Capitolo 19

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Iniziò a piovere, ci staccammo l'uno dall'altra, e lui sorrise, eravamo entrambi già bagnati fradici. Eravamo io e lui, sotto la pioggia a guardarci. A lanciarci sguardi, come a dire "Anche bagnato/a sei bellissimo/a"

Tornammo a casa.

«Anna, per caso sai se Stephan è in casa?»

Lei abbassò lo sguardo, «No mi dispiace, oggi era distrutto ed è rimasto a dormire da un'amico»

Annuii e me ne andai in camera finché Damon si asciugava.

Mi sedetti sul letto e rimasi a pensare che se Stephan non mi aveva creduto forse non aveva fiducia in me come io ne avevo in lui.

Mi svegliai tra le braccia di Damon,

«Già sveglia» Sobbalzai per lo spavento e poi gli diedi una spinta, «Idiota! Pensavo dormissi.. Mi hai fatto venire un'infarto.»

Lui rise, poi mi prese e mi baciò

«Mi piace il sapore delle tue labbra.»

Se non faceva il duro come sempre riusciva anche a fare il dolce, «M-ma.. Io e te non stiamo insieme..»

«Lo so.. Ma, stavo pensando..» si fermò e io rimasi immobile in silenzio per l'imbarazzo, «E se.. Proviamo ad uscire insieme.. Cioè.. Io e te.. Insieme.. So che provi dell'attrazzione per me..» era imbarazzato anche lui, «Ma.. Tu lo sai che io pensò ancora Stephan» Non volevo ferirlo, e in fondo era vero, io avevo un debole per lui.

«Forse io riuscirò a fartelo dimenticare» disse stringendomi la mano, ci pensai un po su, e poi decisi. E anche se avessi sbagliato la vita è fatta apposta per sbagliare.

«Chiedimelo..» dissi.

«Eh? Cosa?» rispose con una faccia buffa

«Quella cosa.. Chiedimelo..»

«Aah, okay, allora. Iris.. Vuoi provare a stare con me?» per un minuto ci fu silenzio, e poi risposi

«..S-Si», lui sorrise e mi abbracciò,

Sapevo che sarebbe stato difficile provare a dimenticare Stephan, lui è inciso dentro di me.

È inciso come un tatuaggio sulla pelle, indelebile.

Cercai di addormentarmi nelle braccia di Damon ascoltando il battito del suo cuore, cercando di dimenticare almeno per stanotte Stephan.

La mattina seguente mi svegliai avvolta nelle coperte profumate.

«Iris.. » Damon, era già sveglio. Era appoggiato sulla soglia della porta, con negli occhi un po di tristezza.

«S-si?» risposi, senza capire cosa stesse succedendo, avevo gli occhi socchiusi ancora per la stanchezza. Vedevo a mala pena Damon che si stava avvicinando a me.

«Ha chiamato Stephan» a quelle prole sobbalzai, ma stava parlando proprio di Stephan? «Cosa? Stephan? Cosa voleva?»

Si sedette sul letto affianco a me.

«era preoccupato per te.. Voleva sapere come stavi.. E se ti avevo fatto del male..» sbuffò, «Ah..»

Avevo la mente intrappolata di immagini di lui disteso nel letto, solo, disperato per me, cercai di cambiare discorso, «Ehm.. Oggi usciamo? Io e te..», nel suo volto comparì un sorriso pieno di gioia e poi annuì.

Alle 10:35 eravamo al parco, seduti su una panchina a parlare e a ridere, poi vidi Edward avvicinarsi.

«Ciao Iris, ciao Damon. Ascolta, mi dispiace per quello che ho fatto.. Ero solo geloso. Devi sapere che mi sono fidanzato. Sto con Alice, e la amo. Mi dispiace per tutto quello che ti ho fatto.» cercai di sforzarmi a sorridere ricordando tutto quello che mi aveva fatto.

«Ok, sono felice per voi» feci un sorriso sforzato, e sentii Damon che mi prese la mano e la intrecciò con la sua, mi girai, lui mi guardava, «Stai bene?», cosa dovevo rispondere? Che mi mancava da morire stephan? Che avevo bisogno di un suo abbraccio? Che stavo bene con lui, ma io amerò sempre Stephan? ,cercai di fingere, «Sto bene» sorrisi debolmente.

Senza accorgemene Edward ora era seduto su una panchina che stava baciando Alice.

Ripuntai lo sguardo su Damon e lo abbracciai, e lui ricambiò stringendomi più forte.

Serva me. Servabo teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora