Capitolo 7

554 20 3
                                    

Il prof ci portò nel suo ufficio dove decise che per una settimana dovevamo fare compiti extra.

Suonò la campanella, io mi ero messa i vestiti che indossavo a educazione fisica se nó mi sarebbe toccato uscire in reggiseno e mutande.

Stephan mi teneva per mano e mentre eravamo per strada gli suonò il telefono.

Appena mise giù, io lo guardai in cerca di una spiegazione, e quando se ne accorse, cominciò a spiegarmi «Hahah, allora, il ragazzo con cui parlavo era mio cugino. Oggi dovrebbe venire con sua mamma, mia zia, per poi rimanere una settimana o di più, e mi ha chiamato per avvertirmi che era in aeroporto.» Ora cominciai ad immaginarmi un ragazzo che assomigliava a Stephan...Decisi di chiedergli di questo inaspettato cugino «Ehm, come si chiama? Quanti anni ha?» Lui rise. «Si chiama Damon, ha 16 anni, un anno in più di noi.. Ma come mai così tante domande?», «cosi, sono curiosa» lo baciai.

Arrivammo a casa, Anna stava preparando la cena mentre Marco stava sistemando il divano.

«Iris, Stephan, andate a cambiarvi. Mettetevi qualcosa di più carino»

Appoggiammo le cartelle per terra e andammo in camera.

Io mi misi dei jeans, una canottiera nera e una felpa sopra.

Mi piastrai i capelli e mi truccai un po.

Scesi e c'era stephan già pronto, che appena mi vide cominciò a mordersi il labbro, lui indossava dei jeans a vita bassa, con una maglietta a maniche corte da cui si potevano intravedere i pettorali.

Suonarono al campanello e vidi entrare una signora dai capelli biondi, indossava un'abito nero con un giubbetto bianco, e dietro di lei la seguiva un ragazzo dai capelli neri, un sorriso bellissimo, occhi azzurri. Lui indossava dei jeans a vita bassa, una canottiera bianca che gli evidenziava le braccia muscolose, con sopra una giacca nera.

«Buonasera Giulia, ciao Damon.»

Io mi sentivo in imbarazzo, non facevo parte della famiglia, avrei voluto sparire sotto il tavolo, poi all'improvviso Giulia si girò verso di me «Ciao Iris! Finalmente ho il piacere di conoscerti. Stephan ha parlato molto di te» io arrossii.

«Damon, va di sopra con Stephan e Iris, io parlo con Anna e Marco nel frattempo» Damon sorrise con l'angolo destro della bocca, e Stephan mi prese per mano, sentivo gli occhi dei ragazzi puntati su di me.

Passarono due ore. Erano le 23:45.

Stephan andò a letto, e io non sapevo dove fosse finito Damon, ma comunque io andai in bagno per farmi una doccia e quando entrai trovai Damon sul punto di spogliarsi, era a petto nudo. Io arrossii e cercai di uscire ma la porta era bloccata.

Così mi ritrovai chiusa in bagno con lui.

Serva me. Servabo teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora