비행기

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Aereo.

《Sicuro di aver preso tutto?》gli domandò Namjoon, spaventato più di lui per la sua partenza.

《Sì, stai tranquillo》rispose Jimin, incastrando la sua valigia nel bagagliaio dell'auto《ho fatto, possiamo partire》

Salutò il fratello, pronto per questa vacanza indimenticabile, ed entrò nella vettura che subito partì lasciando indietro tutti i pensieri negativi.

Accanto a lui, nei sedili posteriori, c'era il suo fidanzato che gli sarebbe stato appiccato sia per l'oretta di macchina che stavano per affrontare, sia nell'aereo che mai aveva preso prima d'ora e ciò gli faceva tremare un po' il cuore.

Yoongi, al contrario, l'aveva già provato più volte assieme ai suoi genitori, visti i loro continui viaggi di lavoro, dunque non aveva minimamente paura e lo avrebbe rassicurato ad ogni costo pur di rendergli il viaggio piacevole.

Il menta accarezzò il tessuto della felpa nera con lo stemma giallo dei Nirvana che Jimin, quasi fosse un portafortuna, aveva addirittura indossato per infondergli la solita dose di tranquillità: ormai era diventata di sua proprietà e al proprietario ciò non dispiaceva per niente.

Segretamente - infatti di questo particolare ne era venuto a conoscenza solo Namjoon che era quasi scoppiato a piangere come una fontana - il ragazzo la metteva o la teneva vicino a sè anche quando doveva dormire, visto l'odore dolciastro del fidanzato che era più forte di qualsiasi droga mai assunta o di un sonnifero.

La sua sonnolenza, poiché aveva passato la notte in bianco e le sue occhiaie violacee lo dimostravano eccome, venne subito allo scoperto nel momento in cui prese a sbadigliare.

Approfittò della vicinanza del maggiore e si addormentò su di lui, utilizzando le sue gambe come un cuscino e sdraiandosi sui sedili, beandosi delle sue carezze sui capelli.

Il rumore delle ruote che scorrevano sulla strada, il buon odore che il tessuto produceva, la vista che pian piano si affievoliva, tutto gli piaceva e lo aiutava a rilassarsi un po'.

Si addormentò, non potendo sapere che Taehyung lo stesse scrutando dallo specchietto contento che finalmente potesse cominciare a vivere una normale vita da adolescente, come se tutto il resto invece fosse stato un semplice brutto sogno.

[...]

L'ora di macchina volò in un batter d'occhio, così i quattro ragazzi raggiunsero l'aeroporto, superando tutti i controlli mentre Jimin cercava di capirci qualcosa per colpa il suo sonno che ancora non si era saziato.

Anche se quando il veicolo cominciò la sua rincorsa si svegliò del tutto ed il suo cuore gli scivolò in gola agitato; involontariamente si ancorò ai braccioli della propria sedia, colorando le nocche delle sue mani di bianco vista la presa stretta.

《È la prima volta che prendi un aereo amore?》gli chiese Yoongi, seduto accanto a lui.

E le parole, proprio come aveva fatto il cuore per colpa dell'agitazione, gli morirono in gola, così si limitò a rispondere a gesti annuendogli.

Sembrava proprio un pulcino spaventato: piccolo piccolo, tremante, nemmeno in grado di pigolare per la paura.

《Vuoi tenermi la mano?》gli sussurrò all'orecchio, dandogli un bacio sulla guancia che immediatamente lo fece sentire più tranquillo, unendo le loro mani calde.

Ad agitarlo rimanevano il rombo del motore e la sensazione di ansia nel non toccare il terreno che non riuscivano proprio ad abbandonarlo.

《Dammi un bacio》e lo guardò negli occhi implorante, consapevole che gli altri passeggeri avrebbero potuto giudicarli; ma Yoongi aveva promesso a se stesso che il benessere del minore sarebbe venuto prima di qualsiasi altra cosa così si avvicinò al suo volto e fece combaciare le loro labbra in un contatto per niente spinto, ricolmo di amore e dolcezza.

