Capitolo 32

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È notte fonda e fuori piove.

Sento i tuoni, il rumore della pioggia.

E sempre quella strana sensazione.

Ero seduta sul letto, Damon dormiva profondamente e anche stephan.

Mi alzai per andare in bagno e pero poco non inciampai in un foglietto di carta, lo raccolsi incuriosita e andai in bagno.

Accesi la luce e cominciai a leggere:
Caro pezzo di carta,
Non sono il tipo che scrive,
Ma ho il bisogno di sfogarmi con qualcuno,
Io la amo. Dio, è così bella e fragile.
Ha queigl'occhi profondi. Quelle labbra.
Lei, in tutto è perfetta.
Ma sai? Avrà un figlio da mio cugino.
E quando lo avrà penserà solo a loro. E io verrò dimenticato.
Ho anch'io quella strana sensazione che dice di avere lei. E dio, se le capita qualcosa provoco la quarta guerra mondiale.
Volevo solo dirti questo. Io la amo. Ma non l'avrò mai.
-Damon.

Cominciarono a scendermi le lacrime.

Io lo stavo facendo soffrire.

Sono una stupida.

Sentì un rumore e io misi la lettera in tasca e mi asciugai le lacrime. Bussarono alla porta, era Damon. Cazzo.

Andai ad aprirgli.

«Tutto bene?» mi chiese guardandomi.

«S-si» avevo la voce che mi tremava.

Riuscivo a vedere il dolore nei suoi occhi, e così senza volerlo, finì tra le sue braccia.

Lui mi strinse forte a sé.

Avevo bisogno di vederlo felice, di sapere che stava bene. E forse, sarei stata bene anch'io.

Serva me. Servabo teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora