– Uscite tutti, lasciateci!
La voce di Bernard tuona nel salone da pranzo e i domestici si affrettano a congedarsi, chiudendo le porte. Si ritrovano seduti al grande tavolo da pranzo della villa, circondati dalla forte luce di un mattino completamente innevato.
– Vi ho fatti riunire qui, – esordisce l'uomo, – per chiarire questa grave situazione. E devo dire che, dopo avere parlato con voi tutti singolarmente, in privato, per ascoltare la vostra versione dei fatti, il puzzle ora è completo.
– Papà, – interviene Quentin, – non darai retta al delirio farneticante di Aless...
Suo padre lo fulmina con un'occhiata laser, zittendolo all'istante. – Stavo dicendo... Per fortuna, i nostri Anton e Alessandro si sono ripresi quanto basta per essere qui oggi. Non vi tratterrò molto, ragazzi, non preoccupatevi, so che siete ancora in convalescenza. Stefano, qui presente, fa da testimone a quanto ci diremo.
L'avvocato annuisce restando in piedi al suo fianco a braccia conserte, come un fedele scudiero.
Bernard incrocia le mani sul tavolo. – Prima di tutto dovrò ringraziare personalmente la signora Gemma per avermi avvisato della situazione. Persona deliziosa, la cara Gemma, davvero... – fa in un tono vago. – In secondo luogo, vi scioccherà apprendere che sapevo da tempo dell'ammanco dei cinquecento milioni di euro.
Quentin esala sorpreso.
– Ho avuto un infarto, è vero, e ho dato ai miei figli la gestione dell'azienda per godermi qualche anno di serenità, anche questo è vero, ma ciò non significa che mi sia rimbecillito all'improvviso.
– Tutt'altro! – osserva Stefano.
– Grazie, amico mio. Mi ero accorto, dunque, della questione, È ovvio che, non essendo nato ieri, ho disponibilità che mi permettono di coprire il debito. Rinunceremo a qualche lusso, forse dovrò dare all'asta il mio amatissimo Rembrandt, ma ce la faremo. A questo punto, visto che ormai il danno era fatto, volevo osservare come si sarebbero comportati i miei due figli nell'affrontare un tale problema. Ti avevo messo sotto esame, Quentin, a tua insaputa, perché, sebbene a malincuore, data la sua innata abilità nella conduzione degli affari, volevo liberare tuo fratello dalla conduzione della società e lasciarlo vivere la vita che voleva. Prevedevo di affidarti la Lacroix Art et Vision entro i prossimi tre anni. Ma tu hai fallito su tutti i fronti: umano e lavorativo. – Fa un sospiro profondo, gli occhi che si lucidano per qualche istante, e il volto dilaniato d'amarezza. Quindi fissa lo sguardo su di lui.
– Ho prove sufficienti per accusarti di frode aggravata e associazione a delinquere in campo informatico. Alla fine, il tuo cavallo di Troia si è rivoltato contro di te.
Quentin si alza dalla sedia. – Papà! Non puoi! Non è vero niente! Io...
– Siediti e taci, Quentin! – esclama un insospettabile Stefano, con un timbro potente, da oratore. – Se non sei abbastanza uomo da ammettere i tuoi sbagli, dissuaderò tuo padre dall'aiutarti! Meriteresti il carcere per ciò che hai fatto!
Il grosso ceppo acceso, nel caminetto del soggiorno adiacente, schiocca proprio in quel momento, rimarcando con forza quelle parole, nel silenzio dei presenti.
Bernard punta un dito sul tavolo. – Fai anche un solo respiro poco convincente, Quentin, e farò partire la tua distruzione con una telefonata! Non ho ancora agito solo per rispetto di tua moglie e tuo figlio, che, innocenti, ne verrebbero coinvolti. So che Francoise, qui presente, ti ha chiesto il divorzio: glielo concederai, con tutti i benefici del caso, compresa la residenza qui in villa. Poi prenderai le tue cose e ti trasferirai definitivamente a Lione da me; mi farai da badante personale, con uno stipendio da domestico e i medesimi benefici. Chissà che, tenendoti vicino, non riesca a rieducare quella tua anima oscura. Ripeto, lo faccio solo per evitare di fare soffrire ulteriormente tutti i presenti, coinvolgendoli in uno scandalo. Ma, ricorda, se accadrà qualcosa a me o a tuo fratello, tutte le prove passeranno in automatico ad Alex e Stefano. Che potranno farne ciò che vorranno.
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Come petali di Veronica persica
RomanceCosa faresti se la tua anima gemella facesse proprio il lavoro che ti terrorizza? Il famoso artista Anton Lacroix e il genio informatico Alessandro Spada, affetto da Sindrome di Stendhal, si incontrano nel museo di un castello, dove gli spettacolar...