명확성의 문제

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Questione di lucidità.

Lentamente le sue palpebre presero a battere, quasi fossero le ali di una farfalla pronta a scatenare un uragano, tentando di abituarsi alla luce fioca presente nella stanza.

Yoongi pensò di star sognando, finché non lo sentì mugolare stordito e solo in quel momento realizzò di essere sveglio.

《A-amore》lo richiamò alzandosi di scatto dalla poltrona su cui era rimasto tutta la notte e avvicinandosi a lui tremolante.

Il biondino osservava la camera bianca confuso, non riuscendo a comprendere dove si trovasse o come vi fosse arrivato e sopratutto perchè gli facesse tutto così male.

Le gambe pulsavano assieme alla guancia sinistra, il petto gli bruciava e sentiva sopra quest'ultimo un enorme peso, pari a quello di una persona, che gli rendeva davvero difficoltoso respirare.

《Dove sono?》sibilò, socchiudendo gli occhi ancora sotto l'effetto dell'anestesia, percependo fastidio solo nel semplice parlare.

《E-ecco...》tentennò Yoongi conscio di come raccontandogli la verità l'avrebbe subito fatto allarmare - non che quello stato di calma ed incosapevolezza sarebbe durato a lungo - ma aveva scelto di non dirgli niente.

Jimin sbattè di nuovo le palpebre rivolto verso il fidanzato, aspettando la risposta però, quando provò un leggero bruciore sul braccio destro, si mosse e si spaventò alla visione di un ago infilzato nella sua pelle.

《C-cosa..?》notò la serie di lividi presenti sulla mano, per successivamente sollevare velocemente il lenzuolo e scoprire le sue gambe nelle stesse condizioni.

In un istante le mezze lune dei suoi occhi si riempirono di lacrime, mentre l'altro sentì il proprio cuore spezzarsi in mille pezzi, non  trovando modo di calmarlo; intervenne solo nel momento in cui urlò alla vista del suo petto fasciato.

《J-Jimin calmati, ora v-va tutto bene》balbettò, anche lui con le lacrime a scorergli sulle guance, cercando di toccarlo e tranquillizzarlo con la sua presenza.

《Non ti avvicinare!》gli urlò terrorizzato, facendolo pietrificare come un pezzo di ghiaccio per la freddezza utilizzata.

Vide chiaramente il suo petto alzarsi e abbassarsi, quasi non riuscisse a far passare l'aria dai polmoni, i suoi occhi spaventati che più squadravano il suo corpo più scoprivano nuovi segni e le sue mani tremolanti agitarsi in aria pur di tenerlo lontano, nonostante il dolore che provava nel muoversi, annebbiato dalla paura.

《Lo vedi?!》prese ad urlare《lo vedi cosa fa la felicità!》

《Amore n-no...》

《Fa solo del male, va sempre così! Sempre!》

《N-non è vero...》continuava a sussurrare a sè stesso, trasformando tutte le frasi che voleva imprimergli nella testa in un monologo interiore, come se fosse consapevole che dopotutto i suoi pensieri fossero sbagliati.

《Sono stato solo uno stupido a pensare di poter essere di nuovo felice!》

《Smettila...》

《Me lo merito! Io mi merito tutto questo!》e con rabbia scagliò un pugno sulla sua tempia già marchiata da del viola, autoinfliggendosi una punizione fisica pur di sfogare quella rabbia che provava contro di sè.

《Ti prego basta...》

《Io non voglio essere felice mai più, la felicità fa solo del male!》

Ma, con quel poco di lucidità rimasta, Yoongi rivide nella sua testa il suo "Sono felice con te" sentendo la sua voce pronunciarglielo nelle orecchie e  ciò fu la scintilla in grado di fargli trovare una soluzione.

Anche sotto le grida arrabbiate di Jimin e contro ogni sua richiesta di non avvicinarsi gli avvolse il viso tra le mani e lo baciò, fermando per qualche secondo i suoi pensieri: le labbra che sapevano di sangue, le loro lacrime che scivolavano le une sulle altre, i loro nasi che si scontrano dolcemente e le loro lingue che si scontrarono appena.