Effettivamente ciò funzionò, tant'è che Jimin riuscì a dormire per tutto il viaggio poggiato alla sua spalla solida, cullato dai movimenti lievi dell'aereo e dalla leggerezza che si era impossessata di lui in alta quota.

L'altro invece vegliò su di lui per tutto il viaggio, accarezzandogli con il pollice la mano e lasciandogli qualche bacio tra i capelli quando notava la sua faccia imbronciarsi per colpa di un incubo o per qualsiasi altro motivo.

Il biondo si svegliò solo quando atterarono, ghiacciandosi subito dopo aver messo un piede fuori dall'aereo per la fresca tipica aria della montagna.

Fortunatamente le baite che avevano affittato distavano solamente una decina di minuti e avevano tutti portato dei giubbotti imbottiti, consapevoli che dicembre fosse il periodo più freddo, ma riuscirono lo stesso a godersi la passeggiatina lungo il viale innevato, scherzando su Jungkook che si era dimostrato più terrorizzato di Taehyung per il volo.

《Stavo per avere un infarto quando abbiamo lasciato la terra, giuro!》

《Lo so, mi hai stritolato la mano》rispose il moro, mostrando la sua mano com ancora dei segni rossastri causati da lui.

《Io ho dormito per tutto il volo...》esordì Jimin, integrandosi nella conversazione visto che era rimasto in silenzio ad ammirare la natura fino a pochi istanti prima.

《Io ero tranquillo》allora aggiunse la sua opinione anche il suo fidanzato.

Si fermarono successivamente ad una baita delle due, in cui c'era il negoziante ad attendere il loro arrivo, che gli abbandonò subito lasciandogli le chiavi.

《Okay, questa la prendete voi, io e Taehyung andiamo nell'altra. Ci sentiamo domani mattina?》

《Sì Kook, vai tranquillo. Buonanotte》

Chiuse la porta togliendosi il giubbino, visto che quella casa di legno scuro era molto più calda rispetto all'esterno, e venendo preso alla sprovvista da un improvviso bacio sulla guancia.

Si voltò verso il suo ragazzo e, vedendolo ancora in dormiveglia, lo prese in braccio facendogli annodare le gambe attorno alla sua vita, lasciandogli successivamente tanti baci sparsi sul viso; sembrava che non si vedessero da giorni, eppure non si erano staccati neanche per un secondo dalla partenza.

Le loro lingue si esplorano, stuzzicandosi come solo a loro piaceva fare, e le mani del menta scivolarono sui suoi fianchi, ancora avvolti nel giubbotto che non aveva neanche preso la briga di togliere.

Quando si staccarono il più piccolo lo osservò respirare affannosamente e gli lasciò un altro bacio a fior di labbra per poi sorridere, nascondendosi nell'incavo del suo collo come se non volesse mostrarglielo.

《Hai ancora sonno amore?》

《Sì, mi fa un po' male la testa》

Così, sempre tenuto in braccio per essere viziato un pochino, fu trasportato fino alla camera da letto e posato delicatamente - quasi fosse fragile come il cristallo - sul copriletto di flanella rossa del loro letto matrimoniale.

《Vado ad accendere il camino così non farà freddo》ed uscì, lasciandogli il tempo di indossare una tuta grigia piuttosto grande come pigiama.

Sentì in lontananza il fuoco scoppiettare e i passi del compagno raggiungerlo di nuovo nella stanza, mentre lui si sistemava già sotto le coperte stanco del viaggio che era stato abbastanza lungo e pesante.

Yoongi si cambiò in qualche istante e prese posto accanto al ragazzo i cui occhi si stavano già facendo pesanti per la terza volta in quella giornata.

Un suo dito cominciò ad accarezzare i suoi lineamenti celestiali, scivolando sul collo, privo finalmente di graffi come le sue braccia che miglioravano a vista d'occhio, fino a raggiungere una guancia sul quale posò una mano per attirarlo a sè e stampargli un bacio.

《Ti amo》sussurrò prima di addormentarsi con lui come ogni volta.

∬cнєяσƒσвıα∬ YoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora