Se solo fosse rimasto.
Il suo cuore disperato fece svegliare Yoongi alle prime luci dell'alba, quando ancora il sole non era del tutto uscito allo scoperto.
Le tempie pulsavano e la gola gli bruciava dato che aveva passato la notte in bianco a piangere e ad urlare disperato, subito dopo aver ricevuto quel messaggio: si era sentito in colpa per averlo lasciato da solo in uno dei posti che più lo terrorizzava.
Affogò tutta la sua disperazione in una tazza calda di camomilla, l'unico alimento che assumeva dal giorno prima, visto che lo stomaco si era arrotolato su sè stesso, quasi fosse annodato.
Non riusciva a rimurginare su altro, Jimin rimaneva il suo pensiero fisso, occupando tanto - forse troppo - spazio nella sua testa: chiudeva gli occhi e rivedeva tutti i loro momenti più dolci, finchè non veniva trasportato nella camera dell'ospedale per poi scoppiare a piangere.
Quel senso di impotenza lo stava massacrando colpo dopo colpo, facendogli quasi perdere la voglia di continuare a lottare assieme al fidanzato.
Lasciò andare la tazza senza accorgersene, che finì frantumata in mille pezzi sul pavimento, confuso dal vuoto nel suo petto che cresceva ad ogni suo pensiero negativo.
Si chinò per raccogliere i pezzi, ma quando una scheggia tagliò il suo palmo del sangue vivido che prese a scorrere lo risvegliò.
Sentì il bruciore invadergli il corpo, distraendolo dall'ansia e dalla paura che portava con sè dal giorno prima.
"Era questo che ha provato quando si è tagliato quella volta?"
E mentre quell'idea gli ronzava attorno come se fosse una mosca fastidiosa, fasciò il palmo disinfettando il graffio.
《Meglio se ora chiamo Jungkook》
[...]
《Sicuro di stare bene Yoon?》gli domandò l'amico, osservando le sue occhiaie profonde ed i suoi occhi rossi e gonfi per le lacrime versate.
《S-sì》annuì, bussando alla porta color mogano.
Poco dopo Namjoon aprì e gli fece entrare, spiegandogli che Jimin si fosse svegliato da poco e fosse ancora un po' intontito.
《Voi andate, io vi raggiungo fra un po'》intimò il ragazzo, così Taehyung e Jungkook salirono le scale lasciandogli soli.
《Vostro padre dov'è ora?》sputò con acidità e rabbia, stringendo i pungni pur di sfogare l'ira che provava per quell'uomo; era colpa sua se il suo fidanzato si trovava in quelle condizioni ed aveva la cherofobia e avrebbe dovuto pagarne le conseguenze.
《È scappato...》
《Come è scappato?》
《Non so dove sia, non torna a casa da giorni》
《L'hai già denunciato?》
《Dovrei andarci oggi, speravo voi potreste rimanere qui con Jimin mentre non ci sono》
《Va benissimo, ora salgo...》
《Spero non si agiti》
《In che senso?》
《Continuava a cercarti anche una volta a casa, si vedeva che era disperato》
Il corvino abbassò lo sguardo distrutto da quell'affermazione, consapevole che se lui stesse soffrendo lo stava facendo anche il biondino; erano pur sempre legati dal filo rosso del destino.
Il mondo gli stava cadendo adosso scalino dopo scalino e si bloccò di fronte alla sua camera tremando di paura come una foglia al vento.
Era stato un egoista, imponendogli di scegliere fra la sua paura e l'amore che provava per lui, una scelta che Jimin non avrebbe mai potuto prendere così su due piedi, viste anche le sue condizioni in quel momento.
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∬cнєяσƒσвıα∬ Yoonmin
Fanfiction[COMPLETA] / [IN REVISIONE] • Jimin ha la Cherofobia, la paura della felicità, ma una volta conosciuto Yoongi mette in dubbio la propria fobia e tutto ciò che lo spaventa davvero. Sconfiggerà la sua più grande paura assieme a lui o sarà la fobia ad...