미소...

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Sorriso.

Le ore di lezione scorrevano lentamente quasi non volessero finire mai quella mattina, Yoongi continuava a sbattere nervosamente il suo piede contro il pavimento, cercando di scaricare la tensione che gli scorreva nelle vene, ma era tutto inutile.

Da quando aveva sentito Taehyung proporre il loro incontro a quattro, il suo cervello aveva perso la ragione ed il suo corpo era andato in tilt realizzando che avrebbe passato del tempo con Jimin e avrebbe anche potuto conoscerlo.

Ripensandoci prese a mordicchiarsi le unghie - abitudine che già possedeva -  finchè non si accorse in che stato si trovasse davvero.

"Ma che mi succede?"

Allontanò dalla propria bocca la sua mano, osservandola tremare, e rimase quasi sconvolto dalla reazione che stava avendo il suo corpo nel rispondere alla situazione, trasformatasi in stressante dopo tutti i possibili scenari catastrofici che aveva immaginato.

Si voltò verso Jungkook, cercando un'ancora di salvezza e tranquillità su cui poggiare, ma si ritrovò ancora più in ansia guardandolotenere lo sguardo fisso nel vuoto, continuando ad arrotolare nervosamente al dito una ciocca di capelli.
...

Tutti ormai potevano notare il suo cambiamento repentino da quando aveva incontrato Taehyung: era un po' meno sicuro di sè, però col tempo sarebbe ritornato il solito.

Ne aveva vissute tante di storie d'amore, che si rivelavano spesso passeggere, eppure questa al menta pareva completamente diversa, destinata a durare più di tutte le altre.

Pian piano nella sua mente cominciarono a strisciare, come dei vermi in una mela matura, delle paranoie che lo teletrasportarono in un grosso oblio.

Lui, invece, non aveva mai avuto una relazione o anche solo dei sentimenti per qualcuno e non sapeva assolutamente come comportarsi.

Aveva paura che un qualsiasi gesto, parola o azione potesse risultare inappropriata e distruggere le sue piccole possibilità.

Uscì dalla gabbia dei suoi pensieri solo quando l'ultima campanella suonò, anche se non completamente.

《A che ora vengo a casa tua?》chiese al maggiore mentre, come ogni volta, si dirigevano alla sua moto.

《Ho detto a Taehyung di passare alle diciannove, quindi vieni per le cinque o quando vuoi.》e detto ciò, salirono sul veicolo sfrecciando via.

Quando però Jungkook lasciò il ragazzo a casa sua, gli intimò di vestirsi decentemente; non che si vestisse male, ma secondo lui per fare colpo su Jimin doveva partire proprio dal look.

Ecco perchè gli aveva consigliato di non indossare uno dei suoi soliti felponi, anche se il compagno non considerò nemmeno il suo consiglio.

Difatti alle cinque Yoongi si presentò con una grande felpa nera con lo stemma giallo dei Nirvana e dei jeans strappati che gli ricadevano sulle sottili gambe.

Era una delle sue preferite, se non la sua preferita, che indossava nelle occasioni speciali, quasi fosse un porta fortuna; da ricordare era anche che la felpa fosse per lui un motivo d'orgoglio, visto che era della sua band preferita.

《Spero tu mi stia prendendo per il culo.》sputò il suo migliore amico, alla vista dei suoi vestiti.

Il ragazzo entrò senza rispondere, finchè non lo squadrò dalla testa ai piedi:《Non vorrei dire ma fra i due sono quello vestito meglio.》

《Grazie al cazzo, non mi sono cambiato!》

A quel punto alzò le spalle in segno di resa, dirigendosi poi nella cabina armadio dell'altro per aiutarlo a scegliere dei vestiti adatti.

∬cнєяσƒσвıα∬ YoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora