Due perfetti sconosciuti.
La settimana era ricominciata col solito lunedì spento ma, al contrario di ciò che normalmente si sarebbe aspettato Yoongi, quel giorno si rivelò l'esatto opposto.
Mancavano giusto una manciata di giorni all'inizio delle vacanze Natalizie, avrebbe solo dovuto stringere i denti per un altro po' prima di potersi completamente rilassare; però quell'ora di storia era impossibile da sopportare.
La sua mente vagava lontano dalla lezione, il suo corpo bloccato in quella stanza piuttosto rumorosa e il suo cervello fuggito in chissà quale sogno ad occhi aperti. Avrebbe dato la vita pur di zittire per pochi secondi il suo professore con troppi anni di insegnamento alle spalle.
《Dopo passiamo dalla loro classe?》bisbigliò a Jungkook che annuì in risposta annoiato quanto lui pur di occupare il tempo.
Era ansioso di poter rivedere Jimin, nonostante le parole del giorno prima gli avessero fatto un certo effetto, lasciandolo perplesso riguardo i suoi stessi sentimenti.
Sapeva ci fosse un qualcosa che lo rendesse sempre nervoso solo stando vicino al biondino, ma non riusciva a trovare una definizione certa per quel sentimento; ciò che tuttavia lo spaventava di più era sapere che Jimin avesse già chiara come l'acqua la situazione; non pensava di essere stato troppo avventato o troppo spudorato nel far emergere i propri sentimenti, eppure all'altro erano parsi così ovvi e quasi scontati.
I minuti scorrevano lenti e inesorabili, ma finalmente la campanella segnò la fine della lenta agonia di Yoongi, che con energia - trovata chissà dove - scattò sul posto e come una macchina sfrecciò fuori dall'aula trascinando con sè Jungkook.
《Ma alla fine ieri con Jimin?》
《Dopo ti racconto tutto, ora aspettiamo che escano》e come due poliziotti si appostarono poco lontano dalla loro classe da cui cominciarono a sbucare gli alunni.
L'ultimo ad uscire fu proprio Taehyung che li raggiunse, stranamente non accompagnato da Jimin come suo solito.
《Jimin?》chiese il menta confuso e sinceramente preoccupato.
《Non mi risponde da ieri, suo fratello mi ha detto solo che non sarebbe venuto oggi》
Un brivido risalì sulla sua spalla, scuotendo fin nel profondo il ragazzo che sentì chiaramente un peso annidiarsi sul suo petto; evitare le paranoie fino a quando queste non l'avrebbero distrutto non era cosa da lui.
"Ma come? L'ho aiutato a studiare ieri, c'è qualcosa che non va..."
Assente annuì a Taehyung, che nel frattempo si era rifugiato tra le braccia del suo fidanzato, ed i tre uscirono dalla scuola.
"Devo assolutamente chiamarlo dopo"
[...]
Il pomeriggio era arrivato anche più lentamente rispetto alla fine delle lezioni di quella matina e Yoongi continuava a guardare lo schermo spento del suo telefono gettato sul letto.
Aveva preferito non sembrare invadente e aspettare magari che - per qualche motivo assurdo - fosse Jimin a scrivergli un messaggio, ma la completa assenza del ragazzo e le parole di Taehyung avevano appesantito il suo cuore senza lasciargli pace.
Prima di far partire la chiamata si alzò dal letto, cominciando a marciare avanti e dietro come un soldatino stressato, fermandosi al davanzale della sua finestra ad ammirare il tramonto ormai quasi scomparso mentre gli squilli cominciavano a rimbombare pure nel suo petto.
La prima chiamata andò a vuoto e le sue mani tremolanti ricomposero un'ulteriore volta il numero, per poi riprendere a sentire quegli squilli interminabili e non riottenere alcuna risposta.
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∬cнєяσƒσвıα∬ Yoonmin
Fiksi Penggemar[COMPLETA] / [IN REVISIONE] • Jimin ha la Cherofobia, la paura della felicità, ma una volta conosciuto Yoongi mette in dubbio la propria fobia e tutto ciò che lo spaventa davvero. Sconfiggerà la sua più grande paura assieme a lui o sarà la fobia ad...