》

《Mh?》mugolò interrompendolo, non riuscendo a contenersi e unendole ancora.

Anche al menta quel contatto piaceva, anzi impazziva nel sentire le sue morbide labbra posarsi sulle proprie e la sua lingua dolciastra, ma voleva trattarlo sempre con delicatezza; aveva paura che forzandolo potesse allontanarlo da lui e non voleva perderlo, per nessuna ragione.

《Ho parlato con Taehyung》ma a quel punto Jimin drizzò sul posto e non lo baciò più 《non gli hai parlato di me?》

《Non sono pronto a dirglielo》

《Dirgli cosa?》

《Che siamo fidanzati》

《S-siamo fidanzati?》e l'altro lo fissò alzando un sopracciglio: stava dando per scontato una cosa che invece lui non trovava per niente banale.

《Certo che lo siamo》sussurrò al suo orecchio prima di lasciargli una scia di baci umidi partendo dal lobo e finendo sul suo collo; riusciva ad assaporare la sua pelle dolciastra, coperta da numerosi brividi di piacere.

All'improvviso si staccò da lui, facendolo mugolare in disapprovazione e fermandosi a guardarlo in modo tale da spronarlo a osare di più.

Yoongi aspettò un po' sperando riprendesse, però quando i suoi occhi scivolarono sulle sue labbra gonfie non riuscì più a resistere, come se quelle linee rosa lo avessero implorato di unirsi con le gemelle.

Portò le mani sulla sua nuca per avvicinarlo e baciarlo, mentre Jimin sorrise involontariamente per aver ottenuto ciò che voleva, portando le mani intorno al suo collo.

E rimasero così finché non fu di nuovo il maggiore ad approfondire, chiedendo l'accesso con la lingua che subito ricevette.

I loro cuori stavano battendo sempre più velocemente, i loro respiri erano mozzati, le loro lingue continuavano a stuzzicarsi tra loro tastando le loro labbra e i loro corpi continuavano ondeggiare involontariamente l'uno sull'altro; riuscivano a fermarsi solo per riprendere fiato o fermati da qualche lieve gemito dovuto allo scontro dei loro corpi.

Le mani di Yoongi scivolavano dalla nuca ai suoi fianchi, che stringeva con fare possessivo, avvicinandolo così tanto a sè che i loro petti si appiccicarono e più si separarono.

Ogni tanto le sue labbra venivano tirate e morse, non con troppa forza rendendo così il gesto piacevole, fino a quando non si staccarono e rimasero a guardarsi.

Non un suono, nè una parola gli interruppe, niente poteva distrarli in quell'attimo: stavano vedendo entrambi quanto l'amore gli stesse cambiando e le parole non servivano.

Però il menta faceva spesso affidamento alle parole e sentiva che mancasse qualcosa per rendere ancor più indimenticabile quel momento, che probabilmente avrebbero ricordato per l'eternità.

《Ti amo》e no, non ne ricevette un altro - sì gli sarebbe piaciuto - ma comprendeva il timore dell'ormai fidanzato, che rispose solo con un dolce bacio.

《Ripetilo》e fu tirato più vicino con decisione e allo stesso tempo con delicatezza, per poi essere baciato su ogni parte del viso.

《Ti amo, ti amo, ti amo》continuò a ripetergli, alternando quelle parole di miele ad il posare delle sue labbra sulla propria pelle chiara e si beò di quella sensazione per tanto tempo.

Ogni centimetro su cui quei petali rosa si posavano si scaldava, come se bruciasse d'amore, e le orecchie quasi danzavano ascoltando quelle parole tanto belle quanto magiche.

Aveva continuato a ripeterlo per tanto tempo per fargli capire che non fossero parole buttate al vento, ma la verità seppur precoce; e il compagno aveva ascoltato tutto, posando la testa sul suo cuore scalpitante, ricevendo i suoi baci sui capelli color paglia.

Solo quando alzarono gli occhi al cielo si resero conto che il sole fosse tramontato già da un bel po' e che ormai fosse buio.

《Ti va di venire di nuovo da me?》

《Solo se mi fai sentire come suoni il piano》

《Allora andiamo》e lo prese per mano, portandolo alla bicicletta.

[...]

Quella dimora, che pian piano si stava trasformando nel loro nido d'amore, ora li accoglieva di nuovo fra le sue calde pareti.

A passi decisi entrarono in sua camera mentre le dita di Yoongi che tremavano per la paura di sbagliare anche una singola nota suonando.

Prese posto sullo sgabello e il fidanzato fece lo stesso, sedendosi però sulle sue gambe - che trovava decisamente meglio di una sedia - scontrando i loro petti e poggiando la propria testa nell'incavo del suo collo, pronto a farsi cullare dal brano.

《Non importa se sbagli》lo rassicurò notando la sua tensione, per poi lasciargli un'altra scia di baci umidi sulla gola, facendo schioccare le labbra; sembravano legati dallo stesso cervello, poiché comprendevano qualunque pensiero dell'altro senza neanche dover aprire bocca, gli bastava solamente osservarsi.

Riflettendo su tutto il repertorio che conosceva, scelse Claire de Lune di Debussy che tanto gli sembrava adatta alla situazione: cominciò a suonare, prima quasi sfiorando i tasti, per poi finire la sinfonia colpendoli con forza come una pioggerella che si tramuta in tempesta, ma rimanendo sempre composto e delicato.

Quella melodia classica aveva riempito ogni centimetro della camera, rimbalzando come una pallina da tennis da un muro all'altro, per finire poi nelle orecchie del fidanzato e cullarlo.

《Mi piace quando suoni》disse con un filo di voce, mentre si addormentava fra le sue braccia.

Quando si accorse che lui fosse scivolato nel mondo dei sogni lo prese con cura e lo posò sul proprio letto, per poi stendersi accanto e accarezzargli i capelli: il suo viso era rilassato, aveva un'espressione quasi felice che riusciva a stregarlo come mai nessuno aveva fatto prima.

Lo baciò velocemente, ma subito dopo fu avvinghiato in un abbraccio; gliene lasciò allora qualche altro sempre più innamorato di quel ragazzo che ora dormiva anche nel suo stesso letto.

《Ti amo》gli sussurrò di nuovo, prima di addormentarsi con lui.

∬cнєяσƒσвıα∬ YoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora