Il telefono squillò, così lo presi rispondendo.
- Pronto ? -
- Ery ? - Era Tayler.
- Tay! Dimmi ? - Ero felice di sentirlo.
- Senti... pensavo, vuoi uscire alle 16 ? - Sorrisi.
- Cer... oh no scusa ma ho già un impegno - dovevo fare quello stupido progetto di chimica con quel idiota.- Sarà per un'altra volta - disse triste.
- Mi dispiace Tay, ma devo fare un progetto di chimica con un compagno - spiegai sperando che non se la prendesse. - Capisco. Stasera ? - Chiese speranzoso. - Questa sera sì - risposi pensando che non avevo nulla da fare.- D'accordo allora passo a prenderti alle 18 - lo sentì sorridere dall'altra parte della cornetta.
- Ok - riattaccai nello stesso istante in cui il campanello suonò.Andai ad aprire e ci trovai quella scimmia, vestito con una camicia bianca un paio di jeans e le nike air force bianche.
Lo feci entrare e andammo in camera mia.« Allora, ho pensato di fare la ricerca sulle caratteristiche dei gas e le leggi di Gay e Loussac » si sedette sul letto mentre io ero sulla sedia girevole. Volevo mantenere le distanze il più possibile.
« Può andare » scosse le spalle indifferente. Tanto a lui con cambiava nulla. Un progetto o un altro, era la stessa identica cosa per lui.
Lavorammo per un po' ma non avevamo ancora concluso il lavoro.
Guardai il cellulare, le 17- 30. « Bene, credo che per oggi possa bastare. »
« Mi stai cacciando fuori di casa? » Chiese sorridendo divertito.
« Ho un impegno quindi... »
« Con quel pappagallo? » Indagò curioso.« Sono cazzi miei e ora fuori » gli indicai la porta.
« E se tua madre non ti lasciasse andare? » Domandò con la stessa curiosità che aveva mostrato poco fa. Ma più accattivante. « Si che mi lascia » ci pensò sù e poi sorrise compiaciuto.Prese il telefono e scrisse qualcosa.
Poco dopo il mio cellulare suonò.
Era la mamma. « Tesoro questa sera torno tardi, ho chiesto a Will di tenerti compagnia » perché ogni volta che parlava di lui aveva sempre quel tono così sdolcinato? Che fastidio.« Non ti preoccupare tanto devo uscire. »
« Non puoi tesoro. In giro c'è un maniaco pericoloso » sospirai. « Esco con Tayler quindi non c'è pericolo. » « Mi dispiace ma non esci » disse chiudendo il cellulare senza nemmeno lasciarmi dire una parola.Mi venne il dubbio che non avesse nemmeno sentito con chi dovevo uscire. Altrimenti non avrebbe detto di no. Mi girai verso White.
« Cosa hai detto a mia madre? » chiesi senza preoccuparmi di celare la rabbia. « Niente» fece il finto tonto. Anzi, tonto lo era per davvero non serviva fingere.Cominciai a rincorrerlo per tutta la casa fin quando non inciampò cadendo a terra.
Scoppiai a ridere. « Che ti serva da lezione » mi guardò malissimo, faceva quasi paura.Aveva un espressione di dolore dipinta in faccia. « Cazzo, mi fa male la caviglia. Dammi una mano ad alzarmi » disse porgendomi il braccio destro.
Lo afferrai, ma invece che alzarsi, mi fece cadere a cavalcioni sopra di lui. Ci guardammo negli occhi senza parlare. Con la mano mi mise dietro l'orecchio una ciocca ribelle di capelli, per poi toccarmi con il pollice le labbra.
I suoi occhi nocciola mi tennero incatenata al suo sguardo. Là sotto si risvegliò qualcosa. Ero proprio sopra il suo coso. Si avvicinò per baciarmi, almeno così sembrava, ma il campanello suonò.
« Dev'essere Tayler » mi alzai e andai ad aprire.
« Scusa Tay ma non posso uscire » dissi arrabbiata.Al mio fianco apparve White che, con un braccio, mi strinse il fianco. « È occupata» sorrise malizioso. « Capisco. Allora ci vediamo domani Er » disse con tono dispiaciuto andandosene.
Provai a seguirlo ma White non me lo permise. « Sei uno stronzo » sorrise. « Ma non sono io che ti ho detto di non uscire » finse un espressione desolata.
« È solo colpa tua se è arrabbiato con me » tolsi la mano dal fianco e andai a sedermi sul divano. Lui mi seguì a ruota come un cagnolino.Mi spinse facendomi stendere « che fai? »
« Mi diverto un po » sorrise innocentemente.
« Io non sono un giocattolo chiaro? Se vuoi divertirti vai da una delle tue gallinelle » sputai acida.
« Non è che sei gelosa? » Chiese senza mascherare il divertimento evidente nella voce e nell'espressione.« Saresti tu il geloso della situazione, visto che mi hai fatto litigare con Tayler. Lasciamo stare va » presi il cellulare.
« Che pizza vuoi? » chiesi digitando il numero.
« Piccante. » Sembrava una battuta a doppio senso, conoscendolo, che però finsi di non aver compreso, e lui sembrò non averlo fatto di proposito. Ordinai le pizze.Quando arrivarono ci mettemmo a mangiarle davanti al plasma. « Che film guardiamo? » Chiesi disinteressata della sua prossima risposta.
« Boh, fai tu.» Misi un numero a caso. C'erano due che stavano scopando. Bleah.« Non ti facevo così pervertita Ward » mi sfotté lo stronzo. « Sei tu il pervertito tra i due » ribattei acida. « Come fai a dirlo? Non l'hai mai provato » gli diedi un pugno sulla spalla.
In questo momento potevamo persino sembrare amici, ma si sa, l'apparenza inganna. Cambiai canale. « Hotel Transilvania ti va bene? » mi guardò come se fossi venuta dal pianeta Venere.
« Che c'è? I cartoni mi piacciono » scosse la testa e rise. « Faccio bene a dire che sei una bambina » idiota.Dopo che avevamo mangiato misi tutto a posto. White si avvicinò e mi sorrise. « Cos'hai da guardare? » chiesi sospettosa.
« No niente è che... hai una cosa... » mi indicò la guancia. Pulì. « Adesso? » rise.
« No, è dall'altra parte » cercai di pulire ancora. « Pulito? » scosse la testa.Sospirai esasperata. « Oh senti, lasciamo stare » si avvicinò e con il pollice mi pulì.
« Ecco fatto » disse soddisfatto. « Grazie.» Sussurrai come se da una parte sperassi mi sentisse, mentre dall'altra speravo non lo facesse. « Figurati » sorrise.
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Odio + Amore = Fisica Attrazione
RomanceSono come due elementi chimici: presi da soli non valgono niente, ma mischiandoli si forma un'avventura. Si completano a vicenda, fatti per stare insieme e dare vita a qualcosa di unico e meraviglioso. Si tratta solo di una formula fisica. Dinami...