《Dimmi se questo fa male, perchè Jimin questa è la felicità》però prima che il suo fidanzato effettivamente potesse dare un qualsiasi tipo di risposta o anche solo contraddire quella frase, arrivarono i medici attirati da tutto quel frastuono gli che ordinarono di uscire.

A malavoglia andò via lasciandolo in un grandissimo oblio di principi che litigavano fra loro, combattuto da una parte per l'amore e dalla felicità che provava con il ragazzo e dalla parte dalla sua più grande paura.

Il corvino si lasciò cadere su una delle sedie in sala d'attesa, con ancora adosso solo il grande giubbotto del suo migliore amico a scaldarlo, scoppiando a singhiozzare distrutto.

Non gli importò di mostrarsi un debole o magari un fuori di testa alle poche persone presenti a quell'ora in ospedale, poiché aveva un fortissimo bisogno di espellere tutte quelle emozioni e quella paura che stava provando dalla sera prima.

Solo quando una mezz'oretta di pianto dopo, fu finalmente calmo e in grado di parlare chiamò Namjoon avvisandolo sulla situazione.

"Quindi non ha superato la sua paura? È stato tutto inutile?"

《Yoongi?》

colpa mia? Forse ho insistito troppo?"

《Hey Yoongi..?》

"Ha ragione lui? Davvero essere felici porta solo ad altro male nella vita?"

《Yoongi!》ma questa volta il ragazzo lo sentì quando ricevette un colpetto, scuotendo la testa per eliminare - o meglio mettere momentaneamente da parte - le sue paranoie.

《Ah, Namjoon sei arrivato è nella sua stanza coi dottori da un po'》

《Ora chiedo e ti faccio sapere tranquillo》disse allontanandosi ed entrando nella camera, lasciandolo col fiato sospeso per un'oretta ma ritornando con faccia - bene o male - serena.

《L'hanno dovuto sedare ancora visto che a quando pare si era agitato parecchio》

《Oh...》

《Però mi hanno detto che lo dimetteranno domani mattina stesso, visto che la guarigione sta riuscendo bene》

《Già domani?!》

《Ho chiesto io stesso di farla anticipare per via della sua paura degli ospedali, specificando che si sarà agitato proprio per questo motivo》

《Fantastico!》

《Yoongi ti ringrazio per quello che hai fatto ieri notte, ma ora voglio ricambiare il favore》

《In che senso?》

《Io ora resto con lui tanto l'esame l'ho anche già fatto, ma tu per favore torna a casa e riposati un pochino》

《Ma no, io sto benissimo posso rima-》

《Yoongi... so che lo ami con tutto il tuo cuore, lo vedo dai tuoi occhi e lo percepisco dalla tua preoccupazione,  ma per piacere prenditi anche cura di te, è questo che anche Jimin vorrebbe》

《I-io...》

《Giuro che ti aggiornerò su ogni cosa, però ora tu vai》

Yoongi strinse i pugni consapevole che il castano avesse completamente ragione, così si ritrovò ad accettare e a chiamare Jungkook per farsi venire a prendere e portare a casa.

Una volta nell'appartamento si assicurò di avere il telefono vicino carico e con la suoneria al massimo per poi addormentarsi piangendo stremato dalla stanchezza fisica e psicologica.

Riprese conoscenza solo il pomeriggio tardi un po' allarmato poiché non aveva ricevuto nessuna chiamata, solo un messaggio da Namjoon: "Si è svegliato ma l'hanno sedato di nuovo vista la sua reazione violenta e agitata. Continuava ad urlare il tuo nome piangendo e a cercarti senza sosta. Domani mattina lo porto a casa, se hai voglia puoi venire. Consegnato: 17.24"

∬cнєяσƒσвıα∬ YoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora